Epilogo.

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"A Canf, senza di te questa storia non sarebbe mai nata

ed io non sarei qui, in tutti i sensi.

A Enza, grazie per ogni sclero e per ogni risata,

un giorno verrò a trovarti, te lo prometto.

Di nuovo - a tutti voi, siete persone meravigliose."




Indelible Scars

EPILOGO

Josh stringeva tra le braccia la sua bambina, avvolta in una tutina rosa, le manine piccole e raggrinzite si muovevano verso il suo viso, mentre lui le accarezzava quei pochi capelli biondi e le guardava gli occhi, che sembravano tra il grigio e l'azzurro, come quelli di Jennifer.

Effettivamente le somigliava parecchio ... magari sarebbe stata anche pestifera come lei, essendo che sembrava che non volesse stare un attimo ferma e si agitava molte volte tra le braccia di Josh.

La cullava dolcemente tra le forti braccia, mentre Jennifer era caduta addormentata subito dopo il parto, notevolmente sfinita, ma con un sorriso beato sul viso e l'espressione serena che aveva assunto appena aveva tenuto la sua piccola tra le braccia.

Josh lesse per l'ennesima volta il braccialetto rosa sul polso minuscolo della bambina, cercando di convincersi che tutto quello fosse reale.

Rose Michelle Hutcherson.

Sorrise, continuando a cullarla, camminando in giro per la stanza e posandole infiniti baci sulle guance paffute e sulla piccola testolina.

Tra poco sarebbero tornati Karen e Gary, insieme a Robert, che pochi minuti prima aveva fatto i capricci perché voleva un gelato ... e i nonni, come sempre, lo avevano accontentato.

Si sedette nella poltrona accanto al letto di Jennifer, guardandola dormire e continuando a stringere al petto la piccola Rose, fragile e indifesa nelle sue poche ore di vita.

Si stava appisolando lentamente con la sua piccola bambina ancora tra le braccia, quando sentì la porta schiudersi e la voce squillante di Robert invadere la stanza.

«Papà!» urlò, andandogli in contro mentre Karen e Gary lo seguivano.

«Shh, non urlare, Rob.» lo raccomandò Josh, strofinandosi gli occhi stanchi e scompigliandosi i capelli.

«Posso vedere Rose?»

Robert corse a sedersi sulla gamba del padre, accarezzando con amore le piccole manine della sorellina, notevolmente piccole rispetto alle sue.

Rose si era addormentata e Robert aveva iniziato a fare delle facce buffe nella speranza di farla svegliare e farla giocare con lui.

«È bella» sussurrò ad un certo punto il bambino «Somiglia alla mamma.»

«Sì. Le somiglia tanto, hai visto? Tu somigliavi tanto a me, quando eri piccolo come lei!»

«Noi ci somigliamo anche adesso!» esclamò Robert, abbracciando Josh con un sorriso enorme sul volto.

Josh ricambiò calorosamente l'abbraccio del bambino e gli scoccò un bacio sulla fronte leggermente sudata per via del caldo.

Era nata il 4 luglio, Rose, lo stesso giorno dell'Indipendenza Americana.

«Buongiorno ... » sentirono mormorare da Jennifer, con la voce impastata dal sonno e il sorriso ancora stampato in volto.

«Ehi, ben svegliata, principessa!» Josh le prese una mano e gliela baciò, mettendo in quel gesto tutto l'amore del mondo.

Indelible scars. #3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora