Otto

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"Nipote è davvero andata bene?"

Sarà la quarta volta che Peter glielo chiede e Derek sta davvero cominciando a perdere la pazienza. "Te l'ho detto, sì. Non sono riuscito a farla parlare ma quando si è addormentata le sono entrato nel telefono e ho avuto l'accesso ad alcuni documenti."

"Non mi sembra molto legale quello che hai fatto."

"Nemmeno quello che ha fatto lei lo è. Ho giocato al suo stesso gioco e ho vinto. Non la vedremo più per un bel po'."

"Tu come stai?"

Una merda vorrebbe rispondergli. Ma, nonostante non lo ammetterà mai ad alta voce, buona parte di quello che ha lo deve allo zio, gli vuole bene e non vuole farlo sentire più in colpa di quanto già non si senta. "Sono solo stanco, davvero molto stanco."

"Strano. Con la luna piena in arrivo dovresti essere più in forze."

"Probabilmente è solo l'adrenalina di questa notte che sta lasciando il mio corpo."

"Sicuro non sia successo altro?"

"No" mente.

"Vengo lì."

"No, non ce n'è bisogno."

"Allora ti mando Erica."

"Mi stai minacciando?"

"Cos'è successo?"

Odia quando Peter dimostra di conoscerlo così bene e odia ancora di più quando si mostra così premuroso nei suoi confronti. Sospira prima di trovare la forza di parlare. "Stiles mi ha visto con Kate" sputa fuori.

"Ti ha visto..."

"Mentre le infilavo una mano sotto la gonna, sì."

"Oh. E perché non sei sotto casa sua con un mazzo di fiori?"

"Perché ha ragione, Peter. Come posso renderlo felice quando sono così?"

"Così come? Così altruista da sacrificarti e fare una cosa che ti disgusta per togliere tuo zio dai guai? Derek tu sapresti renderlo felice. Chiamalo."

"Mi ha bloccato ovunque."

"Sai dove abita però."

"Conoscendolo mi farebbe arrestare."

"Ti procurerò dei nuovi biglietti per il suo spettacolo. E niente obiezioni, te lo devo" dice chiudendo la chiamata.

Derek si butta sul letto esausto. Controlla per l'ultima volta la pagina Instagram di Stiles trovandosi sempre bloccato e si addormenta. Non ha idea di quanto tempo sia passato ma si sente la testa pesante e gli occhi faticano a restare aperti. Il telefono suona incessantemente da non ha idea quanto tempo e vorrebbe davvero lanciarlo contro al muro e tornare a dormire. Invece risponde. "Pronto?"

"Ehi, capo, stai bene?"

Derek è confuso. "Sto bene, perché?"

"Non sei venuto a lavoro stamattina e non hai avvisato."

Derek si mette a sedere di colpo, la testa che gli gira vorticosamente. "Che giorno è?"

"Lunedì."

"Merda. Ho dormito due giorni di fila."

"Derek sicuro di stare bene? Vuoi che venga lì?"

Derek comincia davvero ad essere preoccupato ma non vuole darlo a vedere. "Tranquilla Erica. Chiamo Peter."

"Va bene. Per qualunque cosa sono qui."

"Grazie."

(Ore 10.23) Credo di avere un problema. DH

(Ore 10.24) Erica mi ha già chiamato. Sto venendo lì. PH

(Ore 10.25) No, potrebbe essere pericoloso. DH

La chiamata arriva immediatamente. "Cosa vuoi dire?"

"È come se fossi tornato alla prima trasformazione. Sento di non avere il controllo sul mio corpo."

"Hai perso la tua ancora?"

Ora Derek è davvero terrorizzato. "No-non lo so."

"La luna piena è stanotte. Vengo lì e... mi dispiace, Derek. Sai che devo farlo."

"Sì, lo so."

Derek ha ricordi confusi: si ricorda vagamente di Peter che entra in casa, gli dice qualcosa e poi lo incatena nello studio; ricorda i dolori in tutto il corpo e la presenza costante dello zio che non smette di parlargli nonostante lui non riesca ad ascoltarlo; ricorda l'odore e il sapore del sangue e, in un piccolo istante di lucidità, si trova a sperare fosse il suo; ricorda di aver urlato qualcosa ma non sa proprio cosa.

I raggi del sole illuminano la stanza e Derek si sente esausto come poche volte lo è stato. Ha la gola secca, le orecchie gli fischiano e vorrebbe solo mettersi nel letto e dormire. "Peter" sussurra.

"Derek!"

Derek si sforza di aprire gli occhi: una visione, deve essere sicuramente un'allucinazione perché Stiles non può essere lì. E, soprattutto, non vuole che lo veda in quelle condizioni. Eppure il tocco sul suo viso sembra così reale esattamente come il suo sguardo preoccupato. "Va tutto bene, Der. Ora ti libero e ti porto a letto."

Derek si lascia liberare e poi cade sul corpo di Stiles, si tiene su come può per non pesargli completamente addosso aiutandolo a raggiungere il letto e abbandonarsi sul materasso. Stiles fa per alzarsi ma Derek gli afferra un polso. "Resta, ti prego."

Stiles sorride stendendosi al suo fianco. "Va bene."

Derek affonda il naso nella piega del suo collo, respira forte il suo odore e si lascia cadere in un sonno ristoratore.

In Punta Di PiediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora