Capitolo 2: Sera

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Alle 1:15 di notte, il padre tornò a casa senza bottiglie di alcolici e senza sigarette.
Entrò nella cameretta di Riley e Tommy, con i due che stavano dormendo profondamente, poi scosse fortemente Simon per svegliarlo.
Si spaventò molto appena vide il padre, ma lui non sembrava avere brutte intenzioni.
"Vuoi vedere qualcosa di forte?" gli disse sussurrando a Riley, "Che cosa?" "Se vuoi saperlo devi seguirmi." Il padre poi uscì dalla stanza, e Riley, troppo curioso, si prese le scarpe vicino al mobile su cui vi era la lampada che usava per accendere la luce, si mise il giubbotto e cominciò a seguirlo, e i due poi uscirono di casa.
Era impaurito perché pensava che durante il viaggio gli avrebbe fatto qualcosa di male o gli avrebbe giocato un brutto scherzo, per sicurezza si teneva il più lontano possibile da lui, come se non lo conoscesse.
Non erano ancora arrivati dove voleva il padre, ma Simon stava cominciando ad addormentarsi di nuovo.
Stranamente, in mezzo alla strada, il padre si fermò di colpo, "Ma che ti prende?" disse Simon scocciato, "Siamo arrivati..".
I due erano su un marciapiede dove di fianco a loro vi era un vicolo con dei bidoni dell'immondizia, era completamente buio.
Il padre ci entrò comunque, tirò fuori dal suo taschino una torcia piccola di colore rosso acceso.
"Guarda là Riley.." il padre con la torcia indicò quello che sembrava un animale.
E infatti lo era.
"Quello è un-un serpente?"
"Sì, guarda che carino!"
Che diavolo ci faceva un serpente lì? Era addormentato, per fortuna, ma si sarebbe potuto svegliare e attaccarli da un momento all'altro.
"Era questa la cosa forte che dovevi farmi vedere?" il padre non rispose.
Si chinò vicino al serpente appoggiando la torcia verso di esso, con uno strappo prese il serpente, che appena si svegliò cominciò a divincolarsi dappertutto morsicando il vuoto *gnam gnam gnam*, era arrabbiato nero.
Riley era spaventato, non sapendo cosa volesse fare il padre con quel serpente se la diede a gambe, ma non andò lontano.
Il padre gli prese il cappuccio del suo giubbotto e riuscì a bloccarlo.
"Dove credi di andare?" gli urlò il padre con tono minaccioso.
Simon aveva troppa paura, non capì cosa gli volesse fare, cercò di tirare il più possibile per scappare, ma la stretta del padre era troppo forte.
Tentò quindi di togliersi il giubbotto, ma il laccio si era bloccato nel momento esatto in cui il padre lo acchiappò.
Era in trappola.
"Bacia il serpente.."
"C-Cosa?"
"Bacialo!"
Era impazzito, pensò Riley.
Gli avrebbe morsicato la bocca, e chissà se quel serpente era anche velenoso..
"Non lo farò."
"Fallo o ti strappo la gola.."
Il serpente continuava a divincolarsi da tutte le parti, e il suo sguardo incuteva timore, ma mai quello del padre se non gli obbedivi.
Riley cercò comunque di scappare, e stufandosi il padre gli prese e gli tirò il collo dalla parte del serpente.
La faccia di Simon si avvicinava sempre di più al serpente, tanto che stava per morsicargli la bocca.
Ma proprio nel momento in cui era riuscito a liberarsi dalla stretta del padre, il serpente riuscì a fare un taglio nella parte destra della faccia con il suo singolo dente.
Cadde per terra, e si sentì il bruciore di quel taglio, non era tanto grande.
Respirava a malapena dalla paura, guardò fisso gli occhi di suo padre per vedere che razza di mostro era diventato, un uomo senza cuore che voleva uccidere suo figlio.
Riley cercò subito di correre per andare da sua madre, ma suo padre lo bloccò di nuovo, e girandolo dalla sua parte gli diede un pugno nella parte sinistra della sua faccia.
Simon svenì.
La botta che ebbe era molto grande, cadde per terra privo di sensi, e il padre nel mentre andò via verso una meta non precisa.
Era notte profonda, e in quel quartiere nessuno era sveglio, tutte le luci delle case erano spente con le porte delle finestre chiuse.
Nessuno che poteva notare un bambino disteso per terra svenuto in un vicolo.
E nel frattempo quel serpente riuscì a scappare.

Alle 5:30 del mattino Simon riuscì a malapena ad aprire gli occhi, cominciò a riprendere i sensi.
La prima cosa che ricordò fu quella di aver preso un pugno da suo padre.
Era ancora buio e non si vedeva niente, per terra c'era sporco di sangue, infatti il naso di Riley stava perdendo sangue.
"Devo andare..da mamma.." disse Simon balbettando.
Riusciva a malapena a camminare.
Tutto d'un tratto in lontananza si poteva vedere una luce, con qualcuno che stava urlando.

GHOST: La storia di Simon RileyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora