Capitolo 1: Inizio

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Manchester, 14 febbraio 1998

Tarda notte.
Riley, un giovane dagli occhi chiari, il naso a patata e i capelli mori, udì dei suoni provenienti dalla cucina di casa sua e cominciò ad essere preoccupato.
*Tam, Tam* continuò; i suoni diventarono sempre più intensi.
"Cosa accade..?" domandò Simon con voce tremante.
"È l'assassino di cui ti avevo parlato.." rispose il fratello Tommy, un ragazzo dai capelli biondi, occhi marroni e molto magro.
Si poteva osservare la luna piena fuori dalla finestra insieme a tutto il quartiere con le luci delle finestre spente, e il freddo che cominciò ad intensificarsi, provocando i geloni.
"Ho troppo freddo, e ho paura.." disse Simon stringendo forte la coperta di lana sottile, "Smettila di fare il lagnone," Tommy rispose infastidito.
I due litigavano spesso, non avevano buoni rapporti né tantomeno qualcosa in comune, erano due individui completamente diversi, eppure erano fratelli, chissà come mai?
*TAM TAM TAM*
Il rumore diventò più forte di prima, Riley prese un colpo, cominciò a tremare e a coprirsi il viso con la coperta "Ti prego ti prego ti prego.." cominciò a dire a bassa voce.
Tommy, stanco di questa situazione, prese una maschera a forma di teschio sotto la sua coperta, si alzò dal suo letto e toccò Simon, dicendogli con voce alta e cattiva "Finiscila.. Finiscila.. finiscila".
Simon ebbe il volto bianco, non era la prima che Tommy gli faceva gesti come questi, si divertiva a farlo spaventare con quella maschera ogni volta che aveva paura, era chiaro che quello era il suo punto debole, e lo colmò al volo.
"..ok.." rispose Riley con voce tremante, Tommy si rimise a letto posando la maschera, e quando la situazione si sciolse, i due cominciarono a dormire.

La mattina, Riley si svegliò e andò in bagno per lavarsi i denti e la faccia, aveva i capelli marroni tutti sporchi e delle occhiaie spaventose.
Tommy appena finito di fare colazione si alzò e uscì fuori di casa a prendere una boccata d'aria fresca.
C'era un sole da far spaccare le pietre, eppure non c'era tanto caldo.
Riley osservò suo padre mangiare il pane insieme a dei biscotti, sembrava molto arrabbiato.
Notò poi che sul mobile della cucina c'era della carne tagliata con accanto il coltello, capì poi che forse era stato lui a generare il rumore della scorsa notte.
Per Simon, non prometteva niente di buono "Che intenzioni ha? Vuole farmi qualcosa con quel coltello? Vuole costringermi a farmi mangiare quella carne probabilmente avvelenata?".
Suo padre era un uomo tossicodipendente, si drogava sempre e tornava a casa con delle bottiglie di alcolici per poi finirle quasi tutte durante il viaggio di ritorno dalla casa di un suo vecchio amico.
Aveva una voce rauca ed era molto alto e magro come uno stecchino, la sua faccia era piena di nei e aveva una barba molto corta.
Simon invece era totalmente differente rispetto a lui, come per il fratello Tommy, lui era poco alto con i capelli marroni e occhi azzurri, era magro e aveva i capelli lunghi marroni.
"Tesoro ho finito."
"Ok amore."
Rispose la mamma di Simon.
Era stupenda, con occhi marroni insieme ai capelli scuri e pelle liscia era chiaramente la donna perfetta, ma non provava tanto amore, con un uomo come lui non di certo.
Il padre si alzò dal tavolo, prese la sua giacca che usava solo per uscire, aprì la porta e si diresse verso la casa del suo amico, lasciando la carne sul mobile della cucina, "Non esci oggi Simon?" chiese la mamma
"No non mi va," rispose Riley, e appena finito di mangiare andò verso la sua camera e cominciò a disegnare sulla scrivania.
Tommy rimase fuori di casa con i suoi amici per tutto il giorno, ritornò solo la sera all'ora di cena, e il padre stranamente non era ancora rientrato.
La madre non sembrava importagliene se stavano fuori tutto il giorno, ma l'importante è che non sarebbe accaduto qualcosa ai figli Tommy e Riley, su cui era molto legata.
Faceva la macellaia, non avendo altre opzioni per scegliere un diverso lavoro, veniva pagata male e a casa non si viveva più bene ormai.
Riley aveva paura che sarebbe finito nelle sue stesse condizioni, e questo non voleva che accadesse. Faceva scuola da casa invece che in un normale istituto, e tutto ciò che ha imparato lo ha fatto da casa.

GHOST: La storia di Simon RileyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora