Uscii dalla classe quasi correndo , alla ricerca disperata di un angolo di pace in quella prigione.
«Hey Ferrisch »
mi giro e non mi sorprende vedere Amely con un sorrisetto malizioso stampato sul suo visetto angelico, circondata dalle sue amichette leccapiedi.
«Amely che dispiacere vederti anche oggi» mi rivolgo a lei in modo sarcastico.Amely non la sopporto proprio. È la solita ragazza viziata di papà, una di quelle capaci di essere tue amiche in pubblico e sparlarti dietro alla prima occasione , insomma una ragazza falsa, ipocrita e opportunista.
« Comunque volevo solo informati che se pensi di essere all'altezza della selezione ti sbagli di grosso , lo sai benissimo di non essere tagliata per fare la prinhipessa» mi gridò mentre il coretto di amiche rideva per accompagnarla.
E il punto era quello : sapevo di non essere abbastanza. Certo, non dico che non mi sarebbe piaciuto andare a palazzo fra tutti quegli abiti luccicanti e gli arredi sfarzosi , semplicemente non mi vedevo con una corona in testa alla giuda di un regno e ammiravo talmente tanto la nostra regina America che dal primo momento aveva dimostrato di esser nata per quel posto, che sapevo di non essere una buona sostituta.
Riuscii a scappare da quella situazione giusto in tempo perchè le lacrime avessero il tempo di sgorgare senza che nessuno lo notasse.
Mi sentivo un'incapace,debole,inutile ragazza come tutte ,ho sempre cercato di distinguerli dalle altre per qualcosa di speciale ed unicamente mio, ma ho sempre fallito. L'unica cosa che mi riusciva facile era scrivere piccole storie e leggere.Nonostante non avessi molti amici a scuola,posso dire di avere alcune persone che un pò conoscevo e che in quel momento cercarono di salutarmi come tutti i giorni, ma io non li badai, di sicuro non era quello il momento.
Esistevo solo io.
Andai a rifugiarmi nel mio solito nascondiglio ,un piccolo angolo del giardino dove nessuno andava mai per poter piangere in pace ripensando a quanto mi sentissi inutile in quel momento della mia vita, il tutto accompagnato dal ricordo delle brutte parole di Amely.Mamma dice che sono una ragazza forte, che riesce a resistere abbastanza a lungo da non sentirsi mai abbattuta , eppure in quel momento sentivo di essere crollata, che i miei piccoli pezzi di cuore erano sparsi per quel giardino in attesa che qualcuno li rimettere in sesto. E quel qualcuno ero io.
Mi alzai sulle mie gambe asciugando le lacrime che ormai mi rigavano il viso. Avrei combattuto, e avrei vinto contro tutto e tutti da sola.Camminavo a passo svelto per arrivare a casa il prima possibile cercando di liberare la mente da tutti i catti pensieri che mi giravano per la testa in quel momento.
Mi fermati solo un attimo dal panettiere per comprare il pane che mia mamma stamattina mi aveva chiesto « Ciao Hope tutto a posto?» mi chiede Scarlett porgendomi educatamente il resto e io ricambio con un sorriso ed un piccolo cenno del capo
Non ho molto da dire su Scarlett ma di certo posso affermare che è una delle poche ragazze con cui abbia stretto amicizia in questi anni . Le nostre mamme erano amiche e lei aveva solo due anni più di me perciò quando avevamo l'opportunità giocavano insieme mentre gli adulti discutevano fra loro.
Col tempo avevo imparato a guardarla non più come una compagna di giochi , ma anche da un aspetto fisico e psicologico :lei è una ragazza alta e snella, lunghi occhi azzurri e capelli castani che spesso circondava con un ceschietto il che li rendeva ancora più belli. Quando passo dal forno a fare commissioni lei è lì aiutare i suoi genitori con il sorriso sulle labbra e una gran voglia di lavorare.
Al contrario di me che sto sempre a leggere in camera mia rintanata nel mio mondo da favola
Cammino ancora per un paio di isolati fino ad arrivare a casa mia. Nonostante io e la mia famiglia abitiamo in quartiere isolato dagli altri ,non mi posso certo lamentare delle dimensioni .
A me piace casa nostra : è medio - piccola e di un colore giallo chiaro, con tante finestre e persino un balconcino sul retro. Mi sarebbe tanto piaciuto avere un giardino su cui correre o camminare ma il terreno è arido e l'erba seccherebbe subito.
Dentro casa abbiamo ben 7 stanze , numero alto considerato che alcune ne anno solo 4 .
Innanzitutto un piccolo salone comunicante con la cucina , poi un bagno e 3 stanze da letto per me , mio fratello e i miei genitori.
E l'ultima stanza? Bhe è un posto magico, l'unico in cui posso fare quello che voglio. Anni fa quando i miei decisero di comprare la casa era inutilizzata , con cianfrusaglie e oggetti vari ovunque ma più avanti scoprii una botola dietro un comodino che portava a un angolo di soffitto chiuso da 3 muri.
Così avevo deciso di addobbarlo a modo mio.
Ci avevo messo delle lucine per illuminare la stanza un sacco di cotone pieno di cuscini e alcuni libri in un angolo. E alla fine eccolo lì, il mio piccolo rifugio, il mondo di Hope.
Ancora immersa nelle mie riflessioni mi dirigo verso la porta in attesa di quello che ci avrei trovato aprendola
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The new selection
FanfictionDopo anni e anni di regno il re Maxon e la regina America hanno avuto il loro erede: un bel principe di nome Revon. Arrivata la maggiore età è giunta l'ora di seguire le orme del passato ed incominciare una nuova selezione. Hope Ferrish con i suoi l...