La giornata è stata davvero sfiancante ma, fortunatamente, Derek ha appena concluso l’ultima call. Si allenta la cravatta rilassando le spalle quando il telefono suona. È tentato di ignorarlo se la chiamata non arrivasse da Scott. Lo stesso Scott che dovrebbe essere in luna di miele. “Ciao, Scott.”
“Ehi, Derek, ti disturbo?”
Scott sembra agitato. “No. Dimmi pure.”
“Non so se lo sai ma sono in Polinesia. E avrei un favore da chiederti.”
“Certo. Se posso volentieri.”
“Si tratta di Stiles.”“Scott vuoi andare avanti o devo cavarti le parole di bocca.”
“È in ospedale e ha bisogno che qualcuno lo vada a prendere.”
Derek si allarma. “In ospedale? Sta bene?”
“Non credo spetti a me dirtelo. Solo…”
“Mandami l’indirizzo. Sto uscendo.”
“Grazie.”
Derek entra dove gli è stato indicato da Scott e trova Stiles seduto su una seggiola, lo sguardo basso. “Ciao, Stiles.”
Stiles alza gli occhi verso Derek mostrando il suo sguardo spaventato, il trucco leggermente sbavato. “Cosa fai qua?”
“Ti porto a casa.”
“No, oh no.”
“Perché?”
“Posso chiamare un taxi.”
“Non dire stupidate! Ormai sono qui e non ho altro da fare.”
“Stai mentendo. Sai che non mi piacciono i ragazzi che mentono.”
“Sarei più tranquillo se ti accompagnassi io a casa.”
Stiles lo osserva per qualche istante prima di alzarsi e affiancarglisi. Derek lo conduce fino alla sua macchina e gli apre la portiera per farlo accomodare dal lato del passeggero raccogliendogli la gonna di pizzo bianco per non incastrarla nella portiera. Guida in silenzio mentre sente l’agitazione di Stiles intossica l’abitacolo. “Non mi chiedi cos’è successo?”
“Non so se hai voglia di dirmelo.”
“Io… stavo andando a teatro per le prove quando un gruppo di ragazzi hanno cominciato a seguirmi e insultarmi. Li ho ignorati perché ormai ho imparato a farci l’abitudine e, generalmente, dopo un po' smettono. Ma non questa volta. Loro… loro hanno provato a… a…”
Derek ferma la macchina in un parcheggio e se lo stringe contro, una rabbia folle lo pervade. Sente che se li avesse davanti probabilmente li ucciderebbe. “Ti hanno fatto del male?”
“No. Mi hanno solo gettato a terra ma quando una ragazza ha cominciato ad urlare sono scappati.”
“Codardi.”
“Dovrei esserci abituato, vero?”
“No, nessuno dovrebbe mai abituarsi a questo.”
“Me lo sono cercato.”
“Hai finito di dire stupidaggini per oggi?”
“Ma io…”
Derek gli prende il viso sulle mani costringendolo a guardarlo. “Sei bello così come sei, Stiles. Come ti vesti fa di te quello che sei. Solo tu potresti metterti un costoso vestito in pizzo bianco per andare agli allenamenti e va benissimo così. Loro sono stati degli stronzi. Non sei stato tu a sbagliare.”
Gli occhi di Stiles si riempiono di lacrime. “Posso-posso chiederti una cosa?”
“Tutto quello che vuoi.”
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In Punta Di Piedi
FanfictionDa un'idea di Ketwine1707 "Sei stato davvero molto bravo stasera" si complimenta porgendogli la rosa che fortunatamente aveva nel taschino della giacca. Stiles la prende sorridendo. "Grazie, molto gentile." "Non sono complimenti di circostanza, te l...