7| SLOWLY

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Quasi soffocai a quella domanda.

-Perché questa...domanda senza senso?- domandai tossendo a causa del tè.

-Osservo solo ciò che mi mostri. Sembra che tu voglia proteggerlo a tutti i costi.- spiegò ghignando.

-E questo è l'unico motivo per il quale pensi che io abbia una cotta per lui?- risi di gusto perché per quanto io fossi affezionata ad Arisu, di certo non provavo alcun sentimento di quel tipo.
-È surreale pensare ad una cosa del genere. In questo mondo c'è solo sofferenza e morte, qui non c'è spazio per l'amore o cose simili. È ovvio che io sia preoccupata per lui, deve svolgere la parte più pericolosa del tuo maledetto piano. Penso tu stia tramando qualcosa.- ammisi, incrociando le braccia.

-E credi che riusciresti a fermarmi prendendo il posto di Arisu, se davvero stessi nascondendo qualcosa?-

-Oh, credo proprio di si.- affermai.
-Sai perché? Perché mi stai impedendo di prendere il suo ruolo. Se non stessi nascondendo nulla, probabilmente non ti faresti alcun problema a riguardo.- dissi sorridendo, sicura delle mie intuizioni. Ma nonostante ciò il suo viso rimase neutro.

Stanca di quella conversazione, mi alzai dalla mia poltrona e mi diressi verso la porta per poter tornare in camera mia ma, prima che potessi aprirla, essa si spalancò.

Niragi, si catapultò nella stanza in cerca di Chishiya, a quanto pare. Ma prima che potesse notare lui, notò me a due centimetri dal suo corpo. Non credo si aspettasse la mia presenza in quel momento. Di colpo indietreggiai.

-Oh no dolcezza, di certo non mi dispiaceva averti così vicina.- Disse ridendo.

-Niragi, cosa vuoi.- Chishiya si alzò dirigendosi verso di noi. Una volta notata anche la presenza del biondo, probabilmente Niragi fece delle associazioni assolutamente sbagliate, dato anche il commento fatto qualche giorno fa in piscina.

-Cazzo, allora voi due siete per davvero una coppietta.- disse nauseato dalla sua stessa frase.

-Ripeto: cosa vuoi.- disse nuovamente con fare autoritario Chishiya.

-È successo qualcosa di grave, a quanto pare. Ti cercano di sotto. Muoviti a scendere.-

Problemi su problemi.

Chishiya faceva parte del comitato, un altro motivo per il quale avere un alleanza con lui era vantaggioso per noi. Ad ogni evenienza o, come in questo caso problema, era invitato alle riunioni.

-E mentre sei impegnato di sotto, io terrò compagnia alla tua ragazza.- aggiunse, avvicinandosi nuovamente verso di me.

Chishiya però si intromise fra i nostri corpi, allontanandoci l'uno dall'altro cercando di nascondermi dietro la sua figura. Un gesto inaspettato, ma onestamente gradito da parte mia.

-Lei verrà con me.- disse, prendendomi il polso per poi portarmi fuori dalla sua camera.

-Non puoi, non fa parte del comitato!- urlò. Ed effettivamente era così, non avevo il permesso di accedere alle riunioni. Che aveva in mente, ora?

-Non preoccupartene Niragi, a lei ci penso io. Tu piuttosto, non fai parte dei lottatori? Ti consiglio di raggiungere i tuoi compagni, non penso tu voglia affrontare la rabbia di Aguni.- affermò Chishiya, dandogli le spalle e percorrendo il corridoio velocemente fino ad arrivare alla mia camera.

-Hey! Dove stai andando?- lo fermai prima che potesse correre via.

-A chiamare Arisu.- disse semplicemente.

-Non capisco...-

-Arisu è entrato nelle grazie del cappellaio, è praticamente già all'interno del comitato. Sarà una prova in più per dimostrarti che non tramo nulla contro di voi.- mi spiegò velocemente.

-Tu devi rimanere qui con Usagi. Cercate di bloccare la porta, Niragi ha un conto in sospeso con voi due ma, a quanto pare, soprattutto con te, da quando c'è stato quell'episodio della piscina.- aggiunse, dirigendosi poi verso camera di Arisu, non lasciandomi nemmeno il tempo di rispondergli o fargli altre domande.

Entrai in camera, notando subito Usagi sul divano di camera nostra. Vedendomi così agitata, corse verso di me.

-Yuzuki, che hai? Cosa è successo?- mi domandò preoccupata.

Ancora confusa dalle troppe informazioni e episodi accaduti oggi, finalmente alzai gli occhi verso Usagi, che aspettava una mia risposta.

-È successo qualcosa di grave, Chishiya ed Arisu in questo momento sono nella sala del comitato.- le raccontai solo degli ultimi avvenimenti, e quasi nulla del discorso con Chishiya. Alla fine, non avevo riscontrato informazioni che affermassero la mia ipotesi.

-Dobbiamo raggiungerli!- disse Usagi ma pronatamente la frenai.

-Usagi, non possiamo. Anche io per una frazione di secondo ho pensato di seguirli, ma comprometterebbe il piano.- spiegai.

-Facciamo così: non restiamo in camera ad espettare il peggio, usciamo e giriamo per la Spiaggia. Se succede qualcosa, almeno saremo già lì. Okay?- cercai di trovare un accordo che potesse andare bene per entrambe.

-Non preoccuparti, Arisu starà bene.- la tranquillizzai. Di colpo arrossì.

-Cosa ti fa pensare che...- cominciò a giustificarsi, ma io la interruppi con una risata spontanea. Era palese che fra quei due fosse nato un qualcosa di speciale.

-Cos'hai in mano?- cercò di cambiare argomento. Come d'istinto mi guardai entrambe le mani, non ricordavo di star stringendo qualcosa.

-Oh...una bustina di tè.- risposi come se nulla fosse, appoggiandola sul comodino. Usagi non fece ulteriori domande, ed io non diedi ulteriori risposte. Lo avevo portato davvero con me per tutto questo tempo?

-Andiamo?- domandò Usagi e semplicemente la seguii fuori dalla camera.

Camminammo per quasi tutte le aree della spiaggia, ma non ci avvicinammo più di tanto alla sala che realmente volevamo controllare. Ci fermammo in un piccolo giardino che, personalmente, non ero mai riuscita a scorgere prima d'ora.

-Ci sono venuta stamattina con Arisu...ma devo dire che di sera è ancora più incantevole.-

Era un posticino davvero tranquillo, altamente curato anche se in un posto del genere. Fiori e vegetazione varia erano fievolmente illuminati dalla debole luce lunare.

D'improvviso Usagi cominciò a ridacchiare.

-Cosa c'è che ti fa sorridere così?- domandai sorridendo a mia volta.

-Non so perché, però mi è tornato in mente il momento in cui, prima di arrivare alla Spiaggia, tu ed Arisu cercavate di afferrare quel coniglio. Nonostante lo sforzo, quella sera rimanemmo senza cena, ogni volta che ci penso mi provoca una risata. Per me è stata una scena memorabile.- spiegò.

-È davvero...successa questa cosa?- non risi più, mi spensi del tutto.

-Si, Yuzuki...abbiamo riso tantissimo quel giorno. Come fai a non ricordarlo?-

Un momento di tale spensieratezza di certo me lo sarei ricordato.

Eppure, l'avevo completamente rimosso.

-Mi dispiace...io non lo ricordo.- dissi confusa, tentando nuovamente di far apparire quelle scene davanti ai miei occhi, come se fossero un film.

Cominciai a tremare e di colpo mi avvolsi il corpo con le braccia, cercando di tranquillizzarmi. Più i giorni scorrevano, più il mio passato diveniva offuscato, indecifrabile.

Non ricordavo quasi più nulla, se non gli avvenimenti più recenti.

Cominciai a respirare profondamente, cercando di non farmi prendere dal panico.

I ricordi erano tutto ciò a cui potevo aggrapparmi in quel momento, ma essi stavano svanendo. Uno ad uno.

Pian piano avrei dimenticato anche me stessa.

𝑪𝑯𝑰𝑺𝑯𝑰𝒀𝑨 - 𝑮𝑨𝑴𝑬 𝑶𝑽𝑬𝑹 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora