Parte 3

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Il giorno dopo con Elisa ci siamo messe d'accordo e dopo aver radunato a ricreazione tutte e due le nostre classi abbiamo dato la notizia della nostra partenza. Le compagne di Eli le sono saltate addosso dalla gioia e anche le mie hanno fatto lo stesso, dicevano "congratulazioni" "sapevamo che ce l'avresti fatta", ma io non facevo molto caso a loro. Continuavo a guardare lui, che mi sorrideva, ma sapevo che era un sorriso triste, perché sapeva che sarei partita presto e non ci saremo rivisti, per moltissimo tempo. Dopo che tutte le mie compagne e compagni mi ebbero abbracciata mi avvicinai a Thomas e lo abbracciai. Lui mi strinse a sé con una mano dietro la mia schiena 《Come farò senza di te piccola?》《Dobbiamo essere forti tutti e due, ce la faremo》gli avevo detto cercando di fare un sorriso alquanto convincente. Lui mi aveva guardato negli occhi, poi si era tranquillizzato e mi aveva baciato dolcemente, mentre le sue mani erano tra i miei capelli 《Sei la migliore piccola》《Adoro quando mi chiami con quel soprannome》avevo detto dolcemente. Non sapevamo cosa sarebbe successo, ma sapevamo che l'avremmo affrontato insieme. Perché non eravamo più io e lui: Melissa e Thomas. Eravamo un noi, uniti insieme ora e per sempre.

Giorno della partenza:

Sento la sveglia rimbombarmi nelle orecchie, mi giro e guardo l'ora 4:20. Mi rigiro nel letto e chiudo di nuovo gli occhi. Ma che mi è saltato in mente ieri sera di mettere la sveglia a quest'ora? Sto per riaddormentarmi quando mi ricordo perché ho messo la sveglia: ho l'aereo per andare in Australia. Mi alzo di volata dal letto e corro in bagno a vestirmi. Mi metto la mia maglietta nera con sopra disegnata un'enorme ancora bianca, leggins neri e le mie Dottor Martens. Mi precipito in cucina, dove trovo la mia famiglia già intenta a fare colazione. 《Giorno dormigliona》dice mia madre mettendo del pane con il burro nel mio piatto. 《Nervosa?》mi chiede mio padre mentre legge il giornale 《Emozionata più che altro, non ci posso ancora credere che sto per partire》dico euforica. Mia madre mi sorride e mangiamo velocemente. Dopo vado in camera, prendo la mia valigia, saliamo in macchina e partiamo verso l'aereoporto. Non siamo tanto lontani dall'aereoporto e quando arrivo vedo già Elisa a sedere ad ascoltare la musica. La sua valigia è la più bella: è blu scura tendente al nero con tutte le stelle intorno. Lei si alza, mi si avvicina e ci abbracciamo 《Da quanto sei qui?》le chiedo《Qualche minuto, lo stiamo facendo davvero? Stiamo davvero partendo da sole per l'Australia?》dice euforica, 《Si Eli lo stiamo facendo davvero》le dico sorridente. Ci sediamo e stiamo ad aspettare l'arrivo dell'aereo. Ad un certo punto ci sentiamo chiamare. Ci giriamo e vediamo i nostri compagni di classe venire verso di noi. Corriamo verso di loro e li abbracciamo《Che ci fate qui?》chiedo felice di vederli《Non potevamo non salutarti》mi dice Maria Laura, li abbraccio tutti forte, mi mancheranno tantissimo. Arrivo a Lorenzo che mi guarda triste 《Non è ancora arrivato?》mi chiede: so di chi sta parlando, abbasso la testa e la scuoto 《Dai arriverà, non ti lascerà mai andare senza salutarti》gli faccio un piccolo sorriso e lo abbraccio 《Mi mancherai》 《Non ti preoccupare alla prima verifica di matematica avrai presto mie notizie》mi dice divertito, io rido, ma mi fermo appena vedo qualcuno correre verso di noi. 《È arrivato finalmente》dice Lorenzo divertito. Gli vado incontro e ci fermiamo a pochi centimetri di distanza. Lui mi osserva, poi mi porge una lettera: lo guardo stranita. Poi, improvvisamente, mi prende la testa tra le mani e appoggia le sue labbra alle mia. È un bacio carico di passione e sento che potrei svenire da un momento all'altro. Cavolo quanto mi mancherà il mio amore. Il bacio dura meno di quello che mi aspettavo. Lui si scosta da me e senza dire nulla se ne va e mi lascia qui, con una lettera in mano. Sento una lacrima rigarmi la guancia, mi giro e vedo che tutti mi stanno guardando. Mi avvio verso Eli e partiamo verso l'aereo: mi stringo la lettera al petto e dopo aver superato il check-in saliamo sull'aereo e dopo esserci messe a sedere questo parte. Guardo dal finestrino, la città diventa sempre più lontana e dopo poco le nuvole coprono la visuale. Mi sistemo nel sedile e apro la busta che si trova sulle mie gambe. Prendo la lettera, faccio un respiro profondo e inizio a leggere:

Baby I'll never let you goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora