capitolo 8

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Oggi è il 24 gennaio. Sono stufa di stare qua. Mi sembra di respirare solo negatività a frigger. 

Faccio continui confronti sul mio fisico e quello degli altri, riguardo le foto di quando la malattia aveva devastato maggiormente il mio corpo. Non riesco a vedere le altre camminare avanti e indietro per il reparto, non riesco a sentire che alcune di loro vomitino. Mi sembra di fare continuamente un tuffo nel passato. Non ce la faccio più. Voglio tornare a casa ma contemporaneamente sono devastata dalla paura che una volta uscita da qua ricominci tutto come prima.

Non potrò riiniziare l'università in modo graduale come avevo progettato, perché il mio tutor mi ha detto che è una cosa impossibile da organizzare. 

Non so come fare, uscirò da qua e dovrò affrontare il tirocinio in ospedale, nell'ospedale dove è morta mia sorella. Dovrò compilare cartelle, prendere appunti, scrivere la tesi, vedere bambini che stanno male. La fatica più grande è che non devo superare queste cose in modo passivo, ma devo attivamente mettere in pratica quello che sarà il mio lavoro.

In tutto questo non so come gestire il lavoro da baby sitter, che mi permette di pagare l'affitto.

Ho talmente tanta ansia che l'unica cosa che mi dice la testa è che devo dimagrire. 

Non ce la faccio più. Sta bastarda di malattia mi sta rovinando. Vorrei tornare a casa dalla mia mamma e dal mio gatto. Vorrei che mia sorella tornasse indietro ma non si può. Vorrei avere una vita diversa da quella che ho ma non so come cambiarla. Vorrei essere laureata ma non dover passare per quel maledetto tirocinio.

In tutto questo sono continuamente immersa con persone più magre, e la testa mi dice di uscire in fretta per poter dimagrire.

Scusate non ho molte frasi di incoraggiamento oggi. 

A presto.

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