O mostro infecondo, ebbro di tanta tristezza,
falci le note spaesate coltivate nei campi di Terra.
Tu che setacci le acque fredde della nostra esistenza,
bagni grovigli di grano ingrigiti di cui simposio feci serra,
cali dall'ombra soffusa, soppiatto e senza avvertenza.
Il nitido palmo di mano all'ombra dell'uomo che osserva,
sulla fronte algida dalla tua coltre di fumo e di nebbia,
che avvolge il teschio come toga e mantella,
poggi la mano piana e calma. Mieti l'anima
piena e colma d'orrore della tua voce roca e torbida.
Dea che fu attiva dall'attimo esatto in cui l'attico
atipico dell'etico uomo fu eretto stretto al tetto
di urbe sul cielo nero su cui tu, vera erede regnavi in segreto,
poiché l'ottica tipica tattica al tatto tutto trattava tranne
il tuo aspetto, al cospetto del quale la falce di pietra
sanciva il prologo storico topico di una nuova era.
E l'eroe di fronte a cotanta potenza non poté
che soffermarsi d'innanzi ad innata prontezza.
Sempre fosti esistita e sempre calante
come la Luna stanotte risalta il tuo sguardo di fiamme.
Cresciuta nel grembo del male, oltraggio al tuo nome soave.
Ignavia natura che tutto semina e tutto sottrae;
gola scarlatta ornata di rubiconde coagulate,
ventre carminio scarnito scolpito nell'osso e nel tifo,
pestilenza oscura che è clausola di ogni germoglio,
bruci incenso ai vespri cui sussegue sconforto.
Regina antica impera sulla mole del Leviatano,
nessun corpo sfugge al suo tocco, addio Paradiso anelato:
non esiste resurrezione che sia all'altezza del tempo passato.
L'uomo scettico si ferma a Messina, messosi in terra castrato.
La tua via porta alle porte di Plutone,
l'anima ignuda di Colix non ne raggiunge il cordone.
Vaga, afflitto e senza intenzione di lasciare il mondo,
attendendo sulla via un fuoco fatuo, uno psicopompo
che lo sappia guidare e calare nel mondo altero,
che possa portare e salpare con un vento leggero
lo spirito austero che lasciò l'atarassia indietro, nel mondo terreno.
Porti crisantemi sparsi a tratti sulla via della misericordia,
mentre martelli ancora vittime, sotto un cielo che soffoca.
L'eroe cade come l'angelo fece negli eoni passati,
le singole imprese non prendon corona nell'altro mondo.
Tutte uguali le anime davanti al traghettatore canuto,
ogni giorno va vissuto per il ricordo di una gioia migliore.

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De Colix
PuisiUn raggruppamento di alcuni brevi scritti di vario genere composti fra i banchi di scuola, nei giorni in cui l'amore irrora e infonde vita nei cuori della gioventù.