Capitolo 2 - Di Grand Cayon e Mucche

435 27 7
                                    

Solo quando furono nell' auto di Jamie, entrambi si accorsero di non avere idea di dove andare. Così, quando lui le propose di andare da lui, Lizzie acconsentì precisando  (forse con eccessiva enfasi) che "tanto non c' era nulla di meglio da fare".

Si stupì del suo atteggiamento non-voglio-farmi-vedere-interessata-ma-lo-sono. E si stupì anche di esserlo, onestamente.

Probabilmente lo aveva fatto più per abitudine che per altro: il suo atteggiamento altezzoso era talmente insito in lei, che non avrebbe più saputo dire con estrema certezza quanta finzione e quanto le venisse naturale. All' inizio questo atteggiamento era nato come una sorta di scudo, una maschera impassibile fatta di indifferenza; poi, quasi si fossero invertiti i ruoli, era stata quella maschera a plasmare lei, rendendo suoi atteggiamenti che, fino a poco tempo prima, non le appartenevano.

***

«Benvenuta nella mia umile dimora.» esordì lui mentre apriva la porta di una villetta color ocra, facendosi da parte per permetterle di entrare.

L' arredamento non seguiva nessuno stile in particolare, ma nel complesso la casa sembrava armoniosa e accogliente. Tra tutto, spiccava il colore acceso delle pareti: viola in soggiorno, arancio in cucina...

La cosa che di più colpì Lizzie, però, furono le fotografie incorniciate e appese sulle pareti, raffiguranti ogni tipo di paesaggio: grand cayon, enormi cascate, spiaggie, deserti... una mucca?

Elizabeth stava guardando corrucciata la foto. Non riusciva a trovare un motivo valido e ragionevole per avere la foto di una mucca in salotto.

Jamie la chiamò dalla cucina: il caffè era pronto. Lizzie era grata di avere qualcosa di caldo da bere: si era vestita leggera e ora aveva la pelle d' oca.
Ad un tratto la curiosità prese il sopravvento sulla sua non proverbiale discrezione. «Sei musulmano?» gli domandò.
Jamie era visibilmente confuso. «Cosa?»
«Sei un fedele islamico?»
«No?»
«Mh.»
«Perchè? »
«...»
«Elizabeth?»
«Hai la foto di una mucca in salotto. Pensavo fosse una sorta di animale sacro.» 

Jamie scoppiò a ridere e Lizzie, anche se non ci avrebbe messo la mano sul fuoco, pensò stesse ridendo di lei.
«È Ginevra.» disse, come se fosse una spiegazione sufficiente.
«Ginevra? Hai una mucca che si chiama Ginevra?» Lizzie era sempre più perplessa, mentre nella sua testa scorrevano immagini su un ipotetico duello magico tra Draco Malfoy e Ginevra Weasley, dove quest' ultima diventava, appunto, una vacca. Nel senso stretto del termine, s' intende, anche se la DracoxGinny non era male come ship.
Ad essere completamente onesti, poi, erano stati una sua OTP taaanto tempo fa...
La risata di Jamie la riportò sul pezzo. Non immaginava cosa avrebbe pensato di lei se avesse potuto sentire i suoi pensieri. Ma per fortuna Jamie Campbell Bower non era Edward Cullen.

«Sì, Ginevra è la mucca. Mio nonno diceva sempre che le mucche erano i migliori animali che esistessero. Così, quando venne a mancare, io e mio fratello decidemmo di chiedere a Natale una mucca e...» 

Lizzie non potè far a meno di interromperlo: «E vi hanno accontentato?»
Jamie alzò le spalle.
«Sì. Eravamo molto affezionati a nostro nonno, e mia madre pensava che un animale potesse farci accettare meglio la perdita. Ovviamente ci propose qualcosa di più convenzionale, tipo un cane o un gattino. Ma rifiutammo, e io e mio fratello eravamo ostinati come solo i bambini sanno essere. E così ci regalarono Ginevra.»
Elizabeth si ritrovò a pensare che sicuramente era una storia strana, ma che in qualche modo era... adorabile. Non era sicura che i suoi genitori avrebbero fatto lo stesso, e per un istante, invidiò quella infazia felice che lei non aveva del tutto avuto.

***

La serata passò velocemente, guardando un film sul divano.
Jamie si offrì di riaccompagnarla a casa, e Lizzie accettò. Sperò che Alyssa, con la quale divideva la casa, fosse già a dormire per posticipare la mitragliata di domande almeno di 8 ore.
E qualche santo doveva averla ascoltata perchè le luci erano davvero tutte spente.
«Grazie mille per la serata, Jamie»
«Sono stato bene con te stasera.»
«Anch' io.» rispose Lizzie, aspettando un bacio che non arrivò.

Scese quindi dalla macchina, sentendosi un irrimediabile stupida. Mentre lo salutava di nuovo con la mano, Elizabeth continuava ad immaginare un bacio che aveva atteso, per tutta la sera, un po' troppo ardentemente di quanto avrebbe dovuto... o comunque un po' troppo ardentemente di quanto lei avrebbe solitamente fatto.

The way you love - Another Jamie Campbell Bower FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora