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Aish! Quel ragazzo! Ma chissà perché è così legato a me!?! Bah. Appoggio la lettera sul tavolo e continuo a pulire, continuando a pensare a jisung. Mi sento in colpa, dovrei almeno rispondergli. Decido che dopo aver finito di riordinare e spolverare la casa, l'avrei invitato anche per ricambiare il favore. Ormai erano una settimana e mezza che non vi vedevamo, avevo detto dell'incidente a yeji e anche al coordinatore di classe, che mi aveva mandato i compiti via mail.
(...)
Finisco di sistemare. Sistemo un po' anche me rendendomi presentabile e mi faccio una doccia. Scelgo dei vestiti comodi ed esco di casa, faccio 3 passi e arrivo davanti a casa di jisung. Suono il campanello. Nulla. Suono ancora... nulla.. faccio per girarmi quando la porta si riapre.
Jisung: ehi yn, ti sei fatta viva! Come stai?
Io: bene, sono stata all'ospedale per questo non c'ero, mi scuso ancora per il disturbo, ti va di venire da me? Così ricambio il favore...- dico un po' imbarazzata e probabilmente arrossendo.
Jisung: va bene, 5 minuti e arrivo, ci vediamo a 3 passi da qui.
Prima di girarsi mi fa un occhiolino, poi chiude la porta dietro di sé. Torno anche io in casa e preparo il tavolo, portando le cose dell'ospedale in camera mia e chiudendo la porta. Apparecchio la tavola quando il campanello suona. Vado ad aprire
Io: ciao jisung, accomodati
Jisung: grazie, che casa accogliente - dice guardandosi in torno - come mai sei finita all'ospedale? Ho cucinato qualcosa di cattivo?
Io: no, il problema non sei tu. È successa una cosa, prima che mi incontrassi tu, ma ormai è passato. -
E ci immergiamo in discorsi infiniti e chiacchiere.

un incontro casuale | han jisungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora