Capitolo VIII: The Visit.

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Indelible Scars

 

Capitolo 8:

The Visit

 

 

 

Quella mattina Josh si svegliò presto, tremando a causa dell'ultimo incubo, che preferì non ricordare.

Accarezzò per ore i capelli di Jennifer, senza trovare un senso logico ai suoi pensieri, accatastati l'uno sull'altro, senza un ordine preciso.

Gli veniva da piangere, poi da ridere, ma non riusciva a fare nulla, se non pensare a quel terribile incidente e a Robert, steso inerme in quel letto d'ospedale.

Pensava a quanto gli mancavano i sui abbracci, la sua vocina e i suoi "Ti voglio bene" sussurrati.

Fu a quel punto che decise di andarlo a trovare, da solo, senza nessuno, voleva che fossero solo lui e Robert, come quella volta in cui vi era stato l'incidente.

Si alzò velocemente, si vestì con i primi vestiti che trovò nel piccolo armadio della camera e baciando cautamente la fronte di Jennifer, lasciò la stanza.

Silenziosamente uscì di casa, attento a non farsi notare da nessuno, si infilò il giubbotto, prese le chiavi della moto e si diresse verso l'ospedale.

Indossava cappello ed occhiali da sole per non farsi riconoscere, ma sapeva che tutti gli sguardi erano puntati su di lui.

Lo guardavano con pietà, mentre entrava nel piccolo ospedale di Louisville, mostrava il permesso alla reception e si dirigeva verso la stanza di Robert.

Entrò silenziosamente nella camera, quasi tremando alla vista di Robert, privo della vita che gli era stata donata da lui stesso.

Era così ogni singola volta ...

Si sedette e piangendo iniziò ad accarezzare i capelli di Robert, gli teneva stretta una mano, mentre ascoltava il battito del suo cuore, regolare e stabile.

Dio, salvalo.

Salva Robert, ti prego.

Salvalo.

Iniziò a pregare, piangendo sul viso del suo bambino, implorando Dio di non portarlo con sé, come aveva fatto con i suoi genitori e suo fratello.

«Robert» sussurrò «Ti prego, svegliati.»

Non lasciarti andare.

Non lasciarmi andare.

«Robert, so che puoi sentirmi» tirò su col naso «Dovunque tu sia, so che puoi sapere che sono qui.» si asciugò con le maniche della camicia gli occhi e riprese a parlare «Ti ricordi di quando ti portavo al parco a giocare, Rob? Ti ricordi di quando la sera, prima di addormentarti, ti raccontavo sempre la favola di Peter Pan, la tua preferita?» altre lacrime gli rigavano il viso, mentre lasciava un bacio sulla fronte di Robert, le sue mani tremanti stringevano le sue piccole manine fredde e il suo sguardo vagava alla ricerca di quello di suo figlio.

«Dovrei  esserci io al tuo posto, amore mio. Lo so.» appoggiò la fronte su quella di Robert, piangendo lacrime amare e bagnando anche le guance del suo bambino «Perdonami, Rob. Perdonami.»

Alzò il viso e asciugò le guance di Robert, senza mollare un attimo la sua mano. Ne era sicuro, Josh. Era sicuro che Robert lo potesse sentire, era sicuro che si sarebbe svegliato e lo avrebbe abbracciato.

Ma non lo fece, Robert. Non quella mattina.

«Robert» la sua voce tremava, scossa dal pianto e dalla disperazione che aveva dentro «Ti ricordi quando la notte venivi in camera mia e di mamma e ci chiedevi se potevi dormire con noi? Ti ricordi come mi abbracciavi durante la notte Rob? Quando dicevi che ero il tuo eroe?»

Indelible scars. #3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora