Capitolo 12

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Harry atterrò malamente su una radice sporgente del grosso salice sotto il quale doveva incontrarsi con Draco. Non gli capitava di frequente di cadere appena smaterializzato, ma quando doveva raggiungere luoghi che non conosceva tendeva a commettere errori simili. Fortunatamente i suoi percorsi erano sempre piuttosto standardizzati.

« Sei aggraziato quanto un troll in un laboratorio di Pozioni » lo accolse la voce del biondo che gli stava puntando in volto la bacchetta illuminata.

« Non ho mai apprezzato i mezzi di trasporto magici, scope escluse. Polvere volante, smaterializzazioni, Passaporte saranno veloci ma le odio » disse Harry afferrando la mano che Draco gli aveva porto per aiutarlo ad alzarsi.

« Ma se non altro sei riuscito ad arrivare ».

« Come mai questo posto? » domandò Harry spolverandosi i pantaloni e dopo aver mormorato 'Lumos' per illuminare anche la sua bacchetta.

« Non dista molto da casa mia e, come vedi, non c'è nessuno nei paraggi ».

Il moro evitò di fargli presente che vi erano molti altri posti con grandi alberi vicino ai quali si sarebbero potuti incontrare, ma non disse nulla. Draco avrà avuto sicuramente le sue buone ragioni.

« Com'è andata al lavoro? ».

« Bene. C'è stata un po' di ressa a causa dei regali dell'ultimo minuto, ma meno peggio dell'anno scorso. La situazione era sotto controllo e almeno quest'anno, anche se ho fatto chiusura, stavolta sono riuscito a farmi la mia ora di pausa... a te invece com'è andata? »

« Tutto bene. Sono come sempre rimasto con la testa china sui calderoni a lavorare per quegli impiastri dei tuoi amici che non sanno distillare neanche un brodino » rispose Malfoy e Harry non poté fare a meno di ridere all'ultima battuta dell'ex Serpeverde.

« Anni fa sarebbe stata un'ottima motivazione per tirarti un pugno in faccia ».

« E ora? »

Harry sorrise sornione e affondò una mano nei capelli del biondo, trascinandolo a sé e coinvolgendolo nel bacio che aveva agognato da quando aveva messo piede in negozio.

« Andiamo a casa? » propose Draco.

« Non vedo l'ora » rispose il moro.

***

« Pensavo ci smaterializzassimo » disse Harry che non sembrava gradire la camminata in mezzo alla neve mista a pioggi a cui l'aveva costretto l'altro.

« Sono solo due passi a piedi ».

« Fa freddo e sono stanco ».

« Come hanno fatto i tuoi amici a sopportarti in tutte le tue eroiche imprese?! » domandò esasperato Draco all'ennesima protesta dell'ex Grifondoro.

« Ai tempi ero giovane ed incosciente, quello che non faceva altro che lamentarsi sei sempre stato tu. E se permetti mi sono abituato a certe comodità che la magia ti concede ».

« Smettila di lagnarti, Potter. Siamo arrivati ».

Harry si bloccò con la bacchetta a mezz'aria e con l'incantesimo che evocava uno scudo protettivo per la pioggia ancora attivo.

« Tu vivi lì?! » domandò Harry a bocca aperta.

« Già » rispose Draco « Ma non è tutto mio, solamente una parte appartiene ancora alla mia famiglia. O per meglio dire, a me. Il resto è una sorta di museo aperto ai Babbani ».

« Ma non è pericoloso? »

« Per chi? Per me o per i Babbbani? »

« Per entrambi ».

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