Capitolo 1

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Il mio disturbo alimentare è comparso quando avevo 14 anni, in seguito alla morte di mia sorella, non sono qui per raccontare le varie ricadute, né di come io abbia passato gli ultimi anni ( su quello ho già scritto un libro che racconta la mia storia, quella di mia sorella, del mio disturbo alimentare e di come ho affrontato il lutto). Sono qui invece per raccontarvi quotidianamente cosa succede all'interno della clinica dove sono ricoverata.

Oggi è il 16 dicembre 2022, sono stata ricoverata il 5, ed ero già stata qui a gennaio, per tre mesi. 

Spero che questo ricovero sarà più breve. Sono stata ricoverata perché non riuscivo più a gestirmi la vita a casa: da quando sono stata dimessa a marzo ho avuto una ricaduta dietro l'altra e a settembre quello che pensavo fosse l'amore della mia vita mi ha lasciata. A causa del ricovero di tre mesi ho perso un anno di università. 

Dovevo recuperare, a dicembre, alcuni esami, e tutto ciò mi provocava un'ansia indescrivibile, ero davvero portata per ciò che stavo studiando? volevo davvero crescere, laurearmi, lavorare? che paura, che paura il futuro, e se avessi sofferto come in passato? 

Iniziai a pensare di non essere fatta per questa vita, di dover raggiungere mia sorella, che solo con lei sarei stata felice davvero, su, nel cielo. 

Intanto le mie compagne di università si laurearono, e fu un duro colpo, mi sentii come non mai una fallita, una che non conclude nulla. Lo sconforto prese il sopravvento, insieme al giudizio verso me stessa. Iniziai a guardarmi allo specchio con ancora più attenzione: ero ingrassata, dopo l'operazione al ginocchio dovetti stare ferma per quaranta giorni, e inevitabilmente presi peso. Non sopportavo quella condizione, quei chili in più, quindi iniziai a non mangiare e a compensare in tutti i modi possibili, arrivando a perdere le mie amicizie, l'appoggio di mia mamma, e di mio papà. Fui ricoverata in ospedale e poi in clinica, dove sono tutt'ora.

Una parte di me è sollevata di essere qui, un luogo protetto dove so che sarò aiutata, una parte di me vorrebbe tornare a casa per poter dimagrire ancora, ma rimango qui. Rimango qui perché mia sorella non vorrebbe che continuassi a vivere come ho fatto negli ultimi anni, perché devo riprendere in mano me stessa, coccolare quella piccola me che tanto ha sofferto.

La giornata qua inizia alle 7.30, l'ora della terapia, e prosegue con la colazione assistita. Ho dovuto fare degli aumenti perché voglio a tutti i costi togliere il sondino, che mi ricorda quanto poco io mi sia presa cura di me stessa, voglio imparare a vivere, a vivere bene con me stessa, voglio togliere il sondino. Alle 9.00 si scende in cortile dove si possono fare due giri del cortile, prendere il caffè alle macchinette e fumare. Alle 10.00 c'è lo spuntino, e dopo si scende di nuovo sotto. Alle 11.00 si fanno le attività: oggi c'era "disegno creativo". Le terapiste ci danno un tema e noi possiamo disegnare quello che ci viene in mente. Oggi il tema era "Il Sentiero" e io ho disegnato una specie di grafico con gli avvenimenti della mia vita, sia quelli positivi che negativi, ma il tema mi ha fatto venire in mente anche un'altra cosa: quando è venuta a prendermi l'ambulanza per portarmi in ospedale chiesero a mia mammaste volesse salire, mia mamma piangendo disse <<Ho già perso una figlia perché non mangiava, non posso guardare l'altra morire per lo stesso motivo>>. 

Fu un colpo al cuore, mi sentivo abbandonata come non mai, mia mamma è la persona più importante della mia vita e non sentirmi appoggiata da lei mi distrusse. Questo evento emerse anche in un altro laboratorio, quindi chiesi a mia mamma spiegazioni. Mi disse che mia sorella era morta per una malattia genetica, e questo già lo sapevo, ma aggiunse che se fosse riuscita ad alimentarsi sarebbe vissuta qualche anno in più. Questo pensiero mi tormenta, mi fa pensare che non sto sfruttando la salute che mi è stata donata, e che mia sorella non ha avuto modo di ricevere. In un certo senso mi da la carica, pensare di cercare di vivere bene anche per mia sorella. Infatti ho affrontato di petto gli aumenti che avevo a pranzo.

Oggi pomeriggio non c'è nessuna attività, penso che passerò le ore a scrivere. Ora sono le 15.00, tra un'ora c'è la merenda seguita dalla pausa in cortile. Devo poi assolutamente farmi le sopracciglia perché sembro Lupo Lucio. La sera è il momento più critico, mi vengono tanti pensieri negativi che non riesco tanto a domare, ma sono qua anche per questo.

In questi giorni ci sono state anche un po' di questioni di cuore che mi hanno travolto un po' le giornate: dopo esser stata lasciata, mi sono buttata a capofitto in un'altra relazione. Ho trovato una persona che mi ama come non mai, che mi stima, che mi tratta da regina, ma quando il mio ex mi ha scritto che voleva venire a trovarmi sono andata in confusione: quando ero ricoverata a gennaio non voleva neanche vedermi in videochiamata perché gli faceva impressione il sondino, e ora mi vuole venire a trovare. Mi resi conto che mi mancava, che lo pensavo ancora, ma dopo qualche giorno di messaggi senza risposta mi ha detto ieri che non se la sente a tornare insieme. Io comunque per correttezza ho raccontato tutto al mio attuale fidanzato, che è stato molto maturo. Io ora ho bisogno di del tempo per me, per riflettere sulla mia salute e sulla mia vita, non ho bisogno né dell'uno né dell'altro. Devo pensare a me, è questo ciò che conta. Comunque il mio ex che chiameremo Gigi mi viene a trovare domenica, ovviamente vi farò sapere come andrà.

Ora sono spaventatisissima per la cena, anche se è ancora lontana, ma devo affrontarla per vivere meglio, perché mi merito, ci meritiamo, tutti una vita degna di esser chiamata tale. Condividerò, con chi ha voglia di leggere, il mio percorso.

E ora, come direbbe mia sorella, alla prossima puntata!

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