Capitolo 14: Finale

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La villa di Roba sorgeva nel buio, circondata dall'ombra dell'erba alta. Riley, con la determinazione nei suoi occhi, si avvicinò con furtività, deciso a chiudere definitivamente il conto con il cartello. L'oscurità era sua alleata mentre sfuggiva alle telecamere e scivolava tra le ombre.
Il primo dei sicari di Roba fu eliminato silenziosamente, una silenziosa mossa di Riley chiuse per sempre la sua minaccia. L'arma ritornò silenziosamente nel fodero mentre Riley si sprofondava ulteriormente nella proprietà. Il passo successivo fu altrettanto furtivo, sgattaiolare dietro l'angolo per sorprendere un altro sicario distratto.

La notte era colma dei suoni della sua vendetta, colpi senza rumore e movimenti avvolti nell'ombra. Uno dopo l'altro, i sicari di Roba caddero, impotenti di fronte alla determinazione di Riley, assetato di vendetta. Il loro signore, ignaro della tempesta che si scatenava attorno a lui, giaceva nel sonno ignaro.
La villa divenne la resa dei conti, spari smorzati e colpi silenziosi segnarono la fine di ogni guardia che osava attraversare il cammino di Riley. Il silenzio della notte si intercalava con i gemiti silenziosi dei sicari sconfitti, testimoni muti della loro disfatta.
Simon avanzava lentamente, passo dopo passo, senza alcuna pietà. La villa poi divenne un campo di battaglia personale, una danza mortale tra l'ombra e la vendetta.

Infine, con il numero dei sicari ridotto a zero, Riley raggiunse la stanza di Roba. Si avvicinò silenziosamente al letto dove vi era Manuel. La stanza era coperta dalla tensione mentre il loro sguardo si incrociò tutto di colpo. "Il tuo regno del terrore è giunto al termine stronzo" disse Riley con voce fredda.
Manuel, quasi incredulo, cercò di negare i fatti: "Pensi davvero che uccidermi risolverà tutto? Ci sono forze in gioco che tu non capisci amigo"
Riley, con il suo passato dietro di sé, rispose con fermezza: "Hai distrutto la mia famiglia, e ora è il momento di porre fine a tutto questo."
Con un movimento rapido, Riley premette il grilletto. Il suono del proiettile che perforava l'aria fu seguito da un silenzio spettrale. Il corpo di Manuel giaceva sul letto, la sua figura diventò ora solo un ricordo.

Mentre Riley esplorava la villa per assicurarsi che nessun altro membro del cartello rimanesse, rifletteva sulle molte vite che erano state segnate da questa guerra segreta. La sua vendetta era stata compiuta, ma il prezzo era stato alto.
Con Roba ormai caduto, Riley non perse tempo. Prese del carburante da un angolo nascosto della villa, spargendolo accuratamente, e accese il fuoco. La fiamma cominciò a divorare la dimora che un tempo aveva rappresentato il cuore del cartello.

Il calore delle fiamme contrastava con la freddezza nei occhi di Riley, che osservava la villa ardere nel buio della notte. Era la fine di un capitolo oscuro, una purificazione per un passato che aveva lasciato solo cicatrici.
Senza voltarsi indietro, Riley si diresse verso l'orizzonte, lontano dalle fiamme divoratrici che consumavano il passato. Il fumo nero si alzava nel cielo, portando via con sé le ombre del suo tormentato passato. Camminava lentamente, cosciente che la sua strada era ancora incerta, ma finalmente libero da catene che lo avevano trattenuto per troppo tempo.
Mentre Riley avanzava lentamente lungo la strada, il crepitio delle fiamme alle sue spalle, d'un tratto, un suono sfondò l'aria notturna. Un'ombra oscura si mostrò nel cielo stellato, e un'elicottero scivolò con maestria nell'oscurità.
A bordo dell'elicottero, Riley scorse la figura di un uomo con una tuta militare. Il misterioso personaggio era pelato e portava un distintivo con il nome "Shepherd".
Quella figura misteriosa avanzò verso Riley ponendogli la mano, e la sua prima domanda fu:

"Siete voi Simon Riley?"

GHOST: La storia di Simon RileyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora