[16] possiamo ancora vincere.

725 62 7
                                    


"Lo sai che non possiamo andare via e lasciarlo lì?" ovviamente mi riferivo a Xavier; cercai di far ragionare Mercoledì, che era intenta a riporre i suoi oggetti personali nei bauli

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



"Lo sai che non possiamo andare via e lasciarlo lì?" ovviamente mi riferivo a Xavier; cercai di far ragionare Mercoledì, che era intenta a riporre i suoi oggetti personali nei bauli.

"Invece che perdere tempo dovresti andare nella tua stanza e preparare i bagagli" rispose facendo scattare la serratura di un cofanetto.

Per la prima volta sembrava arresa. Probabilmente era quello l'effetto che faceva fidarsi, per la prima volta, della persona sbagliata. E scoprirlo a tue spese.

"Mercoledì" la richiamai
"Ricordi, quando eravamo bambine e giocavamo ad una qualsiasi cosa? Non ci arrendevamo finché non vincevamo. A costo anche di schiavizzare Pugsley" ridacchiai. Lei smorzò un sorriso.

"Che sia un gioco o la vita reale, io credo che non dobbiamo arrenderci. A tutto c'è una soluzione, persino un caso disperato del genere. Per me..." le poggiai le mani sulle spalle
"Possiamo ancora vincere" la guardai negli occhi. Fece per rispondere ma la porta della sua stanza si aprii e fece il suo  ingresso Enid.

"Ecco le mie due gemelle preferite" sorrise
"C'è una notizia positiva in tutto questo schifo: Eugene si è svegliato!"

[...]

Prima di partire riuscimmo a convincere la preside. Volevamo salutare il ragazzo, e lei ci accontentò portandoci in ospedale.

"Ayla, Mercoledì" sorrise a trentadue vedendoci entrare.

"Eugene" pronunciò la mora.

"Finalmente ti sei svegliato" dissi avvicinandomi al suo lettino e battendogli il cinque.

"Ho una cosa da dirti" mi girai verso mia sorella
"Non dovevo andare al ballo, dovevo venire con te"

"Quando la pista da ballo chiama, bisogna rispondere" sorrisi sentendo la risposta del ragazzo
"Non è colpa tua, ma del mostro" continuò.

"Si chiama Hyde, ed è ancora a piede libero. Non tornare a scuola!" intervenni puntandogli il dito contro come segno di avvertimento.

"Quella notte nel bosco, hanno incendiato la caverna"

"Sì, è stata la dottoressa Kinbott"

"Assurdo che sia stata lei. Non ricordo granché, era vestita di nero e mi sono rimasti impressi gli stivali"

"Cos'avevano di così speciale?" incrociai le braccia.

"C'è stata un'esplosione di luce e per un attimo non mi sono sembrati neri, ma rossi" a queste parole io e Mercoledì strabuzzammo gli occhi e ci guardammo, come eravamo solite fare quando la conclusione ci saltava in mente.
Chi poteva mai essere la responsabile se non la donna con i capelli del medesimo colore degli stivali?

"Andiamo? Ho in mente un piano" disse la ragazza dalle trecce. Alzai l'angolo destro della bocca.

Sotto le mille proteste di Eugene, che voleva venire con noi, Mercoledì mi spiegò in breve in cosa consisteva la sua idea: dovevamo portare la preside dalla nostra parte e incastrare la Thornhill; mentre lei si occupava di ciò io dovevo occuparmi di liberare Xavier il prima possibile. Ovviamente. Quella trappola umana lo faceva di proposito.

"Questo non volevo proprio vederlo!" mi coprii gli occhi entrando nella stanza di mia sorella, dove Enid era seduta sul suo letto intenta a sbaciucchiarsi con il suo presunto fidanzatino.

"Non dovresti essere su un tren-" il suo cellulare trillò. Lei si alzò e rispose.

"Ehi! Eugene, come stai?"

"Hai visto Mercoledì? O Ayla?" a questa domanda la bionda si girò verso di me.

"Pensavo fossero partite, ma Ayla è appena entrata in stanza. Non so dove sia Mercoledì" rispose guardandomi con aria interrogativa. Io mi avvicinai a lei che si trovava vicino la scrivania.

"Ayla deve liberare Xavier e Mercoledì con la preside Weems dovevano andare dalla Thornhill. Però non ho saputo più nulla" sentii dall'altro capo del cellulare. In effetti era da un po' che Mercoledì era via, non sapevo se il piano stesse effettivamente funzionando.

"Cosa c'entra la Thornhill?" si allarmò Enid.

"È lei che c'è dietro tutto questo" parlai facendo una smorfia e lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

"Dobbiamo andare a controllare alla serra allora, Ajax" si volse verso il ragazzo.

La porta si spalancò e Mano entrò in stanza lanciandosi sul letto. Agitato era dire poco; oltre il fatto che avrebbe dovuto essere con Mercoledì. Ciò mi fece preoccupare ulteriormente.

"Mano, collabora! Rallenta e dicci cos'è successo" mi avvicinai al letto e mi sedetti per terra.

"La Weems è morta?! E Mercoledì?" strabuzzò gli occhi Enid portandosi una mano alla bocca
"Tyler e la Thornhill l'hanno rapita?"

"Dove?" chiesi passandomi la mano fra i capelli con fare frustrato. Quella faccenda stava prendendo una brutta piega.

"Alla cripta di Crackstone? Che c'entra la Belladonna?" continuò non capendo la bionda. Mano indicò Ajax, un membro effettivo della società segreta.

"Andiamo ti spiego per la strada" sospirò quest'ultimo.
Io portai l'attenzione su Mano.

"Noi cerchiamo di tirar fuori quell'idiota di Xavier che è riuscito a farsi incastrare da un mostro senza cervello" mi alzai da terra e tutti e quattro abbandonammo la stanza, per poi dividerci.

"Noi cerchiamo di tirar fuori quell'idiota di Xavier che è riuscito a farsi incastrare da un mostro senza cervello" mi alzai da terra e tutti e quattro abbandonammo la stanza, per poi dividerci

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

♟️
felice rientro a scuola miei cari!
perdonate il capitolo breve,
ma don't worry :)
è solo di passaggio!
preparatevi ai prossimi :P

𝐁𝐥𝐚𝐜𝐤 𝐝𝐚𝐡𝐥𝐢𝐚┊𝙓𝙖𝙫𝙞𝙚𝙧 𝙏𝙝𝙤𝙧𝙥𝙝𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora