È mattina, il sole riflette sul vetro della finestra e mi arriva agli occhi. Mi alzo cercando di non far svegliare Ale e vado a lavarmi. Metto un jeans nero aderente, una camicia rossa con le maniche a sbuffo e degli stivali semplici neri.
Ho dimenticato i trucchi e la piastra a casa, ma fortunatamente i capelli non sono messi tanto male.
Esco a comprare due cornetti e due caffè, ma quando torno Ale sta ancora dormendo, quindi decido di chiamare mia madre, ma non risponde.
Mi siedo sul letto e guardo Ale che dorme come un bambino. Apre gli occhi e si accorge che lo stavo fissando
"Buongiorno e auguriii"
"Buongiorno, grazie" mi dice con voce assonnata e accenna un sorriso
"Dormito bene?"
"Si dai, tu già vestita"
"Si" rido e lui mi sorride
"Sei bellissima"
Sorrido e sento la mia faccia avvampare.
Prendo i cornetti ancora caldi e ne do uno a lui, gli passo anche il caffè e mi siedo sul letto. Dopo aver fatto colazione Alessandro va a lavarsi e io provo a richiamare più volte mia madre che continua a non rispondermi.

"Che hai?"
"Mia madre non risponde alle mie chiamate"
Viene verso di me, prende la mia mano e la porta lentamente alle sue labbra, sento i suoi sospiri delicati sopra di essa.
Usciamo e decidiamo di andare a fare una passeggiata per la Città.
Per pranzo andiamo a prendere una pizza d'asporto. Io prendo il solito: una diavola con patatine, Ale invece prende una prosciutto e funghi.  Andiamo a mangiarle al piccolo parco dove stiamo sempre la sera.
Una volta arrivati ci sediamo sulla solita panchina
"Posso chiederti una cosa?"
"Dimmi"
"Cambieresti qualcosa nel nostro rapporto o in me?"
"No, ma perché questa domanda?"
"Rispondi sinceramente"
"Sono stata sincera Ale"
"Neanche il mio carattere di merda?"
"Il tuo carattere non è di merda, se sei così è per colpa delle persone che ti hanno fatto soffrire in passato"
"Perché sei cosi buona con me? Ti faccio impazzire sempre"
"Mi fai impazzire si, ma sto bene con te"
"Ti voglio da morire"
Verso le 15:00 decidiamo di andare al cinema, una volta arrivati vediamo quali film ci sono e notiamo 'raccontami di un giorno perfetto'.
Ho rivisto quel film centinaia di volte, non mi stancherò mai di vederlo.
Parla di due adolescenti che hanno difficoltà a superare i traumi passati e insieme scoprono che anche i momenti più piccoli possono significare qualcosa, è un film drammatico e molto significativo.
Decidiamo di vederlo, prendiamo dei popcorn e compriamo i biglietti.
Quando il film finisce usciamo dalla sala in lacrime e ci dirigiamo verso l'uscita.
Siamo entrambi sazi quindi evitiamo di cenare e andiamo a fare un giro al GrandApulia: il centro commerciale più grande di Foggia.
All'interno c'è di tutto: ristoranti, cinema, negozi.
Mentre passeggiano vediamo una cabina fototessera, ci facciamo delle foto ricordo e continuiamo il nostro giro nel centro commerciale.
Mi arriva un messaggio da Daniel, un amico che non sentivo da tantissimo tempo.
"Chi è?" mi chiede Alessandro,
giro il telefono verso di lui e quando legge il nome il suo volto si rabbuia.
"Che hai?"
"Nulla"
Insito e dopo un bel po finalmente si decide a dirmelo,
"Ho paura che ora che questo tuo amico è tornato mi metterai al secondo posto"
"Dopo tutto questo tempo ancora non ti fidi di me"
"Si che mi fido Lea"
"No cazzo, non ti fidi. Pensi che ti metto al secondo posto solo perché un mio amico mi ha scritto, ti rendi conto?"
"Scusa"
"No, basta, è sempre la stessa storia. Non ti fiderai mai di me, vero?"
"Tu sei stata l'unica persona a prendermi tutto il cuore, con te sto cambiando, sto facendo il possibile per essere una persona migliore"
"Vorrei solo ti fidassi di me"
"Ti do tutta la mia cazzo di fiducia, quella che non ho mai dato a nessuno.
Però sappi che se dovessi andartene mi distruggeresti"
Dopo quelle parole scoppio in lacrime, da sempre per scontato che quella che andrà via sono io, e se invece lo farà lui?
Sarebbe la mia fine, non riuscirei mai a superare la nostra rottura.
"Lea?"
"Ale, perché ogni volta dai per scontato che sarò io ad andarmene?"
"Perché non potrei dirti addio, immaginarmi un giorno senza di te, non voglio e non posso"
Lo abbraccio e mi metto sulla punta dei piedi per baciarlo.
"Sei proprio nana eh" ride e mi prende in braccio senza mai staccare le sue labbra dalle mie.

Un amore mortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora