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Arrivo al mio piano, sto per inserire il codice nella porta quando sento qualcuno piangere. Mi guardo attorno e...

Io: ehi ma tu sei la cameriera del bar! - dico senza pensare, mi rendo conto di quello che ho detto. - scusami, tutto bene?
La ragazza continua a non rispondere, ha le gambe a sé e la testa fra le ginocchia con le mani che le coprono la faccia. D'istinto le prendo una mano e l'aiuto ad alzarsi anche se non ho ancora capito perché piange. Dopo un po' smette.
X: scusami, mi chiamo yn comunque e si sono la ragazza che lavora al bar. - dice- non sto molto bene e ho anche dimenticato il codice della porta! Che sbadata che sono!
Io: piacere mi chiamo jisung, han jisung, se vuoi puoi venire da me, abito qualche porta più in là- dico senza pensare alle parole. Non so cosa mi sta succedendo. Le parole escono dalla mia bocca senza volere!
Yn: ok, grazie, mi posso fidare? - chiede guardandomi dalla testa ai piedi un paio di volte - non mi farai nulla nemmeno tu?
Nemmeno io? Che cosa le è successo allora?
Io: tranquilla voglio solo aiutarti.
L'aiuto a venire davanti alla mia porta e dopo entriamo.
Yn: che bella casa, è molto accogliente.
Io: grazie, sei ferita da qualche parte? - chiedo preoccupandomi forse un po' troppo - scusa se sono così preoccupato 😅- dico grattandomi dietro alla testa.
Yn: nessun problema, grazie, e si sono ferita.
L'aiuto a sedersi sul divano e dopo vado in bagno a prendere il kit medico.
Io: dove ti sei ferita?
Yn: penso al braccio destro e alla gamba sinistra, però vorrei controllare anche altre parti, ti dispiace ...
Io: oh sì scusa, vado a preparare da mangiare, preferenze?
Yn : quello che vuoi.

un incontro casuale | han jisungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora