indagini

2.7K 47 1
                                    

ormai mia madre è morta da un po' di mesi, vivo da sola ma penso che lì fuori da qualche parte qualcuno mi cerca.
ho preso una decisione devo trovare la verità.
inizio a sfogliare giornali per trovare qualche indizio.
perché mi chiamo carmela?eppure non è un nome spagnolo.
prendo i miei documenti e quelli di mia madre e li metto a confronto.
dopo un po' capisco che il mio è falso, cercando sul telefono ho capito come individuare quello vero dal falso e il mio è falsificato.
c'è qualcosa che non mi quadra.
prendo il cellulare di mia madre e lo inizio a guardare, entro su whatsapp e vedo solo un numero che l'ha contattata varie volte è un uomo e mi ci assomiglia molto chi sa.
per sicurezza memorizzo il numero sul mio cellulare e poi inizio a preparare la colazione.
finita la colazione mi metto un pantalone e una felpa visto che stiamo a dicembre e inizio a incamminarmi verso la scuola.
arrivo in classe e mi siedo mentre il professore sta già spiegando la lezione.

prof: signorina è in ritardo come al solito- mi rimprovera per la centesima volta sto stronzo ma che vuole dalla mia vita.

io: scusi non succederà di nuovo- mi affretto a rispondere.

prof: va bene stavamo dicendo?- riprende a far lezione.

erika: stavamo parlando di motori prima che questa arrivava- il prof annuisce, quanto odio sta stronza lecchina.

prof: allora da cosa e composta una moto?- chiede ma nessuno sa rispondere ma io si.
prof: nessuno?- io alzo la mano- mi dica- continua.

Io: allora le motociclette generalmente hanno un telaio in acciaio o in alluminio. Il telaio è costituito principalmente da tubi cavi e funge da scheletro su cui sono montati componenti come il cambio e il motore. Il telaio mantiene anche le ruote in linea per una migliore maneggevolezza della moto-.

prof: molto bene, ragazzi è un argomento che spiegai pochi giorni fa, brava signorina un bel 7 se lo è meritato- lo ringrazio e suona la campanella.

la pausa merenda e la solita noia, mi vado a mettere sotto il solito albero di pesche e mi metto a leggere il mio solito libro di meccanica.
mi si avvicina quella cretina di erika e mi toglie il libro dalle mani e me lo strappa poco dopo mi ritrovo sopra di lei e le sto tirando i capelli mentre si dimena.

io: ora vattene e non permetterti più cagna del cazzo- scappa via piangendo e io torno a casa mi serve una canna.

tornata a casa continuo con le mie ricerche e trovo un articolo di 15 anni fa dove la moglie di un mafioso scappa con la bambina di due anni e vedo una foto sia della donna che della bambina.
non ci posso credere sono io e quella e mia madre sta stronza mi ha sempre nascosto tutto.
allora prendo in mano il cellulare e ricompongo il numero del cellulare di mia madre e cerco di chiamare ma non riesco qualcosa mi ferma ma non credo sia il fatto che mio padre in realtà è un mafioso.
non ci penso più e vado a preparare qualcosa da mangiare.
vado in camera e chiamo il numero ma nel mentre penso che potrebbe non volermi più sono persa nei miei pensieri e non mi accorgo che mi hanno risposto al cellulare.

G: prontoo chi è?
Io: Giorgio Russo?
G: si chi sei?
Io: sono carmela ma credo che tu mi conosci come Axèla ho fatto delle indagini e ho trovato il tuo numero sul telefono di mia madre Anita
G: oddio Axèla, non ci credo pensavo che quella stronza ti avesse venduto per qualche soldo. dove sei? sta li con te?
Io: è morta pochi mesi fa sono in spagna.
G: ti vengo a prende con i tuoi fratelli il prima possibile

e chiude la chiamata senza fammi rispondere e gli mando la posizione.
ho dei fratelli e un padre ma mi vorranno o faranno come Anita che mi prenderanno a schiaffi e anche oltre? .

pov Giorgio Russo

stavo parlando con i miei figli fino a che non mi arriva una chiamata e rispondo, rimango a bocca aperta appena sento il nome di Axèla, mia figlia.
Appena chiudo la chiamata tutti mi guardano straniti quindi inizio a spiegare loro la situazione.

la figlia della mafiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora