divergenze

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mi risveglio con delle urla che arrivano dal piano di sotto, dopo essermi lavata e vestita scendo le scale ma non arrivo fino alla cucina.

D: papà non possiamo farlo, non voglio che lei si occupi di un altro omicidio

A: soprattutto il giorno dopo dell'uccisione di quell'uomo

M: io sono d'accordo con papà...lei lo può fare, ora è parte della famiglia ha chiesto lei di saper tutti i nostri piani e lei è nostra sorella, nessuno di noi può farlo, ci conoscono, entrare in quella discoteca e non farsi notare sarà difficile per noi, la controlleremo lo sapete

E: io non do ragione né a papà e te e né a loro, ok si è l'unica che lo può fare ed è vero, ma neanche io voglio vederla in difficoltà, ma ragazzi sappiamo bene che papà ci darà il via per intervenire se si troverà in difficoltà.

P: ragazzi lo sapete, noi siamo la famiglia mafiosa più potente dell'Argentina, lei è l'unica femmina e per poterla intitolare "figlia della mafia" deve fare almeno 2 operazioni familiari. Edoardo in qualsiasi pericolo più grande di lei noi agiremo ma fino a prova contraria la dobbiamo osservare. si Andres anche tu hai ragione non sono nemmeno passate ventiquattro ore ma deve farlo per onore della famiglia-.

vedo tutti annuire per poi tacere e iniziare a preparare la colazione.

Io: buongiorno- dico semplicemente.

P: buongiorno principessa- dice sorridendo.

D: buongiorno stellina- mi abbraccia

e gli altri mi sorridono senza parlare allora accolgo l'occasione.

Io: ho sentito tutto, lo farò sono l'unica erede donna, e conosco le tradizioni- sorridono.

P: dopo colazione tutti nel mio ufficio- ed esce dalla cucina.

faccio colazione con la mia solita frutta e succo e poi mi lavo tutte le cose che hanno sporcato.
vado in camera mia e mi preparo dei fogli e una penna.
dopo pochi minuti tutti eravamo in ufficio dopo nemmeno mezz'ora dalla colazione.
mi siedo davanti a papà con tutti seduti ai miei fianchi.

P: come hai capito devi introdurti in una discoteca, devi uccidere un figlio di puttana.
ha ammazzato il mio migliore amico, un padre di famiglia che morendo ha lasciato tre ragazzini nelle mani della mafia, noi come mafiosi alleati dobbiamo avere la sua vendetta.
entrerai nella discoteca come cameriera- e mi spiega tutto il resto del piano mostrandomi una foto di quello stronzo.

P: per l'onore- dice infine.

Tutti: per l'onore- annunciamo tutti insieme.

dopo la nostra riunione andiamo a fare una passeggiata per negozi perché mi devo vestire come una cameriera del posto.
entriamo nel negozio di vestiario e diamo un occhiata, il primo pantalone era troppo aderente e vista la gelosia che hanno i miei fratelli per me ho evitato, il secondo era troppo largo e il terzo era un po' trasparente, dopo altri tentativi riusciamo a trovare un bel pantalone semplicemente perfetto né troppo appariscente né troppo inosservato.
entriamo nel reparto camice e magliette e ne provo diverse ma come al solito non mi piace nemmeno di una provo la prima ma non mi piaceva il colore, la seconda non mi piaceva il modello e allora alla terza mi sono detta " quella che capita capita vaffanculo" e ne provo una a caso che non mi dispiace molto, non è nel mio stile ma me la lascio piacere.
Paghiamo e usciamo dal negozio per entrare in uno per scarpe, solo che a differenza dei vestiti riesco a trovare scarpe adatte molto in fretta.
guardo l'orario e vedo che è ormai ora di pranzo.

Io: andiamo a mangiare al mc?- chiedo e vedo tutti sorridere.

E: sono d'accordo con la piccoletta ho fame e so bene che avete fame anche voi- annuiscono e ci avviamo alle macchine.

Arrivati davanti al mc entriamo e ci sediamo al tavolo per ordinare, dopo poco arriva il nostro ordine.

io: vado a lavarmi le mani e ne approfitto per fare i miei bisogni- entro nel bagno e mi lavo le mani, appena alzo la testa vedo sul riflesso un ragazzo che mi tappa la bocca e mi blocca al muro, inizia a toccarmi e sinceramente mi sale un po' il vomito.
si alza le maniche e sul braccio intravedo un tatuaggio già visto, facendo mente locale mi ricordo che avevo fatto una ricerca sui clan mafiosi del Cordoba che non è altro che un rivale del nostro clan mafioso di Mendoza.
mi stringe il collo e non riesco ad urlare, cerco di mantenere il controllo ma sto andando nel pallone, sento la mano allentare e vedo cadere il ragazzo davanti a me per terra alzo lo sguardo e un ragazzo sui 19 anni mi osserva con un sorriso cupo

x: oggi ti ho salvato la vita non abituarti, se non c'ero saresti stata carne da macello piccola- mi guarda un'ultima volta e se ne va senza farmi rispondere, lo guardo allontanarsi e vedo una pistola dietro il pantalone c'è lo stemma della nostra mafia e figlio di qualche socio di mio padre ne sono sicura.
esco dal bagno e mi sento osservata.

i miei fratelli: piccola che è successo- racconto loro dell'avvenuto nel bagno, del ragazzo che mi ha salvato e dei stemmi.

p: ok piccola ora torniamo a casa e riposati stasera hai il grande colpo- lo guardo stranita e annuisco.

E: papà,non può farlo dopo quello che le è successo- papà lo guarda male ma sa anche lui che non dovrei farlo ma è anche l'unica possibilità per diventare la "figlia della mafia".

torniamo a casa e metto a posto i miei vestiti e scendo in cucina per bere un succo d'arancia, accendo la lavatrice con dentro i miei vestiti per stasera e chiedo ai ragazzi se poi possono mettere i panni nell' asciugatrice, e dopo che mi hanno assicurato che lo avrebbero fatto loro mi vado a poggiare sul letto per riposare prima del colpo

la figlia della mafiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora