Capitolo 8

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« Prego? »

« Ho detto che tu - a me - sei mancato Potter » ripeté Malfoy, scandendo per bene ogni parola.

« Io non posso esserti mancato! » replicò Harry cercando di far capire al biondo quanto fosse patetica la sua scusa.

« Ah, no? Potter, a questo punto sei davvero così cretino da non aver capito perché ti ho cercato?» domandò Draco cercando di restare calmo e non apparire eccessivamente innervosito.

Harry lo afferrò per un polso e, dopo aver comunicato all'elfo domestico che sarebbero stati nello studio e di non disturbarli per alcuna ragione, lo trascinò nello studio, chiudendo la porta con un incantesimo.

« Ti sono mancato perché ti mancava qualcuno su cui riversare la tua frustrazione?! Beh, mi spiace Malfoy, ma caschi proprio male... »

« E secondo te io avrei fatto stupidissime ricerche per tre anni, girovagando nel Mondo Babbano di scuola in scuola e negozi di pessimo gusto solo per trovare qualcuno con cui sfogarmi?! No, Potter. Sei davvero un idiota. Un Malfoy non si abbasserebbe e tanto se non fosse per una valida ragione ».

« E io sarei la valida ragione che ha spinto il rampollo della più decaduta famiglia Purosangue d'Inghilterra a mischiarsi con i Babbani?! » domandò Harry furente.

« Per me sì, Potter ».

« E solo perché tu lo vuoi dovrei rivedere le mie convinzioni? Dovrei prendere in considerazione l'idea di tornare e affrontare la vana gloria e l'oblio che mi accompagneranno finché finalmente non potrò andarmene felice e spensierato da questo orrido mondo? No, grazie. La mia vita va benissimo così » sibilò il moro guardando furente l'altro ragazzo che si mise a sogghignare.

« Altro che coraggioso Grifondoro. Sai cosa sei Potter? Solo uno sciocco. E un maledettissimo codardo... ».

Le parole di Malfoy richiamarono alla memoria di Harry la fuga dei Mangiamorte da Hogwarts la notte in cui morì Silente. Comprese il perché Piton s'infuriò con lui e lo ringraziò per essersi limitato a bloccare gli incantesimi che gli aveva lanciato.

Harry non fu altrettanto bravo e in una frazione di secondo aveva buttato a terra il biondo e iniziato a colpirlo con quanta forza aveva.

« Tu » sibilò Harry colpendo alla cieca il volto del ragazzo « non puoi permetterti » colpo nell'addome « di chiamarmi » a Draco mancò per un momento l'aria « codardo! » ansimò Harry smettendo d'infierire sul corpo inerme steso sul pavimento sotto di lui. Quello che al moro non era chiaro era come mai si ritrovasse il viso bagnato e non avesse la forza di guardare nuovamente il biondo negli occhi.

« Chissà da quanto tempo desideravi farlo » mormorò Malfoy con il corpo di Harry sopra di lui, a bloccargli ogni movimento.

L'ex Grifondoro sembrava incapace di qualunque reazione finché gli occhiali non gli caddero improvvisamente sulla giacca di Draco. Harry allungò una mano che sorpassò però le lenti, raggiungendo lentamente le labbra dell'altro ragazzo. Tutto ciò che Draco avvertì fu la lieve pressione del pollice del moro che, con delicatezza, gli passò il pollice sul mento.

Con uno scatto Draco bloccò il polso del moro.

« Mi dispiace... per il tuo sangue » mormorò Harry. Se non fosse stato per quel gesto, Draco non si sarebbe neanche accorto di avere il labbro inferiore spaccato. Voltò la testa e vide il pollice dell'altro ragazzo sporco di sangue, e in quel momento capì che gli stava porgendo le sue scuse più in merito all'episodio del Sectumsempra che per quel singolo taglio.

Riportò lo sguardo su Harry ed intravide i suoi occhi socchiusi attraverso la frangia scarmigliata che gli ricadeva sulla fronte. La mano destra di Draco risalì di scatto fino al volto del moro e gli mise una mano dietro la nuca, spingendolo così verso di sé. Fu una questione d'istanti prima che le loro labbra di sfiorassero. Ancor più breve fu il tempo che gli servì per approfondire il contatto.

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