𝚇𝚅𝙸.𝙸𝙸

461 53 6
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.









Mentire a noi stessi è ben più radicato nella nostra anima del mentire agli altri

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.










Mentire a noi stessi è ben più radicato nella nostra anima del mentire agli altri.
Fedor Dostoevskij








𝙲𝙰𝙿𝙸𝚃𝙾𝙻𝙾 𝚇𝚅𝙸
Parte II








«Non preoccuparti», dice Jeongguk mentre si avvicinano al portone dorato. «Oggi nessuno ti avvicinerà.»

«La cosa peggiore non è stata che io sia stato avvicinato da una donna, ma che tu ti sia comportato come un coglione.» Taehyung guarda l'orologio. «Dovrebbe arrivare presto.»

Per una volta ha ragione, perché la porta si apre di scatto pochi secondi dopo, rivelando la sagoma esile di Larry.

«Entrate, detective.»

Fanno come gli è stato detto ed entrano nel cabaret. L'atmosfera non ha nulla a che vedere con quella che si respira quando è aperto. Tutto è silenzioso, quasi algido, ma non proprio tranquillo. È un po' buio, ma non ci sono luci colorate a valorizzare il locale.

«Seguitemi, per favore.»

I detective si lanciano un'occhiata e poi seguono Larry, attraversando l'area principale per andare dove lo hanno incontrato la prima volta. Lì, Larry oltrepassa il suo ufficio, si addentra nel corridoio e apre la porta in fondo. È una piccola stanza, illuminata da una lampadina sul soffitto, ma anche dal grande monitor di fronte a loro, che mostra tutte le telecamere del cabaret.

«Ho guardato le videocassette più recenti ma non ho trovato nulla. Confido nei vostri occhi esperti.»

Non dovrebbe, vista l'astuzia dell'assassino finora. Sperare di trovare un vero indizio nei filmati sarebbe da ingenui.

«Kelsey lavorava la sera prima dell'omicidio?» chiede Jeongguk, ottenendo un cenno di assenso da parte di Larry, che adesso si è seduto. «Cominciamo con questo, allora.»

Sarà lunga.














Sono passate due ore e non hanno trovato nulla. I nastri sembrano tutti uguali: clienti e dipendenti dappertutto, che interagiscono di tanto in tanto. La cosa più eccitante che hanno visto finora è un uomo ubriaco che viene cacciato, e Jeongguk può dire che Taehyung, da stronzo impaziente qual è, sta per far esplodere la testa di Larry contro il tavolo. Rivedere tre settimane di filmati non è certo una cosa adatta a Taehyung, evidentemente.

𝐓𝐇𝐄 𝐖𝐈𝐍𝐃𝐒 𝐎𝐅 𝐂𝐇𝐈𝐂𝐀𝐆𝐎 ⁺ ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora