Epilogo

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3 luglio 2023
"Cavolo, questo posto è sempre più bello!" Esclamò Asia felice.
"Come te." Le rispose Sandro di rimando. I due scaricarono le valigie dall'auto e entrarono nell'appartamento dove avrebbero soggiornato per tre notti.
"Non ho intenzione di uscire da qui, lo sai?"
"Vedremo, bel calciatore."
"Dai, voglio festeggiare... oggi sono cinque mesi."

Già, cinque mesi.
Perché alla fine Asia aveva mandato al diavolo tutto i buoni propositi quando in un freddo pomeriggio di febbraio lo aveva visto uscire dal campo in lacrime, dopo un brutto contrasto. E così, senza farsi troppe domande, aveva preso la macchina e aveva raggiunto Milano. Qui, aveva chiesto informazioni a Davide, per sapere dove abitasse il calciatore. Lui, senza storie le comunicò l'indirizzo, lasciandole intendere di sapere tutto di quei giorni.

Così, mentre Sandro metteva il ghiaccio sul ginocchio infortunato, qualcuno aveva suonato alla porta. Zoppicante aveva raggiunto l'ingresso è si era trovato davanti lei, bella come non mai, con una vaschetta di gelato in mano e la preoccupazione che le increspava il sorriso.
"Scusa se sono piombata qui così, ho visto l'infortunio e sono partita, ma ora mi rendo conto che sono stata avventata quindi ti lascio questo e me ne vado, magari sei con la tua ragazza..."
Sandro non lasciò finire la ragazza, la tirò dentro e la abbracciò come si abbraccia un vecchio amico di ritorno da un viaggio. Lei si rilassò subito tra le braccia del calciatore.

"Perché ci hai messo tanto?"
"Mi ripetevo che se tu avessi voluto avermi nella tua vita me lo avresti detto chiaramente. Poi ho realizzato che non mi avresti mai trascinato nel turbine, avresti aspettato un mio passo. E quando l'ho capito ho rimandato e rimandato credendo che fosse ormai tardi per fare quel passo. Poi ti ho visto disteso a terra con le lacrime e..."
"Cazzo, a saperlo mi facevo spaccare il ginocchio il 14 agosto."
Asia rise, tirando uno schiaffetto al ragazzo.

"Sai già di cosa si tratta?" Chiese lei titubante.
"Avrò le visite domani mattina, mi accompagni?" Lei annuì sorridendo, cercando di rincuorarlo.
In quel momento, Sandro posò le labbra sulle sue.

Erano passati mille anni e un solo secondo. Asia conosceva a memoria il corpo del ragazzo, lo sfiorava nel buio senza vederlo e eppure vedendolo più chiaramente che mai. Sandro ricordava il sapore di Asia, la sensazione di calore che solo il suo tocco sapeva scatenare. Gli era mancata così tanto che si sentì soffocare all'idea di poterla perdere di nuovo.

Quella notte, si concessero un tentativo. Uno solo. Asia accompagnò Sandro al controllo l'indomani, scatenando gli sguardi e le domande dei giornalisti. Poi lei andò allo stadio. Poi lui andò a Firenze. Poi insieme andarono in montagna. Poi lei si trasferì a Milano. Poi lui vinse lo scudetto, e lei era lì. E poi arrivò il 3 luglio.

"Se non mi fossi infortunato..."
"Non ti sei infortunato Sandro, sei stato fermo due settimane, non avevi niente."
"Ok piccola rompipalle. Se non avessi avuto quel contrasto, credi che saresti venuta qui oggi? Dopo un anno?"
"Si. Lo avevo promesso a me stessa il giorno in cui ti ho visto andar via. E tu?"
"Si, anche se probabilmente avrei iniziato a cercarti nel momento esatto in cui abbiamo vinto lo scudetto. Era per te, lo avevo promesso."

Asia sorrise. Aveva pensato spesso a come sarebbero state le loro vite se lei non avesse deciso di partire quella notte. Se Davide non avesse risposto al suo messaggio. Se arrivata davanti alla porta del ragazzo, non avesse avuto il coraggio di suonare.
Di certo adesso sarebbe meno felice. Maledisse ogni giorno la paura che le aveva impedito, un anno prima, di prendere la decisione di seguire Sandro.

Certo, da quella fredda sera di febbraio tutto era cambiato: aveva perso il privilegio di poter essere nessuno e era diventata 'la fidanzata di'. Odiava tutto questo, ma poi vedeva Sandro e capiva che forse poteva valerne la pena. Nonostante l'assenza di privacy, nonostante l'impossibilità di essere semplicemente due ragazzi normali, Asia non era mai stato così felice come con Sandro. E anche scappare dai paparazzi, con lui, diventava un'avventura.

"Mi dici cosa ti frulla in testa?" Asia sorrise, il ricordo di quelle sere ancora vivo in lei.
"Stavo solo pensando a come sarebbe la mia vita senza di te."
Sandro si rabbuiò per un attimo, poi rispose.
"Più tranquilla, credo."
Asia si avvicinò al calciatore, e lo baciò per rassicurarlo.
"Non potrebbe mai essere meglio di così, amore."
Sandro sorrise, e la strinse più forte.
Si baciarono ancora, poi si spogliarono, poi fecero l'amore. Si promisero quella notte, a un anno di distanza dal loro primo vero appuntamento, di non lasciarsi mai.

Perché se è vero che l'alba alla fine arriva, è anche vero che a volte, con la persona giusta, si può tentare di trasformare un sogno in qualcosa di reale, e goderselo, e viverlo, e assaporarlo. Fino all'ultima alba.

DUSK TILL DAWN - Sandro TonaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora