23 Aprile 2022
📍ImolaSiamo in Italia, precisamente ad Imola, per un nuovo weekend di gara.
Mi sveglio verso le 7:30 e vado subito a prepararmi indossando delle cose molto semplici e comode. Una volta pronta decido di passare dalla stanza di mio padre per andare a fare colazione insieme.
-"Papà sono io"- esclamo da fuori alla porta dopo aver bussato
-"Buongiorno piccola mia"- dice con un enorme sorriso abbracciandomi
-"Se sei pronto andiamo a fare colazione"- gli propongo sorridendo
-"Prendo le ultime cose e andiamo subito"- appena finisce la frase si catapulta all'interno della sua stanza per prendere le ultime cose che gli servono e in meno di due minuti è di nuovo da me -"Andiamo tesoro"- dice avvolgendomi le spalle con un braccio.
In questo periodo sto rafforzando tantissimo il rapporto con mio padre, l'ho messo al corrente di tutte le cose successe in questo periodo, dalle più belle a quelle un po' più spiacevoli e lui si è sempre mostrato interessato e molto vicino a me.
Finalmente arriviamo alla sala colazioni dell'hotel e dopo aver preso le cose che avevamo ordinato ci sediamo ad un tavolo per mangiare.
-"Allora come ti sembra l'Italia"- mi chiede mentre beve il suo cappuccino
-"È bellissima come sempre, era tantissimo che non venivo qui"- gli rispondo addentando il mio cornetto
-"Buongiorno Christian"- sento salutare mio padre da dietro di me
-"Ciao Checo, siediti pure"- gli dice mio padre con un enorme sorriso e lui si siede subito al suo fianco
-"Buongiorno Lea, come stai?"- mi chiede subito il messicano
-"Benissimo grazie"- gli rispondo sorridendo.
Passo la maggior parte del tempo a chiacchierare con Checo. È un ragazzo simpaticissimo ed è anche un pilota straordinario, ho avuto il piacere di conoscerlo un po' meglio in questi giorni in Italia e ho conosciuto anche sua moglie e i suoi meravigliosi bambini.
Mentre continuiamo la nostra colazione vedo mio padre guardarmi subito un po' preoccupato e all'inizio non capivo perché ma poi appena ho sentito una voce molto familiare ho capito il motivo
-"Buongiorno Christian, buongiorno a tutti. Lea posso parlarti un attimo?"- chiede dolcemente Lewis.
Rimango immobile per qualche istante per pensare a cosa fare ma poi, dopo aver dato uno sguardo a mio padre cercando di tranquillizzarlo, decido di alzarmi e seguirlo.
In questa settimana ho pensato molto, mi sono confrontata anche con i miei amici e, anche se Lewis mi ha delusa con il suo comportamento, penso di essere stata troppo dura nei suoi confronti per questo voglio dargli un'altra possibilità.
Usciamo nel giardino dell'hotel e ci sediamo su una panchina
-"Allora Hamilton cosa hai da dirmi?"- gli chiedo rimanendo il più tranquilla possibile
-"Volevo scusarmi per come mi sono comportato con te e per come ti ho fatto stare, sono stato un coglione e ho dato la colpa a te per i miei risultati deludenti quando di colpe non ne avevi anzi mi sei sempre stata accanto"- dice guardandomi negli occhi con tono sincero -"So che tu forse non vorrai riallacciare i rapporti con me e io non ti obbligherò, volevo solo togliermi il peso da dosso scusandomi con te. Sappi che mi manchi Lea e che non mi riesco a perdonare la cazzata che ho fatto lasciandoti andare via da me"- continua a dire non togliendo lo sguardo da me provocandomi un brivido lungo tutta la schiena
-"Lewis, è vero mi hai fatta soffrire ma più che altro mi hai deluso con il tuo comportamento. Manchi anche a me è inutile negarlo, sei stato l'unica persona che mi ha capita subito in così poco tempo e a me questa cosa mi ha sempre fatta impazzire"- dico sorridendo -"Penso che sia arrivato il momento di mettere un po' da parte l'orgoglio e ricominciare un po' a piccoli passi"- appena gli dico questa cosa si accende sul suo viso un sorriso enorme e io lo abbraccio subito.
Appena lo abbraccio lo sento sospirare di sollievo e ricambia subito l'abbraccio stringendomi forte a se.
-"Mi sei mancata Lea"- sussurra al mio orecchio
-"Anche tu mi sei mancato"- sussurro a mia volta rimanendo ancora tra le sue braccia.
Una volta staccati ci giriamo e vediamo Sebastian,Pierre,Daniel,Carmen,George,Charles,Charlotte e mio padre sulla porta del giardino che ci guardano sorridendo, sapevano della mia decisione di riallacciare i rapporti con Lewis e sono sicura che mio padre appena mi ha vista uscire con lui è andato a chiamare gli altri per vedere come sarebbe andata. Saluto velocemente Lewis dandoci appuntamento a più tardi per parlare ancora e vado verso i miei amici e mio padre
-"Non so perché ma qualcosa mi dice che sei stato tu a chiamare tutti appena hai visto che uscivo con Lewis"- dico ridendo e indicando mio padre
-"Forse"- mi risponde mio padre ridendo
-"Siamo contenti per te Lea, meriti di essere felice e se riallacciare i rapporti con Lewis ti rende tale hai tutto il nostro appoggio"- dice Seb abbracciandomi
-"Si ma se dovesse fare di nuovo il coglione, gli conviene non farsi vedere in giro"- dice Daniel
-"Penso che se dovesse far del male di nuovo a Lea è meglio che non si ritrova davanti queste due qui"- dice Charles guardando Charlotte e Carmen
-"Non glielo auguro di trovarsele davanti potrebbe non uscirne vivo"- ribatte George ridendo
-"Vi voglio bene scemi del mio cuore"- dico abbracciando tutti uno ad uno.
Arriviamo al circuito verso le 10:30 e vado con mio padre verso i box RedBull.
Saluto tutti i componenti della squadra di mio padre e devo dire che stanno diventando come una seconda famiglia ormai.
Rimango nel box in santa pace fino a quando non arriva l'ultima persona che volevo incontrare.
-"Ciao Lea"- esclama Kelly appena mi vede
-"Ei Kelly come stai?"- le chiedo forzando un sorriso mentre mi abbraccia per salutarmi
-"Sto benissimo grazie"- mi risponde staccandosi da me -"Come sta andando con i problemi di cuore?"- mi chiede nell' esatto momento in cui sta arrivando Max
-"Molto bene, con Lewis ci siamo riavvicinati e ci stiamo dando una seconda possibilità"- le rispondo con tono soddisfatto per farle capire che la sua domanda non mi ha colpita per niente
-"Siamo felicissimi per te Lea, meriti di essere felice. Vero amore?"- chiede a Max mettendosi quasi di forza tra le sue braccia
-"Si se lo merita"- dice Max forzando un sorriso verso Kelly per poi girarsi verso di me per guardarmi triste
-"Ragazzi se non vi dispiace devo andare da mio padre ha bisogno di me"- invento una scusa per andarmene da lì al più presto per evitare altre domande scomode o battutine da parte di Kelly
-"Oh vai tranquilla Lea, ci vediamo in giro"- dice Kelly mentre mi saluta con un abbraccio
-"Ciao Max, ciao Kelly"- esclamo mentre esco velocemente dal box.
Mi dirigo a passo svelto verso il muretto dove trovo mio padre che parla con i vari ingegneri, tra meno di mezz'ora inizieranno le ultime prove libere prima della Sprint Race di oggi pomeriggio.
-"Rimani qui con noi?"- mi chiede sorridendo mio padre
-"Si molto volentieri"- gli rispondo con un enorme sorriso che lui ricambia all'istante, amo vederlo così raggiante e felice
-"Tieni indossa queste, così oggi oltre ad osservare potrai anche sentire tutto"- mi passa delle cuffie dalla quale potrò sentire tutti i team radio e tutte le comunicazioni con la squadra ai box durante tutta la durata delle prove libere.
Alle 12:30 precise i piloti scendono in pista per poter studiare meglio le giuste strategie e come affrontare la pista.
Le prove vanno molto bene, la squadra e riuscita a trovare il giusto bilanciamento per tutto e sono tutti pronti ad affrontare la Sprint di oggi pomeriggio.
Una volta finito il tutto decido di raggiungere Sebastian nel suo box per andare a mangiare una cosa insieme.
-"Eccola la mia piccola Lea"- dice abbracciandomi
-"Seb non sono più piccola ormai"- gli rispondo ridendo
-"Per me rimarrai sempre quella bambina che correva e si nascondeva per tutti i paddock e faceva impazzire tuo padre per cercarti"- mi fa venire in mente molte scene successe in passato e devo dire che ero una bambina parecchio iperattiva ma che amava follemente correre tra quei paddock.
-"Mi ricordo ancora la prima volta che ci siamo conosciuti. Stavo correndo nel tuo box e, mentre scappavo da mio padre, ti sono letteralmente caduta tra le braccia mentre eri sdraiato a terra perché ti stavi allenando"- dico ridendo con le lacrime agli occhi
-"Ricordo che Christian era furioso perché non smettevi di correre, e io appena ho capito la situazione ti ho assecondato subito tirandomi su iniziando a scappare con te in braccio fino a quando non ci siamo fermati dalle troppe risate e anche Christian alla fine era scoppiato a ridere insieme a noi"- mi ricorda Seb ridendo anche lui -"Avevi su per giù 9 anni e io 22 se non sbaglio"-
-"Si esatto, da lì non ci siamo mai separati e anche se non ci vedevamo quasi mai ci tenevamo sempre in contatto. Sei sempre stato come un fratellone per me"- lo abbraccio forte mentre glielo dico
-"E tu come una sorellina per me" ricambia l'abbraccio -"Che ne dici andiamo a mangiare qualcosa?"- mi propone
-"Si ti prego sto morendo di fame" dico ridacchiando mentre usciamo dal suo box.
Passo tutto il pranzo con Seb nella hospitality dell' Aston Martin a ridere a causa di tutti i ricordi che ci vengono in mente, ne abbiamo passate di tutti i colori insieme.
La giornata passa velocemente, alle 16:30 c'è stata la tanto attesa Sprint Race, che ho visto come al solito in prima fila dal muretto, devo dire che è andata molto bene per la RedBull con Max al primo posto e Sergio al terzo. Speriamo che sia così anche domani.
Verso le 18:30 abbiamo finito tutto il lavoro della giornata e mentre sto per salire in macchina con mio padre ricevo un messaggioLewis
<Che ne dice signorina
Horner me la concede
una cena?><Mmh non saprei...>
<Ok😔>
<Dai scemo certo che
vengo a cena con te><Se mi dici dove sei
passo a prenderti><Sono nel parcheggio
appena fuori all'entrata><Ok dammi due minuti
e sono da te🤍>Rimetto il telefono in borsa con un sorriso enorme sul mio viso e mio padre se ne accorge subito
-"Non so perché ma qualcosa mi dice che era Lewis al telefono"- dice guardandomi felice
-"Si è lui"- gli rispondo continuando a sorridere -"Mi sta venendo a prendere, andiamo a cena insieme"-
-"Sono felice che vi siate riavvicinati, siete molto carini insieme e lui ci tiene molto a te. Quando ti ha lasciato era in un momento un po' buio della sua carriera e si è lasciato trasportare da quelle emozioni non pensando a ciò che lo faceva stare bene, ma a quanto pare finalmente l'ha capito"- dice posando una mano sulla mia spalla -"Penso sia arrivato"- dice indicando una macchina sportiva che si sta parcheggiando vicino a noi -"Divertiti piccola mia, ci vediamo quando torni"- mi saluta mio padre abbracciandomi
-" A più tardi papà"- ricambio l'abbraccio e scendo dalla sua auto aspettando che vada via.
Una volta che mio padre se ne è andato salgo in auto con Lewis
-"Buonasera signorina Horner"- dice facendomi il baciamano
-"Quanta formalità signor Hamilton"- dico ridacchiando
-"Allora sei pronta ad andare?"- mi chiede dolcemente guardandomi negli occhi
-"Assolutamente si"- gli rispondo sorridendo.
Partiamo subito e ci dirigiamo verso il ristorante che ha scelto Lewis, è piccolino e molto riservato si trova in una delle viette principali del centro di Imola.
La cena passa in fretta, il cibo era buonissimo e devo ammettere che Lewis mi è mancato da morire in questi giorni.
Dopo cena decidiamo di fare due passi per il centro
-"Sono stata benissimo Lew"- gli dico prendendo la sua mano mentre camminiamo vicini
-"Anche io Lea, sinceramente non vedevo l'ora di stare di nuovo con te"- ammette stringendo la mia mano provocandomi un brivido lungo la schiena -"Ripeto sono stato un coglione, solo a ripensarci mi viene il nervoso"- dice serrando la mascella dal nervoso
-"Ehi guardami"- mi fermo e lo faccio girare verso di me -"È passato ormai, pensiamo a questo momento, al fatto che stiamo ricominciando e che lo stiamo facendo insieme"- lo guardo negli occhi mentre gli dico queste parole e gli stringo entrambe le mani per tranquillizzarlo.
Rimaniamo a guardarci negli occhi per qualche secondo fino a quando non decido di annullare le distanze tra di noi e di baciarlo.
Sin da subito è un bacio pieno di passione, entrambi non vedevamo l'ora che arrivasse questo momento
-"Penso sia il momento migliore di queste ultime settimane"- sussurra Lewis ridacchiando per poi riprendere a baciarmi.
Dopo svariati baci decidiamo di tornare in hotel, una volta arrivati davanti alla mia stanza ci baciamo di nuovo
-"Mi sei mancata da morire Lea"- dice Lewis a bassa voce posando la sua fronte sulla mia
-"Anche tu mi sei mancato Hamilton"- gli dico facendolo sorridere -"Ci vediamo domani mattina"- gli dico dandogli un ultimo bacio
-"A domani"- ricambia il mio bacio e torna nella sua stanza.
Una volta rientrata trovo mio padre ad aspettarmi e decido di raccontargli come è andata tutta la serata.
Dopo aver fatto una lunga sessione di chiacchierare con mio padre decido di andare a dormire dato che domani sarà una lunghissima giornata e finalmente andrò a dormire con il sorriso perché finalmente è tornata un po' di serenità nella mia vita.*Spazio Autrice*
Nuovo capitolo✨
Finalmente Lea persona Lewis e già c'è stato un bacio😍
Vi dico già che finalmente ci sarà un po' di pace nella vita di Lea ma che non dovete abituarvici troppo perché non sarà eterna 😉
Come al solito se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina ⭐️
Ci vediamo al prossimo capitolo 🤍
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The Last Ride
FanfictionCiao a tutti mi chiamo Lea Horner sono inglese e ho 23 anni. Se ve lo state chiedendo, si sono la figlia di Christian Horner team principal della RedBull, uno dei team più competitivi di Formula 1 degli ultimi anni. Faccio equitazione da quando ho 4...