"Lea, che hai deciso?" mi sveglio con le urla di mia madre, non vedo l'ora che tornano al mare, già non ce la faccio più.
Prendo il telefono per vedere se ho messaggi e il mio occhio cade subito su quelli di Alessandro.
"Lea scusa se non mi sono fatto per niente vivo, ma Marco" il suo capo "era un sacco arrabbiato"
"Immagino che stai dormendo, spero che stai dormendo bene"
"Sono appena arrivato, ora mi metto a letto"
"Buonanotte❤️"
"Buongiorno"
Resto a fissare per un po quei messaggi per capire cosa c'è scritto, poi quando mi sveglio completamente rispondo. Noto che sono le 11:00, è tardissimo ma non ho nulla da fare quindi perché mi ha svegliata?
Vado in cucina e quando sto per prepararmi la caffettiera sento mia madre che mi urla "Alle 11:00 hai intenzione di fare il caffè? Tra un po è ora di pranzo, poi non mangi"
Vorrei tanto dirle che mangerei anche lei per la fame che ho, ma evito e metto la caffettiera al suo posto. Esco in giardino nel solito angolino dove mi nascondo e accendo una sigaretta, mentre fumo rispondo ai messaggi di Alessandro.
"Buongiorno, ieri sono crollata ecco perché non ho risposto"
"Ok"
"Come stai?"
"Bene, tu"
"Bene, ieri sono uscita con una mia amica e mi sono divertita molto, le ho parlato anche di te"
"Figo"
"Ma che hai oggi?"
"Niente, te l'ho detto"
"Bah non sembra"
"A dopo"
"Vabbè ciao"
"Seria?"
Non lo capisco, prima mi risponde distaccato, mi dice "a dopo" e poi si arrabbia con me.
"Ma seria cosa, mi rispondi di merda, mi dici 'a dopo' e poi ti incazzi con me?"
"È solo che ho paura"
"In che senso"
"Boh ieri sei scomparsa, non mi hai scritto molto e ho paura che non ti interessa niente di me"
Cerco di tranquillizzarlo, dopo che si è calmato mi racconta della serata prima a lavoro e di tutto il casino che è successo.
Quando stacchiamo rientro dentro per pulire un po casa anche se è in ottime condizioni, mia madre vede sempre del casino anche se non c'è nemmeno un minimo di polvere. Ogni tanto mando dei messaggi ad Alessandro in cui gli dico che mi manca e che non vedo l'ora che finisce di lavorare per stare un po insieme.
Ha bisogno di sentirsi dire che mi manca e che voglio sentirlo. È ciò che penso realmente, ma ho paura di esprimere i miei pensieri.
Non abbiamo molto tempo per noi, lavora dalle 9:00 alle 11:30, stacca per la pausa pranzo e poi riprende alle 12:00 fino alle 14:00 e il pomeriggio dalle 18:00 fino a orario di chiusura, che può essere 00:00 come possono essere le 02:00.
Quel poco di tempo libero che ha lo passiamo sempre insieme in chiamata e mentre lavora cerca di rispondermi il più possibile. Fortunatamente a settembre smetterà di lavorare quindi potremmo passare più tempo insieme. So che siamo ancora a giugno, ma sta volta sento che qualsiasi cosa c'è tra noi due durerà. Gli voglio bene e lui ne vuole a me.
Dopo pranzo mi metto a letto, sto un po con il telefono e decido di abbandonare quel gruppo. Non scrivo mai, come previsto, quindi non ha senso restarci. Non mi pento di esserci entrata perché almeno ho conosciuto Alessandro.
Gli un messaggio in cui gli dico che mi manca e che mi addormento un po perché ho sonno.
Mi addormento e mi sveglio verso le 20:00, prendo il telefono e rispondo ai messaggi che mi ha mandato Alessandro, poi rispondo anche ai messaggi di altre amiche che mi hanno scritto. Da quando ho conosciuto Alessandro sto ignorando tutti gli altri amici, non lo faccio volutamente, quindi decido di scusarmi.
Mi vogliono bene e mi sono stati vicini nei momenti più difficili, non meritano di essere ignorati.
Alessandro è andato in bagno per parlare un po con me, mentre parliamo gli consiglio una canzone; Ti amo di Luchè, e lui mi consiglia Weekend di Lazza. Ascoltiamo più o meno gli stessi cantanti, solo che lui non conosceva Luchè e io non conoscevo Lazza. Ascolto subito la canzone.
"Vorrei dirti le cose che tutti ti dicono però pensarle davvero
E finire gli zeri sul conto con te con il rischio di tornare a zero
Fare sotto la luce del sole le cose che prima facevo di sgamo"
Mi piace molto la canzone e soprattutto le parole. La aggiungo alla mia playlist spotify e continuo a riascoltala in loop.È fatta mezzanotte, mando un messaggio ad Alessandro per chiedere a che ora finisce.
"Tra mezz'ora più o meno, se hai sonno dormi non ti preoccupare"
rispondo
"Ti aspetto".
In verità sto morendo di sonno anche se ho dormito nel pomeriggio, ma lo aspetto perché voglio parlare con lui. Mi alzo dal letto esco fuori e mi accendo una sigaretta, finito di fumare entro dentro e sto un po su instagram quando mi arriva una chiamata. È Alessandro.
Come sempre mi racconta la giornata a lavoro, lo sento un po distante, chiedo cos'ha e risponde che ha sonno.
So che non è sonno, quindi insistito...
"È che sono sempre io a parlare, a raccontarti quel che faccio, tu non mi dici mai niente e non mi chiedi mai nulla. Sono sempre io a portare avanti la conversazione, certe volte sembra che non ti interessa nulla di me"
Ha ragione, ma non saprei veramente cosa dirgli, passo le giornata a litigare con mia madre e dormire. Poi non sono brava a continuare le conversazioni, non so proprio come si fa.
"Hai ragione, ma non so continuare le conversazioni e durante il giorno non faccio nulla"
"Fa stesso"
"No, non è così, a me dispiace veramente e a te ci tengo anche se non te lo so dimostrare. È solo che"
Mi fermo all'improvviso, stavo per parlargli di mia madre ma meglio di no. Non ne ho parlato mai con nessuno, nemmeno con i miei amici.
"È solo che?"
"Nulla, tranquillo"
"Vabbo"
Odio quando mi risponde così, significa che è infastidito.
"Non te la prendere ti prego"
"Sono arrivato, ci sentiamo"
Stacca la chiamata senza che io riesca a salutarlo. È abbastanza permaloso, ma alla fine si è arrabbiato senza motivo. Gli mando un messaggio
"Ma che hai?"
"Cosa devo dirti, non sono sempre l'Alessandro che vedi alla mattina e al pomeriggio"
"Che cambi umore ogni secondo l'ho notato" Cerco di sdrammatizzare, ma con scarsi risultati.
"Non decido io come essere, ci sono cose che mi fanno ripensare al passato.
Mi sembra tutto simile a quello che era con Francesca, anche lei voleva affrontare le sue cose da sola"
Francesca è la sua ex, era molto legato a lei, ma quando è morto suo nonno lei l'ha lasciato e gli ha voltato le spalle. Alessandro mi ha detto che suo nonno era l'unica persona che ci teneva a lui e su cui poteva contare, e quando è morto gli è crollato il mondo addosso.
"Ma non è che voglio affrontare le cose da sola, semplicemente sono abituata a non sfogarmi con le persone, se inizio a farlo e poi un giorno tu vai via cosa faccio?"
Sono ormai anni che non mi sfogo con qualcuno, porto sempre tutto dentro. Ormai sono abituata così, ho paura di sfogarmi con qualcuno, parlargli di me, fidarmi, dargli il mio cuore. Ho capito che le persone vanno via, non resta mai nessuno.
"Vedi questo non sai di me, io se mi apro resto"
Decido di parlargli di mia madre e di quando infliggevo le unghie nelle mani fino a far uscire il sangue per farmi del male.
Dopo avergli raccontato tutto mi sento un po meglio, mi dice che mi capisce perché la situazione con sua madre non è molto diversa dalla mia.
Dopo aver parlato per un po di noi, andiamo a dormire. Lui ha un sacco sonno perché ha lavorato e io ho bisogno di non pensare.
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Un amore mortale
RomanceLea è una ragazza di 15 anni con un passato doloroso e una vita in famiglia difficile. Un giorno mentre passa il suo tempo sui social conosce Alessandro: un ragazzo più grande di lei che soffre di depressione. I due si imbattono in una relazione di...