Parte 10:Le conseguenze

677 28 6
                                    


"Persefone aspetta!" mi fermò Xavier, che ero uscito dal ballo per rincorrermi. Mi girai verso di lui. 

"Mi sento una stupida" ammisi. "Non so cosa mi è successo" spiegai. Lui si avvicinò e mi abbracciò. "Tranquilla" sussurrò. Iniziai a fare grandi respiri per calmarmi. 

Ci raggiunsero anche il nostro gruppo di amici, così mi staccai dal abbraccio. 

"Mi dispiace" disse immediatamente Enid abbracciandomi. "Lei è stata proprio cattiva" aggiunse. "Io dico che hai fatto bene, anzi non dovevi fermarti" si intromise Mercoledì. 

"Lei è proprio una stronza" sbuffò Maxime. "Grazie ragazze, ora sto bene" provai a calmarle. Mi bastava sapere che avessero pensato a me per farmi stare meglio. 

Xavier mi prese in disparte, era preoccupato. "Lo sai che avrà delle conseguenze le tue azioni?" chiese. Io annuì. Lo sapevo e non potevo farci niente, come le belle azioni vengono premiate, le brutte punite, anche se la maggior parte delle volte, si vede la storia brutta solo da una prospettiva e si va subito a fare conclusioni, creando disagi, incomprensioni e etichette. 

Ora io ero etichettata come quella cattiva, per cosa? Per aver risposto? Sì, ora io ero la cattiva, perché nessuno mai vede la prospettiva dei cattivi. 

"Non hai paura?" domandò ancora. Ne avevo molta, troppa, ora cosa sarebbe successo? Sarei stata derisa? Ma un po' mi calmava il fatto che potrò sempre contare su Xavier, e i miei amici. 

"Tanta, ma... so che tu e gli altri staranno con me... perciò sono un po' calma, suppongo" risposi incerta. Ci furono dei secondi di silenzio. "Beh, sono felice che tu tenga a noi, ma sappi che io ci sarò" aggiunse Xavier. 

Io lo guardai e mi persi nei suoi bei occhi, gli diedi un bacio a stampo. "Probabilmente Maxime vorrà passare la notte con Artemide, perciò, se ti va, posso restare da te?" chiesi, speranzosa in un sì come risposta. Lui sorrise. "Ovvio, sono senza compagno di stanza, l'importante non farci beccare" rispose. 

Tornammo dal gruppo e gli avertemmo del nostro avvio verso la camera di Xavier. 

"Non fatevi beccare" disse fredda Mercoledì, come al solito, mentre altri ridacchiavano tra di loro insinuando, che noi non stavamo andando a dormire, ma a fare altro. 

Arrivammo nella sua stanza. "E' molto più spaziosa della mia" commentai, appena entrata. "E' perché sono solo" rispose Xavier, passandomi una sua maglia. "Va bene questa come pigiama?" mi chiese. Io annuì. Mi cambiai, pure lui lo fece. 

Dopo di che ci sdraiammo, lui sdraiato e io con la testa sul suo petto. Sentivo il suo battito del cuore. Mi sentivo a casa e protetta, finalmente, era bella questa sensazione. Era così unica e indescrivibile, come sentirsi in un altro pianeta, pensando che tutte le cose vere siano tutte finte, una animazione, ma quel altro pianeta sapeva di casa. 

Mise una mano sulla mia spalla, poi mi diede un bacio sulla testa. 

"Ti amo" disse. 

"Pure io ti amo" risposi

Dopo di che ci addormentammo.  

La mattina dopo mi svegliai alle 5.00 del mattino, prima delle lezioni per correre in camera mia. Guardai Xavier ancora addormentato, bello, sembrava un angelo. Gli diedi un bacio sulla guancia, per poi tornare in camera mia. 

Mi cambiai e misi l'uniforme della scuola, guardai la sua maglietta, la annusai, sapeva ancora di lui, sapeva di Xavier, di casa. 

Dopo la prima lezione, usata per mandare occhiatacce a Bianca, mi ritrovai con lui nel pentagono. 

"Come va?" chiese, per poi darmi un bacio a stampo. "Per ora bene, anche se tutti mi guardano male" risposi. Lui sbuffò. "Non capisco come mai siano mangiatori di gossip, cosa ci trovano bello in questo?" si lamentò, aveva ragione, perché tutti odiano quando gli altri parlano di sé ma sono i primi a parlare degli altri?

Sentì un nodo alla gola, cosa avevo fatto di sbagliato? Bianca aveva fatto la stronza e io avevo risposto a tono. 

Ricambiai gli sguardi di molte persone, sembravo un animale da circo, usato in malo modo per far divertire estranei, perché? Non potevano farsi gli affari suoi? 

"So come ti senti, mi è successa la stessa cosa quando mi sono lasciato con bianca" ammise, posando una mano sulla mia spalla per dare supporto. "Mi dispiace" risposi fredda. 

Sinceramente non sapevo che fare, ma perché mi ero vista con lui? Ah! Ecco!

"La tua maglia!" esclamai, avvicinandola a lui. "Prendila!" aggiunsi. Lui sorrise arrossendo. "No tienila pure" rispose, avvicinandola verso di me. 

"Bene, ora può seguirmi signora Addams?" ci interruppe la preside Weems. Io impanicata lanciai la maglietta a Xavier, dopo di che, seguì la signora Weems. Mi mandava a casa, me lo sentivo, ora tutto è finito, e questa volta per tutta colpa mia, stupida festa! Stupida decisione! Stupida! Stupida! 

Arrivammo nel suo ufficcio, mi spiegò di come i miei comportamenti erano al limite, da fare evadere Xavier a bruciare il vetsito di Bianca. "Mi dispiace, mi dia una seconda chance!" la pregai. "Qua ci sta tutto il mio mondo!" aggiunsi. 

"Sì, ma anche il mio" rispose fredda la preside, "Ora vadi fuori, le stanno aspettando con la macchina" continuò. 

Girai i tacchi e uscì dall suo ufficio, senza salutare. 

Ma trovai qualcuno ad aspettare fuori... 

"Tyler?" chiesi, ero stupida di vederlo. 

"Oh stupida Persefone, hai perso, divertente?" disse ridacchiando. "Cosa?" domandai spaesata, che diceva?

"Volevi mettere problemi ai miei piani? Ecco, un problema ai tuoi! Amavi la scuola? Ora non c'è più" spiegò. Era stato tutto un suo piano, come aveva fatto? 

"Disturbo?" chiese Xavier, che era arrivato. "No" rispose Tyler, andandosene. 

"E' successo qualcosa?" mi domandò, io ancora ero spaesata, tutto girava intorno a me, mi ero fatta ingannare da quel bugiardo schifoso? Come? Dovevo dirlo a Mercoledì! 

"Sai dov'è Mercoledì?" chiesi. "No, perché?" rispose curioso. "Devo dirle una cosa" risposi, senza tralasciare dettaglio. "Prendi la maglia!" mi ordinò lui. "Come un pezzo di me e della scuola" aggiunse. 

Aveva capito, ero stata espulsa. Gli diedi un bacio, un bacio malinconico, un bacio d'addio. Stavo lasciando tutto e tutti, per colpa di alcune decisioni, decisioni che prenderei due volte senza ripensarci. 

"Ti amo Xavier" gli dissi. 

"Ti amo anch'io" rispose con le lacrime agli occhi. Il nostro ultimo "Ti amo" era successo senza preavviso. 

"Muoversi!" ci interruppe nuovamente la preside. Non poeti fare altro, che uscire con ricordi e tristezza... cosa sarebbe capitato a me e ai miei amici ora? 


------

Spazio autrice

Momento drastico eh? 

Come va? Spero bene, io domani vado in gita yeeee! <3 

  

The artist and his work -Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora