Parte 7: 24h

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Ci vestimmo dopo aver finito l'atto. Mi sdraiai affianco a lui, con il fiatone. 

"E' stata la mia prima volta" ammisi. Lui sorrise, "Pure la mia" disse arrossendo. 

Appoggiai la testa sul suo petto, ascoltai il suo battito. "Ti amo" mi disse, per poi dare un bacio affettuoso alla mia testa. "Anche io" risposi. 

Restammo un altro po' in silenzio. "Ti va di guardare le stelle? Sono magnifiche sta sera" gli chiesi. "Si ovviamente!" esclamò felice. Si alzò, e prendendo il mio polso corse di fuori, felice come un bambino a natale. "Non sapevo questo tuo amore per le stelle, mi tradisci con loro?" ridacchiai. "Le stelle mi ricordano i tuoi occhi" disse guardandomi dritto negli occhi. 

"Anche io ti amo" risposi, per poi dargli un bacio a stampo. "Xavier? Persefone? Ma che-" disse una voce, Xavier corse dentro alla capanna, io invece rimasi fuori, mi girai verso la voce. Tyler? 

"Cosa ci fa un normale qua? E' il territorio della scuola!" sbottai arrabbiata. "Sto emh- cercando Mercoledì" bugia. Aveva mentito. "Menti Tyler, menti, cosa c'è?" lo stuzzicai. 

"Niente" rispose arrabbiato. Mentiva, avevo un brutto presentimento. "Fammi parlare con Xavier, è scappato dalla fottuta prigione!" aggiunse. Cercava di cambiare argomento, come ogni mentitore farebbe, se cercava Mercoledì che centrava Xavier? Il suo alibi non stava in piedi! Cosa voleva? "No!" urlai incendiandogli la giacca. Lui la prese e la buttò a terra terrorizzato. "Sei pazza?!" sbraitò. 
"Sono pure sempre una Addams" risposi sorridendo.

 Arrivò pure Mercoledì. 

"Che succede qui?" chiese, guardando entrambi male. "Lei è pazza!" mi accusò Tyler. "Questo lo sapevo, cose nuove?" rispose Mercoledì. "Grazie Mercoledì, sempre gentile" scherzai io. "Comunque lui mente, è ovvio che non sei qui per Mercoledì!" accusai a mia volta Tyler.

"Calmatevi sembrate dei bambini" sbuffò Mercoledì. "Non ti mento, giuro" si agitò Tyler. "Un altra bugia bravo, fai la collezione di queste? Capisco che menti dai comportamenti, idiota" mi intromisi. "Lasciala stare, vieni con me Mercoledì, ho notizie sulla Kinbott" disse Tyler, cercando di uscire da quella situazione scomoda, cosa c'era che non andava? E cosa centrava lui con Mercoledì? 

"Tu e lui, come si chiama Tyler-? Ecco Tyler, vi sentite?" chiesi, esaminandoli. "E cosa c'entra la Kinbott?" aggiunsi. Mercoledì ignorò la prima domanda. "E' l'altra sospettata" rispose. Poi mi guardò con uno sguardo cattivissimo. Prese Tyler per un braccio e lo trascinò via. 

Io rientrai nella capanna. "Xavier, amore, sono io, dove ti sei nascosto?" domandai. lui Uscì da un armadio. "Cavolo non sai che paura, hai per caso incendiato qualcosa?" esclamò. "Sì" risposi sorridendo. "Bene..." commentò sarcastico. Dopo di che mi diede un bacio a stampo e mi raccomandò di tornare nella mia stanza, perché tra poco si sarebbe fatto buio. Io gli sorrisi ed uscì. 

Tornai in stanza. Dentro c'erano Maxime e Artemisia, naturalmente non stavano studiando. "Cavolo Perse! Ti sei proprio persa oggi! ehehe hai capito la battuta?" scherzò Maxime. 

Io sorrisi. "Spari delle stupidaggini incredibili!" sospirai. "Comunque, puoi prestarmi la tua borsa per il cibo d'asporto?" aggiunsi immediatamente. Lei mi guardò storto. "Okay..." rispose sottovoce. "Hai fatto sesso?" mi chiese Artemisia intromettendosi.

Io rimasi immobile. "Come scusa?" domandai. Lei indicò un succhiotto che avevo sul collo. "Ah- eh sì" risposi imbarazzata. "ODDIO! ODDIO!" iniziarono a strillare le due ragazze. "Racconta tutto!" sclerò Maxime. Beh sì dovetti raccontare, una versione contorta di quello che era successo, e stranamente il ragazzo aveva un nome simile a quello di Xavier. 

La mattina dopo, mi svegliai prima, mi vestì e scesi nella mensa, ancora vuota. "Già qui?" borbottò una cuoca alla sua collega. Di nascosto intascai dei pancake, del succo e del caffè, che misi dentro la borsa frigo. Dopo aver mangiato mi recai da Xavier. 

"Buongiorno amore mio!" urlai per svegliarlo. "Ah! Cosa? Eh?" borbottò lui, alzandosi dal sacco a pelo. "Ah-buongiorno" aggiunse stropicciandosi gli occhi e stiracchiandosi. "Come hai dormito?" domandai, "Male" sospirò lui, io risi, "Dai non ridere di me!" sbuffò Xavier sorridendo, contagiato dalla mia risata.

Mi sedetti e preparai tutta la collazione sopra a un vassoio. Lui si sedette affianco a me. In quel momento entrò Mercoledì. "La signora Kinbott è stata arrestata, te lo detto solo 24h! AH! Sono una grande" spiegò Mercoledì. "Sono libero?" rispose Xavier, ancora rintontito dalla notte passata. "Sei libero!" festeggiai. 

Ci abbracciammo e gli diedi un bacio sulla guancia. "Vomito" sussurrò Mercoledì. Lui si staccò da me. "Ho una proposta...Ti va di andare al ballo con me?" mi chiese. "Sì ovviamente!" risposi gioiosamente, per poi dargli un bacio a stampo. Ma mi bloccai, e mi girai verso Mercoledì. "Scusa" ridacchiai mentre ci guardava schifata. "Niente in confronto ai miei genitori" sbuffò, uscendo.

Dopo aver mangiato, ritornammo alla Nevermore Academy. "Che bello sei innocente!" gioiò Ajax, dandogli un abbraccio amichevole. "Dobbiamo festeggiare!" propose Enid. 

Tutti erano felici, ma Persefone e Xavier non sapevano, e non erano pronti a una futura caduta della loro relazione, per colpa di una sola e unica frase...


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Spazio autrice 

Domani esce il continuo! Passate una bella serata!   

The artist and his work -Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora