Capitolo 9

478 32 2
                                    

Mi sveglio ,quel secondo giorno a palazzo, con il tiepido sole che mi costringe ad aprire gli occhi
« Buongiorno signorina» mi dice Emma da un lato del mio letto
« Bongiorno anche a te Emma» dico pimpante di energia

Mi vesto con un vestito celeste che mi avevano preparato la sera prima le mie cameriere e mi precipito nella sala della colazione. L'allegria pervade ogni cellula del mio corpo e non posso fare altro che precipitarsi fuori dalla camera ad esplorare il palazzo di mattina.

Avendo fatto presto nel vestirmi tutte le altre concorrenti sono ancora immerse nelle loro camere fra vestiti e accessori immagino.
"Tanto meglio" penso con sfacciatezza
Mi dirigo verso l'ampia sala dei pasti del palazzo con il mio libro sottomano, apro il portone e trovo decine di camerieri intenti ad apprecchiare gli immensi tavoloni del salone.

Un profumo di paste appena sfornate giunge dalla cucina e non posso fare altro che avvicinarmi al bancone e osservare.
Vidi, da dietro quella lastra di granito, un ragazzo alto ,magro e biondo che stava sfornando una teglia di cornetti al cioccolato

Rimasi qualche istante ad assaporare quel profumo così dolce, fino a che il ragazzo si gira e mi fissa. Per un attimo lo vedo sbiancare, poi abbassa lo sguardo e comincia un'altra infornata. Rimango a guardare estasiata quelle mani lavorare la sfoglia, come un piccolo quadro che prende vita.

« Ti piace la cucina?»mi chiede il ragazzo senza alzare gli occhi dal suo lavoro
« Si» rispondo timida
Poi d'un tratto ferma il suo lavoro e prende un cornetto dell'infornata precedente e me lo porge
« Posso prenderlo? Non è che ti puniranno?»
« Non importa, non mi licenzieranno per un cornetto» dice con un sorriso smagliante.

Così lo assaggio e ammetto di non aver mai mangiato un cornetto così buono in vita mia. E senza esagerare
« È il cornetto più delizioso che abbia mai mangiato! Sei il cuoco più bravo di sempre!» continuo ad assaporare quella delizia mentre il ragazzo abbassa lo sguardo imbarazzato.

Stavo per chiedergli come si chiamasse , ma una campanella suonò e altre iniziate entrarono nella sala. Un cameriere mi spinse verso la sala prima che potessi formulare la domanda ma da giranta sentì in lontananza
-... Travis!-

Travis
Era quello il sui nome allora?
Avrei chiatito più tardi
Mi sedetti al mio solito posto nella tavolata e aspettai che qualcuno si sedesse per poter chiacchierare.
Fortunatamente dopo un paio di minuti quasi tutte le concorrenti si erano presentate alla colazione e io mi immersi a conoscere le altre mie compagne.

Fra di loro spiccarono una solare ragazza di nome Tamara, proveniente dal sud che scoprii avere una passione per l'arte ed Allison una ragazza francese che si era trasferita ad Illéa mesi prima.
Ogni tanto mentre parlavo con le altre ragazze, giravo la testa e dal lato opposto della sala guardavo come si comportava Clarissa.
Sembrava così a disagio che per un attimo presi in considerazione l'idea di avvicinarmi a lei. Poi ricordai: la camera,il suo tono arrogante,come aveva trattato la sua cameriera, e decisi di rimanere ancorata a quella sedia.

Finimmo la colazione e ritornai in camera in mezzo al gruppetto di altre ragazze, cercando di evitare ad ogni modo Clarissa. Prima di parlare ancora con lei dovevo innanzitutto trovare un modo per chiarire quella situazione con lei, chiedergli il perchè di quella conversazione in camera sua e possibilmente ,chiarire tutto.

Sgattaiolo in camera di nascosto e chiudo la porta di scatto. Finalmente posso rilassarsi così mi affloscio a terra per un paio di minuti, come facevo a casa mia dopo una stancante giornata di scuola. Guardandomi intorno noto l'evidente mancanza di Anastasia ed Emma nella mia stanza, ora piena di pile di panni e stoffe.
- Mi sa che tocca a me mettere a posto- dico con una punta di fastidio.

Così passai il resto della mattinata a rimettere a posto e a ripulire la stanza, facendo una pausa ogni tanto per riposarmi.
Venne presto il pranzo che fra una risata e un boccone, passò in fretta, così come il pomeriggio passato in biblioteca a leggere.
Riemersi dalla lettura verso le 8 di sera
"Cavoli ho saltato la cena!" mi amonii mentalmente da sola.
Rassegnata mi avvisi verso la mia camera, con lo stomaco vuoto e il morale a terra.

Entrai e incontrai Emma ed Anastasia in un angolo della stanza a parlottare.
- Ragazze!- le salutai felice
- Signorina- mi accolse Anastasia con un sorriso sul volto
- Dove siete state tutto il giorno?-
Le due si guardarono, indecise sul da farsi , ed iniziarono una muta conversazione fra di loro.
Alla fine fu Emma a parlarmi
- C'è stato un problema qua a palazzo-

-Quale problema Emma?-
-Bhe ecco...-
Vedo Anastasia incupirsi e rigirarsi la gonna del suo logoro camice fra le mani e mi convincono sempre di più ad aiutarle, per farle sentire meglio.
Alla fine dopo minuti di suppliche e richieste convinsi le due a spiegarmi i fatti: venni a sapere che una cameriera era stata pesantemente aggredita ,e che un cuoco aveva ricevuto minacce entrambi da concorrenti differenti, di cui non seppi però i nomi.
Alla fine il palazzo non era un posto così sicuro come si pensava in città.

-Chi potrebbe mai fare male a una cameriera? -
-Una persona cattiva- sussurra Anastasia con lo sguardo che fissa il lucido pavimento della camera
Parlammo poco quella sera e verso tarda ora andai a riposarmi nel mio comodo letto.
La notte lo stesso medesimo incubo. In quel momento riuscivo a vedere meglio la sala circostante meticolosamente addobbata e riconobbi lo stesso vestito, quel luminoso verde smeraldo e riconosco quel sorriso luminoso che incorniciava il mio viso anche la volta precedente.

Ancora ballo con una figura maschile, ma anche sforzando la mia mente e con tutta la mia convinzione non riesco a vederlo in viso.
Ora i vestiti mi sembravano più nitidi,cominciavo a scorgere chiazze di colore per la sala e i visi cominciano a prendere una forma precisa.
Mi sveglio aggrappandomi selvaggiamente alle lenzuola del letto, un disperato tentativo di trovare un appiglio reale.
"Ho bisogno di sapere perché faccio questo sogno"

È l'unica cosa che importa adesso

××
Ciao ragazzii
Sono tornata dopo taaaaanto tempo ho fatto anchio le mie vacanze e fra un po inizia la scuola
Spero vi piaccia lo stesso
Baci
Martina

The new selectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora