10.capitolo

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"Uh ma vedi chi abbiamo qui"
Mi dice ridendo mio padre.
Cerco di divincolarmi ma non riesco sono troppo stordita per il colpo alla testa.
Lui mi tira su afferrandomi per i capelli,urlo e cerco di colpirlo,ma mi arriva un'altro schiaffo che mi fa sanguinare il naso.
Prende delle corde e mi lega alla testata del letto,mi mette anche un bavaglio per non farmi urlare.
Poi come se niente fosse prende la mia borsa e si siede, prima prende il mio cellulare è lo fa a pezzi, poi prende nel mio portafoglio i soldi che ci sono.

"Ah però a fare la zoccola si guadagna bene, qui ci sono quasi 1000 dollari"

Si alza prende un bicchiere e delle pillole le frantuma e poi le mette nel bicchiere con del acqua, col cucchiaino lo gira per un po'.
Viene verso di me con sguardo pieno di odio, mi prende per il collo e mi costringe a bere quel intruglio.
Mi gira subito la testa,e non riesco a tenere gli occhi aperti.
Il buio mi travolge all'improvviso,con angoscia mi lascio andare.
Mi sveglio che e già giorno e sento mio padre che umbriaco canticchia una strana melodia, sembra un film horror solo che e tutto vero e io sono la protagonista.
Perché mi ha legata?
Di solito mi ruba i soldi per poi lasciarmi andare.

"Hey dovrei andare in bagno ti prego"
Urlo per farmi sentire.

Lui si alza mi slega e mi accompagna in bagno e poi mi lega di nuovo alla testata del letto.
Mi sento troppo debole e non sono riuscita a fare niente.
Intanto lui continua con la sua musichetta inquietante.
La rabbia mi travolge e come un fiume in piena scoppio a piangere e a singhiozzare.

Love behind a mask Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora