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Jisung pov

Io: oh sì scusa, vado a preparare da mangiare, preferenze?
Yn : quello che vuoi.

Esco dalla stanza e vado in cucina. Sento qualche urlo. Mi dispiace per lei, le e successo qualcosa di brutto e non posso fare nulla per aiutarla. Mi sento un po' in colpa.

(...)

La cena è pronta.
Io: yn!!! È pronta la cena! - dico urlando un po' - posso venire?
Yn: arrivo. - dice semplicemente. La aspetto in cucina.
Yn: ehi, jisung... mi potresti aiutare?
Io: arrivo subito - dico, e corro verso di lei.
La aiuto ad alzarsi dal divano.
Io: sai yn, forse per te è più facile mangiare qui. - l'aiuto a risedersi sul divano e poi porto tutto il mangiare in sala.

Yn: jisung aiutami ad andare a casa mia, non voglio creare troppo disturbo, ti sono grata e in qualche modo ricambierò il favore. Buona notte.

Yn pov
Esco dalla stanza ancora dolorante. Maledico chi mi ha trattata così male! Penso a quelle persone che mi hanno aggredita così, se non fosse stato per quel ragazzo, jisung, chissà cosa mi sarebbe successo. Metto la mia impronta e entro in casa, si mi ero dimenticata che la porta si apre anche con l'impronta! Che cosa buffa, ahahah, ok non molto. Mi metto il pigiama e più delicatamente possibile mi metto sotto le coperte anche se ancora dolorante per le botte che ho preso. Non mi sento molto bene, è come se la mia pancia fosse un vaso rotto, è tipo tutta scomposta. Meglio andare all'ospedale. Chiamo l'ospedale e spiego tutto a chi è dall'altro lato della cornetta.
Tizio: manderemo un ambulanza.

Dopo 15 minuti si sente la sirena dell'ambulanza, che arriva, i medici mi aiutano a stendermi nella barella, ed entriamo nell'ambulanza. Arriviamo all'ospedale e cominciano a visitarmi.

un incontro casuale | han jisungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora