Uno strano Halloween

196 7 0
                                    

Passa anche giorno 29 ottobre al solito: varie noiose ore di lezione, incontro nei corridoi con le mie compagne di squadra, Anna che continua sempre di più ad inserirsi e vorrebbe che io fossi al suo fianco, ma credo che, ogni giorno che passa, si rassegni ma non sembra che ci rimanga tanto male...si è adeguata; ha anche conosciuto Kira, una ragazza australiana con strani modi ed uno strano carattere che comincia a chiamarla "BFF" oppure "bestxsempre", all'inizio c'ero rimasta un po' male, lo ammetto. Però, grazie all'aiuto delle mie amiche, ho capito che la cosa migliore da fare è fare finta di niente e sorridere.

Oggi però, c'è una cosa diversa tra i corridoi del nostro liceo; tutti parlano di una cosa: la festa di Halloween che si terrà domani pomeriggio a scuola e, sapere che in un certo senso parlano anche di me che aiuterò ad organizzare la cosa, mi mete un po' a disagio. Suona la campana. Fine della scuola.  Prendo le mie cose e comincio ad avviarmi verso il portone della scuola..

-Valentina!! Aspetta!- mi dice una voce. Mi giro: è Martina. Mi fermo per aspettarla e vedo che è seguita da Serena, Giulia, Giovanna e Giorgia, un 'altra ragazza che da poco si è unita alla nostra giovanile.

-Ditemi tutto. E' successo qualcosa?- Chiedo con un sorriso anche un po' preoccupato

-Nono, assolutamente nulla- interviene Serena ridendo per tranquillizzarmi

-Volevo sapere...ti va di venire a casa mia con le altre oggi pomeriggio? Anche per fare un quadro della situazione per gli addobbi e i preparativi di domani-

-Uhm...fammi pensare...sì credo di potere! Fammi fare uno squillo veloce ai miei e ti dò subito conferma.-

Mandai un messaggio a mio padre "Posso andare da un'amica? Torno per cena"

"Vabene, fatti sentire"

Decisi di fare uno scherzo: andai dalle mie amiche con una faccia triste - Ho parlato con i miei-

-E..?- chiese Giorgia cascando nello scherzo come tutte le altre 

-E...-dissi con una faccia ancora più triste -E hanno detto sì!- Dissi ridendo perchè erano cascate nel mio scherzo

All'inizio mi guardarono tutte un po' male, ma poi si misero a ridere più forte di me!

Martina abitava dalla parte opposta di casa mia e quindi facemmo un'altra strada fra risate batutte e imitazioni. Ci fermammo da "Farsciscì" un locale molto conosciuto in città per i suoi ottimi panini. 

Ognuna di noi se ne fece dare uno e continuammo ad avviarci per la nostra strada. Arrivate a casa di Martina salutammo i genitori e andammo nella sua stanza. Erano le 16. Quel giorno avevamo finito scuola alle 15 per via delle materie extra-scolastiche. Io facevo fisica.

Ci mettemmo subito a lavoro...

-Allora io propongo di fare tante maschere spaentose e di appenderle ai muri della palestra. Poi mettere sui tavoli delle tovaglie, meglio ancora se sono vecchie e strappate, epoi mettere dei servizi il plastica color rosso che ho anch'io qui a casa avanzate dal compleanno di mio padre.- Si..non è una cattiva idea...da molto l'idea di spavento e le maschere spaventose appese al muro daranno molto l'impressione horror. Ci trovammo tutte d'accordo così ci misimo a lavoiro. Tutte a fare un compito diverso: chi mandava gli inviti via SMS chi, invece faceva lemaschere, chi preparava la lista di cibo e beande. Fatto sta che finimmo alle 19 e fummo anche molto soddisfatte del nostro lavoro. Presi l'autobus ed arrivai a casa per le 19:40. Salutai i miei due fratellini e, aiutai mamma con la cena. Dopo quest'ultima andai in camera; scrissi il diario e mi addormentai pronta per svegliarmi piena di energie in giorno dopo.

Alle 7 ero già in piedi. Presi tutto l'occorrente: costume, bevande, maschere e qualcosa per noi da magiare nel break che ci saremmo prese; feci colazione ed uscì di casa. 

Mi chiamo Valentina...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora