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Jieun camminò velocemente per tutta la scuola in cerca di Jaemin.
Più andava avanti e più un sorriso si formava sul suo volto.
Non vedeva l'ora di parlargli, di abbracciarlo e di passare più tempo possibile con lui.
Chiedendo in giro tra professori e pure in segreteria, riuscì a scovare il ragazzo. Si fermò davanti alla sua classe. Fortuna voleva che il suo banco si affacciasse completamente davanti alla porta.
Si guardarono negli occhi. Uno più sorpreso dell'altro.
Jieun mimò un "Ciao" con le labbra seguito da un sorriso e il segno con la mano.
Jaemin si sentiva il ragazzo più fortunato del mondo a ricevere quella sorpresa. Soprattutto dopo che l'insegnante voleva lasciarlo in classe per qualche minuto in più per spiegargli il pezzo di lezione che si era perso mentre dormiva.
Mancava poco e sarebbe potuto uscire da lì. Muoveva la gamba dall'impazienza. Poteva vincere una maratona.
"Ha capito signorino Na Jaemin? Mi aspetto che al prossimo compito sia preparato a dovere. Ora esca da qui"
E con quest'ultima frase, le catene ai polsi che lo tenevano fermo si ruppero e sentì il dolce profumo della libertà chiamatosi Jieun.
La ragazza lo prese dal polso e corsero, con il bidello dietro di loro che li pregava di smetterla, fino al cortile della scuola. Certi che nessuno avesse potuto vederli.
Con il fiatone e il cuore che poteva esplodere in pochi istanti, potevano finalmente sprofondare l'uno nello sguardo dell'altro.
Entrambi con i sorrisi più grandi che avessero mai dedicato a qualcuno.
"Finalmente ti sto parlando" esordì per prima la ragazza. Jaemin annuì ancora imbambolato dalla sua bellezza. Gli sembrava un sogno. Anzi, sicuro non stesse sognando veramente? Voleva tirarsi uno schiaffo per controllare ma forse era meglio sognare che svegliarsi e scoprire che la realtà era molto più triste di quanto pensasse.
"Ci stavo pensando da un po', e ho avuto il coraggio di chiedertelo. Sono felice di averlo fatto"
Jieun ascoltò per una volta il suo istinto e abbracciò il ragazzo davanti a sé. Si strinsero forte come se avessero paura di perdersi, come se fosse il loro ultimo abbraccio prima di non rivedersi più.
La ragazza fece un profondo respiro e il profumo di Jaemin le inebriò le narici. Sapeva che quella memoria se la sarebbe portata nel cuore.
"Ho gli allenamenti di calcio oggi pomeriggio. Ti va di venire a vedermi?"
"Certo! Farò il tifo per te! E... potremmo uscire questo weekend, se ti va..."
"Certo che sì, dove vuoi andare? Cosa vuoi fare?"
"Potremmo fare un paio di partite alla sala giochi in centro e mangiare qualcosa, poi si vedrà dove ci porteranno le stelle.
Ah! Ho apprezzato molto il biglietto che mi hai lasciato e tutte le caramelle frizzanti che hai messo sotto il banco!"
Da raggiante, Jaemin, divenne tutt'altro. Un misto tra confusione e tristezza perché la persona che rendeva felice Jieun, a quanto pare, non era solo lui.
"Quale biglietto?"
"Dai, non prendermi in giro! Quello dove hai scritto che il mio sorriso illumina le tue giornate e che non desideravi altro che vedermi e parlarmi!"
"Jieun... davvero... non ti ho mai scritto un biglietto... quelle cose le pensò veramente! Ma non sono io ad avertelo scritto"
La ragazza fece per cercare il pezzo di carta dentro le tasche della giacca senza trovare nulla. Il panico cominciò a impossessarsi di lei.
"Non c'è più... Il biglietto non c'è più! Com'è possibile?!"
"Ti sarà caduto da qualche parte"
Jaemin prese il viso della ragazza tra le mani per dirle che non c'era da preoccuparsi, che non era importante.
"Nessuno lo troverà se è questo che ti preoccupa. Sarà stato preso dal bidello che l'avrà buttato da qualche parte!"
"Hai ragione... beh- è ora di andare in classe. Ci vediamo più tardi"
Si salutarono: Jaemin le diede un bacio delicato sulla fronte e Jieun sentì subito le sue guance farsi più calde.

CHEWING GUM ⇝ NCT DREAM Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora