24 Luglio 2022
📍FranciaSono le 15:30 la gara già è iniziata da un po' e come immaginavo non mi sta entusiasmando come avrei voluto.
Sono al 19º giro e in questo preciso momento vedo la monoposto di Charles uscire di pista e schiantarsi sulle barriere, mi alzo subito dalla sedia in preda all'ansia aspettando che dica qualcosa in radio e per fortuna dopo pochi secondi lo sentiamo e lo vediamo uscire dalla sua auto urlando dalla frustrazione.
So quanto è importante per lui questo campionato, si sta impegnando al massimo, ma ultimamente tra problemi alla monoposto e piccoli errori commessi, il sogno di diventare campione del mondo sta sfumando e vedere uno dei tuoi migliori amici così distrutto non è una bella sensazione.
-"Se vuoi puoi andare da lui, è importante avere degli amici vicino in momenti come questi"- dice mio padre posando una mano sulla mia spalla vedendomi preoccupata per lui
-"Sei sicuro papà?"- gli chiedo guardandolo
-"Sicurissimo, va da lui"- dice sorridendo e dandomi un piccolo abbraccio
-"Grazie papà, torno tra poco"- gli do un veloce bacio sulla guancia e corro verso il box Ferrari.
Oggi purtroppo Charlotte non è potuta venire alla gara e in questo momento Charles non ha nessuno se non me per sfogarsi un po' e parlare.
Appena arrivata fuori al box Ferrari lo vedo entrare in tua furia nella sua stanzetta sbattendo la porta, inizio ad entrare nel box dirigendomi verso la porta, ma vengo bloccata da uno dei meccanici
-"Lei non può stare qui"- esclama mettendosi davanti a me
-"Posso eccome invece, sono un'amica di Charles e vorrei poter parlare con lui in questo momento"- dico incrociando le mani al petto
-"Le ripeto che non può entrare"- ribatte a tono acido
-"Odio mettere in primo piano il mio nome, ma sono...."-
-"Lea Horner, che piacere rivederti"- esclama bloccandomi Mattia il team principal della Ferrari e vedo sul viso del meccanico davanti a me comparire una faccia sorpresa
-"Ciao Mattia è un piacere anche per me"- gli rispondo salutandolo
-"Stavi andando da Charles?"- mi chiede dolcemente
-"Si, penso abbia bisogno di parlare con un'amica"- gli rispondo sorridendo
-"Vai pure sta tranquilla, sono sicuro che sarà felice di vederti soprattutto dopo quello che gli è appena successo e poi lo sai, sei sempre la benvenuta qui in Ferrari"- mi dice sorridendo
-"Grazie Mattia, ci vediamo"- gli sorrido e quando passo vicino al meccanico che mi aveva bloccato poco fa gli lancio un'occhiataccia e un sorriso soddisfatto.
Una volta raggiunta la stanza di Charles inizio a bussare
-"Andate via non voglio vedere nessuno"- esclama subito
-"Charles sono Lea"- esclamo a mia volta sperando che sentendo la mia voce venga ad aprire.
Dopo pochi istanti sento scattare la serratura della porta e una volta aperta vedo Charles con uno sguardo deluso e gli occhi gonfi, deve aver sicuramente pianto.
-"Vieni qui"- dico chiudendo la porta e aprendo le braccia dove lui, senza farselo ripetere due volte, ci si fionda
-"È tutto perduto ormai, avevo il campionato in mano e ora non ho più nulla"- dice sospirando e io lo stringo forte a me -"Sono stato uno stupido, ho sbagliato a spingere troppo l'auto in quella curva e questo è il risultato"- dice duro nei suoi confronti
-"Te l'ho sempre detto devi smetterla di essere sempre così duro verso te stesso, so come ti senti anche io in passato ho perso un campionato di salto ostacoli per colpa di alcuni errori stupidi che ho commesso, ma guarda un po' ora, sono la campionessa del mondo da due anni consecutivi"- dico staccandomi dal suo abbraccio e andandoci a sedere sul divano -"Quello che voglio dirti è che non devi abbatterti, so che è difficile superare degli errori simili soprattutto quando sai che puoi vincere, ma sono proprio questi errori che ti permettono di crescere e migliorare il pilota e la persona magnifica che sei"- dico stringendogli la mano e guardandolo negli occhi
-"Avevo promesso ai miei familiari che quest'anno ce l'avrei fatta e invece lì ho delusi"- dice guardandomi con gli occhi lucidi
-"Tu non hai deluso proprio nessuno Charles, non lo pensare neanche minimamente, questo è stato il primo anno che hai finalmente potuto lottare per il campionato contro persone che sono da più anni di te in formula 1, ci sta essere sopraffatti dalla situazione e ci sta fare degli errori,non sei un robot Leclerc"- gli dico l'ultima frase ridacchiando -"Sei uno dei talenti più promettenti di questo sport te l'ho sempre detto, devi solo trovare te stesso e vedrai che farai tanto te lo assicuro"- gli dico abbracciandolo di nuovo
-"Grazie Lea"- sospira abbracciandomi
-"Di nulla monegasco del mio cuore"- gli dico facendolo ridacchiare leggermente -"Ora datti una lavata alla faccia e usciamo da qui per prendere un po' d'aria"- dico alzandomi e tirandolo su con me.
Dopo pochi minuti io e Charles usciamo dalla sua stanza e andiamo nella hospitality Ferrari per mangiare qualcosa e finire di vedere la gara che come immaginavo è stata vinta da Max e il podio si è concluso con Lewis in seconda posizione e George in terza.
Dopo aver passato tutto il pomeriggio con Charles e gli altri, torno in hotel per poter finalmente fare un bel bagno rilassante.
Una volta entrata in ascensore, mentre si stanno per chiudere le porte sento qualcuno che mi chiama
-"Lea aspetta!"- urla max correndo verso l'ascensore e blocco subito le porte riaprendole -"Grazie"- dice entrando e posando la schiena sulla parete con il fiatone
-"Corri a 300 km/h in una macchina e una semplice corsetta ti riduce in questo stato?"- gli chiedo ridacchiando
-"Non ho mai amato correre anche se lo devo fare quasi ogni giorno come allenamento"- dice alzando gli occhi al cielo.
Rimango a fissarlo per qualche secondo di troppo e lui se ne accorge subito
-"So di essere un bel ragazzo, ma se continui a fissarmi così mi consumi"- dice sorridendo facendomi tornare in me e facendomi diventare rossa come un pomodoro
-"Ehm... a che piano vai?"- gli chiedo cercando di nascondere il mio viso per non farmi vedere
-"Al quarto"- dice continuando a sorridere
-"Oggi sei stato bravo in gara"- mi complimento con lui guardandolo negli occhi
-"Grazie, però scommetto che tu ti sei quasi addormentata, so quanto odi questo tracciato"-
-"Si, poi sono andata a fare compagnia a Charles dopo l'incidente e l'abbiamo finita di vedere insieme"-
Mentre stiamo salendo con l'ascensore, verso il terzo piano, fa un rumore strano, uno scatto e si blocca
-"No ti prego"- esclamo io andando verso i tasti dell'ascensore e premendo quello delle emergenze
-"Cazzo non ci voleva"- dice Max sbuffando e togliendosi lo zaino dalle spalle.
Dopo vari tentativi, finalmente ci rispondono dall'altoparlante
-"Salve qual'è l'emergenza?"- ci chiede la donna dall'altro lato dell'altoparlante
-"Siamo rimasti bloccato in ascensore tra il secondo è il terzo piano"- le spiego cercando di respirare regolarmente. Ho una piccola paura degli ascensori e rimanerci bloccata dentro non è molto bello per me
-"Si eccovi, dal computer vedo l'ascensore bloccato, chiamo subito i tecnici in modo da farvi uscire il prima possibile anche se ci vorrà un po' più di una mezz'ora purtroppo. Rimanete calmi torno da voi tra pochissimo"- dice la donna chiudendo la comunicazione
-"Più di mezz'ora"- sussurro preoccupata tra me e me, ma a quanto pare non l'ho fatto così tanto piano perché Max mi sente
-"La tua paura degli ascensori è rimasta vedo"- dice guardandomi dolcemente
-"Si"- gli rispondo leggermente con tono acido.
Il pensiero di rimanere in questo ascensore per più di mezz'ora non mi fa stare per niente bene. Dopo pochi minuti sento squillare il mio telefono ed è mio padre
-"Lea tutto bene? Ero passato nella tua stanza per portarti una cosa ma non ci sei"- dice leggermente preoccupato
-"Bene non proprio, siamo rimasti bloccati in ascensore, ho già chiamato il pulsante di emergenza e l'operatrice ci ha detto che ci tireranno fuori da qui il prima possibile, ma ci vorrà più di mezz'ora"- gli dico sospirando
-"Già che non sei sola mi fa stare meglio, soprattutto sapendo della tua paura degli ascensori. Richiamami subito appena hai novità e tesoro stai rilassata, non farti prendere dal panico "- mi dice dolcemente
-"Va bene papà a più tardi"-
Riattacco la telefonata e mi siedo sul pavimento dell'ascensore con la testa tra le mani cercando di calmarmi, dopo qualche secondo sento anche Max sedersi per terra e lo fa mettendosi dall'altro lato di fronte a me mentre risponde alla telefonata di Kelly.
Dopo averlo attaccato lo sento sbuffare e quando si rende conto che lo sto guardando mi sorride.
-"Ti ricordi quando siamo rimasti bloccati in ascensore durante il nostro viaggio a Dubai?"- mi chiede all'improvviso ridacchiando, cercando di non farmi pensare a quello che sta succedendo in questo momento
-"E come posso dimenticarlo, siamo rimasti lì dentro quasi tre ore, spero non succeda così anche oggi"- dico sorridendo ripensando a quel momento, eravamo a Dubai in uno dei viaggi più belli che abbiamo fatto insieme, stavamo insieme già da qualche mese e questo viaggio era stato un regalo da parte sua per il mio compleanno.
-"Perché sorridi?"- mi chiede vedendomi mentre dissi il vuoto sorridendo
-"Stavo ripensando a quel viaggio, è stato il viaggio più bello che abbiamo fatto insieme, anche se siamo rimasti tre ore bloccati in ascensore"- dico guardandolo e sorridendo amaramente
-"Si quello è stato il più bello ma anche quello in Islanda non è stato da meno"- mi dice facendomi riaffiorare i ricordi di quel viaggio.
L'ho portato in Islanda a vedere l'aurora boreale, mi aveva detto che era un suo sogno vederla sin da bambino e io gli ho regalato questo viaggio per il suo compleanno. Anche lì ci siamo divertiti tantissimo e l'aria magica che si respirava il quel posto era molto romantica.
-"Si, anche se è stato l'ultimo viaggio fatto insieme"- ammetto triste guardandolo negli occhi
-"Si purtroppo per colpa mia è stato l'ultimo viaggio fatto insieme"- dice guardandomi negli occhi -"Sai quando ho fatto quell'enorme cazzata, ero nel momento più difficile della mia vita, avevo mio padre perennemente con il fiato sul collo che pretendeva il massimo da me dato che stavo lottando per il campionato"- inizia a spiegarmi guardandomi negli occhi -"Non volevo portarti giù a fondo con me, non te lo meritavi, anche se poi ho fatto una cosa ancora più grave facendoti soffrire il doppio"- ammette sospirando
-"Sai bene che ti sarei stata accanto qualsiasi cosa sarebbe successa, sapevo di tuo padre anche se tu continuavi a dirmi che tra voi due andava sempre tutto bene"- gli dico abbassando lo sguardo
-"Lo so, ed è per questo che ancora non mi perdono per quello che ho fatto"- dice alzandosi e venendo a sedersi vicino a me -"Quanto vorrei tornare a quei tempi"- dice sospirando e posando la testa sulla mia spalla come faceva quando stavamo insieme
-"Anche io Maxie"- sospiro guardandolo.
Dopo pochi minuti passati in quella posizione, alza la testa dalla mia spalla e mi guarda negli occhi, ho sempre amato i suoi occhi blu e ogni volta,tutt'ora, mi perdo a guardarli.
-"Ragazzi, i tecnici sono a lavoro e hanno quasi terminato a breve sarete fuori di lì"- ci avvisa la donna di prima all'altoparlante
-"Grazie mille"- le rispondo io tirandomi su in piedi seguita da Max che mi fa girare subito verso di lui.
Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo che sembrano un'eternitá e Max fa una cosa che non mi sarei immaginata, mi tira a se e mi bacia.
All'inizio rimango ferma, sorpresa da ciò che ha appena fatto, ma poi mi lascio andare alle emozioni e ricambio subito il suo bacio pieno di passione che mi provoca le farfalle allo stomaco e dopo qualche istante ci stacchiamo.
Siamo uno di fronte all'altro, ci guardiamo negli occhi senza dire nulla, la tensione è alle stelle come le nostre emozioni. Rimaniamo così per qualche istante fino a quando, finalmente, riescono a tirarci fuori da quell'ascensore che ormai stava diventando troppo piccolo per entrambi. Esco per prima e vengo subito abbracciata da mio padre
-"Lea tesoro stai bene?"- dice stringendomi forte a se
-"Si papà va tutto bene, ora andiamocene da qui, voglio tornare nella mia stanza"- gli dico sorridendo e cercando di nascondere le mille emozioni che scorrono dentro di me in questo momento.
Prima di andarmene, mi volto un'ultima volta verso di lui e lo vedo lì, tra le braccia di Kelly, che mi guarda lasciandosi sfuggire un sorriso amaro e con un velo di tristezza che ricambio subito anche io. Finalmente riesco a staccare il mio sguardo dal suo e me ne vado verso la mia stanza, lasciandomi tutto ciò che è appena accaduto alle spalle, sapendo che nessuno dei due dirà mai nulla di ciò che è appena successo per non ferire la persona che ha al suo fianco in questo momento, anche se i primi a soffrire saremo proprio noi.
Ma sappiamo entrambi che con quel bacio è scattato qualcosa dentro di noi, vecchie emozioni che riaffiorano, le farfalle allo stomaco che confermano ad entrambi che ci amiamo ancora come una volta e che forse non abbiamo mai smesso di farlo.*Spazio Autrice*
Rieccomi con un nuovo capitolo finalmente 😍
Scusate l'assenza ma tra feste e vari impegni non sono riuscita a scrivere🥲
Torno però con un capitolo con un'enorme colpo di scena, Max che finalmente bacia la nostra Lea🌻
Come affronteranno i due questa situazione?
Come al solito se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina⭐️
Ci vediamo al prossimo capitolo 🤍
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The Last Ride
FanfictionCiao a tutti mi chiamo Lea Horner sono inglese e ho 23 anni. Se ve lo state chiedendo, si sono la figlia di Christian Horner team principal della RedBull, uno dei team più competitivi di Formula 1 degli ultimi anni. Faccio equitazione da quando ho 4...