Un padre spirituale per la famiglia ...

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Dopo un pasto veloce siamo ripartiti, le carrozze salgono con lentezza lungo la ripida salita che porta al monte Pirchiriano. Il paesaggio è senza eguali, dall'alto, salendo, si ammirano i due laghi e poi, piano piano, tutta la valle. Siamo giunti nei pressi dell'ingresso, ad accoglierci troviamo alcuni frati.
"Padre, credo proprio che siamo arrivati! E .... questo posto è maestoso! Voi ci eravate già stato?"
"Si, una volta! ... Sono venuto più di vent'anni fa!" Rispondo mentre tiro la cordicella della campanella.
Vedo la porta della cancellata aprirsi con cautela ed alcuni monaci squadrarci.
"Buongiorno Signori! Chi siete?"
"Buongiorno padre! ... Mi presento, sono il Generale Augustin Reynier François conte de Jarjayes, vorrei vedere il Padre priore ..."
"Ah si .... si .... Vi stavamo aspettando! Il Cardinale Jarjayes ... ehm ... volevo dire monsieur Armand de Jarjayes, ci ha informati. Ma ditemi .... lui dov'è?!"
Vedo il monaco guardarsi attorno, osserva me, mio figlio Oscar, mio genero Andrè .... alla ricerca di mio fratello, sistemato un passo dietro a noi, con il piccolo Carlo.
"E' qui è qui! State parlando di mio padre!"

Sento la voce squillante di Carlo, questo ragazzino necessita di essere rieducato. È troppo eccitato, allegro e poi si immischia in cose che non lo riguardano! Se mio figlio si fosse mai comportato così .... Lo avrei preso a schiaffi!

Osservo il ragazzino e ribatto: "Quindi tu saresti il figlio di Monsieur Armand!? Dov'è tuo padre?"
Armand si fa avanti e dice: "Ma come!? Padre Luigi non mi riconoscete? Sono Armand!"
"Armand! Ma ..... Siete ringiovanito! E che fisico!! L'ultima voltache Vi ho visto eravate molto più ..." vedo il monaco muovere le mani come ad indicare una persona in carne "e molto meno .... meno ... insomma, diverso! Ma siete il benvenuto, qui! E ditemi .... chi Vi accompagna!"
"Oh Padre, qui c'è la mia famiglia! Mio fratello, che ha suonato così amabilmente la campanella, poi il nostro erede, il futuro del nostro casato, il prossimo conte Jarjayes ... con il coniuge, e mia cognata, una mia nipote con il marito .... alcuni servitori ... una piccola scorta .... insomma ..... siamo in tanti, come vedete!"
"Ma che piacere conoscere la Vostra famiglia!" mi sposto, faccio largo e con un gesto della mano l'invito ad entrare. "Immagino che siate stanchi a causa del viaggio! ... Ma prego, entrate!"
Le parole di mio fratello mi lasciano perplesso, ha definito Oscar in una maniera un po' particolare. "Grazie Padre ... spero che non vi daremo troppo incomodo."
"Siete i benvenuti! Su ... su ... accomodatevi!"
Porgo il braccio a mia moglie, vedo Andrè fare altrettanto con Oscar, entriamo così nel monastero. "Ma ... perdonatemi, due uomini a braccetto?!"
Spalco gli occhi e scoppio in una sonora risata: "Ah ah ah ... scusatemi Padre ma lei è mia moglie!" Dico mentre accarezzo la mano di Oscar, una carezza leggera, dolce. Sento la sua pelle tra le mie dita, liscia, setosa, morbida. Intreccio le mie dita tra le sue, in un gesto dolcissimo.
"Moglie? Ma .... indossa i pantaloni e ... Sua Eminenza ha detto ... erede!"
Carlo ribatte a gran voce: "Vi sembra strano vero? Ma lei è una donna! Oscar è la mia cuginona!"
Le parole del bambino mi lasciano stupefatto. Osservo questa donna, bionda, occhi azzurri, con una bimbetta tra le braccia ed un quadrupede peloso che corre veloce su per il vialetto. "Voi davvero .... siete una donna?!"
Carlo continua: "Oscar è un Generale ed è stata il Comandante delle Guardie Reali di Francia!"
"Un ... un generale?!! Ma se è una donna non è possibile! Armand .... ditemi che cosa sta accadendo! Voi ... Voi siete stato un Cardinale!" poi mi volto verso il generale ed aggiungo: "E anche Voi .... io non capisco!"
Sorrido e domando: "Padre Luigi, Vi spiegherò tutto ma adesso, per favore, conducici dal Padre priore."
"Va bene ..... venite, seguitemi" rispondo un poco perplesso mentre ci arrampichiamo lungo la scala dello zodiaco, ripida, scivolosa ... pericolosa anche per chi, come me, conosce bene il monastero.
Osservo il mio cagnolino correre avanti e indietro per la scala, veloce, senza alcuna esitazione. Sfreccia tra di noi fino a raggiungere il nostro accompagnatore che scivola per non pestare Beau e cade sulla fredda pietra della scala.
"Beau!! NOOOOO!!"
Sento la voce altera di mio padre.
"Sempre tra i piedi!"
Alain e Gerard si precipitano verso il povero monaco e lo sollevano. "Su, Vi aiutiamo! ... Vi siete fatto male?"
"Ohi ohi ... povero me ..... ma come è possibile? Ohi ohi ... Signore ... per cosa mi avete punito?!"
Anche Armand aiuta il mal capitato e sussurra: "Nulla! Voi non avete fatto nulla! ... Beau è un cagnolino piuttosto vivace."
"E' una creatura di Nostro Signore ... se lo ha mandato qui farà senza dubbio parte del suo disegno. Ohi ohi .... povero il mio didietro .... senza dubbio questa caduta è un volere di Nostro Signore ... noi ancora non capiamo il Suo disegno .... ma crediamo in lui!"
Marguerite mi sussurra all'orecchio: "Quindi secondo il frate anche i lividi che ti ha procurato Madame Battista sarebbero un disegno di Nostro Signore! Evidentemente chissà cosa avrai commesso alle mie spalle se non fai altro che cadere!"
"E perché mai dovrei espiare qualcosa fatto alle tue spalle? Insomma .... le mie cadute sono iniziate da quando ho trovato un marito per Oscar .... forse Nostro Signore non gradisce la scelta?"
"Chissà! ... Chissà!"
"No no Marguerite .... è importante! Se Nostro Signore non apprezza la scelta .... potrebbe darmi un'altra femmina!! No no no!!! PADRE!!!! SPIEGATEMI UN PO' QUESTA VOSTRA TEORIA!!" sbotto agitato, preoccupato.

Nostro Signore non può punirmi così ... non può essere!

"Generale .... ogni cosa accade per volere di Nostro Signore! Tutto fa parte del Suo disegno. E se questa creatura mi ha fatto scivolare ... ci sarà un motivo. Forse .... Voi avete qualche problema? Mi sembra che stiate zoppicando."
"Zoppico per delle ferite procurate da una squilibrata! ... Non è il caso di parlarne, meglio entrare."
"Una squilibrata ... Umh ... avrete qualcosa da espiare Generale! Qualche peccato .... forse un torto ... una scelta ... particolare ....."
"Ma no! La mia è solo sfortuna! Prego!" Rispondo impettito indicando la strada.
"Sarà .... ma credetemi, io ho una certa esperienza in merito. Armand ... non è forse così?!"
"Veramente ... Padre Luigi, da quando ho abbandonato la vita ecclesiastica ho compreso che tante cose non accadono solo per volere di Nostro Signore." Concludo guardando il cielo mentre faccio il segno della croce.
"Ah ... quindi il qui presente ragazzino non è nato per volere di Nostro Signore?!"
Carlo ribatte: "Sono nato perché mio padre e mia madre si amano. Vero Padre?"
"Coff coff ...."
"Vedete Armand .... se lui non fosse nato .... Voi non sareste qui!"
Osservo mio fratello e sentenzio deciso: "Armand basta! Padre Luigi ha ragione! TU hai lasciato la tonaca grazie a Carlo e .... a me. Perché se non fossi arrivato io ... e mio figlio Oscar, TU non avresti avuto il coraggio di lasciare il sacerdozio!"
"Ecco ... io ..." sento la mano di mio figlio stringere la mia, l'osservo, mi sorride. "Non è questo il luogo e il momento per parlare di questo! ... Padre Luigi, abbiamo una certa fretta. Portateci dal Superiore!"
"Si si .... ma ricordate che la fretta non serve a nulla. Siamo tutti nelle mani di Nostro Signore"
"Il Signore sia lodato!"
"Semper!" Rispondiamo tutti in coro.
Josephine ribatte: "E muoviamoci! Siamo nell'atrio del monastero non in chiesa! A pregare c'è sempre tempo e noi abbiamo una certa fretta. AMEN!"

Osservo mia figlia, tutta decisa ed impettita. Con lei abbiamo sbagliato tutto.

"Joséphine! Sei irrispettosa del luogo in cui ci troviamo!" Sento la voce di mia moglie rimproverare finalmente la nostra primogenita.
"Madre, siamo qui per cercare un sacerdote adatto alla nostra famiglia ed è giusto che chiunque esso sia, comprenda con chi avrà a che vedere!" guardo il frate e continuo: "Secondo me lui andrà bene ... credo che abbia compreso perfettamente chi siamo e soprattutto sia persona per bene!"
"Joséphine, credo che il padre Priore abbia scelto a chi affidare la nostra cappella di famiglia. Dovremmo ascoltarlo prima di prendere decisioni affrettate. Sei una donna adulta, una dama dell'alta società, dovresti sapere come funzionano queste cose!"
"Si, certo! So bene com'è tutto complicato all'interno della chiesa! ... Bene, zio, vogliamo finalmente concludere? Sapete, ho una certa fretta."
Alzo un sopracciglio alle parole di mia nipote, mi volto verso mio fratello Augustin, ci scambiamo un'occhiata di intesa. Mi avvicino e gli sussurro piano: "Tua figlia è ingestibile, Augustin!"
"Per uno scherzo del destino è nata femmina!" rispondo spalancando le braccia.
"Sarebbe troppo anche se fosse nata maschio! Sotto certi aspetti, devo ammettere che con Oscar hai fatto un ottimo lavoro, fratellone!"
"Si, ma ... in tutta onestà penso che per alcuni figli sia questione di fortuna ..."
Sento sbuffare Joséphine: "Che caldo! Uff ... Padre Luigi muoveteVi!"
"Fortuna? Augustin ... tu sei un uomo estremamente fortunato, ricordatelo! Hai sei figlie, dico sei, tutte in ottima salute, ben sposate, belle .... non puoi di certo lamentarti!"
"Ma non mi lamento di questo! Mi riferisco al fatto che la maggiore, nonostante sia una femmina, è un tantino mascolina!"

Joséphine borbotta: "Ma insomma! Se dico che ho fretta e perché ho un bisogno impellente! Ho bisogno di andare alla toilette! E' tutto chiaro adesso?!"
"Quella mascolina è Oscar! Joséphine è sfacciata! Un uomo, come te o me, non si comporta di certo come lei! Nostro padre non ci ha di certo istruiti così!"
"Oh basta Armand, muoviamoci o Joséphine ci farà impazzire! E comunque .... hai ragione ... per fortuna che l'ho data in moglie a Charles!!" rispondo con leggerezza e fermezza, mentre mia moglie sorride al mio fianco, anzi credo che stia trattenendo a stento una risata.
Sussurro a mia sorella: "Oscar possibile che non debba andare anche tu alla toilette?!"
"Non vedo perché dovrei, Joséphine!" rispondo con tranquillità osservando mia sorella Joséphine.
"Ma perché sei incinta! Io quando sono gravida non faccio altro!"
Sussulto alle parole di Joséphine, "Vorresti forse dire che .... sei nuovamente .... gravida?" pronuncio l'ultima parola un poco spaventata.
"Forse ... in fondo Charles ha funzionato fino a poche settimane fa!" osservo mio cognato. "Suvvia Andrè, non fare quella faccia! ... Forse tu non fai certe cose?"
"BASTA JO! Non coinvolgere mio marito in questi discorsi .... eccessivi. E comunque ... io sono un soldato, i miei bisogni possono attendere che sia il momento opportuno."
Rallento il passo, guardo negli occhi mia sorella. "Te l'ha mai detto nessuno che sei fanatica?"
"A te lo hai mai detto nessuno che sei sfacciata?!"
"Sono spontanea, tutto qui!"
"Sfacciata!" ribatto decisa.
"Spontanea!!" mi guardo intorno, vedo un enorme cespuglio e dico: "Là dietro andrà benissimo ..."
"JO!! Non vorrai davvero ....." non faccio in tempo a terminare la frase che vedo mia sorella allontanarsi spedita verso il cespuglio. "No ... Andrè dimmi che non lo sta facendo davvero ..."
"Invece si ..."
"No .... anche Beau la sta seguendo .... no ..... Andrè .... non è possibile ...." sussurro piano mentre Beau corre veloce verso lo stesso cespuglio scelto da Joséphine.
"Beh meglio che Beau la faccia in giardino che in qualche angolo del monastero, non trovi?"
"Oh si, certo. Lui si .... ma Jo ..... se almeno Charles si occupasse di lei .... invece guardalo .... la ignora completamente!"
"E' arrabbiato."
"Questo è chiaro .... ma dovrebbe smussare un poco, riavvicinarsi. Lo scontro non lo porterà da nessuna parte!"
"Credo che sia stanco."
"Si ma ... Andrè ... ti pare un bel comportamento, il suo?!" Domando un poco stupita.
"Penso che Joséphine sia aggressiva."
"Aggressiva? Eccessiva, tiranna, fissata .... ma aggressiva non mi pare proprio" Rispondo mentre Beau torna da noi, correndo felice, con in bocca qualcosa che assomiglia ad un pezzo di stoffa .... uguale a quella dell'abito di Joséphine!
Esco dal cespuglio e con tono ironico dico: "Buono il mio vestito, vero Beau?"
Bauuuuuu
AUUUUUUUUUU

"E adesso cos'ha la bestia da ululare così!" poi mi volto e vedo il cane correre incontro a mia figlia con un lembo di stoffa tra le fauci, a mo' di trofeo. Mi volto nella direzione da cui arriva e noto l'altra mia figlia uscire da dietro un cespuglio con un vistoso strappo ad una gonna.
"Marguerite .... devi intervenire! Guarda ...." aggiungo indicando la bestia.
Allargo le braccia e mormoro: "Cosa vuoi che ti dica?! Mi sono arresa già da molto tempo."
"Quindi .... tu approvi che la bestia vada in giro a strappare le vesti alle nostre figlie ... o che la tua maggiore delle figlie vada a fare i suoi bisogni dietro ad un cespuglio, nel cortile di un convento?!"
Lo guardo dritto negli occhi e rispondo stizzita: "Non approvo che una donna che non sia io ti afferri per le natiche e ti strizzi!"
"Questo mi pare ovvio!!" rispondo impettito.
Joséphine continua a protestare: "Basta! Andiamo immediatamente dal prioreeeee ..."

Seguiamo il monaco fin davanti all'ufficio del Padre Priore, mia figlia Joséphine cammina spedita con la gonna vistosamente in disordine, neanche fosse lei a capo di questa spedizione. Ci fermiamo, il monaco bussa ed entriamo dopo essere stati annunciati.
"Padre, grazie infinite per averci ricevuti"
"Armand, figliolo, che piacere rivederti!"
"Padre Fulvio il piacere è tutto e solo mio! Ah, ma fatevi abbracciare! Siamo vecchi amici, in fondo!"
Mi alzo, mi avvicino al mio amico Armand e lo abbraccio. "Con o senza veste talare .... Armand, sei e resti mio amico. Ma adesso presentami i tuoi compagni di viaggio!"
"Oh ma certo Fulvio! Ti presento mio fratello Augustin, l'attuale comte de Jarjayes e generale dell'esercito francese, accompagnato dalla sua gentilissima sposa, la mia amata cognata Marguerite Amelie Marianne" Indico mia cognata che saluta con eleganza il padre priore.
"Molto lieto! Sono onorato di conoscere la famiglia Jarjayes!"
"Grazie padre! Coff coff ... ed ora se permettete finisco io le presentazioni! Oscar! Mio erede, il mio figlio prediletto, colui che porterà lustro e gioia alla famiglia Jarjayes ... con in braccio la mia adorata nipotina, Sophie, frutto del suo matrimonio con mio genero .... Andrè Grandièr de Jarjayes" aggiungo tutto fiero mentre indico il futuro del casato.
"COSA?!" tiro fuori dalla tasca il rosario e mi faccio il segno della croce. "Ma ... ma cos'è questa storia?! Come sarebbe che ... quest'uomo sia sposato con quest'altro uomo e ... per giunta abbiano una ... FIGLIA!? ... Armand ma che storia è questa? Cos'è questa promiscuità?"
"AUGUSTIN!!! Ma possibile che tu debba ancora usare il maschile con nostra figlia?!!!"
Sento la voce di mia cognata, per fortuna è intervenuta lei, io davvero non avrei saputo come fare a giustificare tutto questo.
"Marguerite .... Oscar è o non è il nostro erede?!" domando deciso, "Allora, mia cara?"
"Sarebbe più adatto che ti rivolgessi al femminile, visto che Oscar è una donna!"
Padre Fulvio continua: "Ma che orrore, dare un nome maschile a una bambina! ... Armand, spero che tu sia più ponderato di tuo fratello!"
"Certo che si, amico, certo che si"
"Adesso tu, fratello, saresti ponderato? Ma fammi la cortesia! Comunque, Oscar è il mio erede. E basta. E adesso permettetemi di presentarvi la mia primogenita, la Marchesa Joséphine Amélie Marguerite accompagnata dal marito, il mio povero genero Charles Louis Maurice Marchese di Liancourt ."
BAU BAU BAUUUUU
Il padre priore continua: "Povero?! Ma perché Povero? Forse è malato o cosa?"
"Ah no no! Povero perchè .... è un brav'uomo. Troppo bravo .... anche se in questo ultimo periodo si sta dimostrando più ... più ... maturo!"
BAU BAU BAAUUUUUUU
"Basta Beau, vieni qui e non abbaiare così!" ordino rivolta al mio cucciolo. "Perdonatelo Padre, il mio cucciolo ha un rapporto conflittuale con mio padre"

"Eeeee la piccola ha già ricevuto il Santo Battesimo?"
"Certo che si! Ci prendete forse per dei miscredenti?!" Rispondo con tono inquisitorio. Che nessuno osi toccare la mia piccola Sophie!
"Oh beh ... se Armand un tempo è stato cardinale, non penso proprio che siate una famiglia ... beh ... lasciamo cadere il discorso e ditemi come possa aiutarvi?"
"Ecco Padre, si da il caso che con il nostro trasferimento a Torino ci serva un nuovo padre spirituale per la famiglia. Voi potreste consigliarci a tale proposito?"
"Credo che abbia un sacerdote adatto alla vostra famiglia." suono la campanella, la porta si spalanca.
"Avete chiamato Padre Fulvio?"
"Si. Padre Luigi venite avanti!"
"Andate a chiamare padre Giacinto, ho bisogno di conferire con lui!"
"Si, Padre!"
"E ditemi Padre Priore, questo ... Giacinto ... com'è?!" domando in cerca di risposte, ho bisogno di un sacerdote a modo, serio, compito e rispettoso.
"Padre Giacinto è un uomo serio, compito, timorato di Dio, laureato in teologia all'università di Bologna, è stato per alcuni anni presso la Santa Sede ... un uomo perfetto, preparato e deciso."
Joséphine ribatte: "Spero che sia un uomo di chiesa adatto alla nostra famiglia."
"Certo che è un uomo di chiesa! Incorruttibile! Vedrete Madame! Immagino che Voi siate una donna pia e devota, quindi!"
Mi avvicino a mio marito e sussurro: "Poveretto, Jo è tutto tranne che pia e devota ..... non trovi Andrè?!"
"Temo che a palazzo avremo un mucchio di problemi."
"Già ... sempre se non li avremo prima! Mia sorella mi sembra piuttosto irrequieta"
"E lo sarà fin tanto che non si sarà riconciliata con Charles..."
"Andrè ... lo so che non dovrei ma .... non credi che Charles abbia ragione?"
"Ecco ... si. Secondo me, si ..."
"E ... sono forse una cattiva sorella, io?" domando sempre più a bassa voce, un poco imbarazzata, mentre accarezzo la testolina della mia piccola.
"No. Ma cosa dici?!"
L'ingresso di un nuovo monaco nello studio interrompe la nostra conversazione. Entra con passo deciso, un uomo di mezza età, con indosso il suo saio, i capelli rasati nel centro, il piglio deciso. Emana un'aria di saggezza e decisione.
"Buona sera! Padre priore, mi avete fatto chiamare?"
"Si, venite Padre Giacinto. Vorrei presentarvi il conte Jarjayes e la sua famiglia!"
"Si, certo. Però non ne capisco il motivo, Padre"
"Certo, vedete, i signori stanno cercando un Padre Spirituale per la loro famiglia e Voi, a mio giudizio, sareste perfetto per questo ruolo!"
"Io?! Cosa dovrei fare?"
"Occuparvi delle loro anime. E anche di quella del nostro ex Cardinale ...."
"Come state Monsieur Armand?"
"Molto bene da quando mi sono preso le mie responsabilità! Il sacerdozio non faceva per me! Posso presentarvi mio figlio Carlo?!"
Osservo il bambino, tiro su il sopracciglio e ribatto: "Vorresti dire che questo ragazzino sarebbe tuo figlio?! Armand, quanti anni ha?"
"Ho sei anni, Signore!"
Sento la voce di Carlo intromettersi nella nostra conversazione.
"Lo vedi Armand? TU non ti occupi abbastanza di tuo figlio!!"
Sento la voce di mio fratello intromettersi per sgridarmi, come sempre.
"Sei anni?! Quindi Vostro figlio è nato molto prima che abbandonaste l'abito talare!? Che Nostro Signore Vi perdoni!"
Mi avvicino a mio fratello ed aggiungo: "Ha molto da farsi perdonare .... molto. Anche il suo secondo figlio è nato .... in anticipo! Ed ora veniamo a noi, padre Giacinto!"
"Armand avete fornicato senza nemmeno averlo nascosto!"
Le parole di Padre Giacinto mi mettono in difficoltà, annuisco ma Carlo interviene.
"Padre cosa significa che avete fornicato?"
Joséphine sbuffa e aggiunge: "Quante storie!" sussurro a mio padre. "Siete sicuro di volere costui in casa nostra? E' così pesante, antipatico, direi."
"Potrebbe essere l'uomo adatto a te, mia cara figliola"
"L'uomo adatto a me?! Padre oltre a mio marito non ho avuto alcun altro uomo! Voi mi offendete!"
"Figliola .... uomo in senso lato .... è un uomo di Dio.... non devi di certo condividerci il letto!"
"Beh allora quando parlate, spiegateVi meglio!"
"E tu vedi di non fraintendere di continuo!"
"IO non fraintendo! MAI! Siete Voi che siete ... confuso! Comunque, se avete scelto, IO avrei bisogno di conferire con lui!"
"Fate pure, tanto la vostra posizione non cambia!"
"La mia no .... ma la sua potrebbe!" aggiungo indicando mio marito.
"Meglio non discutere! Non ci porterebbe a nulla di buono."
"Esatto! E Voi ... Padre ... Padre .... beh, non importa quale sia il Vostro nome, venite con me! ORA!"
"Andiamo! E che nostro Signore illumini la tua famiglia!"

Mi allontano trascinando con me questo monaco, raggiungo un luogo lontano da orecchie indiscrete, lo osservo per bene e poi domando decisa: "Voi dovete parlare con mio marito. Voi dovete ricordargli le Sue promesse matrimoniali! Perchè IO ho dei diritti a cui lui non può sottrarsi! Vero Padre?!"
"Ma che strano! In tutta la mia vita religiosa è la prima volta che una donna mi ponga una simile domanda."
"Beh, rispondetemi! Io sono una buona moglie! Devota, servizievole, accorta! E ho dei diritti! Sanciti da Nostro Signore!"
"Ma certo che si!" Rispondo sorpreso.
"Bene .... quindi Voi dovete assolutamente ricordarlo a mio marito!"
"Statene certa, lo farò.
"Adesso .... se non Vi è di troppo incomodo, ovviamente."
"Vedrò di conferire con il Vostro sposo."
"Ora, subito, immediatamente. Sapete .... ho una certa urgenza .... io!"
"Madame, non è questo il momento e il luogo adatto. Conferiremo quando saremo da soli."
"Ah no! Io sono qui solo per questo! Voi dovete ricordare al mio sposo quali sono i miei diritti ed i suoi doveri! Lui ha promesso davanti a Nostro Signore ... e sta venendo meno alle sacre promesse! E' inammissibile!!" Rispondo decisa, tutto d'un fiato. Quest'uomo è la mia ultima possibilità di fare ragionare Charles con le buone maniere.
"Madame, mi aspetta Vostro padre e Armand!"
"E mio marito, vedete di non scordarlo!"
"Sig ... Lasciatemi risolvere il problema con la Vostra famiglia poi mi occuperò del Vostro problema."
"Il mio problema viene prima .... " poi sussulto ed aggiungo: "E poi ... che problema avrebbe mai, la mia famiglia?!"
"Madame, devo presentare Padre Filippo a Vostro padre! Avete dimenticato che siete qui per questo?"
"Come sarebbe ... non sarete Voi il nostro confessore e padre spirituale?!"
"Io?! Ma ... Si, certo ma ... vorrei prima conoscere un poco la Vostra famiglia."
"Beh, allora muovetevi!! Cosa ci fate ancora qui?! Vite vite ..... " aggiungo facendo un gesto eloquente con mano.
"Madame, ho cambiato idea! Su, ditemi qual'è il Vostro problema."
"No dico .... ma io fino adesso di cosa credete che abbia parlato?!!" rispondo esasperata.
"CalmateVi! Su, conferite!"
"VOI dovete parlare con MIO marito!! CHIARO?!!! Ora, adesso, subito!"
"Avrei preferito che avessimo parlato al Vostro palazzo ma visto la Vostra urgenza, presentatemi Vostro marito."
"Ohhh ... finalmente!" afferro questo monaco per la manica del saio e lo trascino dinnanzi a mio marito. "Ecco, Padre, lui è il mio sposo, il Marchese de Liancourt!"
"Lieto di conoscerVi Monsieur!"
"Padre ... l'onore è mio." Rispondo compito mentre osservo questo frate, nel suo saio marrone, con il cappuccio ordinato, il rosario al collo e tuto ciò che deve avere un uomo di Dio.
Osservo la dama e dico: "Madame, lasciateci soli."
"Si si .... certo. Confido in Voi, Padre!"
Vedo la Signora lasiarci e rimango da solo con il Marchese. "Monsoeur metteteVi comodo e parliamo un poco."
"Ma certo Padre. Così avrò modo di comprendere se siete l'uomo adatto alla mia famiglia o se dovrò cercare altrove un padre confessore per i Liancourt!"
"Uhm ... spero di soddisfare le Vostre aspettative."
"Bene, allora ditemi .... dove avete studiato, Padre?"
"A Padova, a Bologna e poi ovviamente a Roma! Ma ditemi di Voi piuttosto, Marchese. Siete un uomo pio e devoto?!"
"I ... Io?! Si, certo Padre..."
"Eh ..... ditemi, seguite la Santa Messa tutti i giorni?"
"No ... no ... ecco io non ho tempo e ... ecco seguo la Santa messa alle ... feste comandante ..."
"Troppo poco Marchese, troppo poco. E ditemi ... i rapporti con la Vostra sposa, come sono? La rispettate? La adulate?"
"Certo che la rispetto ... forse fin troppo ..."
"In che senso? Non comprendo"
"Vedete Padre, io ... sono triste, troppo triste ..."
"Triste? E ..... per quale motivo?!" domando sospettoso.
"No, no .... mi imbarazza parlare con un uomo di chiesa certe cose."
"Ah no, ditemi tutto, in assoluta libertà!"
"Ma Voi non siete sposato e non potreste comprendermi."
"Certo che si! Sono un uomo di chiesa, votato a Nostro Signore. Su forza, ditemi ..."
"Ecco ... non so come dirlo ... ecco ... mia moglie è ... troppo ... esigente. Non so se mi sono spiegato!?"
"Oh ... quindi il problema è .... questo? È forse troppo ... esuberante? Spende i Vostri avere in abiti? Nastrini? Ditemi ditemi ..."

eppure non mi sembrava una dissennata, quella donna.

"No, no! Magari fosse solo questo!"
"E allora ditemi! Forza!"
"Vedete ... mia moglie è ... troppo attaccata ... al mondo ..."
"Al mondo? Forse .... gioca d'azzardo?!" aggiungo sempre più sospettoso.
"NOOOOOO ... Assolutamente no!"
"E allora ditemi!! Parlate! Forza!!"
"Mia moglie ... pensa solo a ... quello, ed io non c'è la faccio più! ... Ecco, l'ho detto."
"Quello ... cosa?!"
"Quella cosa! Insomma quello cosa che ... si fa ..."
"Che si fa?!! La lettura? Il ricamo? La cucina? Insomma, siate più esplicito! Vostra moglie lo è stata, prima!"
Lo guardo dritto negli occhi e continuo: "Cosa fanno marito e moglie?"
"Conducono la casa, educano la prole, godono della reciproca compagnia!"
"No, no! Ecco perché non posso parlare del mio problema con un uomo di chiesa! ... Arrivederci Padre!"
"Ah no! Fermatevi! Devo ancora conferire con Voi, Marchese! Vostra moglie ha espresso delle lamentele circa il Vostro comportamento!"
"Lei cosa?! Sono io che avrei qualcosa da lamentarmi, non lei!" rispondo furioso. "Questo è davvero troppo!"
"E invece lei si lamenta. Sostiene che Voi venite meno ai suoi diritti .... che non la trattate come si conviene ad una sposa. Io comprendo che dopo diversi anni di matrimonio certe .... attività accadano con minore frequenza, comprendo anche che magari abbiate deciso che avete già una prole sufficientemente numerosa ... ma non potete trascurarla!"
"Ma io non la trascuro! E poi vedo che avete compreso il mio, anzi il suo problema."
"E quindi pensate di porvi rimedio? O forse .... siete uno di quegli uomini che si trastulla sfruttando delle povere donne indifese, costrette a vendere il proprio corpo per vivere?!"
"Ma cosa dite?! Padre non è questo ..."
"E allora cos'è?!"
"Mia ... moglie, mia moglie non si accontenta mai ed io sono stanco di sentirmi un oggetto!"
"Vorreste forse dire che .... Voi e Vostra moglie fate solo .... solo .... attività riproduttive?!"
"SOLO!" rispondo quasi urlando.
"Ma .... non andate mai a teatro? O a un caffè chantante? O .... anche solo ad una promenade?!"
"MAI!" Rispondo spalancando le braccia in segno di resa.
"Ma questo .... questo è un oltraggio!"
"Oltraggio o no, questa è la mia situazione. Credetemi, sono stanco."
"Comprendo .... mi occuperò personalmente della questione. Ora presentatemi il resto della Vostra famiglia!"
"Vi ringrazio."
Seguo il marchese che mi accompagna verso il resto della famiglia.
"Ecco Padre ..... quell'uomo là, tutto impettito, con la parrucca .... quello è mio suocero, il temibile Generale Augustin Reynier François comte de Jarjayes .... sposato con la mia dolcissima suocera, Madame Marguerite. Una donna davvero a modo, gentile, onesta, morigerata ..... mia moglie non le assomiglia affatto! E poi là ... mia cognata Oscar. La più piccola delle sorelle Jarjayes .... mi terrorizza quasi quanto mio suocero, credetemi!"
"Cognata?! Avete detto cognata?! Ma è un uomo!"
"Ah no, è una donna. Anche se ragiona, si comporta, usa le armi .... meglio di molti uomini. Anzi ... di tutti gli uomini! Compreso il marito, ovviamente."
"Donna!? Ma Vi state burlando di me?"
"Certo che no! Donna .... madre .... in attesa del suo secondo figlio .... che tutti speriamo sia maschio o mio suocero ci farà impazzire tutti con la sua fissa per l'erede!"
"Oh Signore ... aiutatemi!"
"Ecco vedete ... a fianco di mia cognata c'è mio cognato, il suo gentile sposo, Andrè. Un vero santo .... credetemi Padre, un santo!"
"Mai sentito una storia simile!"
"Già .... mia cognata è stata cresciuta come un maschio .... però Vi assicuro che è una donna a modo, lei."
"Che famiglia strana! Oh Signore, che assurdità!"
"Allora .... mi aiuterete?!"
"Parlerò con Vostra moglie."
"Grazie Padre! Sarò Vostro debitore se riuscirete nell'impresa!"

Mi rendo conto che il nostro nuovo confessore si sta intrattenendo con mio genero Charles, mi avvicino a passo spedito, li raggiungo, lo osservo per bene. "Dunque ... Voi sareste l'uomo che il padre priore ci consiglia?"
"Per servirvi, Signore"
"Scusate se disturbo, ci sono problemi?"
"Problemi? No no ... non credo almeno. Vostro genero ha chiesto un mio parere su una questione ... riservata, Signore"
"Beh visto che sarete il nostro Padre spirituale che ne direste di rimandare la conversazione a quando saremo arrivati al mio palazzo?"
"Certo Signore. Ma se permettete vorrei conferire con Voi, prima di accettare l'incarico, e con il Vostro erede"
"Certo! Dite pure!"

Sento le parole del generale, pronunciate come fosse un ordine. Che uomo particolare!

"Voi .. siete un uomo timorato di Nostro Signore?"
"Certo che si!"
"Quindi frequentate la chiesa con regolarità ... diciamo ... ogni giorno?"
"Ogni giorno!? No, no! Ho troppe faccende da risolvere. Sapete, la mia è ... una grande famiglia ed io debbo occuparmi di tutto. Insomma un poco come il Padre Priore che deve gestire la Vostra caserma ... ehm ... volevo dire, il Vostro convento."
"Ed il Padre Priore partecipa ad ogni funzione ... e sovente la presiede. Dunque ditemi, quando frequentate?"
"Frequentare cosa?"
"La chiesa, Signore. La chiesa. Avete presente quel luogo in cui le anime smarrite ritrovano la loro via?"
"Si, il mio palazzo è munito di una cappella e Voi potrete disporre di essa come più Vi aggrada! E poi in futuro avrete un gran bel da fare! ... A breve nasceranno bambini tra cui il mio erede e Voi dovrete battezzarli!"
"E catechizzarli .... magari uno dei Vostri nipoti sentirà la chiamata divina ... ed avremo una nuova generazione di timorati di Dio. Uomini, o donne, pii e devoti, volti a cantare le lodi di Nostro Signore. Ordunque, da quanto tempo non Vi avvicinate a Nostro Signore?"
"No, no, no! ... Non fraintendetemi ma io alla tonaca preferisco la divisa quindi toglietevi dalla testa certe cose!"
"In che senso, Monsieur?!"
"Nel senso che la mia, è una famiglia di soldati non di ... sacerdoti!"
"Ma la catechesi è cosa buona e giusta. E poi ogni persona dovrebbe essere indirizzata verso le proprie inclinazioni naturali, non trovate?"
"Certo! ... Sono d'accordo che la mia discendenza ricevano un minimo d'istruzione religiosa, che seguano le proprie inclinazioni ma voglio che la loro priorità sia l'addestramento verso le armi! Nella casa di un Generale servono dei soldati, non dei preti!"
"E cosa mi dite di Vostro fratello Armand?"
"Da buon Jarjayes si è dato un gran bel fare! Coff ... coff ... scusate la mia franchezza ma è la realtà!"
"Forse mi sono espresso male. Vostro fratello ha studiato nei migliori seminari, è stato uno stimatissimo uomo di chiesa, teologo esemplare, laureato con il massimo dei voti. Aveva un futuro all'interno della Chiesa, non trovate?"
"Credetemi, mio fratello ha lasciato i voti appena in tempo ..."
"Per non diventare il prossimo Santo Padre ..."

Sento la voce del frate terminare la mia frase, aprendo le mani, con le sue lunghe e larghe maniche che ondeggiano.

"Beh, ammetto che per me è stato un colpo quando mi ha detto che sarebbe diventato padre per la seconda volta ma ... francamente, Padre, come dargli torto?! Certo un Papa in famiglia ci mancava ma la famiglia innanzitutto .... e non potevamo andare incontro a uno scandalo di un'immane proporzione!"
"Su questo non posso darvi torto ... ciò non toglie che se ... ripeto se, accetterò l'incarico, mi aspetto libertà di giudizio, espressione e parola. E ovviamente che Voi, e la Vostra famiglia, partecipiate alla Santa Messa domenicale .... tutte le domeniche."

Osservo quest'uomo, deciso, tranquillo, pacato. Potrebbe in effetti essere l'uomo che fa per noi.

"Vi assicuro che la mia famiglia ne prenderà parte, riguardo il mio erede beh non lo garantisco, visto che è gravida, e in quanto a me, io verrò quando potrò!"
"Adesso vorrei conferire con il Vostro erede, prima di decidere se davvero Voi avrete i miei servigi, Signore."
"Con Oscar?! E va bene!" ordino a mio genero: "Charles avvisa mio figlio ... mia figlia."
Vedo mio suocero agitare le mani mentre si corregge all'ultimo momento.
"Subito Signore!" Rispondo deciso mentre mi allontano già, alla ricerca di mia cognata.




Vago per il monastero alla ricerca di mia cognata, mi aggiro veloce, finché, attratto dal latrato di suo cagnolino, la trovo nel chiostro, mentre gioca con la sua piccola figlia ed il cucciolo, in compagnia ovviamente di Andrè.
"Oscar! Oscar perdonami. Ma padre Giacinto vuole parlare con te."
"Cosa succede?"
"Semplicemente vuole conoscerti .... così come ha parlato con tuo padre"
"E va bene, andiamo!"
"Eh .... verranno con te .... anche loro?!" domando mentre vedo il cane sistemarsi subito dietro lei e Sophie che strilla per tornare in braccio a sua madre.
"Beh si, certo Charles. Non vorrai che abbandoni mia figlia ... se lei mi vuole, io sono a sua disposizione. In quanto a Beau .... lo sai che dove va Sophie, va anche lui. E immagino che mio marito vorrà essere al mio fianco, anche ora."
"Meglio che Padre Giacinto conosca anche Andrè."




"Generale Jarjayes, sono contento di diventare il padre spirituale della Vostra famiglia, Vi assicuro che Vi porterò tutti sulla retta via a cominciare da Voi!"
"Da me, Padre? IO sono sulla retta via. Forse dovreste occuparvi di Armand .... o di altri ... ma non di me, questo è certo."
"Non avete appena detto che prendete parte sporadicamente alle funzioni religiose? Ecco, comincerò a lavorare sulla Vostra mancanza!"
"Fate ciò che volete, io di certo non cambierò le mie abitudini per compiacervi. Ma sono certo che potreste avere un qualche ascendente con le mie figlie ... ed anche con le mie nipoti. Alcune sono in età da marito ormai!"
"Ho inteso che Nostro Signore mi ha affidato un compito arduo..."

TOC TOC

"Deve essere mia figlia."
"AVANTI!"
Vedo entrare Oscar, con in braccio la mia magnifica nipotina, con al seguito il quadrupede e soprattutto mio genero.
"Oscar vieni, entra! Padre Giacinto ... vuole conoscere tutta la nostra famiglia!"
"Certo Padre. Sarà un piacere conoscere meglio chi seguirà la nostra famiglia." poi mi volto verso quest'uomo e lo saluto, come fossi un uomo. "Padre, permettete che Vi presenti la mia piccola Sophie e soprattutto mio marito, Andrè"
"Felice di conoscerVi Signor André!" poi guardo la piccola. "Ma che bella creatura! Pregherò affinchè diventi una buona cristiana."
"Sarebbe meglio se pregaste affinchè cresca in salute, felice e circondata dal nostro amore. Il resto verrà di conseguenza, Padre. Non trovate?!"
"Si, certo ma le persone hanno bisogno soprattutto di spiritualità."
"I bambini hanno bisogno dei genitori. Forse non trovate?!"
"Ovviamente!"
"Bene. Ed ora ditemi di Voi, Padre. MI avete fatta chiamare. Poiché sono una donna a modo e gentile Vi ho accontentato."
"Vorrei, Madame, sapere qualcosa di più su di Voi, prima di accettare l'incarico che mi è stato proposto. Ditemi ... oltre questa creatura ... avete altri figli?"
"A breve ne avrò un altro."
"Ah, Vi faccio le mie congratulazioni! Due figli ... ravvicinati! E ditemi ... siete sposata da molto ..." aggiungo mentre osservo il marito avvicinarsi a lei e sfiorarle appena una mano. Si vede che sono innamorati, si percepisce da come si avvicinano, si sfiorano, si sorridono appena, complici. Sono davvero una bella coppia.
"Poco più di un anno."
"Ah ... e la piccola .... quanti mesi ha?!" domando con sospetto, "a vederla così .... è troppo grande .... per un solo anno di matrimonio".
"Forse è mia figlia che cresce in fretta. "Rispondo ironica. "Bene, se non Vi dispiace, vorrei che riprendessimo il nostro viaggio."
"Madame .... non vorrete mettervi in viaggio ora? E' quasi sera! Resterete qui al monastero, per la notte!"
André sussurra: "Oscar, Padre Giacinto ha ragione, ormai è tardi."

Sento la voce di Andrè, dolce e rassicurante, a tratti sensata.

"Si ... hai ragione Andrè. Spero almeno che nella foresteria ci daranno una stanza unica .... non voglio dormire lontano da te ..." Poi mi volto verso il monaco che mi osserva molto perplesso. "Padre ... noi ci siamo divisi i compiti: io la allatto e lui la pulisce! Facile!"
"Come .... lui ... cioè .... un uomo che si occupa della prole?!"
"Perché? Vi sembra strano?" domando con tono inquisitorio, mentre osservo per bene questo monaco.
"Certo! Soprattutto tra i nobili! Madame ... lasciatevelo dire, Voi siete assai ... particolare!"
"Particolare?! Niente affatto! Strane sono le costrizioni che la società impone alle donne."
"Costrizioni? Siate più .... esplicita, Madame!"
"Costrizioni .... dall'educazione all'abbigliamento! Fino all'essere considerate delle proprietà, del padre prima e del marito dopo! Io sono una donna fortunata, cresciuta come un uomo, libera, istruita e padrona della mia vita ...."
"Ohhhh ma ...." guardo suo padre. "Generale, sono esterrefatto ... ma che genere di educazione avete impartito a questa povera creatura di Dio?! Eh badate bene a ciò che dite! Nulla sfugge agli occhi del Divino!"
"Uh ..." sussulto alle parole del frate. "Una educazione completa, direi. Matematica, scienze, letteratura, astronomia, filosofia, storia, diritto, latino, alcune lingue, scienze militari e poi, ovviamente, le ho insegnato a cavalcare, sparare, tirare di scherma. Il mio erede eccelle in tutto, Padre! D'altronde è uno Jarjayes ed è stato educato come si conviene ad un gentiluomo del nostro rango" Rispondo fiero e deciso, mio figlio è perfetto.
Mi faccio il segno della croce e ribatto: "Non ho mai sentito nulla di simile, ecco perché Vostra figlia si esprime in questo modo!"
Le parole del frate mi infastidiscono, guardo mio padre e ribatto: "Volevate un sacerdote per il nostro casato?! Per ciò che mi riguarda la nostra famiglia non ne ha bisogno e poi abbiamo lo zio Armand, ed è più che sufficiente!"
"Oscar! Armand non è più un prelato. E comunque .... devi ammettere che tu hai ricevuto una educazione anticonvenzionale, per una donna."
"Donna o uomo per me non fa alcuna differenza! Anzi sapete cosa Vi dico?! Sappiate che Sophie riceverà la mia istruzione." guardo il frate. "E Voi non fate quella faccia sorpresa! L'era della sottomissione femminile è terminata con me!"
Faccio un rapido segno, come a voler benedire me stesso. "Spero ... che almeno abbiate seguito lezioni di catechesi!?"
"Ovviamente. Ma ciò non toglie che ho impugnato le armi per difendere e per difendermi! ..."
"Questo .... Vi fa onore, come persona intendo. Ma, perdonatemi, le donne vengono considerate creature fragili, da difendere. Voi sarete dunque l'eccezione alla regola. Mi basta sapere che siete una buona cristiana, e che crescerete i figli che Nostro Signore vorrà donarvi, da buoni cristiani."
"Le donne vengono considerate fragili perché fa comodo agli uomini!" guardo mio marito. "Vero André?"
"Beh ... io ... ecco .... di sicuro io non ti considererei mai .... fragile! Non vorrei apparire indiscreto ma ... tu dovresti mangiare, ora. E per due .... anzi per tre, considerato che allatti ancora Sophie e attendi il nostro secondogenito .... o secondogenita!"
Guardo con sfida il frate: "Come potete vedere, siete l'unico a pensare in questo modo, nella mia famiglia!"

"Però devo ammettere che Vostro genero ha ragione, è quasi l'ora del desinare .... se volete seguirmi, ci accomoderemo nel refettorio. O forse vorrete prima vedere il vostro alloggio per la notte!"
"Preferirei desinare. Come ha appena detto mio marito, devo prendermi cura dei miei figli."
"Bene, allora seguitemi. Sono certo che il resto della vostra meravigliosa famiglia sarà già nel refettorio."



Dopo una cena, spartana ma nutriente, corroborata dalle letture delle Sacre Scritture, ci siamo ritirati nella foresteria. Per fortuna in questo monastero sono di larghe vedute e ci hanno permesso di condividere la stanza, ognuna di noi con il nostro sposo.
"Andrè .... che giornata faticosa! Viaggiare con Sophie è magnifico ... ma anche stancante, non trovi?"
"Hai ragione! Anch'io sono stanco." rispondo mentre poso le armi sul tavolo. "Oscar, ho il sospetto che avremo molti problemi con quel frate! ... Beh ... comprendo il suo punto di vista anche se non lo condivido ma ... non credo che si adatterà alla famiglia. Spero almeno che non si metta a urlare per i corridoi, pentitevi! Ih ih ih ..."

Vedo Andrè imitare la voce ed il modo di fare della zia Clotilde, certo che è davvero buffo. Non resisto e scoppio a ridere allegra.

"Ah no .... basta già la zia che urla!" rispondo mentre slaccio la spada dalla vita e la poso vicino al nostro letto. "Meglio essere previdenti .... " sussurro mentre appoggio anche la pistola a fianco del cuscino. "Credo che dormirò vestita, Andrè"
"Così?! Forse non ti senti al sicuro?"
"Beh, tu ed io abbiamo due creature ... anzi tre, da proteggere!" aggiungo le ultime parole indicando Beau, certo è autonomo ma resta piccolo e indifeso.
"Dimentichi che siamo in un convento!?"
"Circondati da frati armati di saio e rosario .... hai ragione, meglio essere molto previdenti!"
"A volte proprio non ti capisco!" rispondo mentre mi sfilo i pantaloni per indossare l'abbigliamento notturno.
"Andrè .... non credi che dovresti tenere anche tu gli abiti addosso?"
Alzo lo sguardo dai miei pantaloni. "Temi qualche rappresaglia?"
"Non temo nulla di preciso, ma sono un soldato, lo sai!" rispondo decisa mentre sfilo le scarpe, poi mi sistemo nel nostro letto.
"Uhm ..." tiro su i pantaloni. "Se tu dormirai vestita, lo farò anch'io!"
"Grazie ...." rispondo un poco sollevata, Andrè è una bella tentazione .... anche per un soldato ben addestrato. In certi momenti mi chiedo come facessi a non vederlo per l'uomo magnifico che è.
"Oscar ... a cosa stai pensando?" domando mentre la osservo, sembra immersa nei suoi pensieri
"Uh ... a .... niente ....." rispondo imbarazzata mentre mi sento arrossire.
"Dunque possiamo metterci a letto!" guardo la piccola. "Sophie si è addormentata, meglio approfittare, domani dovremo rimetterci in viaggio."
"Si ...." rispondo mentre mi sistemo nel letto, cerco di mettermi comoda, mi sposto un poco ed alla fine decido di sistemarmi tra le braccia di Andrè.
"Vieni qui ... abbracciami. Lo sai che ti amo, vero?" sussurro mentre la bacio.
"Anche io ti amo, Andrè ..." sussurro piano mentre mi lascio cullare dal suo abbraccio.
"Riconosco che non c'è posto migliore se non tra le tue braccia."




"Ah Marguerite ..... dimmi .... come ti sembra padre Giacinto?"
"Sembra una persona seria. Spero che sia il frate che stiamo cercando."
"Mi pare solo un po' troppo .... tradizionalista! Ecco ... io vorrei un uomo moderno, aperto alle novità." rispondo mentre mi sfilo gli stivali. "Almeno in questo convento ci lasciano dormire assieme ... "
"Beh allora dovresti rivolgerti a Padre Romano."
"Ah no! Quello è un ladro!" rispondo deciso e scorbutico. "Anzi ... al nostro rientro dovrò assicurarmi che sia al lavoro."
"Ormai i lavori sono quasi ultimati."
"Si certo .... ma io voglio quel monaco ben lontano da me .... e dalla mia bealera! Lui e tutti i suoi confratelli, ovviamente. Ma lui in particolare .... quello è un falso monaco, credimi."
"La verità, ci siamo sempre imbattuti in sacerdoti molto particolari. Comunque vada se Padre Giacinto non dovesse sentirsi a suo agio nella nostra famiglia, potrà sempre tornare qui, nel suo convento."
"Certo mia cara, non è mia abitudine sequestrare chicchessia, meno che mai un frate!" rispondo mentre mi sistemo nel nostro letto.
Guardo le armi poste sul comodino e dico: "Augustin possibile che tu non riesca a rilassarti nemmeno qui in convento?"
"Rilassarmi in un convento? Ma come faccio, Marguerite! Ho una famiglia a cui pensare! Un nipotino da fare crescere .... beh magari prima dovrà nascere .... sempre che quei due abbiano prodotto un maschio!" rispondo deciso, certo con Oscar e Andrè non si può mai sapere ....
"Mi riferisco al fatto che hai deposto le armi accanto al letto!"
"Beh, cosa ci trovi di strano? Sono un generale, io!" Aggiungo mentre osservo la mia Marguerite, ha afferrato una spazzola e la passando nei suoi magnifici capelli ....
"Forse temi che quella ... Giovanna ti assali anche qui in convento? Magari te la ritrovi dietro la porta!"
"Giovanna? Intendi .... Giovanna Battista di Costigliole? Madame Pom pom?!"
"Forse ne conosci altre?"
"NO! Certo che no! Una pazza basta .... e avanza pure, mia cara!"
"Se al nostro ritorno la ritrovo a palazzo, giuro che la sbatto fuori! A proposito, senti ancora dolore al tuo magnifico posteriore?" Domando mentre accarezzo la parte lesa.
"Purtroppo si, mia adorata. Ma se tu potessi spalmare un poco di quella magnifica pomatina ..... sono certo che potrebbe migliorare!" domando con tono assolutamente malizioso.

Saremo anche in un convento ... ma questa è la foresteria .... Abbiamo una stanza tutta per noi .... Per cui ..... non c'è nulla di male.

"Ma io ti accarezzo volentieri ..."sussurro maliziosa. "Ma se penso a come te li sei procurati ... grunt ..."
"Allora mi sistemo sul letto a pancia in giù ... e tu procedi, mia amata ..... ahhhh ..... quanto ti desidero!"
"Augustin, non ti ho mai confessato una cosa ..."
"Uh .... dimmi ....."
"Sai bene che di te mi è sempre piaciuto tutto ma ... non ti ho mai confessato che impazzisco per il tuo posteriore ... uhm .... e poi che belle gambe che hai! Sono dritte e quando cammini mi fai impazzire."
"Oh mia amata ...... vieni qui ....."
"Sul serio non ti dispiace che impazzisco per il tuo fondoschiena?"
"Dispiacermi? E perché mai dovrebbe?!"
"Uhm ... allora posso massaggiarlo ih ih ih ...."

Improvvisamente odo strani rumori provenire dalla finestra, mi alzo di scatto. "Hai sentito Augustin?!"
"Uhm .... cosa mia cara? Le tue mani .... così leggere .... e lisce .... morbide ....."
"Ma come?! Non hai sentito?!"
"Ma cosa?!"
"Ho l'impressione che ci sia qualcuno sul davanzale della finestra ..."
"COSA?" domando mentre scatto in piedi e tiro su le culottes. "Fammi vedere, Marguerite!" Poi afferro la spada, la sguaino e mi avvicino alla finestra.
Il vetro si infrange, due uomini armati di spade, vestiti di nero e a volto coperto fanno irruzione, uno di loro urla: "SE CI TENETE ALLA PELLE, CONSEGNATE I VOSTRI AVERI!"
Colpisco il primo uomo con la spada, deciso a proteggere mia moglie. "Chi siete?!" domando mentre disarmo il primo assalitore.
"Forse non avete capito?! Consegnateci tutto ciò che avete!"
"Sparite o vi passo da parte a parte con la spada!" rispondo mentre incrocio la spada con l'altro assalitore, tenendolo fuori dalla finestra.




AlexandarAna: "Charles!"
Charles: "Madame! ... Sig ..."
AlexandarAna: "Stai tranquillo se petit non funziona, non è per volontà divina, ma per quale tiro mancino di tua moglie 🤣🤣🤣
Josephine: "Ma quale tiro mancino?! Madame, mio marito è ... stupidamente offeso non so per quale ragione!"
Charles: "Jo, ma ti rendi conto?! Mi hai appena dato dello stupido."
Joséphine: "Ahhhh ma da quando sei diventato così permaloso?"
Charles: "Io non sono permaloso, esigo un poco di rispetto!"
Joséphine: "AHHHHH ARPIE!!"
Arpie: "PRESENTE!"
Joséphine: "Basta con questa storia! Rivoglio il Charles di prima! CAPITOOO??"
Aizram: "Jo sei troppo agitata!"
Joséphine: "Grunt ..."
Elektra: "Jo e Charles sembrate 2 bambini dell'asilo che si fanno I dispetti e madame assiste a questo siparietto ridendo."
Joséphine: "Mia madre ha poco da ridere! La mia situazione è davvero grave!"
Generale: "Tigre, nella mia famiglia sta succedendo di tutto. Per lo meno mi consola il fatto che pom pom lascerà il palazzo."
AlexandarAna: ""Madame siete davvero sicura che madame pom pom, parta?"
Marguerite: "Meglio per lei altrimenti ..."
Diana: "Troppo divertente, finalmente Madame ha messo in chiaro le cose con madame pom pom."
Marguerite: "Non ho potuto agire in modo diverso. Basta non ne posso più!"
AlexandarAna: "Avete ragione ma al mio adorato generale succede qualcosa, pure i lividi di un palpeggiamento."
Generale: "Sempre a me! Sempre e soltanto a me!"
Marguerite: "Augustin non fare la vittima!"
Generale: "Marguerite, io sono l'unica vittima in questa lunghissima storia!"
Arpie: "ESAGERATOOOO ... AH AH AH ..."
Generale: "Grunt ... maledizione!"
AlexandarAna: "Generale, nessuno vi ama. Se provassero almeno una briciola d'amore per voi, sarebbero più clementi.
🤭🤭
Aizram: "La vedo dura!
Lupin: "Carissimo Generale, siete proprio sfortunato, madame Pom Pom vi ha proprio stritolato le vostre auguste chiappe🤣🤣 ,non avete mai pace con il vostro didietro, vedo che avete ricordato pure Geosuele🤣🤣
Tranquillo però che ora lascerà il vostro palazzo a meno che le nostre "Arpie" non cambino idea🤣🤣🤣
Generale: "NO! Spero che se ne vada e non torni più! In quanto alle Arpie, so per certo che hanno in serbo per me un nuovo progetto! ... Spero che non vengano fuori altri problemi!"
Marguerite: "Conoscendole non ne sarei tanto sicura."
ValeAlcazar: "Povero il didietro del Generale ..."
Generale: "Grazie per la Vostra comprensione Madame!"
ValeAlcazar: "Oh Generale, avete tutta la mia solidarietà! ... Poveretto, non solo avete subito una strizzata da M.me Pompom, Vi siete preso una scenata da Madame Marguerite.. Prevedo dei guai in questo viaggio."
Generale: "I guai non mancano mai!"

AlexandarAna: "Bravo Charles fatti rispettare, ma perdona presto tua moglie che ti ama. André sempre premuroso con la sua Oscar. Cosa ci aspetterà in questo viaggio. Però ... Povero generale!!! Nessuno che abbia pietà di lui. Ne la moglie, ne le figlie!!!!!"
Generale: "Marguerite e Voi, figlie, avete sentito? Un po' di pietà per me!"
Figlie: "PADRE!!!"
Marguerite: "Augustin ancora una parola ..."
Generale: "ZUT! ... Tigre, che piacere rivederVi!"
Elektra: "Generale! ... Madame come siete battagliera e infuriata. Beh avete ragione madame pom pom non si smentisce mai, ora prendete la spada di Oscar e cacciatela subito assieme alla sgualdrinella che vorrebbe André."
Oscar: "Sentito Madre? Tigre si, che ci comprende! ... Sapete Tigre, avrei voluto passare a fil di spada Armandina ma le Arpie non me l'hanno permesso."
Marguerite: "Stessa cosa per me. Avrei voluto dare una bella stilettata a quella pom pom ma le Arpie, nulla!"

Aizram: "Ehhh certo che sia il Generale che il povero Andrè hanno sposato due femmine folli!"
Terry: "Sccc ... Aizram meglio che non ti faccia sentire."
Aizram: "Ih ih ih .."

Elektra: "Oscar quanto sei dispettosa verso André, uso il tuo tono di comando per svegliarlo🤣🤣🤣🤣
Oscar: "Ma no! Io non gli faccio i dispetti, è che ... diciamo che ogni tanto mi piace scherzare ah ah ah ..."



Silvia: "Oh ma che bello! Mi premio con questa lettura appena finito di correggere! Complimenti alle autrici e ...omaggi deferenti al Generale!"
Generale: "Grazie Madame! Spero che le Arpie premino anche me! Come?! Dandomi il mio Francois!! Siamo al 287esimo capitolo e ancora Nulla!!🤧
Terry: "Ohhhh sempre a brontolare!"
Aizram: "Quanta fretta ma dove corri dove vai? ...."
Terry: "Lei è il gatto ed io la volpe siamo a società ..."

Generale: "Marguerite ma quelle dannate Arpie cosa cantano?"
Generale: "Non lo so ... ma temo nulla di buono ..."

Avventura sulle Alpi - parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora