destino

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dopo aver sistemato le mie valige scendo al piano di sotto dove Giorgio, mio padre ha richiamato tutti e uno dei ragazzi ,credo uno dei miei fratelli, mi viene a prendere per non perdermi nella enorme casa.
appena scesi mi accomodo sul divano per ascoltare cosa hanno da dire.
Papà: allora benvenuta di nuovo in famiglia Axèla, questo è il tuo vero nome, Axèla Ricci,
bambina mia io vedo la paura nei tuoi occhi so cosa vostra madre ti faceva, lo faceva anche a loro in mia insaputa ecco perché è scappata con te, non serve che ti copri i lividi.
noi non siamo lei quindi non devi avere paura di noi sappiamo bene che ti serve la fiducia e speriamo di ottenerla, noi ti proteggeremo come se fossi il diamante più prezioso dei musei
ora tocca a loro presentarsi io l'ho già fatto in jet ma non mi rispondesti.

dopo che ha finito mi alzo e inizio a parlare.

Io: prima che voi possiate parlare mi presento a voi, il mio nome per 15 anni era Carmela, nome insolito per vivere in spagna ma mo so che in realtà sono Axèla Ricci e ne sono fiera, papà ha preso in pieno la mia storia Anita mi picchiava quando si ritirava ubriaca dal bar.
io vi voglio dare fiducia perché so che siete la mia famiglia e so della mafia e dei giri di spaccio e non mi tiro in dietro ci voglio fare parte se volete.
ho studiato meccanica e so fare molte cose ma la decisione è tua papà- finisco e papà mi annuisce.

piano piano si presentano tutti e noto che ho molte cose in comune con tutti
arriva sera e ci mettiamo tutti insieme a cucinare e preparare il tavolo per mangiare.

mentre Diego e gli altri preparano il tavolo io, Andres e papà prepariamo la cena.
devo dire che sono diversi da come me li immaginavo, mi trovo bene con loro eppure li conosco da poco ma mi sento protetta ma è presto per giudicare.

finito di cucinare inizio a portare l'insalata a tavola e inizio a mettere il pollo con le patate al forno nei piatti.

Io: papà prima che iniziamo a mangiare posso andare a prendere dal supermercato qualche birra?- gli chiedo

P: si ma deve venire qualcuno con te- dice- Manuel vai tu? ti dispiace?- chiede al più grande dei miei fratelli.

M: andiamo piccoletta, ti accompagno io a prendere le birre- annuisco ma prima di andare prende le chiavi.

Io: guido io però- dico e mi guarda stranito- ho la patente tranquillo se no come faceva Anita ad arrivare all'ospedale- mi guarda e si addolcisce

M: va bene piccola andiamo adesso se no si fa tardi e.il cibo si fredda- usciamo e prendo un'auto saliamo e accendo la radio e parte una canzone che adoro anche se in italiano.

Io:
Io ti guardo
E qualcosa di te, non so cosa, mi mette a disagio
Il fatto non è che non mi piaci
E a te nessuno ha mai chiesto se io ti piaccio
Il mio problema è iniziato a Maggio
Devo andare a scuola ma non ce la faccio
E ora che ti fisso non posso avvicinarmi
E provo solo imbarazzo, non posso, mi alzo
Vado in camera mia, volo in un altro Stato
Lontano da mia madre che urla, vado lontano
Sdraiata sul letto, rivedo il mio film mai girato
In cui io sono diversa da così
Diversa da così, sono migliore
Ora chiudo le persiane pure se fuori c'è il sole
Mio papà crede sia presto per soffrire per amore
Ma è una frase banale, io sono altrove
La vita scivola dalle tue mani
Ma sarai in piedi anche domani
Troverai, troverai veramente un senso a questo niente
E quell'amore che ti meritavi
Sarà bellissimo domani
Troverai, troverai finalmente tutto il coraggio che ti serve
Mi fai schifo, non ti voglio
Di te non ho bisogno, io conosco il mio corpo
Fa freddo, mi copro, sei al primo posto delle cose che odio
Devo andare, ti lascio qui da solo
Tutto a posto, tutto a posto mica tanto
Io non piango ma perdo l'equilibrio e cado
Mi rialzo, è tutto a posto
Non voglio lasciarti vincere, anzi, non posso
Non mi servi tu, non mi serve il parere vostro
In nome del quale mi state con gli occhi addosso
Ora guardo il cielo e sembra un quadro di Rothko
E penso che dentro di me c'è qualcosa di rotto
Ed eri tu a farmi sentire un mostro
A farmi sentire sporca, a farmi sentire in colpa
Quella che eri una volta oramai è morta (quella che eri una volta oramai è morta)
Tanto a nessuno importa, tanto nessuno ascolta (tanto nessuno ascolta)

finito di cantare sento Miguel guardarmi e gli sorrido debolmente.

M: sei bravissima baby devo dire che non ho mai sentito nessuno cantare come te.
annuisco e sibilo un grazie e dopo un po' arriviamo io entro mentre lui rimane fuori.
compro una cassa da 24 di birre e poi mi cadono gli occhi su una bella collana non molto costosa ma mi mancano giusto un po' di soldi allora senza farmi vedere me la infilo nella tasca e vado alla cassa e pago le birre ed esco entrando nella macchina.

Io: muoviamoci prima che se ne accorgono- dico senza dire altro ed esco la collana dalla tasca del pantalone.
M: tu sei pazza ma sei degna della famiglia Ricci- mi dice e io gli do un bacio sulla guancia e continua- ora parti baby ladra forza- e parto verso casa.

M: tu sei pazza ma sei degna della famiglia Ricci- mi dice e io gli do un bacio sulla guancia e continua- ora parti baby ladra forza- e parto verso casa

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arrivati a casa Manuel racconta a tutti quello che ho fatto e mi fanno i complimenti e iniziamo a mangiare e bere birra.
appena finito tutti raccolgono i loro piatti e li mettono nel lavello e io inizio a lavare Eduardo li asciuga e Diego li mette al posto mentre papà Manuel e Andres sistemano la sala pranzo.
prima di andare a dormire papà mi chiama nel suo ufficio e mi chiede cosa voglio fare all'interno della mafia.
Io: per me va bene aggiustare auto e sarà strano ma adoro torturare la gente- gli dico e lui sorride.
P: allora ho il compito perfetto per te- mi spiega che devo torturare e infine uccidere un infame e lo devo fare io perché i ragazzi non possono, sono conosciuti da quest'uomo mentre io sono il nuovo arrivo.
dopo ciò saluto tutti e vado a farmi una doccia in camera mia e vado a dormire.

la figlia della mafiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora