Capitolo 290 - Un attacco dopo l'altro

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Un attacco dopo l'altro

"AMICI ... CARICAAAAAA ..."


Dall'alto del mio cavallo vedo un gruppo di uomini, forse una decina, sbarrarci la strada con mazze, bastoni, pietre e spade. Tiro le redini al mio Alexander, urlo: "ALAIN, GERARD, CI STANNO ATTACCANDO!"
"Ma perché non c'è mai pace, André? Da quando ho conosciuto tuo suocero passiamo da un attacco all'altro! Secondo me è lui ...."
"Ma cosa dici?! C'è troppa fame, anche nel Regno Sabaudo!" poi mi avvicino alla carrozza di mio suocero, urlo: "GENERALE, CI STANNO ATTACCANDO!"
Sento la voce di André, d'istinto porto la mano alla spada mentre vedo Sophie sorridere e Beau alzarsi sulle sue zampette, con i denti pronti ad azzardare chiunque si avvicini.
"Padre, sembra proprio che dovremo fare movimento."
"Sono pronto! ... Ma tu rimarrai qui e non ti muovere!"
"Padre, non potete chiedermi questo!"
"Si, invece!"
Oscar ..."
"Madre avete sentito cosa dice mio padre?"
"Questa volta ha ragione! Devi pensare ai tuoi figli!"
"Ma Vi rendete conto di cosa dite?! La fuori ci sono dei banditi pronti a farci del male!"
"E qua dentro c'è una bambina e un altro in arrivo da proteggere!"
Charles ribatte: "Madame Marguerite ha ragione! Devi rimanere qui con mia moglie! A voi ci penseremo noi altri!"
Il Generale ribatte: "Finalmente sento un uomo parlare!"
Joséphine ribatte stizzita: "Padre, Charles è stato sempre un uomo!"
"Taci figlia! Non è questo il momento! Voi tre anzi cinque compreso il quadrupede rimarrete sulla carrozza! Intesi?!"
"Ma Padre!"
"Ma Padre un bel niente!" Ribatto deciso.
Padre Giacinto continua: "E' assurdo che una dama per di più madre e incinta, voglia battersi come se fosse un soldato!"
"Se ancora non l'aveste capito, IO sono un soldato!"
"Sarà anche come dite ma ciò non toglie che in questo momento la Vostra priorità è occuparvi della piccola che avete tra le braccia e della creatura che portate in grembo!" porto la mano all'elsa. "Rimarrete qui! A Voi donne ci penseremo noi!"
Il Generale ribatte felice: "Ben detto Padre! Sono sicuro che noi due andremo d'accordo!" tiro fuori la spada, spalanco lo sportello della vettura con un saldo deciso affondo i piedi sul terreno, vedo un gruppo di scalmanati venirci incontro con le peggiori intenzioni e corro verso Armand, urlo: "ARMAND PRESTO! PRENDI LA SPADA, DOBBIAMO DIFENERCI!"
"Certo Augustin. Ma devo affidare Carlo a Oscar."
"Sbrigati! MUOVITI!"
"Si si ... ma aiutami! Porta Carlo in carrozza!" Rispondo agitato.
Padre Giacinto mi si avvicina, nella mano destra impugna una spada e con l'altra afferra mio figlio e dice: "Al lui penserò io! Affianca tuo fratello!"
"Si, grazie Padre! Su Carlo, vai in carrozza con Padre Giacinto e resta vicino a Oscar! Veloce!"
"Si ... Padre ..."
Sento la vocina acuta e decisa di mio figlio mentre lo osservo correre veloce verso la carrozza mentre un assalitore incrocia la sua spada con la mia. "Accidenti!"

Sento la voce di Gerard seguito dal tintinnio delle lame: "André, dobbiamo impedire che questi balordi si avvicinano alle donne!"
"Certo! E vorrei impedire a Oscar di battersi!" rispondo preoccupato da cosa potrebbe fare mia moglie, come sempre lei non si rende conto che deve occuparsi di Sophie e della creatura che porta in grembo.
"Bravo figliolo! Devi pensare alla mia progenie!" aggiungo tutto fiero.
Uno dei malviventi tra una stoccata e l'altra digrigna: "Dateci i vostri averi e non toccheremo le donne!"
"Andatevene e non vi faremo male! Se invece volete assaggiare le nostre spade ... accomodatevi!"
I miei compagni lanciano le pietre contro la carrozza ed io ribatto: "Quindi non avete intenzione di arrendervi?!"
"Certo che no!"

Mia figlia Oscar mi affida Sophie e con una stana luce negli occhi e con tono perentorio dice: "Madre, Vi affido mia figlia!"
"Oscar non intenderai batterti?!" Domando preoccupata mentre Oscar mi porge la mia nipotina.
Joséphine continua: "Tu sei tutta matta! Hai dimenticato di essere incinta? Se dovesse succede qualcosa al bambino, André non te lo perdonerebbe mai!"
"Ma cosa vuoi che mi succeda!? Jo, non credo che tu mi conosca!"
"E invece ti conosco abbastanza per pensare che sei una squilibrata. RESTA QUI!"
"Se restassi qui, potrebbero prendere in ostaggio mia figlia ed io non lo permetterò mai! Quindi lasciatemi stare!" afferro la spada e mi affaccio al finestrino pronta a dare battaglia. Difenderò la mia famiglia ad ogni costo.


Vedo Oscar con la spada in mano affacciarsi dalla carrozza con lo sportello aperto e protesto: "Cosa fai?! Che non ti venga in mente di scendere!"
"Andrè, e cosa ti fa pensare che rimanga qui?"
Sento la voce di mio padre. È fuori di sé: "IL BUON SENSO!"
"TRANQUILLIZZATEVI, L'HO SEMPRE AVUTO!"
"NON IN QUESTO MOMENTO! RIMANI DENTROOO ..."
"Un po' di movimento anche per me! Ottimo!"
"NOOOOO FRANCOISSSSS ...."
"FRANCESCO O FRANCESA STARA' BENISSIMO! PAROLA DI SOLDATO!" Ribatto sarcastica.
"ANDRE' FA QUALCOSA?" ordino perentorio, l'ha sposata che impari a controllarla!
"Cosa volete che faccia?! Con tutto il rispetto per Voi, Oscar è testarda quanto Voi!"
"ANDRE', TI PARE CHE SIA IL MOMENTO DI FARE QUESTO GENERE DI OSSERVAZIONE?! CI STANNO ATTACCANDO!"
"LO VEDO, SIGNORE ..."

Uno dei banditi osserva Oscar e con tono sarcastico dice: "Uhm ... Ma che bella bionda! Ad essere onesto mi fa venire l'acquolina in bocca ... quasi quasi l'assaggio!"

Alain difendendosi dal bastone del suo avversario urla: "COSA?!" poi si volta verso l'interlocutore e dice: "VAI AMICO! VAI! VEDRAI SARA' LEI AD ASSAGGIARE TE! AH AH AH ..."

Alle parole di Alain, il Generale va su tutte le furie e digrigna: "Sassoin sei impazzito?! DOBBIAMO FERMARLO! NON DEVE AVVICINARSI A MIA FIGLIA!"
Oscar sorride e risponde sarcastica: "Padre, forse mi sottovalutate?! Sarebbe la prima volta! Nemmeno quando ho sfidato il Duca de Germain Vi siete preoccupato!"
"MA CHE DIRSCORSI FAI?! ALLORA NON ERI INCINTA!"
Tra una difesa e l'altra Alain ribatte: "Solo perché André non si era ancora fatto valere come uomo! Ih ih ..."
"TACI SASSOIN! SEI UNO SPUDORATO! GIURO CHE APPENA TORNEREMO A PALAZZO, TI FARO' SPALARE LA MELMA DEL MIO CAVALLO!"
"Eh ma cosa ho detto di male?" Colpisco con un calcio il mio avversario e con tono ironico gli dico: "Sentito amico? Per colpa del tuo compare, mi toccherà pulire il letame del cavallo del generale!" lo colpisco anche con un destro. "Ecco! Almeno mi sfogo con te!"
"AHI! Ma cosa c'entro io nelle vostre beghe?" Rispondo portandomi la mano alla bocca sanguinante.
"Come sarebbe cosa c'entri? Ci avete assaliti o no? E non è per colpa Vostra che mi toccherà pulire il letame?"
"AHI AHiiii ..."


Vedo un uomo avvicinarsi spavaldo, allunga la spada nella mia direzione e raggiunge la punta della mia lama. "Uhm ... vediamo cosa sai fare?" Rispondo veloce e in pochi gesti precisi lo disarmo e gli punto la spada alla gola. "E adesso? Dovrei forse ... assaggiarti?" Domando spavalda graffiandolo appena con la lama.
"I ... io ... pe ... pensavo che foste una donna! ... I ... io ... non sono un sodomita, mi ... piacciono le donne ..."
"E a me invece piace mio marito ... solo mio marito. Ed ora vedi di sparire dalla mia vista!" aggiungo con tono spavaldo, mentre sorrido sarcastica.
"Marito?! Ma ..."
"Ma?" Domando mentre sorrido sarcastica. "Allora ... forse hai perso la parola?" aggiungo mentre lo osservo per bene, sembra che il mio avversario se la stia facendo sotto.
"Nu ... nulla! E ... ecco ... abbiate pietà di un figlio, mia madre mi sta aspettando a casa ..."
"E allora corri da lei invece di assalire dei pellegrini!"
"Dammi il malloppo!" ... sento la lama premere alla giugulare. "A ... almeno ... qualcosa ..."
"E perchè dovrei? Non sopporto chi ruba! Avresti potuto chiedere la carità invece di assalirci!"
"Vo ... voi ... non avreste elargito ... e non premere così, mi fai male!" sento il sudore scendere sulle gote.
"Non puoi saperlo! Allora ... vuoi salvarti la pelle? Su ..." Domando mentre il mio avversario indietreggiare di un piccolo passo. Io non posso allontanarmi dalla carrozza, qui dentro c'è mia figlia.
Poi sento alle mie spalle il rumore inconfondibile dei piccoli passi di Beau, lo sento arrivare deciso e mettersi ad abbaiare e ringhiare.
Poi vedo Beau partire di corsa verso Charles, in evidente difficoltà. Corre veloce, arriva alle spalle del male intenzionato e salta, gettandolo rovinosamente a terra, ai piedi di mio cognato, che urla terrorizzato.
Vedo il mio salvatore, sussurro: "Bravo Beau!"
Auuuuuuuuuuuuuu

Continuo a difendermi dal mio assalitore ma con la coda dell'occhio osservo ogni singolo movimento di mia figlia Oscar. Che dire?! Anche se incinta è il solito soldato temerario!

Vedo mio padre osservarmi, e dico a gran voce: "AVETE VISTO?! SONO SEMPRE IO, Oscar Francois de Jarjayes!"
"HO VISTO MA ADESSO SALI SULLA VETTURA!"
"NIENTE AFFATTO! QUI C'E' ANCORA BISOGNO DI ME!"
"SEI DI UNA TESTARDAGGINE UNICA!"
"CHISSA' DA CHI AVRO' PRESO! IH IH ... CHARLES STA ATTENTO!"



Mi affaccio dal finestrino, vedo mio marito Charles lottare con un brigante, sussurro: "Oh Madre, mio marito .... spero che non l'ammazzino ..."
"Joséphine, come vedi ci ha pensato Beau a salvarlo! BRAVO CUCCIOLO!"
"Ho visto! .... Giuro che appena torneremo a palazzo, gli darò una coscia di pollo!"
"Ottima idea, Joséphine! Sono certa che la gradirà come premio!"

Alain colpisce con un destro un malvivente e digrigna: "Lasciateci in pace!"
"Poveri noi! Questi sono preparati! Non sono certo degli sprovveduti!"
"Certo che siamo proprio sfortunati! E guarda ... pure il monaco con una spada in mano ... poveri noi!"
Alain con tono sarcastico ribatte: "In una famiglia di soldati, serve un frate spadaccino!" con un calcio allontano il mio aggressore.
"AHIAAAA un poco di pietà! ... In fondo vogliamo solo i vostri averi!"
"E vi pare poco?" rispondo allegra mentre rubo l'avversario ad Alain, ho davvero voglia di divertirmi. Un po' di movimento mi farà solo bene, molto bene!
Osservo i nostri aggressori e tra una scazzottata e l'altra con il mio assalitore dico soddisfatto: "Hei ... i tuoi amici ti stanno abbandonando! Forse è meglio che te ne vada anche tu!"
Mi guardo attorno, temo proprio che abbiamo perso, miseramente perso. "E va bene, avete vinto!"
"Ahhhh finalmente l'avete capito!?" lo spingo con forza. "Sparisci, se non vuoi finire male!"
"Si si ... scappo!" mi volto ed inizio a correre mentre sento le risate di questa compagnia alle mie spalle.


Vedo padre Giacinto pulirsi l'abito talare, mi avvicino, raccolgo il rosario che era scivolato a terra e dico: "Più che un frate siete un soldato! ... Ecco! Il Vostro rosario."
"Grazie Monsieur!" Afferro il rosario, lo pulisco per bene e lo sistemo al suo posto. "Mi dispiace che sia caduto".
"La Vergine capirà!" mi guardo intorno, vedo Augustin zoppicare. "Scusatemi, vado da mio fratello, forse ha bisogno di aiuto ..."
"Si certo. Armand ... dovremmo ringraziare la Vergine per avere avuto la vita salva!"
"Che sia lodata la Vergine Maria!" sussurro mentre raggiungo mio fratello. "Augustin sei ferito?"
"Armand ... ohi ohi ... no no. Nessuna ferita. O meglio, nessuna nuova ferita! Ho solo il mio didietro dolorante!" aggiungo mentre mi massaggio le mie auguste terga. Quanto accanimento sulla mia persona, se almeno servisse ad avere finalmente il mio agognato erede!
"Augustin ci siamo trasferiti nel Regno Sabaudo sperando di avere una vita tranquilla invece ..."
"Invece TU attiri i guai come una calamita! Ma ci pensi? Da quando ti ho incontrato ... ho il didietro dolorante! Ohi ohi ohi ..."
"Non dire sciocchezze! Quando parli in questo modo mi sembra di ascoltare un uomo del medioevo!"
"Ah no, io sono un uomo dei lumi, non del medioevo!" poi mi guardo attorno, vedo Oscar sorridente mettere la spada nel fodero e raggiungere Andrè. "Ecco, loro posso confermartelo, io sono un uomo dei lumi."
Sorrido per le parole di Augustin. "Meglio partire! Non vedo l'ora di tornare a casa per ritrovare la pace perduta. Due attacchi in poche ore." Vedo mio figlio corrermi incontro e si getta tra le mie braccia.
"Padre state bene?"
Augustin mi precede: "Tuo padre sta benissimo! Io invece sono a pezzi!"


Scendo di corsa dalla carrozza, corro incontro a mio marito, l'abbraccio e lo bacio: "Oh Charles, come stai?"
"Oh Joséphine! Povero me, io non sono un uomo d'armi! Ma da quando tua sorella ha deciso di sposare Andrè ... a me ne capitano di continuo! Ma ti rendi conto? Eh ..." Osservo lo sguardo di mia moglie, sta guardando il cavallo dei miei pantaloni. "JO! Ma cosa stai guardando? Tu ... tu sei una donna impossibile! Sbuff ..." sbuffo scocciato, ma perché Jo è così ... così ... possessiva?
"Ehhh no, no ... Giuro, non è come pensi."
"Ah no? E allora perché non alzi lo sguardo e mi guardi negli occhi, Jo?"
"Oh beh ... ma non lo capisci? Mi vergogno, ecco!"
"Ti vergogni ... di cosa, esattamente?!" Domando con sospetto mentre osservo mia moglie.
"Non riesco a sostenere il tuo sguardo ovviamente gli occhi cadono lì, dove se no?!"
"Sulle scarpe?" rispondo sarcastico.
"Ecco ... io ... un po' più su delle scarpe."
"Caviglie?"
"Un pochino più su. Ma che sia ben chiaro, non le ginocchia ma sempre più su."
"Uhm ... le cosce?"
"Suvvia smettila!"
"Sbuff ... e tu smettila di guardarmi ... lì!" rispondo deciso. "Pensi di poter smettere di vedermi come un oggetto sessuale?"
"Ohhhh ancora con questa storia!? Charles, secondo me in quella testa ci hai scavato un solco!"
"E tu hai spostato il contenuto della tua testa nelle tue ovaie! Ecco! Te l'ho detto! IO NON SONO IL TUO OGGETTO SESSUALE? Hai capito?"
"AHHHHH BOUUUUU SEI MALVAGIOOOO AHHHHH ...."


"Andrè ... ma perché mia sorella piange a quel modo? Io capisco che sia una donna sensibile ... ma così è davvero troppo! Non credi anche tu?" Domando pensierosa mentre osservo mia sorella piangere disperata.
"Credo che abbia nuovamente discusso con suo marito..."
"Ultimamente discutono troppo ... Andrè, promettimi che noi non discuteremo mai così!"
"Non ne vedo il motivo." osservo i pantaloni di mia moglie, sono impolverati. Mi avvicino e tento di ripulirli.
"Andrè ... ma cosa fai?" Domando un poco imbarazzata mentre sento le sue mani percorrere le mie gambe e risalire su, fino a raggiungere i miei glutei ... un tocco leggero, pieno di amore. Sento un brivido percorrermi la pelle, seguendo le mani leggere del mio Andrè.
"Ti pulisco un po' ma dimmi, stai bene?"
"Bene, benissimo! Ma che domande fai? Andrè ... forse non ti senti bene? Hai la febbre?" domando mentre lo osservo. È così dolce, tenero, apprensivo ... troppo apprensivo.
"Non scherzare! Tu dimentichi facilmente di aspettare un bambino ..."
Il Generale si intromette: "Accidenti alla mia idea di farVi venire con noi! Oscar sarebbe stata più al sicuro se fosse rimasta a palazzo!"
"Ma è possibile che voi non vogliate capire che io sto benissimo! Non sono malata! E sono ancora piuttosto agile! CHIARO?!" sbotto scocciata, passi mio padre ma se ci mette anche Andrè proprio no!
"Basta! Sono stanco di discutere!" con lo sguardo cerco i due soldati, li vedo, urlo rabbioso: "SASSOIN LASSALLE, RIMETTIAMOCI IN MARCIA!"
"AGLI ORDINI SIGNORE!" rispondiamo all'unisono mentre battiamo i tacchi.
Mi avvicino alla carrozza con mio fratello e Padre Giacinto e sbotto: "Cos'altro ci attenderà ancora!? ..."
Il frate ribatte: "Affidiamoci al Signore e non pensiamo al peggio! ... Meglio rimettersi in marcia!" mi faccio da parte per far salire le figlie del Generale. "Prego Signore, salite!"
Joséphine ribatte: "Il titolo di Signora potrebbe anche andarmi bene ma ad Oscar forse sarebbe meglio considerarla un soldato ih ih .... e che soldato!"
Le parole di mia figlia mi irritano ancora di più: "Basta! Voglio ripartire!"
"Ma si, certo Padre. Però permettetemi di ricordarvi che fino a poco fa io avevo quattro sorelle ed un fratello! Cosa ci trovate di strano se continuo a dire che mio fratello è un soldato?"
"BASTA!!!"
UEEEEEEE UEEEEE
Oscar protesta: "Con le Vostra urla, avete spaventato Sophie!" Con una falcata decisa salgo sulla vettura e prendo mia figlia dalle braccia di mia madre e la rassicuro. "Tranquilla piccola, la mamma è qui con te ..." appena si tranquillizza, concludo: "Bene, adesso finalmente il nostro viaggio di ritorno può riprendere."
Raggiungo mia moglie, osservo con quanto amore culla nostra figlia. Le sorride mentre Sophie cerca di afferrare una bella ciocca dei suoi capelli. "Oscar ... " sussurro con tono commosso e sguardo perso.

Osservo mio genero, anzi no, mio figlio adottivo. Che sguardo dolce ed innamorato ... di sicuro mi daranno un esercito di nipotini. "Ih ih ih"




Qualche ora dopo a Palazzo



Sono nella mia bottega di palazzo, mentre carteggio una porta sento frate Romano venirmi incontro ...
"Aò Riccà, dove sta il Generale?"
"Padre Romano, il Generale non è qui. Non lo sapete? E' andato in pellegrinaggio. Ih ih ... cerca un padre confessore ... e poi vuole una preghiera per il suo erede ... ih ih ih ... è buffo, non trova?"
"Come?! Forse io non vado bene?! Che affronto!"
"No, non andate bene. Credo che questo sia chiaro, Padre!"
"Oh, io sti ricconi non li capisco! Comunque sono venuto a parlare con quel capoccione riguardo ai pozzi che abbiamo scavato. Ammetto che abbiamo schiattato sotto il sole e faticato ma almeno adesso anche noi abbiamo la nostra acqua al convento."
"Sono certo che il padrone sarà felice! Sapete Padre ... io ho cercato di derubarlo. Ho anche rapito le sue figlie ... beh meglio dimenticare, sappiate che quelle donne sono un vero tormento ... comunque ... dicevo ... ah si, dicevo che nonostante tutto questo ... sono qui, alle sue dipendenze!"
"Uhm ... abbiamo a che fare con un capoccione generoso! Credi che rientrerà in serata?"
"E chi lo sa ... insomma ... lo sapete, il padrone è imprevedibile. Comunque da programma ... dovrebbe rientrare!"
Mi metto comodo su una panca e continuo: "Se non ti dispiace, ti faccio compagnia."
"Uhm ... potreste aiutarmi invece di restare qui seduto!"
"Anvedi ohh ma tu sei come il vecchio capoccione! Ah ah ah ... vedo che stai mettendo a nuovo la porta, devi dare il colore?"
"Si, ma prima devo spolverarla ... ho appena finito di carteggiarla. Una gran bella porta, non trovate Padre?"
"Legno di quercia!"
"Si, esatto. Siete forse pratico? Oltre ad essere un frate ... siete un uomo pieno di risorse."
"Mio padre era falegname proprio come San Giuseppe e Gesù Cristo."
"Siete un uomo pieno di risorse! Abile con le armi, pratico di falegnameria e anche uomo di Nostro Signore!"
"Beh diverse volte dei burini hanno tentato di saccheggiare la nostra bottega ed io non potevo porgere l'altra guancia!"
"Comprendo Padre ... Comprendo perfettamente. Magari però potreste iniziare a carteggiare quell'altra porta!" Rispondo indicando l'altra porta in attesa di essere sistemata.
"Ammazza! Quella non è una porta ma un portone! ... E va bene, Vi aiuterò! ... Preferisco carteggiare che recitare le litanie con i miei fratelli."
"Uhm ... dalle Vostre parole comprendo che non siete un frate devoto! ... Ditemi, se volete ovviamente, perché avete preso i voti?"
"Per fame! Pensi che il lavoro di mio padre potesse sfamare dodici figli?"
Chissà perché ma lo immaginavo ..." rispondo mentre lancio della cartavetro nelle mani del certosino.
"E sia! ... Sono anni che non carteggio una porta! ... Quando si dice, impara il mestiere e metti da parte ..."
"Bene, due mani in più mi saranno molto utili! Grazie Padre!"
"Forza ... annamo!" (andiamo)





Sono in camera con mia moglie Luisa e la piccola Maria si è appena addormentata. Avanzo verso mia moglie, l'accarezzo, poso un bacio sulle sue labbra, sussurro: "Luisa ... ti desidero ..."
"Maxim ma cosa dici?! Non è domenica!"
Sento il tono scandalizzato di mia moglie, un cinguettio risentito, il suo.
"Non è domenica ... e quindi?" domando sospettoso e preoccupato.
"Hai forse dimenticato di santificare solo i giorni festivi?"
"Uhm ... e dove starebbe scritto che certe attività andrebbero svolte solo nei giorni festivi?!"
"Lo dico io! E poi sono stanca!"
Osservo mia moglie, si passa una mano tra i capelli, sbaglia fintamente, mi osserva con circospezione.
"Lo dici tu, non le Sacre Scritture. Ed io ho le mie necessità ... e tu ... tu ... sei mia moglie"
"Oh beh, se dovessi attenermi alle Sacre Scritture dovrei concedermi SOLO per procreare e noi l'abbiamo appena fatto!"
Vedo un sorriso sul volto di mia moglie, il sorriso di chi crede di avere avuto l'ultima parola.
"Ma io desidero altri figli. Anzi ... io desidero molti altri figli e ... un maschio. Sai, anche io desidero un erede, un maschio. Proprio come tuo padre. E tu ... proprio come tua madre, ti piegherai al volere del tuo sposo e pocreerai ancora e ancora e ancora ..." aggiungo con voce tranquilla.
"Oh beh ... li avrai ma vorrei che Marie crescesse un poco."
"Luisa ... io non vorrei urtare la tua sensibilità ma ... non sei esattamente giovane. Quindi ... mia cara ... TU" mi avvicino di un passo "QUESTA NOTTE" mi avvicino ancora "SARAI MIA!"
"E ... e ... ecco .... ma proprio stanotte?"
"Si, proprio questa notte" aggiungo mentre appoggio le mie labbra sulle sue.
Sorrido e con tono giocoso sussurro: "Si, hai ragione! ... Il tempo scorre troppo in fretta e dobbiamo affrettarci. Sai, appena avuto Marie avevo deciso di non volerne più ma ho cambiato idea ... quindi ... eccomi! Sono pronta!"
"Ottimo!!" rispondo avventandomi su mia moglie. La bacio con bramosia, la getto sul letto ed inizio a spogliarla con tutta l'urgenza che ho.


Nelle cucine

"Madame Nanny state preparando il dolce!?"
"Si, Michele! ... Voglio che i padroni e soprattutto la mia Oscar al rientro trovi il dolce che le piace!"
"Oh Madame, siete un vero angelo ... e una cuoca senza eguali" aggiungo mentre infilo un dito nell'impasto della torta e la assaggio.
"Ma cosa fai?!" con il mestolo colpisco la sua mano. "Ma come osi?! Giù le mani!"
"Ma è buona! Voglio un assaggio!"
"Dovrai aspettare!"
Vedo mia sorella fare il suo ingresso in cucina borbottando. "Oh Signur! Oh Signur! E pensare che ci siamo liberati di Madame Battista, la sua cameriera e suo marito! ... Sinceramente speravo che andasse via anche il Re, il suo compare e quello zozzone di Monsieur Maribeau invece a causa di quell'incidente dovrò ancora sopportarlo!"
"Madamina ... cosa possiamo farci noi?!" domando con aria angelica mentre cerco furtivo di assaggiare questa buonissima torta.
"Ci mancava l'ustione! Il Re è più irascibile del normale!"
"Ovvio Madamina, il Re è preoccupato di rimanere invalido."
Nanny spalanca la bocca per l'imbarazzo e dice: "Ma non ti vergogni?! ... Parlare di certe cose davanti a due donne!?"
"Con tutto il rispetto Madame ma almeno Voi non siete di certo una madamina! Avete avuto un marito, un figlio .... insomma ... sapete bene di cosa parlo. Per quanto concerne invece mia sorella ... lei è altra cosa."
"Ohhhh Michele, se non vuoi assaggiare il mio mesto, sta zitto!" Dico con tono minaccioso mentre sollevo il mio attrezzo da cucina.
"Taccio taccio ... ciò non toglie che il Re sia preoccupato. E Voi ed io sappiamo bene il motivo" rispondo fiero e deciso.
"Il Re è stato punito per tutte le sue malefatte!"
"Ma il re è il re ... ha i suoi ... diritti ..."
"Ma anche il dovere di non mettere in ridicolo la sua Regina! Oh povera imperatrice! ... Certo che sia la Regina Carolina che Sua maestà la Regina Maria Antonietta in amore sono state molto sfortunate! ... Sig ... spesso mi chiedo cosa starà succedendo a Parigi!? ..."
"Uhm ... se posso permettermi ... le voci dicono che il Vostro Re francese ... ecco, lui sarebbe un cervo" Pronuncia l'ultima parola mimando la presenza di due enormi corna.
"Oh ... beh ... la Regina Maria Antonietta aveva solo quattordici anni quando ha conosciuto il Re e ... e ... oh ma insomma un po' di rispetto!"
"Appunto! Un po' di rispetto per la parte lesa del Re di Napoli, Madame!"
"Basta! Meglio cambiare discorso!" sento alcuni rumori, sollevo la testa. "Giovanna hai sentito?!"
"No, non ho sentito nulla Madame Nannina!"
"Ma io si, Giovanna. C'è qualcosa che non va ... dobbiamo controllare ..."
Michele ribatte baldanzoso: "Nannina, è evidente che avete trascorso l'intera vita nella casa di un Generale ih ih ... siete così sospettosa!"
"Sono sospettosa ed ho ragione ad esserlo. Ed ora muoviti ragazzo, andiamo a vedere, questi rumori non mi piacciono affatto! VELOCE!!!" Afferro il mio mattarello e mi preparo a tutto.

Vedo Nannina armarsi e mi precede. Ci avviciniamo alla porta quando improvvisamente avviene un'irruzione in piena regola.

"AAARRGGGGHHHH!!! Avevo ragione Michele! Ma noi venderemo cara la pelle!!" urlo mentre sono pronta a dare battaglia a questi malviventi.
"Potete giurarci! Ma io non sono armata!" sento urlare mia sorella.
"AHHHH ... CHI SONO QUESTI DELINQUENTI?! ... AHHHH ..."
"Come sarebbe a dire che non sei armato, Michele! Nella casa di un generale il maggiordomo DEVE essere armato, sempre!"
"Ma non li vedi?! Sono almeno in dieci ed io anche se fossi armato non potrei farcela! ...."
"Certo che si! Loro sono in dieci ... ma noi siamo molti di più! Forza! Avremo la meglio! Ah ... e pensare che siamo venuti qui per essere tranquilli!"
Uno degli assalitori risponde sghignazzando: "Presto, consegnateci tutto ciò che avete! Pane, formaggio, farina, zucchero!"
Giovanna ribatte: "COME?! Volete da mangiare!? Potevate anche chiederlo!"
L'uomo avanza minaccioso e puntando la lama al collo continua: "Vecchia Madamina, noi, qui di sotto, saccheggeremo i viveri mentre i nostri amici che sono ai piani alti cercheranno monete e gioielli! ... Come avrete inteso, non siamo soli!"
"Venderemo cara la pelle, noi! Sappiatelo!"
Guardo negli occhi il servitore e sghignazzo: "Ih ih ih ... e come la venderai cara tua pelle!? In questo momento sei solo mentre noi siamo in dieci!" osservo i miei compagni rovistare ovunque e depredare la dispensa.
Vedo Nanny osservare ogni singolo movimento dei malviventi, ha una strana luce negli occhi, poi la vedo impugnare con tutte le sue forze il mattarello e avventarsi su uno dei saccheggiatori. Lo colpisce con forza ai polpacci ....

"AHIAAAAA MALEDETTA VECCHIA!"
"MALEDETTA COSA?! VERGOGNATI! HAI L'ETA' DI MIO NIPOTE SCREANZATO!" lo colpisco ancora .... "Tieni scostumato! E' evidente che tua madre non ti ha insegnato la disciplina! ... TIENI!" colpisco ancora e ancora ...
"AHIAAAAA BASTA!"
L'ennesimo furfante ribatte: "Matteo possibile che ti faccia trattare così da una vecchina gracile e piccolina?"
Continuo a prenderle di santa ragione, tento di coprirmi con le mani e dico: "Non ho il coraggio di sopraffarla, ha l'età di mia nonna! ... AHIII Basta nonnina!"
"Nonnina a chi?!"
Giovanna urla: "BASTA! LASCIATECI IN PACE! AVETE SACCHEGGIATO E DISTRUTTO LA CUCINA! OHHH SIGNURRRRR .... MICHELE FA QUALCOSA ..."
"Madamina mia, questi sono assatanati ... io sono un povero uomo -....."
"MICHELE, FATTI VALERE! MA NON LO VEDI CHE MI STANNO DEVASTANDO LA CUCINA?! SII UOMO!"
"Vorrei ma ... mi hanno bloccato il braccio ..."
L'ennesimo aggressore afferra Nanny per le braccia e digrigna: "Se il mio amico non reagisce, lo farò io!" la disarmo dal suo mattarello.
Mi dimeno, urlo: "COSA VORRESTI FARMI?"
"TI LEGO!" tiro fuori alcune corde da una borsa ...."
"LASCIAMIIIII APPROFITTI DEL FATTO CHE MIO NIPOTE NON E' QUI! ...."
"Vi legheremo tutti, così potremo lavorare indisturbati ...."
"Giovanna protesta: "Non oserete!?"
"Invece si!"


Al piano di sopra


"Cumpà Cla, sento delle voci, grida ... possibile che vuje nu sentite nulla?!"
"Maestà, di sicuro sarà l'imperatrice."
"Carulina?! Non penso e poi perché dovrebbe gridare!? Abbiamo finito di litigare da un pezzo."
"Maestà, Vi fa ancora male lì?"
Tento di sistemarmi sul sofà e rispondo: "Oh Cumpà, vuje nemmeno potete immaginare che dolore! Spero che non rimanga leso." vedo spalancare la porta della stanza, alcuni uomini fanno irruzione.
"Fermi tutti e dateci i Vostri averi!"
"Co ... cosa ... vulite e come site trasite?"(cosa volete e come siete entrati?"
Uno dei malviventi dice ai complici: "Ehi ma questo che lingua parla?"
"Sembra un mezzo italiano ...."
"Ehi ma come osate? Io sono lu Re di Napoli e purtatemi (portatemi) rispetto!"
"Ah ah ah ... Se tu sei il re, io sono la Regina di Francia! Ah ah ah ..."
Vedo fare ingresso Carulina che a gran voce ribatte: "Uè scostumato, la Regina di Francia è mia sorella e vuje non permettetevi di nominarla invano!"
"Ah ah ah ... Ehi hai sentito Luigi?! Davanti a noi abbiamo i Re e la Regina delle due Sicilie ah ah ah ..."
Un terzo continua: "Poco importa chi siate, consegnateci tutto!"
Tento di alzarmi dal sofà ma il dolore mi impedisce di muovermi e digrigno: "Giuro che vi farò impiccare tutti!" poi guardo lu Cumpare. "Cla fa qualcosa!"
Afferro una spada che è posta al muro e dico: "Avanti, fatevi sotto!"
L'ennesimo aggressore continua: "Guarda, guarda ah ah ah ... la guardia del corpo dei le Re ah ah ah ..." tiro fuori la pistola e la punto alla donna. "Se non vuoi che l'ammazzi, arrenditi!"
Riesco a sollevarmi dal sofà e con tono imperioso dico: "Lasse sta mugliereme, (lasciate stare mia moglie) è incinta del futuro sovrano tedesco! LASSATELA STA'!"(lasciatela stare)
"Lorenzo hai sentito? In questa stanza abbiamo persino un futuro Delfino! Ih ih ih ..."
"Quindi è una pancia d'oro!"
Carolina ribatte animatamente: "Ebbè!? Teng a panz e allora?! Jate ven! Avite capito?" (ho la pancia e allora? Andate via!)
"E allora ..." aggiungo mentre mi avvicino "Vogliamo la pancia!" rispondo mentre punto il bastone che ho in mano verso questa donna.
"Quindi capite il Napulitano!?" ribatte il Re. "Uè Guagliò simme e Napoli Paisà?!"
"Certo che non siamo a Napoli, ma Voi tiranni siete tutti uguali! Abbasso i tiranni!"
"Ma che accidenti vulite da nuje? Non vi conosco e jatevenne!" ribatto con tono imperioso e gesticolando energicamente.
"Ragazzi ... leghiamoli e prendiamo tutte le loro cose! Forza!"
"UE? UE' MALANDRINI LASSATECE STA'!" (lasciateci stare) guardo il mio amico: "Cumpà amma cuppa sti mezzi guappi!"(dobbiamo assalire questi mezzi guappi)
Ci avviciniamo uniti, afferriamo questi individui e li leghiamo, seppure con fatica. Ad uno ad uno li sistemiamo chi sul letto, chi sul divano, chi su una sedia. Li vogliamo tutti ben legati ed imbavagliati.
Mi avvicino alla donna per legarla, ha una strana luce negli occhi. Con la mano mi invita ad avvicinarmi ....

"Vieni accà!" (vieni qua) sorrido. "Uè e vieni!"
Avanzo con le corde, sorrido anch'io.
Il Re urla: "Lassate stà mugliere! Tiene a panz. Là dentro c'è sta l'alleanza tedesca ..."
Gesticolo con la sinistra contro mio marito e digrigno: "Ferdinà e statte zitto!" poi continuo a sfidare il mio aggressore. "Vieni! E Vieni!" mentre gli altri legano lu pour e il suo Compare, infilo la mano destra tra le gonne e tiro fuori la pistola e sparo contro il mio aggressore, il proiettile colpisce la caviglia e scappo via.
"AAAAHHHH!!! Dannata femmina! Che dolore!" Urlo disperato mentre saltello su un solo piede, trattenendo l'altro con le mani.
Corro verso lo scalone, vedo altri tre uomini aggirarsi per i corridoi, urlo: "UE' MA DOVE SONO FINITI I SOLDATI?! MARIBUER! COLONELLO DEGUILLE! ADDO' STATE? ... ASITE FOREEEE!" (venite fuori)


Sento le urla della Regina, chiamo mio fratello. "Presto! Andiamo e vedere cosa succede!"
"Aspetta George, meglio prendere le spade!"
"Si, hai ragione!" rispondo mentre afferro la spada e corro a vedere cosa sta accadendo.
Seguiamo le urla della Regina ma tre uomini ci sbarrano la strada. "Chi siete? Cosa volete?"
"I vostri averi, vogliamo tutto!"
"Soldi, gioielli, arredi preziosi"
"E cibo, ovviamente!"
Antony ribatte: "Prendetevi tutto se ne siete capaci!" mio fratello ed io incrociamo le lame contro gli aggressori ....



Seguo Riccardo, ci accingiamo a varcare il portone principale del palazzo quando sento urla e schiamazzi. "Aò ... Riccà, stai a sentì ... sembra che ci sia na battaglia in corso! Anvedi oh! ..."
"Allora è meglio preparare i bastoni! Qui è sempre un gran caos!"
"Embè!? Mi pare normale con un padrone di casa che è fuori la capoccia!" torniamo nella bottega di corsa, afferriamo due bastoni robusti. Poi vedo un coltello affilato lo infilo nel cordone del saio e dico: "A Riccà, adesso si che semo (siamo) pronti!"
"Con un coltello nel saio? Certo che Voi Padre siete ben strano! Molto strano!" Rispondo sarcastico. "Un padrone impossibile, un padre priore che usa le armi ... ah, un conte che in realtà è una contessa ma veste come un conte .... povero me!" borbotto mentre ci avviamo verso il caos.
"Oè vorresti forse farti ammazzare? Io so bono sa! (sono buono sai) ma non me faccio ammazzà (ammazzare) da nessuno!"
"Voi siete un uomo di Chiesa ... dovreste difendervi alzando la croce che portate al collo, non con un coltello!"
"A Riccà ma dove vivi?! Se mi fossi difeso come tu dici, sarei già tre metri sotto terra." ribatto mentre raggiungiamo il palazzo a grandi falcate. Corro ma inciampo nella tonaca ma non perdo l'equilibrio. "A li mortacci tua!" sfilo il coltello dal cordone e con un taglio deciso accorcio decisamente la vste. "Ecco fatto! E adesso a noi delinquenti! ... Vi farò vedere li sorci verdi ...."
"Un frate in mutande! Questo mi mancava ancora!"
"Riccà, non ti credevo tanto all'antica! Embè! Forse tu non le porti le mutande?"
"Certo che no! Solo i ricchi portano le mutande! Ed io ricco non lo sono affatto!"
"Riccà ma nu dì baggianate! Lavori per un Generale e non è possibile che non ti dia abbastanza soldi per comprarte (comprarti) due paia di mutante!" siamo davanti al portane del palazzo ma veniamo circondati da quattro uomini armati di coltelli, bastoni e muniti di corde. "Ammazza oh! Ma allora è una vera e propria aggressione! Venderemo cara la pelle. Giuro sulla testa del Cardinale (nome) che vi accopperò tutti!"
"Ecco, qui sono tutti matti. Matti!" Prendo il bastone e mi avvento contro questi uomini. Venderò cara la pelle proteggerò i miei benefattori!
Uno dei banditi sghignazza: "Ih ih ih ... proteggeteli pure ma prima consegnateci tutto!"
Un secondo brigante, osserva le nudità del frate e continua divertito: "E tu pervertito, dovrai consegnarmi anche le mutande!"
Sollevo il bastone, lo incrocio con quello del mio avversario e ribatto deciso: "E vedemo (vediamo) se sei capace a prendertele!"
"Pure il frate superbo ci tocca! Forza compagni! Attacchiamoli e prendiamo tutto!"
Indietreggio, schivo, attacco, mi difendo. Quasi l'accoppo ma il suo complice corre in suo aiuto, siamo uno contro due anzi tre, un altro delinquente si unisce all'agguato. "Maledizione! C'è stanno accoppando .... Riccà, nu possono sopraffarci!" afferro il coltello che è posto nel cordone e lo lancio a uno dei tre che ha intenzione di accopparmi. Lo colpisco alla mano.
"AHI!! UHM .... MALEDETTO FRATE!"
Mi segno in risposto alle provocazioni e poi aggiungo qualche gesto scaramantico. "Tiè!!"
L'aggressore continua: "Brutto animale! E tu saresti un frate?! Ahhhh ...."
"Pregherò per l'animaccia(anima) tua!" Rispondo mentre colpisco un altro aggressore.
Riccardo continua ad attaccare, colpisce i suoi avversari avendo la meglio ma un terzo lo colpisce pesantemente alle spalle. "AHHHHH ..." si accascia sul suolo.
Frate Romano urla: "RICCA', TI HANNO ACCOPPATO! ... GRUNT ... VI SPACCHERO' LA CAPOCCIA!"
Vediamo il frate assalirci con forza e decisione, sembra un uragano, un tornato ... un terremoto! "Questo non è un uomo! E' un essere sovranaturale!"
Ribatto: "Con i miei nemici mi trasformo nell'angelo ribelle!" Colpisco i miei avversari a suon di bastonate, vedo un ombra alle mie spalle, con un agile scatto mi giro e lo colpisco un sinistro. "A burino credevi di farmela?!"
Il mal capitato si porta una mano sulla bocca sanguinante e digrigna: "Maledetto hai diavolo in corpo..."
"Ah burino finalmente te ne sei accorto!?"
"Burino a chi? Dannato uomo in gonnella! Adesso a te ci penso io!!"
"Avanti fatti sotto!"

Riccardo confuso è prostrato al suolo, apre gli occhi, osserva la battaglia in corso, sussurra: "Tanti, troppi uomini contro il frate, non può farcela ..." con molta fatica si tira su, afferra il coltello che è pochi passi da lui e lo lancia con tutte le sue forze contro uno dei briganti colpendolo a una gamba.

"AHHHHH ... MI HA COLPITO!"
Osservo il burino accasciarsi, esulto: "Riccà sei più bravo a lanciare di coltello che fare il falegname!" osservo le corde che il mio aggressore ha nella mano sinistra, gliele strappo, le afferro. "E adesso vediamo chi dovevi legare! ... Brutto figlio di una ..." non termino la frase che una sonora bastonata mi colpisce la spalla. "AHI! MALEDETTO!" non mi faccio sopraffare, mi giro, con le corde colpisco in pieno volto l'aggressore."
"DANNATO FRATE HAI IL DIAVOLO IN CORPO .... AHIIII ..."
Vedo arrivare in nostro aiuto alcuni servitori munito di mazze e coltelli, uno dopo l'altro urla: "LASCIATECI IN PACE ....."




A causa del trambusto Maxim ed io ci vestiamo in tutta fretta, dico: "Temo che sia accaduto qualcosa! Ho paura!"
Mi allaccio i pantaloni, afferro la pistola che è posta sul credenzone, poi afferro l'attizzatoio che è posto di fianco al camino e dico: "Luisa non aprire per nessun motivo! Hai capito?"
"Si ... si ... ma tu, Maxim stai attento!"
La guardo e con tono deciso ribatto: "Ti importa qualcosa di me?"
"Che sciocco che sei! Ma certo!"
Le poso un bacio veloce sulle labbra e con tono perentorio e dico: "Chiudi la porta a chiave e spranga la porta del balcone!"
"Lo faccio immediatamente ..."

Esco veloce dalla stanza e seguo le grida degli abitanti del palazzo ....




Dopo una notte di bagordi, rientro verso il castello di mio cugino ... "Ih ih ... mio cugino Augustin ... hic, il generale Jarjayes ... hic ... e la mia cugina ... bionda, con un didietro ... ih!" Tiro le redini per mantenermi in sella al mio stallone da guerra, nero, forte e possente. "Ehi tu, Gaspardo, vorresti forse disarcionarmi?" poi lo sento sbuffare e partire al galoppo verso l'ingresso del castello. D'istinto afferro la criniera, ci affondo le mani per reggermi in sella, fino a quando si ferma di botto facendomi letteralmente fare una capriola davanti al portone di accesso alla corte principale del magnifico castello.

"Dannata bestia! Ih .. Tu non lo sai chi sono io"!

"Ah si, e tu chi saresti?"
Sento una voce alle mie spalle, che il cavallo abbia imparato a parlare?
"Io sono il Capitano Maribeau! Il figlio del grande amatore ... ih .."
"Figlio o no, amatore o no .... a te ci penso io!"
"Dannato cavallo! Taci!"
Poi lo sento nitrire deciso mentre vedo una corda avvolgermi attorno alle braccia, stringendo stretto.
"E adesso bestiaccia come sei riuscito a fare questo? Ih ih ..."
"Imbecillone! A quanto pare più siete ricchi e nobili e più siete dei viziosi!" Stringo bene le corde.

" .... Non è possibile! ... Gaspardo come hai potuto prendere le sembianze umane?"
"Perchè il tuo incubo è diventato realtà! Ed ora mi vendicherò di tutte le volte che mi hai maltrattato, dannato nobilastro! Guardati!!" lo osservo per bene, questo omuncolo, ubriaco, con la camicia sbottonata, il gilet aperto, tutto spettinato. "Ed ora vedi di darmi tutto ... e quando dico tutto, intendo proprio tutto!"
"Gaspardo ma sei ... hic ... ammattito! Io ti ho sempre trattato bene. Non ti porto tutte le mattine la tua carota? ... Non ti faccio forse accoppiare due volte all'anno?! ... Ma dico, ti ordino di riprendere le tue sembianze! HAI CAPITO?"
"Oh povero me, tu sei tutto matto, capitano del cavolo! E poi ... come sarebbe accoppiare due volte all'anno? Tu forse lo fai solo due volte all'anno?!"
"Gaspardo, Gaspardo ... ma cosa dici?! Tu sei il mio compagno di bagordi, lo sai che io lo faccio tutti i giorni!? Non sei forse tu ad accompagnarmi tutte le sere nei bordelli?" sento le corde stringermi forte. "Ehi adesso basta scherzare! Liberami! Altrimenti giuro che non ti porterò più ne carote e ne cavallone!"
"Ts ... per due cavalle all'anno ... non meriti i servigi di nessun cavallo!" rispondo fiero, "povero animale ... i mie cavalli si accoppiano quando vogliono!" borbotto tra me e me
"Sei un cavallo ingrato!" tento di divincolarmi ma inutilmente. "ORA BASTA GASPARDO! ti ordino di liberarmi!"
"Ma certo ... inizio a liberarti ... dagli stivali!" Rispondo mentre afferro e tiro, prima uno e poi l'altro. "Uhm ... belli, davvero belli. Con questi due sfamerò i miei cavalli per un mese intero. Poi mi avvicino ed inizio a spogliarlo "Ih ih ... con questi abiti manterrò l'intera stalla per almeno un mese ..."
"Ehi cavallo Gaspardo, non sapevo che avessi dei cavallini da sfamare! ... Ti prometto anzi ti giuro che se mi libererai darò anche ai tuoi puledri la carota quotidiana."
"Oh povero me, questo è davvero matto. Tutto matto." Finisco di spogliarlo, stringo ancora le corde e lo lascio legato davanti al cancello di ingresso. "Bene amico mio, ora torno ad essere un cavallo e ti saluto, nobilastro!"
"Dannato Gaspardo, giuro ... hic ... che me la pagherai!" poi mi giro alla mia destra, lo vedo. "Ahhhh dunque mio amato cavallino hai ripreso le tue sembianze!? Adesso slegami! ... Hic ... fa presto!"
"IIIIIIHHHHHHHHH"
Sento il cavallo nitrire, mi osserva con sospetto e poi sbuffa. "Dannata bestia ... ihc, ti prendi gioco di me! Ronf ... ihc ... almeno fammi sognare ... ihc, la mia cavallona!"




Sono legata ad una sedia, stessa sorte è toccata a mio fratello Michele e a Madame Nanny. Due degli aggressori rovistano ancora nelle dispense, fuori di me digrigno: "Non vi è bastato prendere i viveri?! Slegateci e sparite dalla mia cucina!"
Uno dei malviventi ribatte divertito: "Ehi Sora Giovanna, è così che ti ha chiamato tuo fratello, vero?!"
"Si, il mio nome è Giovanna e Voi non siete altro che un maledetto ladro Lombardo Veneto!"
"E tu come lo sai?"
"Mi avete appena chiamata Sora Giovanna, solo i Lombardo Veneti si rivolgono così alle Signore! Lo sapevo io, siete dei maledetti ladri!"
"Ladri ladri ... che esagerazione! Voi avete tanto e noi nulla ... noi non rubiamo ... semplicemente vi chiediamo di condividere la vostra agiatezza con noi ..." rispondo sorridendo sarcastico.
Michele sussurra timoroso: "Madamina, ti prego, non agitarti e poi è risaputo che i Lombardo Veneti sono dei ladroni ...."
"E io invece mi agito! Questa casa è affidata a me! Lo capisci? Qui ... la governante sono IO!!! MICHELE!!! E tu ... tu che sei il maggiordomo dovresti agitarti, eccome se dovresti!!!"

"Giusto Giovanna! Per una volta concordo con te ... anche se la governante di casa Jarjayes sono e resto solo io!"
"Madame Nanny non è il momento di marcare il territorio come fa il cane di Madame le Conte!" guardo l'assalitore che mi è vicino. "E Voi avete finito?! BASTA!"
"Si si .... io qui ho finito! Au revoir, mesdames! Ih ih ih Vedete, parlo anche la vostra lingua! Ah ah ah ah ah!" afferro i sacchi colmi di vivande e lascio la cucina con i suoi occupanti ben legati.
"Adesso mi prendete in giro parlandomi in francese? Ormai Vi ho scoperti, siete Lombardi e ladroni! Però ... prima di andare via vorrei farvi una confidenza ...."
Mi fermo un attimo, mi volto, sorrido e rispondo: "Ditemi pure!"
Sorrido, strizzo l'occhio e continuo: "In questa cucina c'è molto ma molto altro e voi non siete riusciti a trovare ih ih ih ..."
"Altro? Uhm ... altro ... di che genere?"
"Ehhhh se vete che ve lo dica .... avvicinateVi ..."
"Ah no ... io di voi non mi fido affatto! Ah ah ah ah!"
Il secondo uomo ribatte curioso: "Beh tu sei un imbecillone! Cosa vuoi che ti faccia una stecca secca secca come questa?! Se hai paura, mi avvicinerò io!" con spavalderia mi avvicino. "Dite a me, Sora Giovanna!"
"E poi non dire che non ti ho avvisato!!" borbotto mentre vedo il mio compare avvicinarsi alla donna secca, ben legata alla sedia.
Sorrido soddisfatta e con voce ammiccante continuo: "Avanti ... avvicinatevi a Sora Giovanna, non Vi mangio mica!"
"Si si ... mi avvicino ...." tutto baldanzoso mi avvicino alla signora Giovanna.
Michele ribatte spaventato: "Madamina cosa vuoi fare? Questi ladroni potrebbero mettersi delle idee strane in testa."
"Si si ... mi avvicino ...." tutto baldanzoso mi avvicino alla signora Giovanna.

Nanny pensa tra sè: Oh Signore cosa avrà in mente Giovanna!? Dio, Vi prego aiutateci ....


Il malvivente si avvicina, tende l'orecchio, con un gesto deciso e uno slancio improvviso, mi avvento sul lobo e mordo con tutta la rabbia che è in me.
"AAAAHHHHHHHIIIAAAAA!!!" urlo per il dolore, mi allontano di scatto, mi porto una mano all'orecchio, lo la guardo: sangue. "Dannata Giovanna!! Ti sei mangiata il mio orecchio!! AAAHHHHH!" Urlo dolorante e scandalizzato. "Ora non potrò più sentire nulla .... povero me!"
"Avete visto cosa può fare Sora Giovanna la secca secca?!" Rispondo fiera.

Michele sussurra: "Oh no! E adesso cosa accadrà? Oh Signur, proteggi quella matta di Madamina e tutti noi!"

Il secondo uomo ribatte: "Hai visto?! L'avevo detto di non fidarti ma tu come sempre non ascolti mai!"
Continuo a lamentarmi dal dolore, digrigno: "Sta zitto! Non è il momento per i tuoi sermoni!" mi avvicino alla donna, sollevo il braccio per colpirla in volto ma la sento una mano trattenermi, è il mio complice.
"Oh Ma sei matto?! Questa donna potrebbe avere l'età di tua madre!"
"Si, ma mi ha fatto male!"
"E' colpa tua! E adesso prendiamo i sacchi e andiamo a dare una mano ai nostri amici nei piani alti!"
"Ma si è mangiata il mio orecchio! Io come faccio senza?"
"Ma cosa dici?! Il dolore non ti fa ragionare! Il tuo orecchio è al suo posto. Andiamo!"
"Ne sei sicuro? E' ... è ancora lì? Integro?!" domando tra il perplesso ed il sollevato


"Uffa! E sbrigati!"
"Si si ... mi sbrigo ... accidenti! Ma tu sei sicuro? Intendo ... sicuro sicuro?!"
Lo strattono e lo trascino via, lasciando la cucina.

Appena i banditi vanno via, rimprovero mia sorella: "Madamina ma sei impazzita? Sei stata fortunata, potevano ammazzarti!"

"Ammazzarmi? Tsc ... ho la pelle dura, io! Ih ih ih!"


Sono in carrozza, tengo Sophie sulle mie ginocchia e Beau accucciato al nostro fianco, con il muso appoggiato alle gambe di mio padre. Di fronte a me sono seduti Andrè e mia madre.

"Credo che siamo quasi arrivati ..."



Tutti a casa dell'Arpia Terry

Generale: "Madamigella Arpia, perchè ci avete portati qui? Fa troppo caldo! Ma possibile che con voi due o fa caldo ... o fa freddo?!"
Aizram: "Perchè Madame Terry ci ha invitati a cena ... sapete ... ha una laurea da festeggiare!"
Generale: "Laurea?! E chi di grazia si è laureato?"
Generale: "Madame Terry, ovviamente! Ih ih .... e se mi chiedete in cosa ... beh, ve lo dico subito: dispettologia applicata all'augusto generale Jarjayes!"
Generale: "Non avevo dubbi!"
Aizram: "Ah ah ah ... comunque la festa è per la laurea di uno dei suoi figli ... lo sapete vero che ha ben tre figli Madame ... due maschi! Ih ih ... voi sei femmine .... uno smacco per Voi, non trovate? Ma ora muovetevi, suonate il campanello che siamo già in ritardo!"
Generale: "Vi piace infierire, vero?"
"Si nota tanto? Ih ih ... Allora, volete suonare il campanello o restiamo in strada?!! HO CALDO, IO!!!"
Generale: "Calmatevi! Con questo caldo ci manca solo che diventiate isterica."
Aizram: "Ma come Vi permettete! SIETE UNO SCREANZATO! TERRY!!!! BUTTA UN SECCHIO D'ACQUA ADDOSSO AL GENERALE!!!! SE NO LO STROZZO!!!"
Terry: Ascolto tutto dalla finestra del bagno, riempio un secchio colmo d'acqua e lo getto di sotto colpendo il Generale ovviamente con mio rammarico anche la mia amica viene colta dagli schizzi. "Scusami Aizram ma l'acqua era tutto per Augustin!"
Aizram: "Tranquilla! L'importante è che si sia calmato ... la nostra creatura questa sera è insopportabile! SE ci apri saliamo ... e se rompe ancora ... lo butto giù dal tuo terrazzo! Sappilo!!"
Generale: "Grunt ... anche se qui si muore dal caldo e l'afa è opprimente non è piacevole ricevere una simile accoglienza! ... E che dire delle mie scarpe?! Sono bagnate fradice."
Aizram: "Ben VI sta! Ed ora venite ... inerpichiamoci su per la scalinata che ci conduce dalla MIA amica! VELOCE!! Ah .. e portate su le mie borse, forza! Pesano troppo per una signora ..."
Generale: Spalanco il portone, mi trovo di fronte una scalinata ripidissima, sussulto e con tono mesto domando: "Spero che sia uno scherzo, vero? ... Ahh no, no, non è uno scherzo, sono stato qui molto ma molto tempo fa nel periodo di carnevale, madame cuciva decine e decine di costumi. Povero me, quante scale dovrò salire!"
Aizram: "Questa scalinata ... e la successiva! La cena si terrà sul magnifico terrazzo di Madame! MUOVETEVI!!"
Generale: "Terrazzo? Quindi oltre a queste, dovremo salire ancora un piano?! Oh povero me!"
"Esatto! E dovete portare anche le mie borse!!"
Generale: "Scherzate?! Io sono un gentil uomo ma essere scambiato per un servitore proprio no!"
"Lo volete il vostro François?! Ih ih ih"
Generale: "SIETE UNA RICCATTATRICE!"
"Ovvio! Allora? Portate su le borse o no?"
Generale: "GRUNT ... AGLI ORDINI ARPIA!"
"Bene! Allora seguitemi!" aggiungo mentre mi inerpico veloce per la scalinata, seguita con fatica dal nostro generale, carico di borse
Generale: Con molta fatica salgo lentamente le scale, il primo piano adesso tocca al secondo. "Puff puff ... ma quanto sono alte?
Aizram: "Direi meno di quelle del vostro palazzo ... su su ... vite vite ..."
Generale: "Puff puff ... vite cosa? Io direi piuttosto che si muore! ... Prima i caldo e adesso questa dannata arrampicata!
"Vite vite .... come dite voi francesi ... da noi si dice Veloce veloce!"
Generale: "Tzè ... puff ..."
Aizram: "Terry!! Ma che magnifica terrazza che hai! E poi ... con tutte queste torce! E lui ... lui deve essere Nilotto!!! Ha già fatto amicizia con Beau?!"
Terry: "Uhm ... entrambi sono maschi Alfa, temo che prima o poi faranno a botte."
Aizram: "A me basta che facciano la pipì sui piedi del generale! Ih ih ih"
Terry: "Anche a me ih ih "
Aizram: "Terry ... vedo che ci sono già tutti!"
Terry: "Si. Con immenso piacere ci sono i miei eroi: Oscar e André. Scusatemi ma vado da loro."
Generale: "Ehi!! Ma io ho fame!! Esigo la cena!! MADAME!!"
Terry: "ZUT! ... Oscar e André benvenuti nella mia umile dimora." guardo gli altri invitati. "Ovviamente benvenuti a tutti voi, signori."
Oscar: "Grazie mille, Madame. La Vostra terrazza è a dir poco deliziosa! Si vede persino il mare! E poi le torri del castello ... Madame, avete una casa davvero carina!"
Terry: "Grazie ma nulla di paragonabile al vostro palazzo!"
Oscar: "Non per dimensioni ... ma devo dire che la Vostra casa mi piace molto! Si vede tutto il Vostro amore per la famiglia! Ecco .. vorrei anche io una casetta così, per Andrè, Sophie e ... il prossimo figlio!"
Beau: "BAUUU BAUUUUU"
Oscar: "Si si ... anche per te, Beau!"
Terry: "Oh beh ... ti ringrazio. Ma prego, le pietanze si raffreddano, meglio accomodarci e poi ... il Generale sta brontolando, ha fame! Ih ih ..."
Generale: "Certo che ho fame! Io sono salito su per quelle dannate scale ripidissime! E poi ... non mettete strane idee in testa al mio erede ... deve restare nella mia dimora, chiaro?!"
Marguerite: "Calmati Augustin ... lo sai che hai una certa età ... non ti fa bene agitarti così ..."
Generale: "Ma quale età?! Io sto benissimo! Madame Arpia quali sono le specialità che avete riservato al mio palato?"
Terry: "Una cena a base di pesce! Spero che Vi piaccia! Anche perché ho spadellato tutto il giorno ... quindi vedete di non essere dispettoso!"
Generale: "Sono un gentiluomo io! L'importante è che non mi avveleniate!"
Terry: "Ma figuriamoci ... secondo Voi IO avrei del tempo da perdere a predisporre delle pietanze solo per Voi ... con tutto quello che ho da fare durante il giorno? Ma lo sapete che ho un lavoro, io!! Non sono mica ricca come Voi, sgrunt!"
Generale: "Uhm ... però devo riconoscere che siete e quando dico siete mi riferisco a Voi e l'altra Arpia ... siete due donne di animo buono e gentile ... beh anche se avrei da ridire con BEN tre assalti!"
Le sorelle Jarjayes in coro: "PADRE!"
Generale: "Zitte voi! TACETE!"
Joséphine: "E invece noi parliamo! Eccome se parliamo, Padre! Le nostre autrici sono donne deliziose, assennate, simpatiche e .... oh Padre, guardate. Beau sta facendo la pipì sui Vostri piedi! Ih ih ... ed anche Nilo! AH AH AH AH!!"
Generale: "AHHHH Non bastava una bestiaccia adesso ce ne sono due! GRUNT ..."
Aizram: "Ah, Nilo e Beau sono proprio adorabili! Terry ... questa sera ti sei superata! Guarda quante cose hai cucinato!!"
Terry: "E' stato faticoso ma sono soddisfatta!"
Aizram: "Vero! E poi dopo cena ci aspetta la lettura delle missive! Vedrai, ci divertiremo un mondo!"
Terry: "Bene, terminiamo la cena e poi ci dedicheremo alle missive."
Generale: "E dove sono le mie amate missive? Ditemi ditemi ..."
Aizram: "Le avete appena portate su per le scale! Erano nelle borse!"
Generale: "Ahhhh ora capisco il mio affanno!"
Terry: "Ih ih ih ... quando volete, potete leggerle!"
Generale: "Appena avrò finito di gustarmi questa pietanza eccellente! Davvero buone le seppie alla brace. Uhm ... che bontà!"
Aizram: "Per una volta devo concordare con Voi ..."
Generale: "Non ci posso credere! Concordate con me!? Avete bevuto del vino?"
Aizram: "Certo che si! Vino bianco piemontese ... preso dalle Vostre cantine, ovviamente! Certo ... ha qualche annetto ... anzi secolo ...."
Generale: "Vino di prima scelta!"
Aizram: "Ah ah ah ah ah!! Siete impossibile, sappiatelo!"


Generale: "Dunque ... la prima missiva che ho tra le mani è di Tigre ... uhm ..."
Marguerite: "Cosa ti prende Augustin?"
Generale: "Marguerite, come sempre la Tigraccia è sempre così sottile con la sua ironia."
Marguerite: "Dai leggi!"
Generale: "Ascolta! ...
Generale, ma quanto siete noioso con sto erede. Arriverà tra poco e André è capace di generare i maschi non come voi🤣🤣🤣🤣"
Generale: "Dannazione! Tutti si burlano di me, soprattutto la famigerata Tigre!"
Marguerite: "Suvvia Augustin, io trovo che Tigre sia una donzella molto simpatica."
Carolina: "Simpatica assaje!"
Generale: "Maestà, Tigre ha scritto anche Voi."
Carolina: "Oh ma che gentile sta Guagnuncella! Prego Generale leggete!"
Generale: "E' scritto ...
Carolina, dopo il terzo figlio, avreste dovuto fare ..."
Carolina: "Fare cosa Generale?! Su, avanti, leggete!"
Generale: "Ehm ... si ... oh che imbarazzo!"
Carolina: "E jamme Generà!"
Generale: " Si, si, ecco dice ... che dopo il terzo figlio avreste dovuto fare zac a lu puorc, così ora non sareste incinta del 16°. Ma adesso che è bruciato non funzionerà più.
Carolina: "E tiene ragione! Sig ... non ci ho pensato ma sono ancora in tempo ih ih ..."
Re Ferdinando: "Carulì ma si pazza!?"
Carolina: "Statte ciette Ferdinà altrimenti te lo taglio!"
Re Ferdinando: "Uhm ... ma quanto si scucciante!"
Generale: "E dopo questo breve intervento del Re adesso c'è un messaggio per Oscar e Andrè! ... Ma dove sono?"
Terry: "Nell'angolo a contemplare il mare."
Generale: "Ehi voi due! ... Oscar, Andrè!"
Andrè: "Generale ..."
Generale: "Tigre ha scritto qualcosa per Voi!"
Andrè: "Che gentile! Ma prego Generale, leggete pure!"
Generale: "Ehh ormai sono diventato anche l'oratore della famiglia! ... Dunque Tigre scrive ...
"Neanche in convento c'è la pace, Oscar ricordati che sei incinta, questo divertimento lascialo ad André."
Oscar: "Assolutamente! Non posso stare a guardare mentre gli altri sono in pericolo."

Generale: " Ora leggo la missiva di Madame Lupine .. uhm ... dunque ... vediamo ... Certo che il nostro Generalone ha avuto dei problemi pure in convento! Ci mancava il frate sodomita che si è innamorato di lui 🤣🤣 Dalla paura non ha fatto nemmeno colazione!🤣🤣🤣 E non è finita, i briganti che li hanno assaliti in convento, ora li aspettano mentre ritornano a casa. Non c'è pace per i Jarjayes!
Il Padre Spirituale mi sembra come zia Clotilde 🤣🤣🤣"



Ripongo la missiva e dico: Ma perchè volete ricordarmi la brutta disavventura che mi è capitata? Povero me .... e poi .... come sarebbe a dire che padre Giacinto Vi ricorda la zia Clotilde?
Vi prego ... non ditemi così!"
Joséphine: "Padre, con tutto il rispetto ma ... siete l'attrattiva dei sodomiti! Ih ih ih ..."
Generale: "SMETTILA JO! A ciascuno le proprie tendenze. Io amo le donne e ..."
Marguerite: "AUGUSTIN!"
Generale: "Marguerite non fraintendere, ho parlato in senso generale. Ovvio che ho amato solo te! ... Bene adesso scusami ma devo leggere la missiva di Madame Rotelle! ....
E bravi avete sconfitto i malcapitati che hanno deciso di assalirvi in camera del mio generale preferito. Oscar quando si tratta di tirare di spada è sempre pronta. Ora pure il frate spadaccino farà parte della vostra famiglia, troppo divertente e soprattutto vi servirà visto che sulla strada del ritorno stanno già pensando di attaccarvi nuovamente. Però mio povero generale anche il frate che per farsi abbracciare da voi fa finta di farsi male. Troppo divertente! ....

Mia gentile madame Rotelle,
Non posso che ringraziarVi per avermi chiamato "vostro generale preferito". E si, mia figlia è davvero in gamba, perfetta, magnifica, magica! Mia cara amica, siamo una famiglia di soldati ... un frate spadaccino è perfetto, non trovate?
In quanto all'altro frate ... meglio sorvolare! A presto mia cara amica, prestissimo spero!...
C'è un'ultima missiva, è per Voi, Arpie! ... Prego, leggete!"
Aizram: "Grazie Generale!"
Terry: "Chi scrive?"
Aizram: "ValeAlcazar. Ciao Arpie Altre peripezie familiari per il generale e famiglia. Padre Giacinto e' il sacerdote adatto proprio per i Jarjayes. Complimenti ragazze!
Ciao Vale, grazie mille per le tue belle parole. Al prossimo capitolo!"
Generale: "Avanti, avanti scrivete!"
Terry: "Scrivere?! Niente affatto! Avete dimenticato che stasera festeggiamo mio figlio!? ... Passiamo alla torta e poi si aprono le danze! Ah ah ah ..."
Generale: "Povero me! ... Marguerite, sono convinto che François nascerà nell'anno 2025!"
Oscar: "Padre, non è il momento di protestare!" Andrè ed io alziamo i calici e in coro diciamo: "Tantissimi auguri a Marco! Che Voi possiate realizzare tutte le mete che Vi siete prefisso!"
Tutti: "AUGURI!"
Marco: "Sono commosso. Grazie a tutti Voi! E adesso MUSICA!"

Generale: "Sentito Marguerite? Monsieur Marc ha aperto le danze. Guarda! Balla con l'Arpia di sua madre, e che ballo! ... Un ballo sconcio!"
Marguerite: "Augustin, Madame Terry e Monsieur Marc si cimentano in una Bachata. Ma che bello! Magnifici!"
Generale: "Rimane un ballo sconcio!"
Joséphine: "PADRE ZUT!"

Avventura sulle Alpi - parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora