Sono tre giorni ormai che non dormo. Siamo a Dicembre ormai, ed il primo quadrimestre sta per finire. Sono particolarmente giù in questo periodo. Non bastava solo il trasferimento di Matteo, anche Anna adesso, la mia prima e vera migliore amica. Forse, vera no, almeno, io l'ho sempre considerata tale, ma a quanto pare lei non era d'accordo con me. Ho chiesto alla professoressa d'Italiano di cambiarci di posto e adesso sono seduta con Giulia. È una ragazza così carina e premurosa, non avevo mai notato a pieno tutta questa sua gentilezza, nonostante giocassimo anche a pallavolo insieme, non si mostra mai così agli altri ..."Vale? Come va?" Mi chiede non appena mi siedo accanto a lei nel banco "diciamo bene, e tu?"
"Non ne vuoi parlare, vero?"
Sento le lacrime che cominciano a gonfiarmi gli occhi "qui, no, ti prego Giuli" le dico sottovoce
Si gira verso di me e mi abbraccia. La mia testa finisce fra i suoi ricci capelli castani, lunghi fino alle spalle. Mi guarda, mi asciuga le lacrime e mi sorride "andrà tutto bene, sta tranquilla" annuisco. Vorrei tanto crederle, crederle fino in fondo..
In quel momento entra la professoressa Drippiducci, sembra al quanto emozionata "buongiorno a tutti ragazzi, scusate il ritardo, ma abbiamo avuto un problema...volevo presentarvi Andrea, sarà un vostro nuovo compagno di classe" alzo lo sguardo, mi trovo davanti questo ragazzo, alto 1.80...ed ho come l'impressione di averlo già visto..si siede dietro di me e di Giulia. "Bene ragazzi, incominciamo la lezione"
L'ultima cosa di cui avevo voglia oggi era di fare matematica, così prendo un foglio e comincio a disegnare. "Valentina Sbignanti interrogata." Queste parole mi riportano alla vita reale. Mi alzo e vado alla lavagna. Mi viene data un'espressione, ma non ho la minima idea di come risolverla, rimango ferma a fissarla. "Professoressa, posso aiutarla" una voce maschile viene dal fondo della classe. Cavolo che figura. Sento una presenza dietro di me e mi giro bruscamente, sbattendo contro essa. "Ti faccio vedere io come si fa, piccoletta." È il ragazzo nuovo, mi sposta di lato e comincia a calcolare lettere e numeri. In poco ha finito l'espressione e torna al posto. Suona la campana ed usciamo per la ricreazione. "Credi che non mi ricordi di te, piccoletta?" Mi giro nel sentire queste parole. Ad averle dette era stato il ragazzo nuovo, Andrea. Sono troppo stanca per poter essere gentile "scusami? Con chi credi di avere a che fare?"
"Con la ragazzina che sbatte sempre contro le persone...certo che hai la testa in aria hahah"
"Ma...ma..come ti permetti?!?"
"Certo che, anche se sei bassina, sei proprio goffa..non ti ricordi di me vero?"
Faccio per andarmene, non ho tempo da perdere io. Mi sento tirare da un braccio "scema, ti sei offesa? Mi dispiace. Forse è meglio ricominciare da zero. Ciao, sono Andrea, non ti ricordi di me?" Mi libero da quella presa
"Mi stai prendendo in giro?!? No perché non sono dell'umore!"
"Prenderti in giro? Assolutamente. Scusa per prima, non sapevo fossi così nervosa..ci siamo già incontrati, non ricordi? Ti ho aiutata ad alzarti una volta, quando hai sbattuto contro di me in palestra mentre correvi" ah si, ora mi ricordo. È l'armadio che ho incontrato in palestra. È sempre lunatico, si, deve essere lui. È diventato improvvisamente gentile. "cosa ti succede? Sei diversa da quella volta che ti ho visto in palestra hai delle occhiaie da paura e il tuo viso è spento, qualcosa non va, vero?" mi si riempiono gli occhi di lacrime e corro verso il bagno delle ragazze, per non farmi vedere mentre piango "ferma! Dove vai!" Mi chiudo in bagno e scoppio a piangere. Poco dopo sento una porta aprirsi "vale, sei qui? Sono Giulia...ho parlato con quell'Andrea..non voleva farti piangere dai, esci, non fare così" apro la porta del bagno e mi trovo davanti Giulia, che mi abbraccia. "Anna gli ha raccontato tutto, solo dalla sua versione...non fare così dai, andiamo in classe" mi asciugo le ultime lacrime ed usciamo dal bagno. Tornate in classe, ho tutto gli occhi su di me..cerco di ignorarli e vado a sedermi al mio posto, come se niente fosse. Andrea è seduto dietro di me, ma non dice una parola..chissà cosa gli avrà raccontato Anna...al termine delle lezioni mi lancio fuori dal portone "vuoi un passaggio per andare a casa vale?" Mi chiede Giulia dal suo motorino con un altro casco in mano "no, grazie Giuli...preferisco camminare un po' "
"Fammi sapere se ti serve qualcosa..ciao!" La saluto con la mano e sgomma via. Prendo la strada per andare a casa, quando ad un certo punto mi giro e dall'altra parte della strada vedo Andrea con delle cuffie. Decido di non salutarlo; probabilmente farei solo una brutta figura. Entro a casa e mi rendo conto che Andrea entra esattamente nel condominio di fronte al mio palazzo. Entro a casa quando mi arriva un messaggio "in questa città non si usa salutare qualcuno quando lo si incontra, piccoletta?" Decido di non rispondere. Stupido di un lunatico. Adesso è di nuovo antipatico. Vado in camera e mi metto il mio maglione caldo, con me maniche più lunghe del dovuto. Mi metto la mano davanti la faccia e piango, ancora un po'. Mi arriva un altro messaggio, ma stavolta è Giulia "come stai, vale?" "Meglio, grazie Giuli" "ti serve qualcosa?" "Nono, tranquilla, grazie" si, in realtà si, ho bisogno di qualcosa. Anzi, di qualcuno. Ho bisogno di qualcuno che mi stia accanto, che mi dica che c'è è che mi vuole bene. Ma non posso dirlo. Devo farcela, da sola. O come minimo, devo provarci. Non posso dipendere dagli altri, non di nuovo.
~spazio autrice~
Ciao a tutti ragazzi! Scusate se ci ho messo tanto a pubblicare, ma la scuola non mi da pace! Volevo chiedervi cosa pensate del libro e se avete idee o consigli
Ciao e leggete! -Frizet
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Mi chiamo Valentina...
Teen FictionValentina Sbignanti è un'adolescente entrata in primo liceo con Anna, la sua migliore amica. Affronterà molti imprevisti, litigi , cambiamenti e nuove emozioni. Ma Valentina non si arrende e anche quando tutto sembra perduto continua a lottare insie...