Capitolo 1

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Erano le 4 del pomeriggio, fuori non c'era nemmeno la luce solare Il cielo era nuvoloso e nel cielo c'erano un sacco di nuvole che impedivano che il sole uscisse allo scoperto, Harry se nè stava nella sua stanza, seduto sul suo letto a guardare fuori dalla finestra i passanti. C'erano poche persone a quell'ora e il grifondoro vide alcuni passanti che portavano a spasso i loro cani, gente che tornava da lavoro, oppure i rifiuti che venivano trasportati via da un leggero venticello. Harry non era uscito di casa per almeno due mesi, si era rifiutato di uscire e mangiava a stento. I suoi occhi erano rossi, stanchi e gonfi di lacrime, piangeva quasi ogni giorno e non dormiva quasi mai. Si sentiva incredibilmente solo, più di quanto non lo fosse quando viveva ancora con i Dursley prima di scoprire che era un mago e che sarebbe dovuto andare alla scuola di stregoneria e magia di Hogwarts. Ma non voleva il supporto di nessuno, perché non voleva sentirsi dire: che sarebbe andato tutto bene e che le cose si sarebbero risolte per il meglio. Tutte le persone morte, tutti i suoi cari che considerava parte di lui,come una vera famiglia, ora erano morti e niente gli avrebbe riportati indietro. Mentre pensava a questo, vide un gufo arrivare verso la sua finestra, sotto il suo becco portava una lettera. Harry aprì la finestra e lasciò entrare il gufo, prese la lettera, l'aprì e la lesse.

" Caro signor Potter, la informiamo che Hogwarts è stata ricostruita e che lei può tornare a Hogwarts per frequentare il settimo e l'ultimo anno ad Hogwarts se vuole ottenere il M.A.G.O. Quest'anno per rassicurare le vostre famiglie potrete tornare tutti i weekend dai vostri familiari, nessuna eccezione. Ovviamente questo dipenderà solo da lei. Nessuno sarà obbligato a tornare. Le ricordo che dovrà portare: la sua divisa, degli indumenti, una bacchetta, i suoi libri di scuola, un calderone e se vorrà portare un'animale potrà portare: un gufo, una civetta, un gatto, un topo, un rospo o un furetto. Ma nessun cane. Attendiamo la sua risposta.
                         Cordiali saluti
                                     Minerva Mgranith"

Harry ripiegò la lettera, non era certo di voler ritornare ad Hogwarts, non dopo quello che era successo. Prima Hogwarts era stata la sua casa, ma ora gli sembrava un carcere dove avrebbe doluto rivivere i brutti ricordi della battaglia. Non sapeva se andarci o meno. Aveva bisogno del M.A.G.O insieme al diploma per trovare un lavoro, dato che il suo sogno nel cassetto è sempre stato diventare un'auror. Ma da una parte rivivere quei ricordi, rivedere i suoi ex compagni, che per colpa sua avevano perso i loro cari in battaglia. Harry decise che avrebbe fatto una cosa che non faceva da molto tempo. Andare a farsi una passeggiata, per schiarirsi le idee. Si fece una doccia e si mise le prime cose che aveva trovato nell'armadio. E poi uscì di casa.

Io, te e nostra figlia||Drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora