THROUGH TIME // LEE FELIX

7 - DEMONI E SEGRETI.

Ciò che avvenne me lo ricordo ancora come un evento a me lontano, come se fosse accaduto a qualcun altro. Sentii il sangue pulsare in maniera eccessiva nelle vene, fino alle tempie, così forte che credetti sarebbero esplose. Come il mio corpo resse tutto quello lo capii soltanto successivamente. Un fuoco dentro si propagò dal capo ai piedi, donandomi una forza che non apparteneva a Haruka, né a Marcus.

Cambiai presa sull'elsa della katana mostrando il fianco sinistro al nemico ma minacciandolo con la punta della spada. Allungai la gamba sinistra flettendo la destra sulla quale esercitai una pressione che la fece scattare come una molla nel movimento seguente. Riuscii a trafiggergli la sola spalla benché avessi mirato al cuore perché si spostò deviando la direzione dell'attacco. Poi alzò la mano sopra di me, con il pugnale perpendicolare rispetto al mio collo scoperto. Aspettai il colpo, il bruciore, il dolore, ma nulla di questo accadde. Quando alzai lo sguardo per comprendere cosa stesse accadendo vidi il corpo del demone decapitato mentre la testa rotolava via verso un angolo remoto della stanza.

Yongbok teneva ancora la katana stretta, il sangue verde che colava sul pavimento. Il corpo esanime cadde a terra in un tonfo sordo schizzando entrambi col plasma verdognolo.

Ci osservammo per qualche interminabile secondo, poi accadde tutto così istintivamente da far male al cuore. Mi abbracciò con il braccio libero.

"Grazie. Grazie, Marcus, mi hai salvato la vita." Marcus. Avrei dato qualunque cosa per sentirlo nominare il mio vero nome ma, masochista com'ero, sorrisi accontentandomi della gioia di poterlo vedere sorridere, vivo. "Cosa diamine era?"

"Non lo so, ma di sicuro non era umano."

Dall'esterno provenivano urla e rumore di passi veloci sul legno. Pochi istanti dopo un gruppo di persone, soldati e non, tra cui Bang Chan, comparvero sull'uscio.

"Vostra Altezza, come state?"

"Cosa è successo?"

"Shiro..." Il principe Han si avvicinò al corpo ormai bianco e immobile, guardando senza scomporsi la testa a terra."Era uno dei miei, un brav'uomo. Non mi capacito di quanto accaduto Principe Yongbok." S'inginocchiò vicino al corpo toccando le mani incrociate con la fronte.

"Alzati Principe, non è certamente colpa tua, né dell'uomo."

Era giunto alla mia medesima riflessione. "Era posseduto da un demone, suppongo. I movimenti e l'aspetto erano tutto fuorché umani."Annuii lasciandolo parlare."Penso sia la stessa figura che l'altra sera ha spaventato la principessa." Gli occhi scuri di lui erano un fuoco sulla mia guancia destra. Non osai incrociarne lo sguardo ma stava sicuramente ragionando su qualcosa.

"Penso che con ciò si sia conclusa la caccia all'uomo. Potete andare tutti a riposare. Bang Chan." Il ragazzo fece un passo avanti."Vai ad avvertire gli uomini che sono in giro che possono rientrare. Invece io andrò a parlare con mio padre, l'imperatore. Con permesso." Si rivolse al principe Han ancora in ginocchio. Quando se ne accorse saltò su un pò impacciato e ancora turbato. Probabilmente aveva appena fatto mente locale e compreso di avere avuto un demone nascosto tra i ranghi. Chissà se avrebbe avuto paura degli uomini al seguito ora.

Scossi il capo guardando quel cadavere che oramai non attirava più l'attenzione di nessuno visto che nella stanza rimanemmo solo io e Bang Chan.

"Ti accompagno."

"Sarai stremata..."

"Ho dormito pure fin troppo e comunque con quanto successo non riuscirei a dormire."

Scrollò le spalle arreso ed uscì con me dietro a due passi di distanza. Stavo riflettendo e l'aria fresca mi aiutava. Inizialmente avevo creduto che tutto ciò che mi stava accadendo fosse frutto dell'immaginazione ma adesso, dopo aver salvato Yongbok da un demone, essere stata avvisata da un'entità sovrannaturale, essere stata guidata da un gatto, capii che non era finzione, ma pura realtà. Una sicuro diversa da quella in cui vivevo e che conoscevo, ma altrettanto vera, e oltretutto connessa a me e in qualche modo a Yongbok.