Questa mattina Alessandro tornerà a Verona, mi mancherà un sacco.
Tornerà a Gennaio per il mio compleanno e non vedo l'ora.
Ha il treno alle 10:00, quindi abbiamo tutto il tempo per fare colazione e andare alla stazione.

"Mi mancherai tantissimo Ale"
"Anche tu, spero arrivi presto gennaio"
Ci baciamo e resto tra le sue braccia fino a quando arriva il treno.
Sale e io torno a casa. Mia madre ancora non mi parla, quindi mi toccherà fare tutto da sola. Mi preparo un panino al volo, lo mangio e vado in camera.
Parlo tutto il pomeriggio e tutta la sera con Alessandro, è da questa mattina che non litighiamo.
Verso le 22:00 metto la sveglia per domani mattina e mi metto a dormire, mi manca tantissimo dormire tra le sue braccia.

Sono le 06:50, tra 10 minuti suona la sveglia, la spengo prima che quel suono mi fa venire il mal di testa e mando il buongiorno ad Alessandro.
Faccio colazione, mi lavo la faccia e scelgo i vestiti da indossare.
Opto per una felpa nera, dei jeans e le solite scarpette della nike. Preparo velocemente lo zaino e vado alla fermata. Il pullman è pienissimo quindi mi toccherà stare in piedi.
Una volta arrivata mi avvio verso scuola, vado dal mio gruppetto di amici che non sento mai se non per cose riguardanti la scuola.
Poco prima del suono della campanella decidiamo di entrare alle 09:00 perché alla prima ora abbiamo inglese.
Camilla: "Andiamo a prendere un cornetto al bar?"
Ida: "Io ci sto"
Marco: "Ma si dai"
Margherita: "Preferirei tornare a casa a dormire, ma va bene si"
Teresa: "Io preferisco andare in villa"
"Idem" rispondo.
Camilla: "Come volete, a dopo allora"
Io e Teresa non sopportiamo i nostri compagni di classe.
Sono falsi e vanno a convenienza, soprattutto Camilla.
Mentre loro vanno al bar a fare colazione io e Teresa andiamo in villa con la speranza che nessuno ci veda.
"Buongiorno Lea"
"Come sta andando il ritorno a scuola?"
Si è svegliato Ale.
"Ancora non entro"
"Come"
"Abbiamo deciso di entrare a seconda ora"
"Perché?"
"Stava inglese"
"E quindi?"
"Lo sai"
"Non puoi saltare un'ora di lezione solo perché una professoressa non ti sta simpatica cazzo"
"Si ma stai calmo, non ho ammazzato nessuno"
Iniziamo una discussione a parer mio inutile. Non ha torno, ma non è nulla di grave, un'ora di assenza in più non cambia niente.
Arrivate le 9 entriamo in classe, abbiamo matematica quindi poso il telefono e mi concentro il più possibile per capirci qualcosa.
A fine ora prendo il telefono e mi ritrovo solo i messaggi di Alessandro in cui continua a farmi la ramanzina perché sono entrata alle 9. Lo ignoro, chiedo al prof se posso andare in bagno, fumo una sigaretta per calmarmi e torno in classe.
Non riesco a concentrarmi, continuo a pensare ad Ale, alle sue labbra sulle mie, alle sue mani attorno al mio collo, al suo
"Lea, vuoi stare attenta o no?"
"Mi scusi"
Mancano ancora 3 ore, non ce la faccio più.

Alle 13:00 esco da scuola e vado alla fermata, mentre aspetto il pullman decido di mandare un messaggio ad Alessandro per dirgli che mi manca, ma mi accorgo che non ho più risposto ai suoi messaggi.
So già che litigheremo di nuovo.
Gli scrivo che non ho potuto rispondere e che l'ho pensato durante tutte le lezioni.
"Non hai avuto 1 minuto per mandarmi un messaggio?"
Iniziamo a discutere per la seconda volta
"Sto iniziando a pensare che forse non siamo destinati a stare insieme"
"Ma, perché lo pensi?"
Ho sentito una fitta al cuore dopo quelle parole, ho paura, una paura che prima d'ora non avevo mai avuto: paura di perderlo.
"Perché dovremmo essere felici, invece litighiamo ogni giorno"
"Ma Ale litigare è normale, ci stiamo impegnando e stiamo anche migliorando, lo sai"
"Forse hai ragione, non so"
Ci sono rimasta male, ma alla fine non ha tutti i torti; passiamo le giornate a litigare, il 90% del tempo litighiamo e il 10% stiamo bene.
Lo amo troppo, senza di lui non sto bene e sono convinta che se entrambi ci impegnassimo di più smetteremo di litigare.

Tornata a casa pranzo e inizio a studiare.
Storia ci ha dato 3 capitoli da imparare, quindi mi conviene iniziare.
Quando finisco di studiare storia mi metto a studiare inglese, ma non riesco, sono esausta.
Mi addormento dalla stanchezza e mi sveglio con la chiamata di Alessandro, rispondo velocemente, non mi chiama quasi mai senza preavviso, se fosse successo qualcosa?
"Ale?" dico con voce assonnata e preoccupata
"Ei, tutto bene?" dal suo tono di voce percepisco che non è lucido. È la droga a parlare, non lui.
"Ma che hai fatto"
"Nulla Leeeeaaa"
Non so cosa fare, si trova dall'altro lato dell'Italia e non mi era mai capitata una cosa simile. Perché l'ha fatto?
Ho paura per lui, devo cercare di farlo addormentare.
"Perché non riposi un po?"
"Quanto sei bella"
"Ale, vai a riposare"
Dopo un paio di tentativi va a dormire, o almeno così mi fa credere.

Sono le 22:00 e ancora non mi risponde ai messaggi che gli ho mandato alle 18:30, chissà cosa sta facendo.
Metto la sveglia al solito orario e provo a dormire, anche se sono molto preoccupata per Ale.

Un amore mortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora