𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐕𝐈

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We'll never get free
Lamb to the slaughter
What you gon' do when there's blood in the water?
The price of your greed is your son and your daughter
What you gon' do when there's blood in the water?

(Blood // Water - Grandson)

Dwarfstone

Il mattino seguente tutto era pronto. La flotta Velaryon era rientrata nel tardo pomeriggio del giorno prima come previsto, e tutto era stato perfettamente organizzato e disposto. Le dodici botti di Altofuoco erano state maneggiate con estrema cautela e Jocelyn aveva ordinato che non vi fosse nessun fuoco acceso nelle vicinanze per circa un miglio. L'Altofuoco era stato poi travasato in dodici barili più grandi e all'intero era stato versato dello scadente vino misto ad acqua , affinché il verde dell'esplosivo venisse in parte camuffato. Poi dei soldati avevano caricato i barili su tre carretti, che erano stati disposti al limitare dell'accampamento. Il passo successivo fu quello di organizzare la finta resa. Alle prime luci del mattino, non appena sulla spiaggia di Bloodstone vennero accesi dei piccoli focolari, segno che gli uomini del Nutrigranchi erano svegli, l'esercito Targaryen avevano iniziato a lasciare il campo. Una lunga e ben visibile colonna prese la strada del ritorno. In verità si sarebbero semplicemente diretti sulle navi, pronti ad intervenire per qualsiasi motivo, anche se, su disposizione della giovane Strong, mille uomini guidati da Lord Corlys avrebbero raggirato l'esercito avversario e si sarebbero disposti alle loro spalle su Bloodstone. Fu solo al termine di tutto ciò, che il Principe Daemon Targaryen salì su una piccola barchetta, approdò sulla spiaggia del Nutrigranchi e sventolando una bandiera bianca annuciò la resa, e invitò Craghas Drahar a trattare con i consiglieri del Re.

Nell'accampamento Targaryen erano rimaste poche tende, e tra queste, imponente, svettava quella del comando generale. Jocelyn Strong era seduta su una rigida sedia in legno di pioppo, finemente lavorata e alquanto scomoda. Ad affiancarla vi erano il padre, che continuava a fare avanti e indietro e Ser Erryk Cargyll, immobile come una statua e intento ad osservare l'orizzonte. Di lì a poco una barca sarebbe approdata su Dwarfstone ed il Principe Canaglia e il Principe Ammiraglio avrebbero fatto il loro ingresso. Jocelyn aveva deciso di indossare l'armatura di Harwin e di tenere vicino a sé Ribelle. Si augurava di non usarla, ma una strana sensazione le attanagliava la bocca dello stomaco ormai da ore. «Sicura di volerti esporre così tanto, mia cara?» chiese d'improvviso Lyonel Strong. Il Lord di Harrenhal temeva che se qualcosa fosse andato storto, la prima a rimetterci sarebbe stata la figlia. Timore condiviso tra l'altro anche dal giovane Cargyll. «Sì padre. Che sarai mai? Dobbiamo solo parlare», una volta conclusa la trattiva, gli uomini del Re avrebbero aspettato che gli avversari si dividessero i barili e li disponessero nelle caverne, e poi il Principe Daemon e Laenor Velaryon in sella ai loro draghi avrebbero incendiato l'esercito delle Città Libere. «Anche un semplice scambio di parole può risultare pericoloso, mia Signora. La prego di fare attenzione» disse di getto Erryk. Jocelyn gli sorrise e alzò la spada, mettendola ben in mostra. «Non preoccupatevi Ser, so difendermi, e credo che lei lo sappia bene», poi approfittando di un attimo di distrazione del padre, fece l'occhiolino all'uomo. Laenor Velaryon irruppe nella tenda con il fiatone. «Sono arrivati. Il Nutrigranchi sta venendo qui», ed entrò, seguito dal padre e dallo zio Vaemond. Il primo ad entrare nella tenda fu il Principe Daemon, che con il volto disgustato ed arrabbiato si posizionò dietro la sedia della giovane Strong, dandole una pacca sulla spalla. I due si guardarono ed annuirono. Era arrivato il momento di riprendersi le Stepstones. Quattro uomini del Nutrigranchi entrarono spavaldi ed armati di tutto punto, poi fecero largo al loro capo. Craghas Drahar soffriva del morbo grigio, ed era perciò costretto ad indossare una maschera in oro, per metà rotta, trovata in un naufragio. Trascinò la sedia all'indietro e si sedette molto rumorosamente difronte a Jocelyn, poi la indicò. «Qui a Westeros avete l'abitudine di far scaldare le sedie alle vostre serve? Alzati ragazzetta ed esci. Gli uomini devono parlare». Il Principe Daemon scosse il capo divertito. Avrebbe voluto rispondere, ma la Strong lo precedette. «La ragazzetta in questione, signor Drahar, è stata inviata qui dal Re per trattare la resa». Il Nutrigranchi prima la guardò e poi girò il volto a destra sputando a terra. «Non pensavo di dover trattare con una donna» «Ed io non pensavo di dover trattare con un uomo che ha l'abitudine di dare i suoi nemici in pasto ai granchi. Che strani gli Dei, non trova?». L'uomo delle Città Libere grugnì e poi invitò la donna a procedere con l'esporre le condizioni di resa. « Re Viserys Targaryen Primo del suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, annuncia la resa delle sue truppe e rinuncia formalmente al suo dominio sulle Stepstones e sui commerci all'interno di esse. In cambio, chiede una semplice cosa : il ritiro immediato delle vostre truppe e la fine della guerra. Inoltre, chiede di poter mantenere rapporti di pace e dunque poter continuare a navigare seguendo le rotte del Mare Stretto. Ovviamente il Re sa di dover pagare un tributo e spera che quest'ultimo sia ragionevole, se non per la Corona, almeno per i cittadini di tutta Westeros e soprattutto di Approdo del Re. La gente vive di commercio marittimo.» il Principe Ammiraglio guardò i suoi uomini, più per un gesto teatrale che per ascoltarli davvero. «Tutto qui?» chiese poggiando i gomiti sul tavolo ed avvicinandosi a Jocelyn. Il suo alito fetido le dava il voltastomaco. Erryk si sporse in avanti, portando la mano sull'elsa della sua spada. «Sì, tutto qui. Ovviamente, ci aspettiamo che lei rispetti i suoi "vicini", ossia i Velaryon di Driftmark» Corlys indurì lo sguardo. Avrebbe preferito staccargli la testa lì, sul momento, ma doveva rispettare il piano «Umh, voi del Continente di Westeros siete davvero deboli. Deboli e stupidi. Rinunciate alle vostre terre così, dopo un po' di battaglia ed offrite una resa terribilmente umiliante per voi stessi... Buon per me», Daemon tossì e poi sorrise falsamente all'uomo. «Mi pare che il mio esercito vi abbia dato abbastanza filo da torcere» «Mi pare che vostro fratello mi stia consegnando le Stepstones», Daemon si mosse in avanti e sguainò la spada.«Brutto bastardo, io ti ammazzo» gli urlò puntandogli la lama alla gola. Jocelyn scattò in piedi e poggiò le mani sulle spalle dell'uomo, spingendolo indietro, al posto dov'era prima. Poi si girò verso il Nutrigranchi, che era seduto in maniera scomposta sulla sedia ed era totalmente divertito e soddisfatto nell'aver fatto arrabbiare il Targaryen. «Perdoni l'intemperanza del Principe. Sono davvero mortificata per questo inutile scatto di rabbia. È imperdonabile, soprattutto durante una trattativa. Re Viserys è una persona pacifica, e prima delle terre, dell'oro o della fama, per lui vi è solamente la pace nei Sette Regni. Queste sono le nostre condizioni. Nulla in più e nulla in meno». Il Principe Ammiraglio si alzò e le porse la mano ancora sporca di sangue. Jocelyn la strinse energicamente e sorrise. «Un'ultima cosa Signor Craghas Drahar. Qui a Westeros, come nelle Città Libere d'altronde, l'ospitalità è una cosa seria. Ed il Principe Daemon le ha terribilmente mancato di rispetto. La prego di accettare dodici barili di vino pregiato. Proviene direttamente dalle campagne nei dintorni di Alto Giardino. Non è come quello di Arbor, ma è degno di essere bevuto»,Jocelyn tolse il coperchio di uno dei barili che aveva vicino al tavolo ed immerse una coppa all'intero. La tirò fuori e la porse all'uomo affetto dal morbo grigio. Il Nutrigranchi lo bevve avidamente ed annuì. «Bene. La ringrazio, Lady...?» «Strong, Lady Jocelyn Strong». Tutto stava andando secondo i piani. O quasi. «Lady Strong fareste la cortesia di accompagnare me ed i miei uomini sulla spiaggia di Bloodstone? Voglio mettere su carta la vostra resa e mi serve la vostra firma, rappresentate il Re, no?» Lord Lyonel sbiancò d'improvviso. Che il Nutrigranchi avesse capito che si trattava di una farsa? Avrebbe preso la sua bambina come ostaggio o peggio, l'avrebbe uccisa. «Perché non stipulare qui il documento?» disse. «No. I miei uomini devono assistere, è una questione di principio. In ogni caso con quale titolo parla?». A Jocelyn non piaceva quella proposta, per nulla. Quella strana sensazione alla bocca dello stomaco stava peggiorando. Tuttavia non poteva fare altro. «Lui è mio padre, Lord Lyonel Strong, Maestro delle Leggi» «Che venga anche lui se non si fida. Più firme ho, meglio è. Allora dov'è il vino?». I dodici barili vennero caricati per primi e spediti sull'isola di Bloodstone, poi la barca tornò indietro a recuperare il Nutrigranchi con i suoi uomini e Jocelyn, seguita dal padre e Ser Erryk. Prima di seguire il nemico per firmare la trattativa, la figlia del Signore di Harrenhal aveva concordato il segnale di attacco con il Principe. Nel momento esatto in cui sarebbero approdati, Jocelyn avrebbe trattenuto il Principe Ammiraglio, nel mentre i suoi uomini si sarebbero divisi i barili. Una volta divisi tra le tutte le caverne, Caraxes e Seasmoke avrebbero dato fuoco a tutto. Lord Lyonel non era particolarmente d'accordo con questo piano improvvisato. Il Nutrigranchi e quattro dei suoi uomini sarebbero sopravvissuti e ciò implicava che il piccolo gruppo avrebbe dovuto ingaggiare uno scontro. Jocelyn compresa. La barca fece ritorno su Dwarfstone ed il piccolo gruppo si accinse a salire. Craghas Drahar tese la mano a Jocelyn aiutandola a salire, e poi le sorrise. "Sorriderai ancora per poco farabutto" pensò la giovane fingendo di ricambiare la cortesia. «Perchè le armi Lady? Addirittura l'armatura... Siamo alleati ora» disse il Nutrigranchi con falso tono da offeso. «Siete soldati mio Signore, e conoscete una sola lingua : la violenza. La violenza incute rispetto. Ed io sono una donna che ha bisogno di essere rispettata. Da lei, dai suoi uomini e da tutti quelli che mi ostacolano ogni giorno» asserì scrutando le acque. Da lontano poté vedere come gli uomini delle Città Libere boriosi stavano issando i barili nelle caverne di Bloodstone. Poveri ingenui. La barca approdò e tutti scesero, senza proferire parola.«Posso farle una domanda Signor Drahar?» chiese cercando di perdere tempo. L'uomo annuì e Jocelyn guardò velocemente il padre ed Erryk. Tra non molto avrebbero dovuto ingaggiare un duello all'ultimo sangue. «Perché la Triarchia ha peccato di avidità? Avreste potuto pattuire con Westeros delle condizioni vantaggiose per voi fin dall'inizio», l'uomo le rise in faccia con noncuranza e fece cenno ai suoi uomini di avviarsi. «Perché accontentarsi? Perché porsi dei limiti, quando si può avere ben di più?», in un'altra vita lei gli avrebbe dato una pacca sulla spalla e si sarebbe detta d'accordo. Due ruggiti squarciarono il cielo. Caraxes e Seasmoke fecero la loro comparsa in tutta la loro maestosa potenza. Planarono sulle grotte e d'un tratto tutto fu verde. Urla strazianti ed un fetore immondo si alzarono al cielo. Dalle grotte centinaia di cadaveri cadevano in acqua rumorosamente. I quattro uomini superstiti del Nutrigranchi tornarono indietro, mentre l'uomo con il morbo grigio cacciò un urlo straziante. «Schifosa puttana!» ed un pugno raggiunse il volto di Jocelyn. Quest'ultima cadde all'indietro, nell'acqua. Lord Lyonel e Erryk estrassero le spade, pronti a correre in soccorso alla ragazza, ma vennero bloccati dagli altri quattro uomini. La Strong si alzò, senza badare al naso sanguinante ed estrasse Ribelle dal fodero. Aspettò che il Nutrigranchi l'attaccasse per primo e poi respinse il montante. L'uomo era furioso, e questo andava a vantaggio di Jocelyn. Combatteva con rabbia e dunque era accecato dall'obiettivo di vendicarsi. Prima o poi avrebbe commesso un'errore. La ragazza tentò un rovescio che venne furiosamente parato dall'uomo, poi affondò la spada in direzione della spalla dell'avversario. Quest'ultimo si spostò giusto in tempo. Intanto Erryk e suo padre avevano già ucciso due uomini. Il Nutrigranchi girò su se stesso e affondò la spada all'altezza della gamba della giovane, l'affondo venne parato e respinto. Poi con tutta la forza che aveva, Jocelyn menò un fendente alla gamba dell'avversario, colpendolo e provocandogli un profondo squarcio. L'uomo evitò il dolore e le diede un calcio allo stomaco, gettandola a terra. In quell'attimo gli ultimi due uomini del Nutrigranchi perirono. Il Principe Ammiraglio rabbioso la colpì al fianco destro. Un dolore lancinante le si diramò in tutto il corpo, come se le fosse scoppiata dentro una palla di cannone. Posò una mano sul fianco cercando di bloccare il flusso di sangue, e nel mentre vide l'uomo delle Città Libere correre via. Suo padre le corse incontro. Si inginocchiò a terra le prese la testa tra le mani accarezzandole il viso. Jocelyn non l'aveva mai visto piangere così tanto. «Scusami bambina mia, scusami...» «Perché vi scusate padre?», Erryk li raggiunse con il volto sbiancato e le mani tremanti. Si strappò un lembo del mantello bianco e lo posò sulla ferita della giovane Strong. «Non ti ho protetta Jocy...», la donna sorrise tranquilla al padre. «Sembra che voi due mi diade già per spacciata. È un solo un taglio padre. E mi avete protetta, lo sapete bene. Ho ferito la gamba del Nutrigranchi, se mi lasciaste e lo inseguiste potreste prenderlo» disse prima che il suo viso si tramutasse in una smorfia di dolore. Cavolo se faceva male. «No! Non ti lascio di nuovo da sola... Lasciamo, volevo dire che noi due, entrambi, io e suo padre, non la lasceremo di nuovo da sola... Mia Signora» balbettò Erryk col capo abbassato. Prima o poi Lord Lyonel avrebbe fatto qualche chiacchiera con quel giovane. Caraxes atterrò sulla spiaggia sollevando un grosso polverone ed il Principe Daemon li raggiunse correndo. Quando vide Jocelyn sanguinante le sorrise orgoglioso, ma non mancò di dimostrarsi preoccupato. Fece un fischio e alcuni degli uomini Velaryon arrivarono sulla spiaggia. Ordinò loro di trasportare la "valorosa Lady" nella tenda dell'infermeria e poi si rivolse alla donna. «Dov'è il Nutrigranchi?», Jocelyn alzò il braccio e puntò il dito alla destra del Principe «È corso verso quella grotta» disse. Daemon fece per andarsene, ma la Strong gli afferrò un braccio e lo avvicinò a sé «Faccia a pezzi quel bastardo, mio Principe» «Ai vostri ordini mia signora» il Targaryen fece un finto inchino e corse nella direzione indicatagli dalla donna. Mentre suo padre la stava aiutando a salire sulla barella degli uomini Velaryon, Ser Erryk si era fatto in disparte e continuava a guardare la scena quasi in trance. Capiva Lord Lyonel, anche lui si sentiva completamente in colpa. Era venuto meno al suo compito di scudo giurato e un po' si odiava per questo. Sapeva che era impegnato nel combattere con gli altri due uomini, ma per un momento si era distrattato ed ora lei era lì, bianca come un lenzuolo e sanguinante. Eppure non mancava di sorridere e dettare ordini a destra e manca. Invidiò il padre della ragazza, che poteva stringerle la mano e accarezzarle il viso. Senza nessun rischio e senza dover nascondere nulla. All'improvviso si sentì chiamare, alzò lo sguardo ed incrociò quello di Jocelyn. Lei gli fece segno di avvicinarsi. «Erryk potresti prendermi quella grossa conchiglia» gli chiese lei con un dolce sorrise. Lui prese la conchiglia e pur ignorando il motivo della richiesta gliela porse. Lei la prese e se la rigirò tra le mani, poi la poggiò sull'orecchio. Sentiva il rumore delle onde del mare. Jocelyn posò una mano sulla guancia di Erryk accarezzandola. L'uomo si sciolse in un sorriso, nonostante una lacrima solitaria gli stesse solcando il volto. «Potresti conservare questa conchiglia per me? Ho promesso un regalo al mio piccolo Aegon» e poi svenne.

Quando Jocelyn riaprì gli occhi fu molto turbata nello scoprire che erano passati due giorni dal duello col Nutrigranchi. Il Gran Maestro che l'aveva presa in cura, le aveva spiegato che dopo la ferita era seguita un'infezione che a sua volta l'aveva costretta a letto per due giorni, per via della febbre alta. All'inizio avevano temuto per la sua vita,ma dopo le giuste cure ed un po' di latte di papavero era stato chiaro a tutti che non sarebbe stato un taglietto ad uccidere la più giovane di Casa Strong. L'unica nota negativa era che le sarebbe rimasta una brutta cicatrice sul fianco destro a vita. «Una cicatrice in cambio della mia permanenza in questa vita... Mi sembra una cosa accettabile» rispose la giovane, per nulla turbata dalla sua morbida pelle ora rappezzata. Suo padre era seduto alla sua sinistra e le teneva la mano. Non aveva mai lasciato il suo capezzale, e se per questo nemmeno Laenor Velaryon l'aveva fatto. «Ci hai fatto prendere davvero un bello spavento Lyn», disse il figlio del Serpente di Mare con le lacrime agli occhi. Jocelyn si fece forza sui gomiti e lo abbracciò, poi gli lasciò un bacio sulla guancia. «Lenny non ti libererai mai così facilmente di me». Dopo un po' il Principe Daemon entrò nella tenda, con un sorriso smagliante ed un mazzolino di fiori selvaggi. Lo diede a Jocelyn e poi le sorrise. «Il Nutrigranchi?» chiese lei scrutandolo con ansia. «A pezzi. Diviso in due parti lì sulla spiaggia. Come da vostra richiesta mia Signora» «O Dei! Ma io non intendevo sul serio. Prende la vita con un po' troppa drammaticità »«È molto più divertente così». In quel preciso istante Ser Erryk Cargyll fece la sua comparsa nella tenda. Quando vide Jocelyn in salute, il viso si distese ed assunse una posa molto più rilassata. Aveva passato gli ultimi due giorni insonne, fuori alla tenda medica a fare la guardia. Le si avvicinò e le prese una mano, dandovi un bacio sopra. « Sono lieto di vedervi sveglia ed in salute mia Signora»,poi le diede la conchiglia che aveva scelto per il Principino Aegon. Lei la strinse a sé e lo ringraziò. «Se avete finito con queste smancerie da promessi sposi, io direi di fare ritorno ad Approdo del Re. La gloria ci aspetta Lady Strong.» disse il Principe Daemon prima di uscire dalla tenda.




Spazio autrice :

Heeey, come va? Spero bene. Questo capitolo è un po' più corto del solito, ma è di passaggio. Vi piace? Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti se vi va.

Alla prossima 💜

𝐋𝐚 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞𝐫𝐚 // 𝐇𝐨𝐮𝐬𝐞 𝐨𝐟 𝐭𝐡𝐞 𝐃𝐫𝐚𝐠𝐨𝐧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora