Capitolo 1 '𐮛Solita Routine𐮛'

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Per questo capitolo vi consiglio di ascoltare 'Good Times' di Sam Medina, canzone presente anche nella serie •~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•
POV  TU:

|___[6:00 a.m]___|
Qualcosa disturba il mio sonno, un rumore fin troppo familiare di 'bip' ripetuti: la maledetta sveglia. Faccio scivolare la mano verso quell'arnese nel tentativo di spegnerlo e tornare a dormire.
Tu:<~Altri cinque minuti...~> sussurro con voce stanca mentre mi rigiravo nel letto e in poco tempo riprendo sonno.

Mi risveglio da sola per istinto dopo quelli che a me erano sembrati nemmeno 5 minuti e guardo la sveglia:
|___[7:30 a.m]___|
Tu:<MERDA!> esclamo.
Avevo dormito per 1 ora e mezza e ora ero in ritardo. Scendo subito dal letto, e senza nemmeno preoccuparmi di mettermi le pantofole, corro in cucina.
Prendo una merendina al cioccolato dalla mensola e faccio 'colazione', sempre se la si può chiamare così, mentre provavo a mettermi dei vestiti decenti per l'università.

Avevo la faccia di una che non aveva dormito per ore e in effetti con tutto quello che avevo da studiare in questi giorni il risultato era quello, ma tra poco avrei dovuto dare il mio esame di psicologia sociale e mi dovevo prepare al meglio anche...

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Avevo la faccia di una che non aveva dormito per ore e in effetti con tutto quello che avevo da studiare in questi giorni il risultato era quello, ma tra poco avrei dovuto dare il mio esame di psicologia sociale e mi dovevo prepare al meglio anche perché la materia mi piaceva molto.
L'università non è molto distante dal mio appartamento, ma per comodità andavo sempre in bus che questa mattina non avrei potuto usare dato che non sarei riuscita a prenderlo in tempo.
Mi era già capitato due volte di tardare e non potevo rischiarne una terza, avrebbero preso sicuramente dei provvedimenti, e con il prossimo bus sarei arrivata almeno 5 minuti in ritardo.
L'unica opzione è o correre più veloce possibile o restare a casa fingendomi malata, ma non potevo dato che oggi c'è la lezione di psicologia sociale e sarebbe stata una delle ultime prima dell'esame.
Prendo le chiavi ed esco dal mio appartamento quando noto la mia bici appoggiata al muretto vicino alla porta di casa, prenderla sarebbe stato sicuramente meglio di andare a piedi. Salto in sella e inizio a pedalare con più forza possibile. Come immaginavo le strade a quell'ora erano piene di gente che doveva andare a lavoro e iniziai a pensare che andando a piedi sarei arrivata prima.
Continuo a pedalare passando veloce tra le persone mentre gridavo 'permesso' / 'mi scusi' , incominciavo a maledirmi per aver deciso di dormire quegli altri '5 minuti' e anche per aver messo quella camicia che se andavo avanti così avrei bagnato di sudore.
Scorsi poco lontani da me i cancelli dell'Università. Ero quasi arrivata, anche se non avevo la minima idea se in ritardo o meno.
Una volta lì butto la bicicletta vicino alle altre, non avevo la catena quindi dovevo solo sperare che a fine mattinata nessuno me l'avrebbe rubata.
La mia aula si trova ad uno degli ultimi piani, non avevo voglia di farmi tutte le scale così provo a chiamare l'ascensore. Evidentemente c'era già qualcuno che lo stava utilizzando, perché lo sento solo allontanarsi.
Non potevo star lì ad aspettare l'ascensore per chissà quanto tempo, se non volevo rischiare di fare ritardo, avrei dovuto fare la strada per l'aula a piedi e più in fretta possibile.

Entro e noto che la professoressa non è ancora arrivata, l'orario segna 7:58, sono puntuale per un pelo.
Mi accomodo in un posto libero vittoriosa e aspetto l'inizio delle lezioni che oggi fortunatamente non saranno tante dato che avevo dalle 8:00 alle 10:15 psicologia sociale, un'ora di pausa e dalle 11:10 alle 13:15 statistica.
Le prime 2 ore finiscono e decido di passare la pausa fuori dall'università camminando fino ad arrivare ad il mio solito bar.
La cameriera mi accoglie subito dicendo:<Mitsuki buongiorno! Le porto il solito?> accennando un dolce sorriso.
Le rispondo annuendo con la testa e mi fa accomodare in un tavolino vicino alla finestra.
Poco dopo arriva con in mano un vassoio contenente una tazzina di caffè macchiato accompagnato da un pasticcino alla crema di pistacchio e uno al cioccolato, tutto molto più buono rispetto agli alimenti serviti nel bar dell'università.
Tu:<Grazie mille Ami.> la ringrazio sorridendo.

Terminato di mangiare me ne esco per un'altra breve passeggiata prima di tornare in aula per la seconda e ultima lezione della giornata.
Apro il mio quaderno e prendo appunti come al solito, o almeno ci provo. Di statistica non ci capisco niente e ho fogli pieni di appunti sparpagliati che non riesco a decifrare.
Penso che mi toccherà comprarli da qualcuno dei miei compagni...

Tu:<Ei Haniko!> dico fermando una ragazza dai capelli nocciola lunghi fino alle spalle legati in un codino. Sulla guancia sinistra ha un piccolo neo e porta degli occhiali squadrati con una montatura d'orata in viso.
Haniko:<Cosa c'è Mitsuki?>
Tu:<Ti ricordi quella volta che ti ho prestato gli appunti di Psicodinamica? Non è che potresti passarmi quelli di statistica? Non ci ho capito niente>
Lei:<Sono stufa di prestarti i miei appunti, se non capisci questa materia cambia.> dice con aria scocciata andandosene.
Che ingrata! Alla fine gli appunti me li devo comprare per davvero...

Me ne torno  a casa con la bici che per fortuna non mi è stata rubata e non avendo voglia di cucinarmi niente preparo solo dei noodles già confezionati mentre mi guardo come film Alice in Wonderland.
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Eii, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
È un capitolo che serve più che altro sia a presentare meglio il vostro personaggio e sia a farvi conoscere cosa fate abitualmente.
Niente al prossimo capitolo💋🎶

𝑪𝒂𝒍𝒍 𝒎𝒆 '𝑬𝒎𝒑𝒕𝒚'// 𝑪𝒉𝒊𝒔𝒉𝒊𝒚𝒂 𝒙 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora