È arrivato già il Giovedì, come passa veloce il tempo quando ci si diverte.
Jacopo ha dormito da Marco, che avendo deciso di non andare a scuola questa mattina, si sono svegliati per le 14:00.
Jacopo: "Buongiorno piccolo, come stai?"
Marco: "Buongiorno baby. Sto bene e tu?"
Jacopo: "Ma in realtà sto bene, poi ora che sono con te ancora di più."
Marco: "Che bellinooo. Comunque mi sa che sta notte abbiamo rotto il letto, ho sentito un brutto rumore."
Jacopo: "Davvero?! Io non ho sentito nulla apparte i tuoi gemiti e il tuo corpo da dentro."
Marco: "Che scemo ahahah."
Jacopo: "Dai controlliamo."
Si alzano dal letto e sollevano il materasso, e vedono che tutto è intatto. Controllano tutto il letto in generale e non notano nulla.
Marco: "Boh, i miei non sono stati dato che non sono in casa."
Jacopo: "Dai, ti vado a preparare la colazione, magari ti riprendi ahahah."
Jacopo scende in cucina ancora un po' addormentato e guardando di sfuggita verso una delle tante porte finestra nota qualcosa di strano. Ancora tutto nudo decide di avvicinarsi e controllare bene notando che è stata scassinata con forza. Si ferma a pensare qualche secondo e la collega a ciò che ha detto Marco. Più veloce di Flash si dirige in camera di Marco.
Jacopo: "Piccolo? Piccolo dove sei? MARCOO!!!"
Non riceve risposta. Vede la finestra aperta, si affaccia e intravede nel vialetto qualcuno che sta rapendo Marco. Corre fuori dalla casa cercando di inseguirli invano.
Jacopo si riveste, fa in modo che i genitori di Marco non si arccorgano dell'accaduto sistemando la casa e poi se ne va dritto al suo appartamento, per la strada fa alcune chiamate.
Jacopo arrivato a casa aspetta Mirco e gli altri capi di questo clan mafioso.
Sono le 17:00 e sta iniziando la riunione.
Jacopo: "Vi ringrazio per essere qui ragazzi. Come state?"
Mirco: "Noi stiamo bene, più che altro tu come stai?"
Jacopo: "Sono incazzato, ma proprio nero. Appena becco quel figlio di puttana gli stacco ogni singola cellula con le mia mani."
Ottaviano: "Ci vai piano insomma ahahah"
Ridono tutti alla battuta.
Jacopo: "Parlando seriamente. Voglio trovare Marco in giornata, sappiamo qualcosa?"
Marino: "Si, ci ho già pensato io, e ho trovato chi l'ha rapito. Si chiama Gianni, forse lo conoscete come "Ascia Sporca". Dobbiamo solo capire in quale delle sue cinque proprietà lo ha portato."
Mirco: "Ahahahahah. Lui, davvero?"
Jacopo: "Perché ridi?"
Mirco: "Perchè sto soggetto è molto prevedibile."
Ottaviano: "Allora non lo hai saputo."
Mirco: "Cosa?"
Marino: "È andato giù di testa, ora si diverte a torturare le vittime."
Jacopo: "Cazzo, dobbiamo trovarlo con ogni mezzo."
Insieme fanno svariate ricerche e chiamate. Dopo svariate ore sono riusciti a localizzare il punto esatto in cui si trova Ascia Sporca.
Sono le 22:00 e i quattro alleati sono arrivati in questo casolare abbandonato nelle campagne Lombarde. Sono tutti armati dalla testa ai piedi.
Jacopo: "Siete pronti?"
Gli altri: "Si."
Ottaviano sfonda la porta ed entrano tutti e notano che è tutto buio, sentono dei rumoro ma non vedono nulla.
Marino: "Dividiamoci."
Mirco: "Ma tu sei proprio stupido eh, ti sembra un'idea sensata dividerci in una casa in cui non vediamo nulla? Poi da quel che sappiamo potrebbe esserci anche un'assassino."
Jacopo: "Calmati ora. Iniziamo dal piano superiore."
Salgono tutti al primo piano, dopo essere arrivati in fondo e perlustrandolo tutto, vedono che c'è una scala che porta in un secondo piano. La scala è illuminata e ben adornata da fiori.
Ottaviano: "E questa?"
Marino: "Saliamo."
Jacopo: "No, ci vuole mandare fuori strada. Andiamo in cantina."
Camminano a passo ben accellerato. Si fermano davanti alla porta della cantina e la aprono piano piano.
Marino: "Attenti eh."
Mirco: "Ma davvero?"
Jacopo entra per primo e scende due rampe di scale, e viene seguito dagli altri.
Davanti a loro c'è un lungo corridoio tutto in cemento armato e con un'unica porta centrale, tutto illuminato da lampade da soffitto centrali.
Mirco: "Andiamo dai."
Corrono fino alla porta e una volta aperta dopo essersi accertati che potessero aprirla rimangono scioccati da ciò che vedono.
Marino: "Ma che cazzo di stanza è."
È una stanza rotonda in cemento armato tutta illumanata e al centro c'è Marco svenuto legato come una marionetta in piedi su un piedistallo. Ha un dildo in silicone che da terra lo ha penetrato in profondità.
Jacopo: "Ma che cazzo. La pagheranno piccolo per averti fatto questo lo giuro."
Jacopo scoppia a piangere.
Mirco: "Ragazzi aiutatemi a tirarlo giù."
Ottaviano che è ancora sulla porta sente dei passi lievi provenire dalle scale, tira fuori la pistola e spara senza pensare colpendo il colpevole dritto al cuore.
Jacopo: "Grazie Ottaviano."
Ottaviano: "Questo e altro per la famiglia."
Marco viene tirato giù e liberato. Tornano su e nel mentre Jacopo tira qualche pugno al corpo morto dell'assasino e gli da fuoco. Marco viene portato in ospedale e viene immediatamente ricoverato con codice rosso.
Jacopo: "Grazie davvero ragazzi."
Mirco: "Stai tranquillo."
Ottaviano: "Tanto lo sappiamo che tu avresti fatto lo stesso per noi."
Marino: "Non ringraziare sei la nostra famiglia."
Si abbracciano, si salutano e Jacopo resta in ospedale affianco a Marco per la notte.
Jacopo: "Scusami piccolo, non sono riuscito a proteggerti e non ti meriti questo, mi sento uno schifoso per questo, ti amo troppo."
Jacopo scoppia in un pianto nervoso e liberatorio, e nel mentre si addormenta.
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Cuore di platino
RomanceQuesta è la storia d'amore tra Marco, un ragazzo di 16 anni facente parte dell'alta società milanese e Jacopo, un ragazzo di 26 anni lavorante con la mafia italiana. Vi state chiedendo come faranno a conoscersi? Beh, lo scoprirete.