-Corri, Yuzuki! Corri!-
Sono le ultime parole che sentii prima di perdere completamente i sensi. Pian piano tutto ciò che mi circondava diventò sempre più sfocato e indistinguibile, le gambe cominciarono a cedere, il respiro diventò corto, le ferite sul mio corpo cominciarono a farmi male sul serio.
A quanto pare quest'ultimo game mi ha davvero messo K.O a causa delle mie scarse abilità nella corsa e delle crisi respiratorie, di cui soffro da quando sono piccola.
Il game a cui ho dovuto partecipare consisteva nel raggiungere la fine di un lungo tunnel in due ore, superando i vari ostacoli che si sarebbero presentati lungo il tragitto.
Sono davvero poche le cose che ricordo, una tra queste sono le persone che erano con me: una ragazza, Usagi, ed un ragazzo, che mi pare si chiamasse Arisu. Di certo non erano gli unici partecipanti, ma probabilmente loro due mi sono rimasti impressi a causa delle loro distinte abilità mostrate nel momento in cui davanti a noi, nel buio pesto di quel tunnel, si è catapultata una grossa tigre inferocita.
Siamo riusciti a scappare con successo ma, mentre correvamo, ho cominciato a stare davvero male: non riposavo per bene da giorni, mangiavo e bevevo poco, il mio corpo era esteriormente ed interiormente inflitto da innumerevoli lesioni...ho provato a sopravvivere in questa specie di mondo per arrivare finalmente ad una fine e ritornare dalla mia famiglia ma, nonostante i miei sforzi, mi sono lasciata cadere al suolo.
E poi il buio.
Mi sono risvegliata improvvisamente in una mattina abbastanza soleggiata, in una piccola tenda da campeggio, ma non riuscivo ancora ad alzarmi, probabilmente per la caduta presa in precedenza...anche solo aprire gli occhi mi era complicato. Mentre ero concentrata nel ricordare cosa fosse successo e sul come io fossi riuscita a sopravvivere, mi accorgo della presenza di qualcuno al di fuori della tenda, un qualcuno che ben presto sarebbe entrato.
-Arisu finalmente è sveglia!- Usagi una volta entrata nella tenda, si avvicinò a me, accovacciandosi per sistemarmi le varie medicazioni.
-Cosa...mi spieghi cosa...- Provai a mettere insieme qualche parola ma con scarsi risultati.
-Tranquilla, non c'è nulla da capire. Siamo riusciti a trasportarti fino all'autobus, fortunatamente era poco distante dal posto in cui hai perso i sensi...- mi disse in modo estremamente serio.
-L'autobus? Ma dovevamo andare nella direzione opposta...io non capisco.- domandai confusa.
- Non farti troppe domande o la testa continuerà a farti male, pensa a metterti in sesto. Sarai affamata tenendo conto che dormi da un giorno intero.- disse Arisu, affacciandosi all'interno della tenda, porgendomi una scatoletta con dentro del cibo.
Cercai di mettermi in posizione eretta per poi afferrarla ma, guardandola, iniziai a sentire dei tremendi sensi di colpa.
-Sono stata completamente inutile in quel game, sono stata d'intralcio...nonostante questo mi avete salvata, mi avete medicato le ferite, mi state offrendo un posto dove stare per poter riprendere le forze e addirittura del cibo. Perchè? Potevate lasciarmi lì, a morire lentamente.- sbottai, cercando di capire la loro motivazione. Entrambi si guardarono l'un l'altro, come se volessero mettersi d'accordo su cosa rispondere.
-E' stato un gesto incondizionato. E' stato spontaneo aiutarti.- affermò Arisu, non trovando altre spiegazioni.
-E poi speravamo che tu potessi aiutarci nel cercare un posto che può darci delle risposte su questo inferno in cui stiamo vivendo.- continuò con fare sicuro Usagi.
-Di che tipo di posto state parlando?- Trovare questo luogo avrebbe davvero dato una risposta a tutti i nostri punti interrogativi? Se sì, di certo avrei collaborato con loro.
-La chiamano "La Spiaggia". E' come se fosse una comunità di cui fanno parte numerose persone che si sono ritrovati a dover giocare a questi game, proprio come noi. Crediamo che possano darci informazioni.- mi spiegò Arisu. Titubante, cominciai a fissare un punto indefinito. Il gioco valeva la candela, a quanto pare. Avrei cominciato a cercare immediatamente questa "Spiaggia", nonostante il mio parziale recupero.
-Vi aiuterò. Vi sono debitrice, alla fine.- accettai la loro proposta, per poi iniziare finalmente a mangiare.
Verso sera tutti e tre , muniti di walkie-talkie, cominciammo a domandare a varie persone se fossero a conoscenza di quella famosa spiaggia ma nessuno, a quanto pare, era disposto a darci una mano. Tutti i nostri sforzi sembrarono inutili, fin quando Arisu non notò un particolare importante: alcuni giocatori avevano al polso il medesimo bracciale...di certo qualcosa li accomunava. Forse eravamo sulla pista giusta.
Cominciammo a seguirli fino ad arrivare in un determinato luogo situato davanti al mare. Ad illuminare la superfice dell'acqua c'era un maestoso edificio, non privo di elettricità, come il resto dei palazzi. Era lì, la spiaggia.
-Finalmente!- Esclamò Arisu - Potremmo ricevere delle risposte... ed io potrò finalmente rivendicare Karube e Chota.- continuò con gli occhi lucidi.
-Hai perso degli amici durante un game?- domandai precipitosamente, non curante del fatto che probabilmente con quella domanda avrei toccato un tasto dolente. Lui semplicemente annuì.
-Allora sii fiducioso. Riusciremo a...- non feci in tempo a finire la frase che, nuovamente, intorno a me non c'era altro che oscurità. Qualcuno ci aveva storditi e trascinati via, chissà dove.
-Benvenuti alla Spiaggia, cari ragazzi.- Salutò in modo abbastanza amichevole, un pazzo in costume da bagno.
Finalmente riuscivo a vedere ciò che mi circondava.
Io, Usagi ed Arisu, eravamo all' interno di una enorme stanza illuminata dal sole, legati su delle sedie in legno e, a tenerci costantemente sott'occhio, c'erano dei ragazzi apparentemente non tanto socievoli. Davanti a noi c'erano ben altre quattro figure che si scopriranno essere: l'ideatore di questa specie di comunità che, a quanto pare, si fa chiamare il cappellaio, seguito dai suoi tre sottoposti, le persone più importanti in quel posto dopo di lui.
- Facciamo che vi spiego brevemente come funzionano le cose qui...-
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𝑪𝑯𝑰𝑺𝑯𝑰𝒀𝑨 - 𝑮𝑨𝑴𝑬 𝑶𝑽𝑬𝑹
Fanfiction«♡︎» Qual è la vera natura degli esseri umani? In molti ritengono che gli uomini abbiano da sempre questo innato sentimento di disprezzo ed odio nei confronti del prossimo e che tutti i sentimenti positivi che possono provare nelle loro vite non si...