7.

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Sandro si svegliò con Asia avvinghiata al suo corpo; erano mesi che non dormiva con una ragazza. Anche se dormire non era esattamente l'espressione più adatta a descrivere la nottata passata con la mora.
Lei aprì lentamente gli occhi, allontanandosi dal busto del ragazzo, come se volesse essere certa di ciò che le sue pupille vedevano in primo piano.
"Buongiorno, hai intenzione di fissarmi ancora a lungo?"
"Sai com'è, eri avvinghiata a me così stretta che mi dispiaceva disturbarti."

Asia fece una linguaccia al ragazzo, prima di rendersi conto di essere ancora completamente nuda sotto il lenzuolo che a mala pena copriva la sua schiena.
"Non mi dirai che fai la vergognosa, dopo tutto quello che hai fatto stanotte..."
Asia gli tappò la bocca: non aveva bisogno di sentire il racconto delle loro imprese notturne, anche perché ricordava perfettamente ogni attimo di quelle ore di fuoco.

Si vestì rapidamente, raccogliendo le mutandine dal pavimento e indossando una t-shirt del ragazzo.
"Avevamo fissato di andare in una spiaggia qui vicino oggi, ti va?"
Lui annuì, ancora assonnato e decisamente incantato dalla figura morbida della giovane, bellissima e provocante nonostante le poche ore di sonno.
"Smettila di guardarmi così, fino a stasera dovrai controllare i tuoi istinti."
Lui si alzò dal letto e Asia notò il rigonfiamento nei suoi boxer. Lo guardò divertita aspettando che il ragazzo dicesse qualcosa.
"Stai tranquilla, è un riflesso incondizionato. Dopo stanotte dubito che riuscirò a fare nulla.
In fin dei conti la tua regola è utile, non riuscirei a tenere i tuoi ritmi."

Asia arrossì alle parole del ragazzo.
Era forse troppo esigente? In fin dei conti, non faceva sesso da anni e l'attrazione provata per il calciatore le impediva di misurare la propria eccitazione.
Sandro, ancora una volta, sembrò captare i pensieri della ragazza.
Si avvicinò e stringendole il sedere disse: "Era solo una battuta, stanotte è stato bellissimo. Sei decisamente più impegnativa delle ragazze che ho frequentato, ma la cosa non mi dispiace. Per niente."
Pronunciò queste ultime parole con un tono di voce più caldo: se non avesse messo quella stupida regola, sarebbe saltata addosso al ragazzo. Non hai ancora visto niente, avrebbe voluto dire.

Sandro si sottrasse alla ragazza e si spostò verso il bagno; si fece una doccia e uscì con un asciugamano legato in vita. Asia sussultò lievemente alla vista del fisico scolpito del ragazzo; i capelli bagnati, le goccioline che scorrevano sul suo petto. Poi andò verso il bagno e si infilò sotto il getto caldo della doccia, evitando di bagnare i lunghi capelli che avrebbe impiegato ore per asciugare.

Quando furono entrambi pronti, salirono in macchina direzione campeggio; qui Asia indossò un costume e preparo lo zaino con tutto il necessario per la giornata che avrebbero trascorso in spiaggia. Raggiunti gli amici di Asia, che ormai sembravano non fare più caso alla complicità dei due, partirono per raggiungere la località prescelta.

Il viaggio di andata fu rilassato: Sandro e Asia parlarono del più e del meno, ascoltarono musica, si presero in giro. Arrivati in spiaggia scelsero un posto un po' appartato, piantarono i tre ombrelloni e si sistemarono per passare la giornata.
Sandro non viveva dei momenti così leggeri da tempo: si sentiva un ventenne normale, come non gli accadeva da tanto. La quotidianità della provincia lo riportò alla sua infanzia, prima di diventare Tonali, quando era solo Sandro. Asia lo vide perso nei suoi ricordi, e mosse la mano davanti alla faccia del calciatore per attirare la sua attenzione.

"Mi dici cosa ti frulla in testa?"
Disse la ragazza ripetendo la frase pronunciata da Sandro la sera precedente.
"Stavo solo pensando che vivere questi momenti per me è una cosa nuova. Non sono abituato a fare cose normali."
Asia gli sorrise, comprendendo al volo lo stato d'animo del ragazzo.
"Allora ti illustro come si svolgerà la tua giornata normale: l'attività di punta è il cruciverba post pranzo. Purtroppo per te io sono una campionessa, dubito che riuscirai a divertirti."
"Beh penso che l'attività di punta della mia giornata sarà quel pallone."

Dopo pranzo, come promesso dalla ragazza, iniziò la super sfida di cruciverba. A Sandro costava ammetterlo, ma Asia era decisamente più brava di lui in quelle cose.
Ad essere sinceri, al ragazzo sembrava la più sveglia del gruppetto: non che gli altri fossero scemi, semplicemente l'intelligenza di Asia la faceva spiccare. La giovane sembrava totalmente inconsapevole di ciò, e questo faceva impazzire Sandro ancora di più.

"Cruciverba finito, direi che è il momento del pisolino."
Sandro non era tipo da riposo pomeridiano, ma le ultime ore erano state decisamente impegnative. Fu felice di potersi rilassare, e fu ancora più felice quando lei si sdraiò vicino a lui.
"Cerca di trattenerti." Le sussurrò lei all'orecchio, provocante come non mai.
"Mi pare che sei stata te a venire così vicina, cara." Rispose il ragazzo con un sorrisino sul volto che palesava tutta la voglia di sentirla vicina.
"Posso sempre cambiare posto." Rispose Asia sul punto di alzarsi, ma Sandro fu svelto a bloccarla, facendola sdraiare vicino a lui.

Occhi negli occhi, il gioco di provocazioni stava lasciando spazio a qualcosa di più profondo, che nessuno dei due ragazzi aveva intenzione di interrompere. Sandro passò il braccio dietro la vita della ragazza, attirandola verso di sé. Lei lo lasciò fare, intrecciando le gambe a quelle del ragazzo: riusciva a sentire il suo respiro caldo sulla fronte, e si lasciò andare al sonno.

Sandro sentì il corpo della ragazza rilassarsi tra le sue braccia e si rilassò a sua volta, sereno come poche altre volte nella vita.

DUSK TILL DAWN - Sandro TonaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora