Non c'è pace al castello

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Non c'è pace al castello


Uff .... povero me .... mi tocca andare dal Colonnello Testa di Legno per avere delle divise ..... sperando che non faccia troppe storie! In caso contrario lo manderò dal nostro comandante in gonnella, anzi ormai dalla generalessa. I soldati alloggiano nella cascina adiacente al castello, pare che il colonnello abbia già assegnato i turni di guardia per sorvegliare la famiglia .....

Attraverso il parco, raggiungo la cascina ed entro deciso, vago tra quelle che un tempo erano le stalle, fino a quando trovo una porta con su scritto il nome del colonnello, un foglio di carta attaccato con un chiodo alla porta, decisamente provvisorio. Busso deciso ed attendo.

"AVANTI!"

Spalanco la porta entro, con fare scanzonato.
"Colonnello, la generalessa ha bisogno di alcune divise!"

Vedo entrare il mio ex-soldato Alain, il più indisciplinato che la caserma abbia mia avuto. Ma perché mi tocca ancora questo supplizio?

"Il Colonello Oscar?! Ma cosa ne vuole fare?"
"La generalessa, Signore!! Comunque vuole delle divise per il Re, per il conte Claude de Jarjayes e per alcuni altri uomini ..... dobbiamo andare al monastero!"
"Ma ... trovo che sia una richiesta alquanto strana ma se è questo che desidera, sono sempre ai suoi ordini! ... Darò ordine ai soldati di consegnarmi le loro divise."
"Grazie!! Sapete, la Generalessa è piuttosto nervosa .... pare sia un effetto collaterale della gravidanza! Ih ih .... il nostro Grandièr si fa valere!!! Almeno tra le lenzuola ....."

Osservo Alain, ha un sorriso sbieco sul viso mentre pronuncia le ultime parole.

Spalanco gli occhi e ribatto: "Sassoin non osare parlare in questo modo del Comandante Oscar! Capito? Un'altra parola fuori posto e ti sbatto dentro!"
"Ma Colonnello .... non potete .... ih ih .... non sono più un soldato .... ih ih ih ih!!" Rido alla mia sfacciataggine.
"Anche se sei un civile, rimani un soldato! E adesso sparisci!"
"Si ma .... le divise?"
Lo guardo in malo modo e concludo: "Rivolgiti al soldato Sauvignon!"
"Grazie Colonnello!! Però se mi deste un ordine scritto ......"
"Uhm ..." afferro un foglio, prendo il pennino, lo immergo nell'inchiostro, scrivo, firmo. Poi glielo porgo e con modi severi dico: "Vai!"
"Grazie Colonnello! A presto!!" Afferro il foglio e con fare scanzonato esco dalla stanza. Mi fermo un attimo sulla porta, mi volto ed aggiungo: "Ehm ... perdonatemi ma .... credo che nel pomeriggio la generalessa vorrà controllare che la sua piccola caserma sia perfetta ..... in bocca al lupo, Colonnello!! Ah ah ah ah!"
Vedo Sassoin allontanarsi, borbotto: "Quel ragazzo è indisciplinato, non cambierà mai!"
Raggiungo spedito il soldato a cui chiedere le divise, lo vedo intento a riordinare gli spazi a lui assegnati.
"Buongiorno Orland!! Ho bisogno di alcune divise!!"
"Cosa devi farci con le divise? Lo sai che è contro il regolamento!"
"Ho qui l'ordine del Colonnello D'Agout ..... su forza, servono al Comandante!!"
Prendo il foglio dalle mani di Sassoin, leggo e dico: "Aspetta, vado a prenderle!"
"Perfetto ...... ti aspetto qui!!! Certo che questo posto è molto meglio della caserma, non trovi?" mi guardo attorno mentre mi rendo conto che pur essendo una vecchia cascina questo edificio è ben tento e di sicuro la generalessa ha dato disposizioni scritte a Giovanna affinché tutto fosse pronto al nostro arrivo. Il comandante è una gran brava persona ..... particolare certo ..... ma molto brava.
"Molto! Nulla a che vedere con le nostre caserme."
"Già ...alla fine lavorare per i Jarjayes è una bella fortuna! Saranno anche nobili .... ma sono brave persone!!"
"Già ..."

Afferro le divise che il mio amico mi porge e ritorno verso il palazzo del comandante. Ora non mi resta che trovare il Re, sperando che non sia occupato con qualche cameriera, il conte Zio, anche lui spero non sia intento ad attività ludiche, e non so chi altro. Uff .... Ma perché questi compiti ingrati capitano sempre a me?


Sono nella mia stanza, voglio andare da lu Generale, voglio vedere cummè stà! Mi dispiace ca si è ammalato per salvare me .
Mi inclino su me stessa e spio dal buco della serratura. "Nu vurria ca chillè scunacchiato di Ferdinando stesse appostato fuori .... no ... non lo vedo. Io apro..."
"CARULI'!!!! T'aggio beccata!!! Su, vieni cun me .... ca facimm uno soltanto uno figliolo!"


Vedo Ferdinando saltare fuori all'improvviso da dietro l'angolo.
"AHHHH AHHHH Ferdinà lievi sti luride mani da guodd!"(togli le tue luride mani di dosso)
"Carulì!! Io ti voglio!!! Ora!! Adesso! Subito!!" Urlo mentre mi getto addosso alla mia Carulì.
"AHHHH POURC!! FERDINA' SI NU POURC!"
"Cado rovinosamente a terra mentre Carolina si sposta e corre via via, sollevando le gonne. "Ahhh ... che belle gambe!! Carulì!!! Non puoi fuggire accussì!!!!"

"FERDINA' VATTENN!!! OHHHH AHHHHH SALVATEME!!" mentre corro per il corridoio per sfuggire a lu pourc, sollevo le gonne e tiro fuori un coltello. Mi volto e lo lancio, spero di colpirlo! .... Il coltello colpisce lu piede de lu pourc, lo sento urlare.

"AHHHH DONNA MALEFICA!"
"AHHH BEN TI STA! VATTENN POURC!"
Saltello per il dolore, vedo il sangue ovunque, urlo: "AIUTATEME!!! SALVATEME! LU RE STA MOREND!! AHHHH ..."


Le urla provenienti dal corridoio raggiungono lo studiolo in cui mi trovo con il mio Andrè.
"Ma cosa sta accadendo? Possibile che non ci sia mai quiete? Eppure mio padre è a letto ...... vieni Andrè, andiamo a vedere!"



Digrigno per il dolore: "Carulì si na diavola! Ahhhh che male! DOTTO' ADDO STAI? VIENA ACCA'!"


Afferro la mano di mio marito ed esco dallo studio, lasciando sulla scrivania le carte che stavamo studiando assieme. Appena usciti mi rendo conto che la Regina sta fuggendo dal marito, che saltella sporcando di sangue il prezioso pavimento in legno del castello. "Andrè .... ma cosa succede? Accidenti!"

"Oscar, credo che l'imperatrice si sia difesa ih ih ih ..."
"Ah .... questi uomini, così maniaci! Ben gli sta al Re!! Ora però cerchiamo di mettere pace tra questi due! Su, aiutami!"

Rallento il passo e domando timoroso: "Oscar, pensi che anch'io sia un maniaco?"

Mi volto, osservo Andrè e rispondo decisa: "Se terminiamo con questo figlio la nostra produzione .... no .... direi proprio di no. Ma ti avviso Grandièr, io una terza gravidanza proprio no!! Sono stata chiara?!"
Sento lo sguardo addosso di Oscar, lo sguardo del comandante Jarjayes, non quello della mia dolce sposa.
"Oscar, ti prego non guardarmi in questo modo, io ti amo e basta!"
"Si si ....anche io ..... ma due figli bastano, chiaro?" Ribadisco guardando mio marito dritto negli occhi e puntando l'indice contro al suo petto.

Riesco a percepire il calore della sua pelle anche attraverso la camicia, il profilo dei suoi addominali ...... maniaco .... Se lui è un maniaco ... io allora cosa sono? O Santo Cielo. Mi sento arrossire per i miei pensieri indecenti.



Vedo la bionda e suo marito chiacchierare mentre io saltello e soffro per il dolore: "Uè ma cosa fate? Lu re sta perdendo sangue e vuje amoreggiate?! AIUTATEME! CHIAMATE LU MEDICO, PRESTOOOO!! AHAI CHE MALE! ... CARULI' SI NA NA DIAVOLA!"
"Maestà! Quante storie fate per un graffietto! State tranquillo che non morirete di certo! Ora Vi aiutiamo a rientrare nella Vostra stanza e poi chiamiamo Lasonne, va bene?"
"Uè piccirrè me vulesse piglià pe fesso?! (mi prendete in giro) Io sto sanguinando e mi fa molto male! ... Grunt ... Per quello che mi ha fatto, Carulì meriterebbe di essere arrestata ... ma nu posso, chillà pazza je l'imperatrice delle due Sicilie! ... Grazie a me! Grazie a me! ... Ahhhh che dolore!"
"André .... aiutiamolo a tornare nella sua stanza .... uff .... ma possibile che nessuno venga a soccorrerlo? Solo noi abbiamo sentito le sue grida?" Borbotto mentre cerchiamo di aiutare il Re.
"E l'imperatrice è scappata! ... Oscar, lascia fare a me! ... Maestà appoggiateVi!"
"Si si ...... aiutami tu ragazzo!"
Vedo il Re appoggiarsi al mio Andrè, piano li seguo mentre, saltellando sorretto dal mio Andrè, raggiunge la sua stanza.
"Vado a chiamare Lasonne, Voi due restate qui, e non combinate disastri"


Corro, entro senza bussare nella stanza de lu Generale, ansimo e con il fiatone corto chiudo la porta con la mandata. Vedo lu generale a letto accudito da sua moglie, entrambi sono sorpresi per la mia irruzione. Con voce ansimante dico: "Scusate ... non era mia intenzione entrare in camera Vostra in questo modo ma lu pourc mi ha inseguita ... paff ... paff ..."

Non posso fare a meno di osservare Sua Maestà, un poco affannata, con un abito rosso, senza troppi eccessi, i capelli raccolti che purtroppo sfuggono all'acconciatura forse a causa della corsa che ha dovuto fare.

"Inseguita Maestà? Ma .... perchè? " Domando scioccata dai modi della Regina, ben diversi da quelli della nostra Maria Antonietta.
"Madame Marguerite, ma come perché? Lu pour mi vuole mettere incinta un'altra volta, mi vuole ingravidare ed io nun voglio! ... Pourc degenerato! Ma pecchè je capitato proprio a me nu fetiente simile!?"
"I....ingravidare, Maestà? Ma ..... ahhh ....questi uomini hanno in testa una cosa solamente!"
Ascolto imbarazzato mia moglie e ribatto: "Coff ... coff ... Marguerite ma cosa dici? Io ... io ... io non sono così!"
"Ah no? Oseresti forse negare che abbiamo prodotto una figlia all'anno? E che ti sei arreso solo per preciso ordine di Lassonne? Vuoi forse che lo chiamo per confermare? Ah .... se ci fosse qui tuo nonno ....... ne avrebbe di cose da raccontare!"

Osservo mia moglie, ha uno sguardo deciso ed una voce allegra, mentre ricorda le nostre gesta giovanili. In effetti, abbiamo prodotto una figlia all'anno ..... sei figlie in poco più di sei anni ..... siamo stati davvero bravi! Vedo Marguerite sorridermi, allegra, con i capelli un poco raccolti ed un abito azzurro a fiori, semplice ma ricercato, indossato con la sua innata grazie.

"Ma ... ma ... ma che c'entra?! Etciù ... coff coff ... io ti ho sempre amata e soprattutto non ti ho mai tradita!" guardo l'imperatrice. "Scusate Maestà, ovviamente senza alcuna allusione."
"StateVe calmo Generà, lo sanno tutti ca io so la cornuta del Regno di Napoli! ... Maledetto Ferdinando! A me se l'acciaffo (l'acchiappo) gli torcio i così detti!"
"Giusto Maestà! Se Vi serve aiuto sono certa che la spada di mia figlia sarà al Vostro servizio! E appena mio marito si sarà ripreso anche la sua, vero caro?"

Sento lo sguardo di mia moglie addosso mentre pronuncia le ultime parole, credo proprio che non stia scherzando, se fosse necessario taglierebbe davvero gli attributi al Re .... E forse anche allo zio Claude.

"Veramente, donna Marguerite, io mi vurria (vorrei) togliere na soddisfazione ...."
"Una soddisfazione? Cosa intendete?" Domando curiosa.
"Vurria (vorrei) trovarmi faccia a faccia con Ferdinando e zac! Una bella incisione , proprio come ha fatto la zia de lu generale! ... Anche se ... glieli torcerei volentieri."
"Torcerei? Cioè Voi vorreste ..... lì?" Domando mimando un gesto un poco sconcio.
"Si, come si fa con la capa de li galluccio ... povera bestia! Mi riferisco a lu galluccio, ovviamente!"
"Ah .... si certo Maestà! E .... come vorreste procedere?" Domando mentre vedo mio marito sempre più scandalizzato.


Ascolto le parole dell'imperatrice, d'istinto infilo le mani sotto le coperte e mi tocco in basso, quasi a proteggermi.
Santo cielo certo che le donne sono davvero pericolose! Spero che le mie figlie non siano così .... E neppure la mia Marguerite ...... almeno non lo è mai stata fino ad ora.



Come vurria (vorrei) procedere?! Chiederò a lu dottore na bevanda pe .. pe fare ammosciare Ferdinando! Ma siii che magnifica idea!! Accussj nu combina nulla nemmeno con le zoccole che si circonda! Che vendetta geniale!"
"Allora dovete chiedere aiuto ad Armand! Lui ha delle erbette ..... miracolose!"
"Lu prevete? (il prete) Uhm ... andrò a fargli na visitina!" guardo lu Generale, e continuo: "Generà chilè chillà faccia? Ho l'impressione che avite (avete) paura di me o sbaglio?"
"Di ... di Voi? Noooooo. Assolutamente no! Comunque confermo che Armand ha una erbetta per ogni evenienza ...... anche se il rientro a Collegno ... secondo me non gli ha fatto bene! Non trovi anche tu Marguerite?"
"Si, infatti, Armand è un poco strano!"
"Che abbia nostalgia della tonaca? No perché.....non potrei tollerarlo! Credo ...coff .... che dovrò fargli un bel coff ...... discorsino... coff coff ....."
"Oh Gesù! Mai sentito una cosa simile! Beh ho sentito dei preveti (preti) che assaggiano il frutto proibito ma mai che dopo averlo fatto so tornati a digiunare! ... Generà, forse Vostro fratello nu sta bene?"
"Non saprei ..... ma devo parlargli! Coff ... coff ..... sgrunt .... se solo mi passasse questa tosse!" borbotto mentre mi passo una mano tra i miei, pochi, capelli. "Uff ... accidenti alle segrete ed a Michele, che non ha saputo tenerle in ordine."
"Generà con tutte ste chiacchiere mi so dimenticata di chiederVi a cumme stete (come state) ... sono qui per questo."
"COFF COFF ....Grazie per l'interessamento Maestà! Coff coff .... etchum ..... Purtroppo non sto affatto bene! Etchum!" Starnutisco rumorosamente. Afferro un fazzoletto e mi soffio il naso, poi mi sistemo meglio la mia berretta e mi copro fino al naso con il lenzuolo. "Marguerite ..... ho freddo ......"
"Bene dite?! Ma se state male! Generà cumme na avite dicere buscie (non dite bugie) ... comunque mi dispiace, è colpa mia. Spero che guariate, non vorrei averVi sulla conoscenza."
"Grazie Maestà....ma io ho detto .... etchum ..... che non sto affatto bene .... etchum!"
"Oh tra nu starnuto e l'altro non avevo capito! Vabbuò ... non Vi resta ca curarVi! Donna Marguerite, Vi posso chiedere na cortesia?"
"Certo Maestà, sono al Vostro servizio!" Rispondo cortese.
"Ecco ... vetete se fuori alla porta c'è sta Ferdinando! Voglio tornare in camera mia."
"Certo Maestà!" Apro la porta con circospezione e vedo Oscar uscire dalla stanza del Re. "Oscar..... Oscar ...." cerco di richiamare la sua attenzione senza urlare.
"Madre!" rispondo mentre mi avvicino a mia madre. "Ma perchè parlate a così bassa voce?"
"Vieni ... entra ....." afferro mia figlia e la trascino dentro la mia stanza. "Cosa ci facevi nella stanza del Re?"
"E' ferito ed André ed io l'abbiamo soccorso."
"Uhm....quindi ..... è nella sua stanza....e non può muoversi?"
"Esatto."
"Quindi ..... resterà nella sua stanza? Maestà....credo proprio che potete uscire senza problemi!"
"Allora approfitterò!" guardo lu Generale e continuo: "RiprendeteVi presto!"
"Si .... grazie Maestà! Etchum!! Sgrunt ...."
"Salute Generà!" Dico mentre lascio la stanza.
"Marguerite .... etchum ..... povero me ...... etchum!"
"Povero Augustin ...."
"Etchum .... grazie cara .... etchum! E tu Oscar .... vai vai ..... hai un figlia di cui occuparti .... etchum ..... "
"PADRE! Siete impossibile!!!" Possibile che anche se ammalato non riesciate a fare a meno di impicciarVi degli affari altrui?
"ETCIU' ... Stavolta non è come tu pensi ... ETCIU' ..."
"Salute Genera'!"
"Ma perché mai sarei impossibile? Dimmi Oscar!!! Non sono eeeettchuuummmm sgrunt, dicevo, non sono forse un buon padre? Etchuuum.... ed un ottimo nonno?!!!"
"Oè Generà possibile ca vuje site tuost?(siete testardo) Vuje site nu brav'omme e questo Vi fa onere... ma la questione è un'altra: site (siete) invadente e spione."
"Maestà....non dovete tornare dal principino? Su su ..... andate andate..... eeetchuuum!"
"Gennarino sta dormendo e poi voglio andare a far visita Vostro fratello"
"Ecco .... andate!! Anche tu Oscar .... vai da Sophie!!! Su su .... eeeetttcchuuuuummmmm!!! Coff coff!!!"
"Padre volete rimanere solo con mia madre?! Beh Vi accontentiamo ah ah ah ..." Scoppio a ridere mentre già mi immagino mio padre e le sue strane idee.
Carolina ribatte: "Piccirrè andiamoci a mangiare na sfogliatella! ... A dopo Generà e faciteve (fatevi) forza, ca la Vostra famiglia ha bisogno di Voi!"
"Maestà...devo cercare Lassonne per Vostro marito ....." Rispondo con una certa fretta.
"Ma lassate stà Ferdinando! Anzi magari muore pure dissanguato e il regno si libera di un tiranno."
" Non credo che sua maestà possa morire dissanguato però .... Ho preso un impegno ed intendo mantenerlo. E poi ... Maestà...ha sequestrato mio marito ..... meglio se trovo Lasonne e lo porto dal Re! Perdonatemi ma .....mio marito mi serve!"
"E facite ambresse!" (fate presto)
"Bene, allora vado a cercare Lassonne!" Rispondo fiera mentre mi allontano alla ricerca del dottore. Attraverso il corridoio, mi affaccio da una finestra e vedo le mie sorelle in giardino, con tutta la loro numerosa prole, ed il dottor Lasonne.


Scendo le scale con passo veloce, quasi saltando gli scalini, dimentica del mio stato di gravidanza. Raggiungo il giardino, mi avvicino a Lassonne cercando di evitare tutte le piccole pesti che corrono per il parco come dei pazzi. Questa casa è troppo abitata per i miei gusti.

"Dottore! Ho bisogno di Voi!"
"Madame, state poco bene?"
"Io no, sto benissimo. Ma il Re è ferito e tiene mio marito in ostaggio in attesa del Vostro intervento. Quindi .... poichè Andrè mi serve, sapete deve occuparsi di Sophie, Voi ora andate di sopra e lo curate, il Re intendo. Tutto chiaro dottore?! Domande?!"

Osservo Madame Oscar, ha lo stesso piglio deciso del mio amico Augustin. In certi momenti mi chiedo come faccia il povero Andrè ... certo Oscar è una donna gentile ed a modo, come pure il mio amico, ed ha molte meno stranezze, però .....

"Si ... certo Madame!" Sussurro a mia moglie. "Scusami cara ma il re ha bisogno di me. Con permesso!" concludo allontanandomi.
"Grazie dottore. Sapete, se ho ben capito la Regina gli ha sparato ..... oh ma nulla di definitivo, non spaventatevi! Lo ha colpito al piede!"
"Certo che è tutto così insolito!"
"Si, molto insolito. Ma prego, siamo arrivati!" Busso ed entro decisa, seguita da Lasonne.

Dall'interno udiamo dei lamenti.


"OhI OHI ... che male! Giuvinotto (giovanotto) avete sentito? APRITE LA PORTA!"
"Maestà .... la porta è aperta e mia moglie di solito entra senza attendere ..... soprattutto a casa sua!" Rispondo mentre vedo Oscar avanzare decisa, con il suo solito passo militaresco.
"Maestà, Vi ho portato il dottore quindi ..... io e mio marito andremmo via!!"
"Ohi ohi .... grazie Bionda! ... Dottò facite ambresse (fate presto) sto sanguinando! Ahi ahi"
"Si si .... subito Maestà. Basta che non siate come il Generale!"
"Cosa c'entra i questo momento lu Generale? MENO CHIACCHIERE E SBRIGATEVI!"
"Certo! Ma .... cosa Vi è accaduto esattamente?"
"Ohi ohi ... è tutta colpa di chillà pazz di Carulina ... mi ha sparato e questa volta mi ha colpito."
Mi inginocchio, afferro il piede del Re, osservo la ferita ed inizio a medicarlo. "Credo che Vi farò male, Maestà!"
"Ancora dolore?! Ohi ohi che brutta avventura!! Tutta copa di Carulina!"
"Maestà, se non sono indiscreto .... perchè Vostra moglie Vi ha sparato?"
"Sempre per la solita storia: desidero amarla."
"Ah ... ecco .... e Vostra moglie ......" Afferro le pinze e cerco di pulire per bene la ferita, mentre distraggo sua Maestà.
"Ahi che dolore, che dolore! .... povero me, che brutto destino aggiò avuto con Carulina! AHI! ... Dottò ma per San Gennà facite (fate) piano!"
"TranquillizzateVi Maestà, lasciate fare me ....."







"Charles come ti senti?"
"Ormai sono guarito ..." osservo lo sguardo intrigante di mia moglie e balbetto: "Ti ... ti ... prego non ... non guardarmi così ... mi ... mi ... fai paura ...."
"Paura io?! Ma sei matto?"
"No, no, Joséphine .... Ti ... ti ... prego ... ricordati che sono ancora convalescente ..."
Mi libero in tutta fretta delle gonne e urlo: "SIIIIIII .... Charles, preparati per una vera battaglia!"
Indietreggio, metto le mani in avanti, sussurro: "Mi fai paura ..."
"Tu sei pazzo!" Ribatto mentre mi libero dell'ultima gonna. "Accidenti quante gonne! D'ora in avanti farò come mia sorella Oscar: solo pantaloni. Sono più comodi e soprattutto più veloci per arrivare al dunque!" guardo dritto negli occhi mio marito. "Charles a noi due!"
Vedo lo sguardo infiammarsi di mia moglie, sussurro: "Si, si ... ma calmati! Mi metti a disagio ..."
Con un balzo salto addosso a mio marito e concludo: "Smettila! E adesso a noi due, Charles Louis Maurice de Liancourt!"



Passo davanti alla stanza della figlia maggiore de lu Generale, mi pare di udire rumori molesti, rallento il passo e cerco di capire.


"CHARLESSSSS SEI GRANDEEEE ..."

"Meglio che mi allontani da qui, non vurria (vorrei) ca mi associno a lu spione de lu Generale! .... Ma la porta dell'ex prevete addo stà?(del prete dove sta) ... Si, credo che sia due porte più in là! ... Ma come fa chillu santo di Armand a dormire quasi accanto alla nipote? ... Ecco ... sono arrivata, meglio bussare."
TOC TOC TOC
Sento bussare, mi avvicino alla porta e apro.
"Maestà!"
"Madame Anna .... Vostro marito?"
"Ah .. .Armand .... è nella cappella!" Rispondo scocciata.
"A pregare? Ma che strano uomo!" Anna ed io udiamo rumori molesti. "Forse starà pregando per l'anima di donna Joséphine!?"
"Non saprei ..... ultimamente Armand è così strano! Guardate, ha voluto il suo inginocchiatoio qui in camera! Ed ora è nella cappella! Certo, non voglio che sia come Joséphine.... ma neanche così! " sospiro un poco scocciata.

In certi momenti mi sembra più cardinale ora di quando indossava la tonaca scarlatta.

"Uhm ... che abbia una crisi mistica?"
"Non saprei......proprio non saprei!"
"Beh ... comunque sia, gli chiederò di andare a confessare Ferdinando."
"Confessare? Ma .... Armand non è più un prelato! Non può! "
"Lo so! Proprio perché non è più nu prevete (prete) magari Ferdinando si confessa e soprattutto lo persuade a lasciarmi in pace."
"Se volete provarci ....." Rispondo poco convinta.
"Si, ma dovrei andare nella cappella!"
"Beh si Maestà! Se volete Vi accompagno"
"Grazie, siete gentile assaje!"
"Allora andiamo, venite! La cappella del castello è molto bella!"
"E jamme! Jamme!"


Usciamo dal castello, attraversiamo il parco e raggiungiamo la cappella del castello. È una costruzione raccolta, con una bella facciata in mattoni, movimentata. Entro nella cappella, seguita da Sua Maestà. Mi guardo attorno, lascio che i miei occhi si abituino alla luce colorate che entra dalle vetrate ed alle candele che rendono l'atmosfera raccolta. Il soffitto è affrescato così come le pareti e le colonne. Entriamo nella navata e mi rendo conto che mio marito è inginocchiato davanti alla statura della vergine Maria.


Osservo lu conte e con tono basito sussurro a sua moglie: "Contessa Annarella, ho l'impressione ca Vostro marito stia poco bene. Scusatemi, so che non è a far mio ma secondo me ..."
"Ditemi Maestà ..... Armand è così assorto che non si è neppure accorto di noi ..... sigh" sospiro scocciata e preoccupata.
"Uhm... secondo me dovreste distrarlo nu poco."
"Distrarlo? E .... come potrei mai fare?" Domando mentre ci avviciniamo.

Mi rendo conto che Armand è inginocchiato su un tappeto di ceci, con il rosario in mano, intento a salmodiare. È talmente assorto che non si è neppure accorto della nostra presenza, povera me.

"Avite fatto due figli, si o no?" osservo i ceci sotto le ginocchia del conte, sussurro sottovoce: "Chist'ommo (quest'uomo) è davvero grave!"
"Due figli .....si, esatto. Quindi ..... cosa avete in mente?"
"E Jamme piccirrè! L'avite sedurre! Forse l'avite dimenticato?"
"Sedurre? Qui? Intendo .... in una Chiesa? Maestà .... ma è un sacrilegio!" Rispondo un poco scandalizzata. "Mi sono innamorata di un cardinale, per me certe cose hanno un valore sacro, in tutti i sensi."
"Si, si ... però ... Beh qua no, ovunque però niente camera da letto!"
"E niente cappella .... il problema è solo farlo uscire .... Vi rendete conto che non si è neppure accorto della nostra presenza? E' .... scandaloso!"
"Donna Annarrè, io sto qua perché il conte mi deve aiutare con Ferdinando. Ma Vi prometto ca lui aiuterà me ed io aiuterò Vuje! Adesso lasciatemi con lui!"
"Si .... grazie Maestà!"

Rimango da sola con lu Conte che continua a pregare, mi avvicino, guardo a terra, con il piede sposto i ceci, mi inginocchio e con un fil di voce sussurro per farmi sentire: "In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti!"
"Amen" rispondo d'istinto, poi osservo un poco la mia vicina di preghiera, sospiro e con voce tranquilla domando: "Ditemi figliola, siete anche Voi qui per chiedere una grazia alla Santissima Vergine, Regina del Cielo, Madre di Nostro Signore il Salvatore?"
"Si ...."
"Allora preghiamo .... Ave Maria, Gratia plena, Dominus tecum ...."
Appena conclusa la preghiera, dico: "Conte, abbiamo pregato abbastanza adesso dobbiamo parlare!"
"Maestà .... in questo Sacro luogo si viene per pregare ... ed io ho tanto bisogno dell'aiuto della Vergine Maria .... credetemi .... tanto!"

Osservo l'ex-cardinale, ha un aspetto così ..... così da Cardinale, che sia completamente impazzito, povera Marchesa.

"Vuje avite bisogno di aiuto?! Ma ditemi, posso chiamarVi Armando?"
"Armand ...... il mio nome è Armand. Lo è sempre stato, Maestà." Rispondo con tono tranquillo.
"Si, aggio capito! Dunque Armando, ditemi avete qualche problema con la Vostra muliera?" (moglie)
"Problemi? No, certo che no, Maestà!"
"Uhm ... eppure non si direbbe!"
"Perchè?" Domando tra lo stupito e lo scocciato.
Abbasso lo sguardo, indico i ceci e ribatto: "Ma Vi rendete conto a quale tortura Vi sottoponete invece di occuparVi delle Vostre creature e della Vostra bellissima miliera?" (moglie)
"Tortura? Ma no Maestà! I ceci sono solo uno strumento per accostarsi meglio a Nostro Signore ...... non uso mica il cilicio, io!"
"Alle Vostre ginocchia ci pensano i ceci e a Donna Annarella chi ci pensa?"
"A Chi?!!! Non Vi caspisco, Maestà!"
"A Donna Annarella, Vostra moglie! Uè Armando, Vuje la trascurate troppo, fate attenzione che non diventiate cornuto!"
"Cornuto? Impossibile! Mia moglie è una donna a modo, rispettosa delle leggi di Nostro Signore! Fedele, assolutamente fedele! Non ho dubbi sul punto, Maestà!" Rispondo fiero.

Come osa sua Maestà insinuare certe cose?

"Si, ma se n'ommo non fa il suo dovere e non copre di attenzione alla propria donna prima o poi si guarda altrove! E poi in questo palazzo ci stanno troppi masculi! (maschi) Datemi retta, cosa facite accà?! (fate qua) ... Tornate da Vostra moglie ma prima m'avite aiutà!"(mi dovete aiutare)
"Aiutarvi? Ma certo Maestà. E' compito di ogni buon Cristiano aiutare il prossimo suo. Ditemi." Rispondo mentre mi alzo e mi siedo su una panca di legno, posta a poca distanza dalla statua della Santissima Vergine.
"Oè ma avite sentito cosa ho detto?! A palazzo ci stanno troppi uomini ca guardano Vostra moglie! Possibile ca nu site geloso?"
"Geloso? Io sono sicuro di Anna, non ho motivo di essere geloso ..... e comunque sarei in grado di rimettere al loro posto tutti questi uomini, statene certa, Maestà!" rispondo tranquillo.

Io sono sicuro di mia moglie, della mia splendida Anna. Lei mi ama .... Come io amo lei.

"Oh ma certo ca site ( siete) nu pezzo di ghiaccio! Ma couume avite (come avete) fatto a fa due creature!?"
"Ecco ...... io non credo di dover scendere nei particolari .... certe cose sono ..... private ..... " Rispondo un poco imbarazzato.
"Si, certo! FaciateVi la testa se Vi fa contento! Comunque m'avite aiutà con Ferdinando."
"Perdonate .... ma non ho compreso ..... potreste tradurre, Maestà?!"
"Mi dovete aiutare con Ferdinando."
"Con ... Vostro marito? Forse .... forse egli non adempie più ai suoi doveri coniugali?!" Domando un poco scandalizzato mentre vedo Sua Maestà sussultare.
"Si, con tutte le zoccole che trova!"
"Eh .... ma ...... io cosa potrei mai farci, Maestà? Forse volete ..... che cerchi un padre confessore per lui?!"
"L'ho già trovato: vuje."
"Io? Ma ..... io ho rinunciato ai sacri Voti sacerdotali! Non posso ..... sarebbe un sacrilegio!!" aggiungo un poco spaventato.

Questa donna deve essere impazzita, io non sono più un sacerdote, ora ho votato la mia esistenza ad Anna ed alla nostra famiglia.

"Ma non dovete confessare come nu prevete (un prete) fa a nu peccatore ma come se foste un amico! .... Vedete Armando, io ho un problema, lu porc mi perseguita, vuole un'altra creatura ed io non voglio! Non voglio che mi si avvicini manco morta! E poi Vi pare normale che c'è sta con tutte le zoccole che incontra e poi dovrebbe giacere con me?! No!"
"Ecco ..... Maestà ..... Voi ..... Voi non potete sottrarvi si Vostri doveri coniugali. Ecco ..... magari se Voi foste più ..... disponibile ..... Vostro marito sarebbe più ..... fedele ..... spero di essermi spiegato!"
"Ma cosa dite?! rispondo scandalizzata. "Chille pourc non si lascia nessuna femmina e poi con chi credete che abbia fatto le creature? No, Ferdinando sarebbe capace di andare a letto pure nu maiale, basta ca respira."
Alle parole della Regina mi faccio d'istinto il segno della croce ed inizio a recitare un piccolo rosario. "Oh Signore ...... certe cose sono assolutamente vietate!! Con un animale ..... Vi prego Signore, salvate l'anima del Re di Napoli!"
"Invece di pensare a salvare l'anima di Ferdinando, pensate di salvare me! Io non voglio assolutamente avere a che fare con quel ... quel porco! ... Ecco, l'ho detto pure in tedesco!"
"Cioè Voi non volete più adempiere ai Vostri doveri coniugali? Niente di niente? Eh Maestà .... .perdonatemi ma Vostro marito è un uomo ..... andrà senza dubbio a guardare altrove!!"
"E donna Annarella na femmina! Armando a me non mi interessa ca lu porc se ne vada con le altre femmine ma a Vuje importerebbe se Vostra moglie si guardasse intorno?" vedo la faccia sconvolta del ex cardinale, continuo: "E nu fate chillà faccia, l'avete detto Vuje ca il matrimonio è fatto per stare insieme ed io non voglio più accoppiarmi con lu pur e Vuje dovete convincerlo. Mi sono spiegata?"
"Si Maestà. Ma .... forse Voi vorreste insinuare che il Re vorrebbe attentare alla virtù di mia moglie?!" domando tra lo sconvolto ed il preoccupato.
"Ferdinando non si lascia nessuna femmina ma io non mi riferivo a lu pourc, Vostra moglie ambirebbe a qualcosa di meglio non a Ferdinando."
"Certo!!! Mia moglie ha me!!" Rispondo fiero alzandomi in piedi, indicando la mia figura dalla testa ai piedi. "Anna ama me, solo me!!"
"Si, ma na femmina sola fa gola a molti. Comunque mi aiuterete? Convincerete Ferdinando a lasciarmi in pace? Ahhh se fossi na femmina qualsiasi avrei chiesta l'annullamento di matrimonio, invece ..."
"Io .... io ci proverò, Maestà. Anche se dubito che servirà!"
"Grazie assaje! ... Comunque Armando, state attento a Vostra moglie, pregate meno e occupateVi di Donna Annarella."
"Maestà ......" spalanco le braccia ed indico la cappella. "Questa è la mia casa .... non posso non pregare ..... però Anna potrebbe pregare con me ....."
"Ma va, va! ... Armando a furia di pregare, Vi ritroverete senza moglie, senza figli e pure cornuto! Contento Vuje! ... Grazie assaje!" Dico lasciando la cappella.



Osservo stranito Sua Maestà lasciare la cappella, che donna strana, eppure innumerevoli volte ho pregato qui con Anna, la mia Anna, nella cappella o nella sacrestia, dopo avere chiuso a chiave la porta di accesso, ovviamente, ed avere coperto con un drappo le sante statue presenti, affinché non vedessero cosa accade tra un uomo ed una donna, timorati di Dio certo, ma pur sempre fatti di carne e sangue.






"André, ho visto Lassonne lasciare la camera del re, voglio tornare da lui per sapere se è in grado di occuparsi della spedizione." Dico mentre stringo tra le braccia la mia bambina, cullandola un poco, mentre mi sorride allegra.

La mia Sophie è così bella, mai avrei pensato che tenerla tra le mie braccia sarebbe stata una sensazione così bella.

"Andiamo a vedere ma non ho ancora visto Alain, doveva occuparsi delle divise." Rispondo mentre lo vedo arrivare con un fagotto in mano aiutato da Gerard.


Con molta fatica percorro il corridoio, le divise quasi mi impediscono di vedere chi è di fronte a noi, sento la voce di André.

"Alain! Vedo che ti sei procurato le divise!"
"Paff ... Si, si André! Le sto portando alla servitù..."
Oscar ribatte: "Perfetto! ... Mi sto recando da re per sapere se è in grado di partire per la missione! Ah ah ah ..."
Alain ribatte: "Comandante, Voi divertiteVi pure ma io ci trovo poco da ridere!"
"Ma come?! Ti mando in una finta missione e ti lamenti? Ah ah ah ..."
"Mi lamento di essere al fianco di quel pagliaccio di Maribeau, di suo padre e ... del re che non ha ancora capito il mio nome!"
Sento la risata del mio amico Gerard: "Ah ah ah ... Suvvia Alaino non arrabbiarti ... in fondo è così simpatico il nomignolo che ti ha messo! Ah ah ah ..."
"Smettila Gerard!"
"Ma come, conosci il detto chi la fa l'aspetti? Hai dato soprannomi a tutti: a Madame Battista la chiami Madame pom pom, ti rivolgi a Maribeau come il pagliaccio, al Generale vecchio pazzo e al nostro Comandante ..."
"Sccc sta zitto!"
Vedo mia moglie sfoderare prima un sorriso ironico e in seguito una voce tagliente: "Il diavolo biondo ih ih ih ... e quindi ... SASSOIN SBRIGATI! I MONACI ASPETTANO!"
La voce tuonante del Comandante irrompono come un tuono fragoroso, istintivamente mi metto sugli attenti, batto i tacchi e le divise finiscono tutte a terra. "Oh no, maledizione!"
"Muoviti Alain! Non abbiamo tempo da perdere, Sophie ed io!" Rispondo decisa mentre sistemo meglio la mia piccola, tenendola su un braccio solo, rivolta verso Alain.
"Si, ma le divise ..."
André si piega sulle ginocchia e aiuta i suoi amici a raccoglie le divise. "Alain hai avvisato la servitù che dovranno comportarsi come se fossero soldati?"
"Si certo ..... le persone che arrivano da Parigi sono già abituate .... senza offesa ma tra i padroni e tua nonna ...... "
Con tono perentorio Oscar dice: "Bene, quindi non dovrò preoccuparmi!"
"No ..... almeno no con noi francesi ...... per il resto...."
Ribatto decisa: "André, andiamo da sua maestà!"
"Agli ordini Generale!" Rispondo facendo il saluto militare a mia moglie, certo che anche con Sophie in braccia mantiene il suo piglio!

Appena vedo allontanarsi il diavolo biondo e André sussurro al mio amico: "Gerard, in un certo senso quel povero diavolo di André, mi fa pena! ... Sempre sugli attenti, sempre al suo posto, sempre ai suoi ordini. Mi chiedo se avrà chiesto il permesso anche per generare! Mah!"
"Alain ..... non vorrai fare come il generale padre e andarli a spiare, spero!"
"Ma che sei matto? Dai lasciami finire di raccogliere ..." non finisco di parlare che cadono nuovamente a terra." Maledizione!!! Ma vedi che pessima giornata che mi aspetta!"
"Giornata .... ormai è pomeriggio! Su su amico mio, pensa alla missione che ti aspetta! Ah ah ah ah ah!"
"Che CI aspetta! Perché TU verrai con me!"
"Si si .... ma la missione è affidata a te .... ah ah ah ah! Scusami .... non riesco a smettere di ridere!"
"Grunt ... smettila!" cadono nuovamente le divise. "UFFA!! MA CHE GIORNATA NERA!"
"Ah ah ah ah ah ah ah ah!"

Sento delle risate provenire dal corridoio, non resisto, devo sapere cosa sta succedendo. Scosto le coperte, afferro la giacca da camera, infilo le pantofole ed apro la porta della mia stanza. Vedo Alain chino a terra. "COSA STA SUCCEDENDO? COFF COFF"
Mentre raccolgo le divise rispondo: "Nulla Signore, nulla..."
"Nulla? Coff .... e cosa fai con quelle divise? Veloce, esigo una risposta! COFF COFF ....ETTTCCHUUUM" Starnutisco addosso al mio attendente.

Ben gli sta a farmi innervosire così.

Mi pulisco la giacca dallo starnuto e dico: "Per ordine di Vostra figlia, dobbiamo fare una visitina ai frati..."
"Ai frati? Spiegati meglio! Forza! Eeeetttttcchuuuummmm!"
"Ma cosa volete che ne sappia? So solo che per ordine di Vostra figlia dobbiamo andare al convento e spaventarli tutti fingendo di arrestarli, soprattutto a quel romano."
"Quel romano? Perfetto!!! Ma quello arrestatelo sul serio! Dannato ladro!! COFF COFF"

Osservo il generale, è tutto infervorato, tossisce di continuo, parla con difficoltà ma non cede di un passo. Sempre a voler controllare tutti!

"Eeee tanto dovremo portarli qui. E Voi potrete farci ciò che volete!"
"Perfetto! Mio figlio è un genio! Degno erede dei Jarjayes!!! Coff coff ...."
Mi allontano soddisfatto, la mia progenie è perfetta! Mio figlio è un vero Jarjayes!!!

Vedo il vecchio allontanarsi e dico al mio amico: "Anche se riconosco che è un brav'uomo, è tutto matto! ... Forza Gerard sbrighiamoci!"
"Si si .... meglio andare ..... certo che il Generale ha ancora qualche problema di genere .... intendo maschio/femmina ....."
"L'ha sempre avuto ed è per questo che io lo chiamo Vecchio Pazzo!"
"In certi momenti mi chiedo come sia possibile che Andrè sia così equilibrato ...... se ci pensi ...."
"Me lo chiedo anch'io, visto che è cresciuto in una famiglia di matti."
"Su forza, andiamo!! Ti seguo .... Alino!!!"
Tiro su gli occhi e ribatto: "Piantala imbecille!"
"Si si .... Alino .... ah ah ah ah!!"





André ed io siamo dietro la porta della stanza del re, con un tocco deciso busso.

TOC TOC

André ed io siamo dietro la porta della stanza del re, con un tocco deciso busso.

TOC TOC
Vedo Madame le conte nel corridoio, mi sistemo la cuffietta, la inseguo, la chiamo: "Madame aspettate!"

Nel frattempo il re dice a gran voce: "AVANTI!"

Spalanco la porta ma rimango fuori dalla porta per sapere cosa vuole Giovanna da me, domando: "Cosa succede?"
Raggiungo di corsa Madame le Conte e con il fiatone rispondo: "Puff puff ... Madame, giuro che non ne posso più!"

Osservo Giovanna, è tutta trafelata. Una stranezza trattandosi di lei, Madame perfettina .....

"Non ne potete più ..... di cosa madame Giovanna?!" Domando mentre osservo Giovanna correre verso di me, con le gonne un poco sollevate, le scarpette nere e le calze bianche di cotone, con due fiocchetti che si intravedono. Che donna strana che è!
Mi appoggio alla colonna e, con il fiato corto, riesco a dire appena: "Il Vostro cane e quelli della Contessa Giovan Battista, mi stanno ... puff puff ... mi fanno impazzire: fanno pipì ovunque ... il palazzo è un continuo fetore!"
"Il mio Beau è solo spaesato! Dategli il tempo di ambientarsi e vedrete che smetterà! Per quanto concerne invece quelle specie di topi pelosi di Madame Giovanna Battista ..... per me potete tranquillamente sfrattarli!! Mandateli alla cascina!!"
"Ma cosa dite?! Quelle bestiole a breve partoriranno e da ciò che mi ha detto Madame Battista, il responsabile è il Vostro cane! Puff ... puff ... altri cani per il palazzo, tanti cani e tanti ... pisci!!! AHHHHH che puzza!"

Vedo il re zoppicante uscire e ribatte: "Uè Gianna secca secca Vi scandalizzate per così poco? Allora avite andare alla corte di Giggino, la si ca pisciano ovunque, in ogni angolo di Versailles!! Se vulite nu (volete un ) posto pulito avite venì (dovete venire) alla mia corte! Là ci sono bagni e bidè a volontà!"
"AAAAHHHH!!!! BIDET!!! L'OGGETTO DEL DEMONIO!!!!!"
Vedo Giovanna segnarsi rapida, afferrare il crocefisso che porta al collo e baciarlo. Ci mancava solo una bigotta .... povera me!! "Ora basta Giovanna! Beau è solo un cucciolo ..... vedete di avere pazienza!!! E fate pulire! Qui avete il personale per due palazzi!!! Su su ....." aggiungo le ultime parole un poco esasperata.

Gestire una casa non è cosa per me ..... meglio gestire una caserma ... uhm .... Forse potrei trasformare questo palazzo in una caserma .....

"Uè ma quanto si seccante! Ma trovatevi nu marito accussì Vi passano tutte le scemenze!"
"AAAHHH!!" Vedo Giovanna urlare e fuggire via scandalizzata.
"Bene, Maestà ... .siete pronto per la missione nel monastero?!"
"Anche se sono zoppo a causa di Carulina, so pronto! Nu re, nu vero re non si ferma davanti a nisciuno (nessuno) figurarsi poi a quattro monaci marioli! A proposito dov'è il mio cumpare e suo figlio? E poi non vedo ancora Alino."
"Alain sta arrivando con le divise! Lo zio Claude invece .... andiamo a cercarlo!! Venite con noi, Maestà?!"
"Certo! Certo! Ma vulite (volete) venire con la creatura in braccio?! Datelo a Vostro marito!"
"E perchè? Cosa cambia se Sophie sta in braccio a me o a Andrè?!" Domando osservando per bene sua Maestà.
"Ma è piccirella!"
"E quindi?!!"
"Ohhh facite come vulite! (fate come volete) Andiamo!"
"Andiamo!! Andrè .... forza, andiamo a cercare lo zio!! Sarà nella sua stanza, spero!"


Percorriamo il corridoio quando udiamo un urlo: "AHHHHHH LE MIE BAMBINE STANNO PARTORENDOOOO .... DOTTOREEEEEE, CHIAMATE IL DOTTOREEEEEEE ......"
"Santo cielo Andrè, cos'è questo caos?!!" Domando mentre le urla di Madame Giovanna Battista fanno piangere la mia piccola Sophie e Beau corre verso le mie gambe, infilandosi in mezzo.
"Credo che stia nascendo la progenie di Beau .."
Il re ribatte: "Possibile ca in questo palazzo non si pensa ad altro?! Pure lu cane!"
"Beh Maestà .... Beau è un cucciolo .... ecco .... precoce!!"
"Un vero Jarjayes!!" Sento la voce di mio padre giungere alle mie spalle.
"Ecco .... ci mancava solo lui .... Andrè, ti prego, fai qualcosa!"
"Ma cosa vuoi che faccia?"
"Salvarmi da tutto ciò, ad esempio!!"
"Ma da chi? Dalla missione? Dai cuccioli che stanno nascendo? Dalle urla di madame Battista o da tuo padre?!" Domando elencando tutti i guai che ci attendono.
"Andrè!!! Ma da madame Battista in primo luogo!! E se riesci, anche da mio padre!!" Rispondo scandalizzata, possibile che non abbia capito?
"Ma come faccio?"
Il Generale si avvicina, lo vedo con una coperta addosso, è tremante, sussurra: "Se solo non mi trovassi in queste condizioni, verrei anch'io! ETCIUUUU ..."
"Padre!! Verreste anche Voi .... dove? A vedere partorire le bestiacce?!!"
"Ma cosa dici? Andrei con il re!"
"Con il Re .... dove?!!" Domando preoccupata, ci manca solo che mio padre rovini il mio piano perfetto.
"Suvvia vorresti prendermi in giro?! Io so tutto! Coff ... coff .... maledizione al raffreddore."
"Ih ih ... a cussj imparate a impicciarVi delle questioni che non sono Vostre!"
"Sgrunt ..... Oscar ..... tu dovresti riposare, nelle tue condizioni!! EEETTTCCHUUUUUMMMM!!" Starnutisco addosso alla mia figliola gravida ed alla mia piccola nipotina.
Mi allontano e protesto: "Padre fate attenzione!" poi poso una mano sulla testolina della mia piccola e cerco di proteggerla dagli starnuti di mio padre, accidenti a lui.
"Si si .... EEETTCCHUUUMMMM!! Ma non è mica colpa mia!! COFF .... SE tu mi avessi liberato prima .... coff coff ..... o se in questo palazzo le porte dei passaggi venissero oliate e lubrificate ..... COFF COFF"
"Si, certo adesso sarebbe colpa mia!" rispondo sarcastica.
"Anche figliola ... anche. Ma soprattutto è colpa dello stato di scarsa manutenzione di questo castello!!! EETTTCHUM!! Uff ... che fatica .... povero me!!"
Ascolto le parole del Generale e ribatto furioso: "Generà ma vatt acuccà!" (vai a dormire) Generalessa jammecenn!"(andiamocene)
"Si si .... andiamo. Vieni Andrè, andiamo a cercare lo zio Claude!!"
Raggiungiamo la stanza dello zio Claude, proviamo a bussare decisi.
TOC TOC TOC


Esco dalla toilette, mi alzo i pantaloni di corsa e brontolo: "In questo palazzo non si può stare mai tranquilli! E che caspita, non posso fare nemmeno i miei bisogni in pace! ... AVANTI!"

Spalanco la porta decisa ed entro.

"Zio!! Allora, siete pronto per la sorpresa ai monaci?!!" Domando mentre mi rendo conto che lo zio si sta ancora chiudendo la patta dei pantaloni ed è a petto nudo.
"ZIO!!!!!!" Urlo arrabbiata.

Ma che razza di parente scostumato che mi ritrovo!

"Nipote ma quanta fretta che hai! Dovresti prendere la vita con più calma altrimenti potresti ammalarti!"
"Ma io sono calma!!! Voi però dovreste .... coprirvi!!! Ma è il modo di accoglierci? Siete ..... siete .... quasi nudo!!" Rispondo un poco scocciata stringendo la mia Sophie al petto, mentre sento posarsi sulla mia spalla la mano del mio Andrè.
"Oscar, ho forse detto di entrare? Nipote hai gli stessi modi di tuo padre!"
"Avete detto AVANTI!!! Secondo Voi cosa significa?!!" Rispondo sarcastica mentre lo zio Claude finisce di chiudersi le culottes.
"Io?! Ma dici davvero? Forse stavo pensando ad altro! Beh ... io non ricordo comunque faccio in un attimo! Devo mettere ancora la camicia e la giacca della divisa. A proposito devo armarmi?"
"Magari se metteste anche i pantaloni, Zio ..... e consiglierei anche una bella parrucca! O volete fare vedere a tutti che in testa avete solo pochi capelli?!"
"Vedrai che farò la mia figura. Mai si dirà di noi Jarjayes che siamo sciatti."
"E lo spero bene!! Noi siamo gente a modo, guardate me e mio marito! Siamo perfetti, ordinati e compiti. Lo sapete Zio che sono un generale?!! Il più giovane generale dell'esercito francese!!" Aggiungo fiera del mio grado, raggiunto con fatica e sudore.
"Lo so, nipote, lo so! Comunque se esci dalla mia stanza, farò in un attimo e poi non mi hai detto se devo recarmi al convento armato!"
"Mi pare ovvio, Zio. Non vorrete essere un soldato disarmato!! Su infilate la divisa e muovetevi!! E trascinate nelle segrete quel dannato monaco indisponente!"
"Beh in fondo anche se ladri, sono dei frati."
"Sempre ladri sono! Ed ora ..... prego, andate!!"
"Vado vado!" borbotto mentre chiudo la porta. "La figlia di Augustin mi sembra una specie di giustiziere. Talis pather, thailis filia. Talis, talis! ... Tzè ma si stava così bene quando erano in Francia!"






Siamo tutti radunati nel parco del palazzo, mi guardo intorno, vedo tutti i servitori radunati sotto mentite spoglie di falsi soldati. Oh per San Gennaro ma che idea pazzesca che ha avuto quel gran pezzo di femmina!
Poi guardo lu servitore de lu Generale e dico: "Senti Alaino hai forse visto Carulina da qualche parte?"
"Carulina? Intendete la Vostra gentile sposa? No Maestà, proprio no. Ora è meglio andare .... non vorrei che il comandante si innervosisse .... sapete è in attesa del suo secondogenito ..... il nostro Andrè si è fatto valere subito! Ih ih ih .... Comunque dicevo .... ah si, il Comandante è particolarmente nervosa durante la gravidanza ... quindi è meglio non contrariarla!" aggiungo le ultime parole sorridendo.

Dovrei riprodurmi ulteriormente anche io .... Non posso di certo essere da meno di Andrè.

"Uhm ..." continuo a guardarmi in giro nella speranza di vedere Carulina ma niente, poi domando al mio amico: "Cumpà, ma è mai possibile ca nisciuno abbia visto miliereme?" (mia moglie?)
"Oh beh .... Maestà .... sarà .... sarà .... in compagnia delle donne della mia famiglia! Sapete, sono un vero flagello!!"
"Chilla Carulina invece di fare gli interessi del nostro Regno si perde in chiacchiere inutilmente!"
"Maestà ..... forse ha solo voglia di distrarsi!! E poi le mie nipoti sanno essere molto convincenti!! Credetemi! Si dice, badate bene, che riescano a ottenere dai loro mariti tutto ciò che vogliono! Dei flagelli!!!"
"Tutto?! Però! So bene che le femmine della tua famiglia so particolari e soprattutto pericolose ... come Vostra sorella la sanguinaria."
"Pare, che mia sorella Marie Clotilde sia nulla in confronto a Oscar!! Ma Vi rendete conto, Maestà? Mio nipote Augustin ha data un nome maschile ad una femmina!! E' pazzo ..... e l'ha pure allevata come un maschio ....."
"Pazzo o non pazzo chill'omme (quel uomo) ha generato na magnifica femmina e che femmina!"
Maribeau si avvicina con il suo destriero e continua: "Bella si, ma ha un enorme difetto: è troppo seria e soprattutto fedele a quella marionetta del marito."
"Ah figliolo!! E tu forse vorresti arrenderti così? IO non mi arrendo mai, finchè la mia preda non è stata catturata!! Anche se quella, come preda, è davvero difficile!"
"Eh sapeste! Comunque avremo modo di parlarne, adesso meglio andare, la Cavallona, ci guarda molto male!"
"Cavallona? Intendi .... mia nipote? Oh ragazzo, non è così che si seduce una donna!!!"
"Tanto oramai! ... Ho fallito ogni tentativo."
"Andiamo, forza!!"
Il re sussurra: "Andiamo!" mi volto ancora una volta nella speranza di vedere mia moglie ed eccola là, dietro di me, sorride sarcastica, mi altero, quasi sobbalzo dalla sella del cavallo, urlo: "UE' CARULI', VULESSE PIGLIARMI (vuoi prendermi) PER FESSO? ASPIETT CA TORNO CA TE FACCIO VEDERE IO CHE TI FACCIO!"
"TZE? Va va ..... maniaco!!"
"Arg ... maniaco io?! MA TU SII PAZZ!"
Claude sussurra: "Maestà meglio che rimandiate la questione a dopo, i monaci aspettano e poi prima risolviamo la faccenda e prima potrete tornare dall'imperatrice."
"Cla, ma se chilla si chiude dentro con i lucchetti di Giggino! Lo sai ca nemmeno lu fabbro di tuo nipote riesce ad aprire? L'unica soluzione è buttare giù la porta."
"Beh ... io certo non posso istigarVi a fare questo ma se l'imperatrice si oppone ..."
"Basta Claude! Meglio andare via! Quando tornerò farò i conti con Carulina! ... Vedremo se continuerà a sottrarsi al suo dovere!" con le gambe stringo i fianchi del cavallo e parto al galoppo.


Osservo il mio piccolo esercito allontanarsi quando il cavallo del re scalcia, inciampa in una radice del parco e getta a terra il suo cavaliere.
"Ahia DANNAZZIONE! E' STATA CARULINA CHE MI HA GETTATO IL MALOCCHIO ADDOSSO! ALINO, AIUTAMI AD ALZARMI!" Urlo furioso mentre scivolo sulla ghiaia del sentiero che conduce al cancello, accidenti!


"Ih h ih ... begli gli sta al maniaco!! TZE'! Avete visto, Madame Jarjayes?!"
"Maestà, spero che il re non si sia fatto male, deve portare a termine la missione."
"Oh, state tranquilla .... chillo là sta sempre bene ..... a lui interessa 'na cosa sola!!"
"... Già ...."



Soccorro il re e domando: "Maestà, Vi siete fatto male?"
"Siiii!!! Lì!!! Proprio lìiiii!!"

Osservo il Re mentre indica le sue parti basse. Non resisto e scoppio a ridere. "Ah ah ah ah ah ah!!"
"Uè screanzato ma cosa hai da ridere? Ma dico, vorresti penzolare alla forca?"
"I....IO? No, certo che no!! Ho una moglie, io!! Una moglie che mi ama!!!!"
"E allora nu ridere! State zitto! Alino, dammi una mano ad alzarmi! ohi che male! Spero ca i miei gioielli non abbiano risentito molto."


Mi guardo intorno, vedo la servitù trattenersi dal ridere, anch'io mi trattengo e con atteggiamento serio dico: "Maestà, volete tornare indietro? Magari Vi fate visitare dal dottore?!"
"Alino ma si scemo?! Ma che figura mi vorresti far fare? No, no! Aiutami a rimettermi in sella al mio cavallo!"
Osservo la scena da distanza, guardo mio marito che cerca di rimanere serio anche se ha un sorrisino in viso. "Andrè ... ma .... hai visto? Non sa neppure andare a cavallo!! E non ridere!!!!! Non c'è niente da ridere!! Se fosse un mio soldato lo avrei già preso a pedate!!"
"Ma lui è il re! Ih ih ih ..."
"Certo ... ma non sa stare in sella!! Comunque, a vedere così ... .direi che sua Maestà la Regina è al sicuro per qualche notte ..... ih ih ih!"
"Infatti! Ih ih ih ..."
La regina ribatte: "Qualche giorno?! Io vurria (vorrei che) ca San Gennaro mi facesse la grazia: mettere fuori uso lu pourc per sempre!"
"Eh ... per questo credo che dovrete chiedere a mio zio Armand una delle sue erbette ......" rispondo sibillina mentre stringo Sophie.
"Ad Armando ho chiesto altro ma mi avete dato una buona idea! ... Vado da lui, con permesso!" Dico allontanandomi.
"Prego Maestà ... se funziona come con il povero Charles .... sua Maestà il Re di Napoli smetterà di funzionare per mesi ..... ih ih ih!!"

Osservo mia moglie, in certi momenti fa persino paura, il mio diavoletto biondo!! Spero davvero che non si stanchi di me .....



Cavalco sul mio destriero con sofferenza, la mia parte bassa mi fa male.

"Oh San Gennà, fa ca arriviamo presto a sto benedetto convento!"

"Maestà, state tranquillo ...... il monastero è qui davanti ......"
"Si, lu sacc (lo so) ma lu dolore non mi fa ragionare."
"State tranquillo ...... prima arriviamo, prima li arrestiamo e prima ..... potrete occuparvi della Vostra parte .... lesa!!"
"Claude vedi di non prendermi per fesso ca so molto agitato!"
"State tranquillo ..... siamo arrivati!! Alain!! Forza, bussa!! Noi entriamo SOLO dall'ingresso principale!! Forza, batte bene contro il portone di legno!!" Ordino deciso mentre ci fermiamo davanti al portone principale, quello inaugurato una quarantina di anni fa, bello, raffinato, disegnato da uno dei più grandi architetti del nostro tempo, Filippo Juvarra.
"Gerard, mi metti in agitazione, sta calmo!"
"Io? Dico Alain, ma sei impazzito? Il conte ti ordina di bussare ed io ti faccio agitare? No no ... a te l'astinenza fa male!!! L'ho detto io ....."






Umbria, Assisi

Generale: "Questa volta dove ci avete portati?"
Aizram: "Ad Assisi, nella terra di San Francesco!"
Generale: "Avete detto San François?!"
Terry: "San Francesco, Generale!"
Generale: "Portateci tutti alla Basilica, dobbiamo pregare il Santo affinché il MIO François nasca quanto prima e non tra altri 261esimi capitoli!"
Armand: "E smettila Augustin! Ormai ci siamo ... almeno credo. Vero Arpie?"
Aizram: "Armand, meglio sorvolare sulla questione!"
Generale: "Arg ... sentito Armand?! ... Siamo ad Assisi ed io voglio andare a pregare nella Basilica dedicata al Santo e tu Armand dovrai pregare più di tutti noi, chiaro?"
Armand: "Augustin! Augustin!!"
Generale: "Smettila Armand!"

Aizram: "Terry ma guarda un po'! ... Noi siamo qui per parlare anche un poco di storia e invece ..."
Terry: "Invece il vecchio pensa solo al suo François!"
Aizram: "Che stress! Beh io comunque qualche lezione di storia voglio darla."
Terry: "Evvai!"
Aizram: "Dunque ascoltate! ... Assisi è una città di origine Romana (con il nome di Asisium), ne sono testimonianza numerosi monumenti come la facciata del Tempio di Minerva, l'Anfiteatro, le Mura, il Foro.
Con la caduta dell'Impero Romano la città divenne un insediamento prima dei Goti (545) e poi cadde sotto il dominio dei Longobardi.
Con il medioevo divenne comune indipendente e conobbe uno sviluppo straordinario soprattutto grazie ai movimenti monastici (in special modo i Benedettini).
Il più illustre dei suoi cittadini San Francesco nacque nel 1182. Francesco viene proclamato santo nel 1228, due soli anni dopo la sua morte, da Papa Gregorio IX.
Più tardi la Città fu sotto la mano delle signorie come quella di Gian Galeazzo Visconti, della famiglia dei Montefeltro, di Braccio Fortebraccio e di Francesco Sforza, fino alla metà del sedicesimo secolo, quando l'Umbria fu conquistata da Papa Paolo III ristabilendo il controllo papale sulla città.
Più tardi, nel diciannovesimo secolo, la città divenne parte del nascente stato italiano."
Generale: "Bene, e adesso portateci alla Basilica!"
Aizram: "Da questa parte!"



Oscar: "Ma è magnifica!"
André: Oscar hai visto che bella Chiesa?"
Oscar: "Si, davvero bella! Certo che in Italia ci sono davvero dei posti bellissimi! E poi .... Due basiliche!! Ma ti rendi conto? Una di sopra ed una di sotto ...... e gli affreschi!! La basilica inferiore sembra un cielo stellato notturno!"

Avventura sulle Alpi - parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora