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APPLAUSE
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Michelle

Contavo di rimanere ancora un po' fuori da sola e poi andare a bere qualcosa. Ma in lontananza intravidi proprio Neymar insieme ad un gruppo di calciatori — suppongo —venire verso la mia direzione.

Merda.

Tirai fuori il telefono dalla tasca e chiamai mia sorella, usandola come scusa del fatto che ero lì da sola e loro erano sempre più vicini.

Ma perché mi cacciavo sempre in queste situazioni scomode?

"ehi Mich, tutto bene?" mi rispose dopo due squilli e io sospirai di sollievo.

"mi devi salvare. Fai finta di dirmi qualcosa" blaterai velocemente.

"o-ok va bene, dove sei?"

"sono a quell'evento, quella serata di gala di cui ti avevo parlato. Non ricordi?"

La mia voce quasi tremava e potevo sentire la risata di Neymar a pochi metri da me.

"sii, adesso ricordo. Ma sei da sola?" continuò Cindy, reggendomi il gioco.

"si, sono uscita un attimo fuori a prendere aria ma penso che tornerò dentro a bere qualcosa. Grazie Cindy ti adoroo" e chiusi la chiamata dirigendomi nuovamente verso il bar all'interno, senza voltarmi indietro.

Purtroppo per me, la fortuna non era dalla mia parte, infatti non feci in tempo a fare due passi.

"non ti hanno mai detto che non è carino scappare dalle persone?" mi sentii sussurrare all'orecchio.

Mi voltai in un istante, ormai sapevo chi era. Ed era dannatamente sempre e solo lui.

"io non sto scappando proprio da nessuno" gli risposi offesa.

"a me sembra di sì invece, Michelle" calcò il mio nome facendo schioccare la lingua sul palato.

Avrei riconosciuto il suo profumo a distanza di metri. Una fragranza fresca ed elegante ma allo stesso tempo dolce e speziata.

"wow, adesso ricordi anche il mio nome? poco fa sembrava te ne fossi dimenticato" borbottai.

"sei davvero arrabbiata per questo?" mi guardò con una faccia confusa.

La verità è che non sapevo cosa rispondergli. Ci conoscevamo a malapena, non avrei neanche dovuto essere arrabbiata con lui, qualsiasi fosse il motivo. E non capivo neanche perché mi faceva arrabbiare così tanto.

"ci conosciamo forse?" commentai stizzita.

"mi spieghi cosa c'è che non va? un attimo prima fai la stronza, poi ti presenti e iniziamo a parlare di qualsiasi cosa sul terrazzo di casa e poi allo shooting" lo interruppi.

"ma che cosa stai dicendo? sei tu che sei sparito. E ti informo, che dopo lo shooting, non mi hai nemmeno degnata di un saluto" alzai la voce.

"non sai cosa è successo dopo"

"allora illuminami!" urlai, per sovrastare la musica.

"non starò qui a parlare con una mocciosa che pensa di avere sempre ragione e non mi da neanche l'occasione di spiegare!"

"ti sto dando l'occasione, adesso. Se non mi vuoi parlare non è un mio problema" sbotto.

"ma sinceramente non so neanche perché continuo a discutere con te Michelle, non credo di doverti delle spiegazioni. Non sei né mia madre ne la mia ragazza" conclude infine.

Io gli lancio uno sguardo assassino, non faccio in tempo neanche ad aprire bocca che lui mi dice:

"andiamo fuori"

Stavo per ribattere ma ormai mi aveva già afferrata per il polso e trascinata verso l'uscita.  Adesso eravamo soli e il silenzio regnava intorno a noi, potevo sentire il suo respiro farsi sempre più pesante.

"non ti ho salutata il giorno dello shooting perché ho ricevuto una chiamata dalla mia fidanzata, oramai ex, Bruna. Mentre ero in ascensore l'ho lasciata, non stavamo più bene insieme. Poi ho chiamato un mio compagno di squadra dicendogli che avrei fatto presto i biglietti per Parigi. E non appena ho potuto sono partito per cominciare gli allenamenti. Ero stanco, stavo emotivamente a pezzi e non avevo nessuna voglia di parlare. Non solo con te" raccontò tutto d'un fiato.

"mi dispiace che tu ti sia lasciato" mormorai, non sapendo bene cosa dire.

Lui fece un passo avanti, guardandomi intensamente, poi con le dita mi accarezzò la guancia.

"sei così testarda" scossi la testa, mettendo su il broncio.

"un messaggio potevi scrivermelo, su instagram magari"

"vuoi sempre l'ultima parola vero?" ridacchiò.

"si ma ciò non cambia che sei un arrogante, non mi hai nemmeno salutata prima. Anzi, hai fatto finta di non conoscermi davanti a Richarlison" feci un passo indietro, interrompendo il nostro eye contact.

"vamos Michelle, neanche ti avevo vista"

"sei tutto scuse"

"perché te la stai prendendo così tanto? io davvero non ti capisco. Prima fai la stronza, poi la dolce, poi ci provi, io non-"

Poi ci provi? POI CI PROVI?

"stammi bene a sentire, non tutte le ragazze che incontri cadono prontamente ai tuoi piedi Neymar. Spero tu possa imparare questa lezione un giorno" ero offesa.

Mi stava trattando come un giocattolo. E non ero di certo abituata ad essere trattata in questo modo.

"ei finalmente ti ho trovata! ma dove eravate finiti? un attimo prima ti ho vista al bar, mi sono girata e non c'eri più" la voce di Melanie mi risvegliò.

"me ne vado" asserì di punto in bianco.

"cosa?" quasi urlò lei, cercando di sovrastare la musica.

"ho finito qui, torno a casa"

Ero veramente arrabbiata, Neymar tirava davvero fuori il peggio di me. Lo odiavo.

"ma sei sicura?"

"ti scrivo dopo" le sussurrai all'orecchio prima di raggiungere la macchina.

Ignorai il suo sguardo e voltai le spalle senza pensarci due volte, non gliela avrei data vinta per nessuna ragione al mondo.

Avevo bisogno di distendere i nervi, così una volta a casa riempii la vasca, un bagno caldo avrebbe fatto al caso mio.

𝐀𝐏𝐏𝐋𝐀𝐔𝐒𝐄 - neymar jrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora