Sto tornando a casa, non c'è quasi nessuno sul pullman, solo io e una signora anziana. Non so perché ma preferisco sempre uscire di mattina, forse perché non ci sono molte persone in giro e c'è meno traffico.
Quando arrivo a casa pranzo, mi addormento e quando mi sveglio mi faccio una bella doccia fresca, odio l'estate, sudo tantissimo anche se non faccio niente. I miei genitori sono partiti questa mattina per andare al mare e staranno via per un paio di giorni, odio anche il mare e i miei genitori, preferisco stare a casa a leggere libri piuttosto che andare al mare ed essere obbligata a stare con loro, non li sopporto.
Mia madre è un egoista e pensa solo al suo stato d'animo, con mio padre invece ho un bel rapporto ma è sempre dalla parte di mia madre e questa cosa mi innervosisce.
Finito di mangiare mi metto a dormire un paio d'ore.
Quando mi sveglio noto che si sono fatte le 21:00, ho 3 chiamate perse da mia madre e 1 da mio padre, li richiamo per assicurarli che sto bene e che non ho risposto perché dormivo, successivamente vado in doccia e ci sto per una mezz'ora.
Quando esco dalla doccia mi preparo un panino e mentre lo mangio sto un po con il telefono sui vari social.
Finito di cenare mi rimetto a letto e scorro un po instagram, una pagina ha messo un link di un gruppo whatsapp, non so se entrare o meno quindi scorro le altre storie. Alla fine decido di entrare con la speranza di fare nuove amicizie, non sono mai riuscita a legare nei gruppi, non scrivo molto, forse è per questo che non riesco a integrarmi. Entro e inizio a parlare un po, sembrano simpatici, spero di riuscire a legare con qualcuno.
Si è fatta mezzanotte, quindi poso il telefono e mi metto a dormire.

Mi sveglio con la vibrazione dei messaggi del telefono, mi sono dimenticata di silenziare il gruppo.
Metto il telefono in modalità "non disturbare" e provo a riaddormentarmi dato che ho ancora molto sonno, ma non riesco.
Decido di alzarmi, mi preparo un caffè e nel mentre leggo i messaggi.
Noto un "ehi" da un numero che non ho salvato in rubrica, decido di rispondere
"Piacere Alessandro"
"Piacere mio, Lea. Ci conosciamo?"
"Ho preso il numero nel gruppo in cui sei entrata ieri, ti va di conoscerci?"
Parliamo per un po, scopro che ha 23 anni, quasi 24 ed è di Verona. Abbiamo 9 anni di differenza e siamo anche abbastanza distanti, ma non mi interessa molto come cosa e a lui altrettanto.
Continuiamo a parlare per tutta la mattinata quando noto l'ora; è ora di pranzo. Non ho molta fame quindi mi preparo solo una fettina di carne, giusto per non restare a digiuno e continuo a parlare con il ragazzo che ho conosciuto per tutta la giornata.
Arrivata la sera, mangio qualcosina al volo e pulisco un po il casino che ho fatto per poi stare in chiamata con Alessandro. Sembra un ragazzo apposto e simpatico, mi racconta un po di lui, lavora in un camping e mi dice che soffre di depressione, allontana sempre le persone a causa dei suoi continui sbalzi d'umore.
Le persone a cui teneva gli hanno sempre voltato le spalle e ora è solo.
Un pò capisco come si sente, perché anche io ho avuto un brutto passato, ho sofferto per anni di bullismo, non ho mai avuto un bel rapporto con mia madre, e ho conosciuto amici e ragazzi che mi hanno fatto soffrire molto.
L'anno scorso ho provato a suicidarmi, ma sono finita in ospedale con un braccio fasciato.
Restiamo un paio di ore in chiamata, quando stacchiamo mando un messaggio a mia madre e mio padre in cui do la buonanotte e mi metto a dormire.
La mattina seguente quando mi sveglio rispondo ai messaggi della sera prima a cui non ho risposto perché stavo in chiamata e poi mi preparo un caffè.
Vedo che Alessandro non è ancora sveglio, quindi decido di mandargli il buongiorno.
Mentre aspetto il suo risveglio sistemo casa prima che arrivino i miei genitori e mi faccio una doccia.

I miei genitori sono appena tornati, la prima cosa che hanno fatto è stata lamentarsi del fatto che non sono andata con loro al mare. Me l'aspettavo, ma li ignoro e aiuto a portare dentro casa le valige e a disfarle.
Mi raccontano quello che hanno fatto in quei due giorni al mare, i vicini di camper hanno sentito la mia mancanza e si sono dispiaciuti un sacco che non sono andata.
Gli voglio un sacco bene, mi conoscono da quando avevo 3 anni, posso dire che mi hanno vista crescere. Ho passato tutte le estati in quel campeggio, ma ultimamente quel posto mi porta tristezza, non so perché.
Vorrei parlare ai miei genitori di Alessandro, ma so che non gli importa nulla quindi evito. Parliamo molto, mi ha detto che ha molta paura di conoscermi a causa del suo passato, non nego che ne ho anche io, ma voglio rischiare questa volta.
Ho sempre vissuto ogni mia conoscenza con paura per colpa del mio ex e dei miei compagni delle medie.
Alle medie venivo bullizzata a causa del mio aspetto fisico, avevo il terrore di andare a scuola e mia madre ogni giorno mi rinfacciava che non avevo amici ed ero sola.
Ogni giorno mi diceva "Ma che peccato ho fatto per avere una figlia del genere?", ero piccola e pensavo che il problema fosse il mio carattere, io. Passavo le nottate a piangere sul letto in silenzio per non farmi sentire e a ripetermi "Cos'ho di sbagliato?" "Perché nessuno mi vuole bene?" "Perché mia madre mi odia così tanto?"
Ero arrivata al punto in cui non potevo saltare neanche un giorno di scuola perché non avevo nessuno a cui chiedere i compiti.
Non voglio farmi perdere anche quest'occasione, alla fine se va bene ci guadagno e se va male almeno ci ho provato.
"A tavola" urla mia madre dall'altra stanza, non mi è mancata per niente.
Mentre pranziamo parliamo del più e del meno, chiedo se il pomeriggio posso uscire per vedermi con Teresa, dice di si.
Teresa le sta simpatica, non so perché, non hanno mai parlato e non sa nemmeno com'è fatta fisicamente, ma meglio così. È stata la mia prima amica, l'ho conosciuta in primo superiore, si era seduta accanto a me nonostante ci fossero altri posti liberi, da lì abbiamo fatto conoscenza e abbiamo legato molto. È una ragazza molto menefreghista, o meglio, così fa credere, ma conoscendola meglio si scopre che ha solo paura di mostrare i suoi sentimenti, forse a causa di sofferenze che ha subito. Non me ne ha mai parlato, ma l'ho capito con il passare del tempo.
Finito di pranzare aiuto mamma a togliere la tavola, spazzo a terra e mi rinchiudo in camera a parlare con Alessandro e ascoltare il vecchio album di Silent Bob.
Alessandro è in pausa pranzo, mi parla di com'è andata la mattinata a lavoro e dei litigi con i Tedeschi che alloggiano al camping.
Mi piacerebbe tanto riuscire a farlo fidare di me e fargli capire che non ho intenzione di fargli del male. So che non è semplice, ma piano piano ce la farò.
Quando lui rientra a lavoro io mi preparo per uscire, alle 17:30 devo stare alla fermata quindi ho più o meno 3 ore per prepararmi.
Mi faccio una doccia veloce per rinfrescarmi e togliere il sudore, prendo dei pantaloncini neri e una maglietta bianca, indosso le solite scarpette bianche e metto un po di fondotinta per coprire i brufoli.
Controllo se ho preso tutto; biglietto, telefono, sigarette, accendino e soldi.
Mi avvio verso la fermata e mando un messaggio a Teresa
"Tra una mezz'oretta sono lì, ci vediamo al solito posto".
Abitare in campagna è bello, c'è tranquillità, ma è un sacco scomodo per spostarsi.
Arrivata al parchetto aspetto Teresa che come sempre è in ritardo, nel frattempo mi accendo una sigaretta e mando un messaggio ad Alessandro
"Mi manchi, sta sera chiamata?"
Lo conosco da pochissimo, ma mi trovo un sacco bene con lui, mi sento capita e non giudicata.
Quando arriva Teresa la saluto e gli offro una sigaretta, che ovviamente accetta. Le parlo del nuovo ragazzo che ho conosciuto e lei mi racconta della ragazza che le piace.
Finito di fumare andiamo alle macchinette a prendere qualcosa da bere, prendiamo entrambe una monster. Ci dirigiamo verso la villa e restiamo lì a ridere e scherzare fino alle 19:30. Poi ci avviamo verso la fermata, aspettiamo il pullman e quando arriva ci salutiamo. Salgo sul pullman e avverto Alessandro che sto tornando a casa, deve ancora rispondere al messaggio che gli ho mandato qualche ora prima, ma non ci faccio molto caso perché so che è a lavoro e non può usare molto il telefono.
Arrivata a casa vado subito a letto, mi guardo un po di video su youtube e mi addormento senza accorgermene.

Un amore mortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora