-La spiaggia è un vero e proprio mondo utopico, siete dei privilegiati. Dovete solo seguire tre semplici regole: regola numero uno, qui si indossano solo ed esclusivamente costumi da bagno.-
-Che cazzo...- dissi spontaneamente, dopo tale affermazione.
-Fammi dissipare tutti i tuoi dubbi, ragazzina: senza indumenti eccessivi, non potrete occultare armi, è semplice. Qui nessuno può nascondermi niente...potrete capirlo anche dalle porte delle camere che non potrete chiudere a chiave.- chiarì il Cappellaio.-Regola numero due- continuò poi -tutte le carte che conquisterete nei game, saranno consegnate a me.-
-Perché mai dovremmo farlo?- domandò furioso Arisu.
-Perché è l'unico modo per poter andar via da questo Paese.- rispose l'uomo dinanzi a noi, schioccando poi le dita, come se volesse dare un ordine a qualcuno.
Prontamente i ragazzi dietro di noi si mossero in avanti, trascinando via una parete, a quanto pare mobile, rivelando così un qualcosa di inaspettato.Tutte le carte da gioco conquistate e tutte quelle mancanti erano minuziosamente segnate su un'altra parete.
-Intuisco che voi cerchiate spiegazioni ,quindi eccovi accontentati. La spiaggia ha molteplici obiettivi: qui non solo siete liberi di vivere come volete le vostre probabili ultime ore di vita, qui collaboriamo per raccogliere tutte la carte esistenti per poter permettere ad un prescelto di poter viaggiare al di là di questo Paese, ritornando così al nostro Paese originario.-
-Un prescelto...quindi parli di una sola persona?- domanda Usagi con evidente preoccupazione.
-Si,è così. Ma con i doppioni riusciremo a trasportare anche altre persone, fino all'ultimo giocatore. Questa è la nostra teoria. Ma ovviamente, dovrete far parte della spiaggia per far sì che anche voi possiate passare al di là.- concluse il cappellaio.
-Hai parlato di tre regole da rispettare, però manca la terza. Di cosa si tratta?- domandai in modo serio.
-È una regola intuibile: morte a tutti i traditori. Nessuno escluso.-
Un brivido attraversò tutta la mia schiena,come se non fossi abituata da tempo ormai a rischiare la mia vita.
-Usagi, Yuzuki...mi dispiace, vi ho trascinate io in questa situazione.- Si scusò Arisu.
-Non dispiacerti Arisu, questa è stata la strada che ho scelto. Non mi ci hai portata tu.- a correggere Arisu fu solo Usagi, mentre io rimasi in silenzio, pur essendo d'accordo con lei.-Ora slegateli. Ann, portali nelle stanze a loro assegnate.- ordinò ancora il Cappellaio.
Una volta slegata, cominciai a massaggiarmi i polsi con insistenza, senza mai togliere lo sguardo dalle persone attorno a me.
Un vizio che ho da sempre è di non abbassare mai la guardia con nessuno, sono sempre sull'attenti, con chiunque. In una situazione come questa mi è più che utile.-Bene, seguitemi.- disse Ann, cominciando a camminare con sicurezza. Perplessi e titubanti, la seguimmo.
La spiaggia, in origine, era un enorme hotel, munito di innumerevoli camere. Presentava lunghi corridoi e scalinate color crema, con qualche dettaglio in oro e in rosso. Più camminavamo, più quel posto sembrava infinito. Ad un certo punto sentimmo addirittura della musica provenire dal piano di sotto e,da un balcone, riuscimmo a scorgere una miriade di persone all'interno di una enorme piscina.
C'era una specie di festa.
-È come se tutti volessero fuggire dalla realtà...- affermai sottovoce.Non riuscivo a concepire la leggerezza con la quale tutte quelle persone riuscivano a divertirsi.
-Voi due, camera 506.- Ann si fermò senza preavviso e,voltandosi, indicò me ed Usagi.
-Tu,con me.- disse con superiorità, guardando Arisu.
-No, non puoi stare da solo con una persona che fa parte di questa pazzia.- disse Usagi contrariata.
-Usagi, rimani con Yuzuki. Potrebbe essere pericoloso.- la incitò lui.
-Vi ricordo che prima di incontrarvi ero completamente sola. Non succederà nulla, andate.- spronai entrambi ad andare verso la stessa direzione. Io sarei rimasta in camera fino al ritorno di Usagi.
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𝑪𝑯𝑰𝑺𝑯𝑰𝒀𝑨 - 𝑮𝑨𝑴𝑬 𝑶𝑽𝑬𝑹
Fanfiction«♡︎» Qual è la vera natura degli esseri umani? In molti ritengono che gli uomini abbiano da sempre questo innato sentimento di disprezzo ed odio nei confronti del prossimo e che tutti i sentimenti positivi che possono provare nelle loro vite non si...